
Pubblicati per la prima volta i verbali originali degli interrogatori di Galileo e alcuni suoi autografi dal volume del processo
Un volume riccamente illustrato che saluta degnamente l’Anno internazionale dell’Astronomia e ci rivela i volti di protagonisti e comprimari, la fitta corrispondenza tra amici e avversari, il dibattito nelle cerchie degli ecclesiastici e dei dotti, la gestazione di opere fondamentali nella storia del pensiero scientifico e filosofico, i travagli di Galileo, “divin uomo” chiamato a pagare con l’umiliazione e l’isolamento il privilegio di cambiare il cammino della conoscenza e la concezione che l’uomo ha di se stesso e dell’universo.
In questo libro, avvincente come un romanzo ma rigoroso come un trattato, monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Segreto del Vaticano, narra la veritiera vicenda dello scienziato pisano, dalla gloria delle scoperte scientifiche e dei pubblici riconoscimenti ai primi sospetti di eresia e alla proibizione, da parte del cardinal Bellarmino, di sostenere e divulgare le teorie copernicane, sino al processo, all’abiura e alla morte ad Arcetri dopo anni d’isolamento e prostrazione, per poi assurgere all’Olimpo dei campioni della scienza e veder universalmente riconosciuta, da morto, la propria grandezza.
This richly illustrated book, published to celebrate the International Year of Astronomy, reveals the appearances of main and ‘second lead’ characters in this drama, retraces the dense correspondence between friends and enemies, the debate in clergymen and scholars’ circles, the gestation of fundamental works in the story of scientific and philosophical thought, the sorrows of Galileo, «divine man» condemned to pay with humiliation and solitude for the privilege to change forever the ways of Knowledge and Man’s concept of himself and the Universe. In this book, enthralling like a novel, but accurate like a treatise, Sergio Pagano tells us the true story of Galileo’s drama, from the glory and acknowledgements for his inventions and discoveries, through early charges of heresy and the prohibition, by Cardinal Bellarmino, to assert and propagate Copernicus’ theories, onto the trial, the abjuration and the death of Galileo, after years of confinement and dejection, to ascend thereafter into the Olympus of Science’s Heroes and have his greatness finally acknowledged.
Sono molte ormai le pubblicazioni che trattano dell'Archivio Segreto (poi Apostolico) Vaticano, dei suoi fondi, di particolari documenti, di singolari eventi o di figure storiche in essi riflesse. Sergio Pagano, prefetto dell'Archivio dal 1997, percorre però in questo libro una via diversa. Vagliando tra l'immenso patrimonio di carte custodito da secoli, ha scelto 40 scritti che spaziano dall'alto medioevo fino alla metà del Novecento, secondo un'ottica particolare, fra inedito e curioso, presentandoci, ad esempio, documenti massonici inconsueti, o che ci parlano di episodi singolari come il disseppellimento medievale di una scomunicata, i "mutandoni" aggiunti ai putti di S. Pietro, la "spada" messa inaspettatamente al servizio di Pio IX da Garidaldi, o i calcoli necessari per sostenere i costi di un funerale papale e di un conclave. L'autore ha voluto aprire le «porte di ambiti e ambienti religiosi solitamente chiuse (monasteri, conventi, curie, tribunali, ecc.) e scorgervi sprazzi di vita vissuta, in molti casi taciuti nel tempo».
In questa pubblicazione, fondata sul materiale della Pontificia Commissio Codicis Iuris Canonici Recognoscendo, incontriamo i consultori e i membri coinvolti nel processo di revisione del Codice pio-benedettino mentre stanno prendendo in considerazione le questioni che riguardano la formulazione dei canoni sulle conferenze episcopali. Vengono illustrate le diverse idee e correnti di pensiero che, con duro lavoro e attento studio, sono giunte ad amalgamarsi nel Codice vigente.
Luigi Padovese nella sua docenza universitaria e nel suo ministero pastorale ha speso molte energie per il dialogo tra cristianesimo e islam. In queste pagine cerca di capire come concertare il proprium della fede cristiana con il pluralismo religioso e come annunciare il vangelo nel labirinto di offerte di senso e di salvezza, in modo simile a quanto avvenuto prima dell'epoca costantiniana. Ne nasce la domanda centrale: "Ha ancora senso una teologia della missione nel contesto del pluralismo religioso?". Egli risponde ripercorrendo lo sviluppo dell’annuncio cristiano dai primi passi della sua storia, nell'incrocio con le diverse culture, fra tensioni, sintesi e trasformazioni, passando dalla sua prima inculturazione nel mondo greco-romano, fino alle questioni proprie dell’epoca moderna.
Con viva e coinvolgente empatia, Luciano Pacomio presenta la personalità di papa Giovanni Battista Montini, san Paolo VI, riconosciuto, in un'inedita proposta, come immagine di Gesù nella storia del secolo breve: «Ecco l'uomo» (Gv 19,5). Tratteggiato sobriamente il profilo biografico del Santo Papa, l'autore ne ripercorre il profetico magistero pontificio: nella sua garbata signorilità, nella sua riservatezza, nella sua attenta e dignitosa riflessività san Paolo VI, quale "timoniere" del Concilio Vaticano II e delle sue mirabili attuazioni, è stato strumento provvidenziale di scelte cruciali e tuttora permanenti.
La storia degli ordini monastici e religiosi costituisce un capitolo essenziale della storia sociale e politica, oltre che naturalmente della storia ecclesiastica e spirituale, del Medioevo; basti pensare al ruolo centrale che monaci e religiosi hanno avuto nel definirsi della struttura della Chiesa, su cui hanno esercitato una profonda e durevole influenza. Fra i vari problemi storici che Pacaut contribuisce ad illuminare, il più controverso è senz'altro quello concernente il nodo psicologico della vocazione religiosa, alla quale, a seconda dei tempi e degli individui, è stato di volta in volta attribuito il significato di una "fuga mundi" o di una preparazione spirituale all'azione. Al di là della sfera propriamente religiosa, i monaci svolsero in tutti i campi una funzione importante, nel pensiero come nell'arte, nelle istituzioni come nell'economia e nell'affinarsi del "fare tecnico". Accanto alle grandi personalità (San Benedetto, San Colombano, San Francesco, San Domenico), le grandi organizzazioni, soprattutto i Benedettini e i Cluniacensi, furono determinanti, grazie alla loro capacità speculativa e alla loro forza di irradiamento, per l'evoluzione della cultura medievale.
Da Roma a Gerusalemme a Compostela, grandi luoghi di pellegrinaggio nel Medioevo, fino a Lourdes, Fatima o Medjugorje, da sant'Elena a Eteria nel IV secolo, fino alle giornate mondiali della gioventù di Giovanni Paolo II: tra le grandi manifestazioni della fede e della ricerca di Dio nel corso della storia della Chiesa, figura in posizione rilevante il fenomeno dei pellegrinaggi ai grandi santuari, del cammino e delle sue avventure che, d'altronde, non riguarda solo il cristianesimo, dal momento che tutte le grandi religioni lo conoscono e ne esistono anche forme secolarizzate.
C'è voluto più di un secolo perché la Chiesa intera recepisse il Concilio di Trento.
Cinquant'anni dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, i cattolici e i loro pastori non hanno ancora finito di esplorare la profondità teologica e pastorale dei testi che i Padri conciliari hanno votato con l'aiuto dello Spirito Santo, durante i pontificati di Giovanni XXIII e Paolo VI.
I valori messi in gioco dal Concilio non potevano venire alla luce se non con il progredire della loro applicazione pratica. Il fecondo apostolato del cardinale Ouellet ha permesso di misurare l'ampiezza del cantiere che è stato aperto su un terreno particolarmente nevralgico nella Chiesa di oggi nel Canada, in America Latina e a Roma.
Vicino a Benedetto XVI nelle sue funzioni di Prefetto della Congregazione dei Vescovi, il Cardinale ci fa scoprire che cosa pensa e chi è, attraverso l'esempio e l'impegno di una vita.
Intervistato da un sacerdote che unisce l'esperienza di una parrocchia attiva con la riflessione teologica, il Cardinale Ouellet riformula nella prospettiva dei nostri tempi le quattro costituzioni conciliari. Egli individua lucidamente con franchezza le sfide cui deve far fronte la Chiesa di oggi, con l'aiuto dei suoi pastori, dei suoi teologi e di tutti i cercatori di Dio.
Marc Ouellet è Prefetto della Congregazione dei Vescovi dal 2010. Dopo essere stato professore per quasi venti anni, è stato nominato Segretario del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, e Arcivescovo del Québec. Creato Cardinale da Giovanni Paolo II, è stato chiamato a Roma da Papa Benedetto XVI.
Geoffroy de la Tousche è sacerdote della diocesi di Rouen dal 1998. Ha conseguito il dottorato in teologia dogmatica con una tesi sul magistero ordinario universale nella Lumen gentium , discussa presso la Pontificia Universitò Gregoriana nel 2002. Da allora, è parroco a Elbeuf, Seine-Maritime.
Una raccolta di riflessioni sui documenti fondamentali del Concilio Vaticano II aiutano il lettore a comprendere la dimensione profetica del pontificato di Francesco, che si pone in profonda continuità con il magistero dei suoi predecessori – i Santi Paolo VI e Giovanni Paolo II e di papa Benedetto XVI – i quali hanno operato nel segno del “mistero di comunione”, filo rosso di tutti i testi conciliari attraverso cui è possibile rintracciare la chiave della loro corretta ermeneutica.
Breve biografia e antologia di testi significativi per conoscere Romano Guardini, filosofo, sacerdote, teologo e grande maestro del Novecento.
"Collaborer sur le terrain de la charité": questa frase da cui è tratto il titolo del libro appare - in forma diversa ma con il medesimo significato in tre lettere del 1920 tra la Santa Sede e il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Con queste parole, sia il Comitato che la Segreteria di Stato vaticana definivano il rapporto creatosi tra le due istituzioni durante la Grande Guerra, e che si sarebbe rinnovato di lì a breve. I rapporti tra la Santa Sede e il Comitato Internazionale della Croce Rossa sono stati poco studiati. Questo libro è frutto di un accurato lavoro incrociato di analisi dei documenti presenti sia nell'archivio del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Ginevra, sia negli archivi vaticani. Parte dei documenti consultati sono riprodotti in appendice: si tratta per lo più della corrispondenza tra il Comitato Internazionale della Croce Rossa e la Santa Sede tra il 1863 e il 1930. La ricerca si è concentrata sui motivi dei rapporti tra le due istituzioni, sui loro atteggiamenti e sulle cause e i periodi della loro collaborazione. Nel libro si analizza l'evoluzione della politica vaticana nei confronti del Comitato ginevrino, che partì con una certa cautela mista a sospetto (per l'origine protestante dell'istituzione) fino a giungere, durante gli anni tragici della Prima Guerra Mondiale, a un'intensa ed efficace collaborazione "sul terreno della carità"...

