
Jean Vanier è uno dei grandi personaggi contemporanei, una voce che si innalza al di sopra del coro con la forza della fede e della tenerezza. In questo libro ci ricorda, attraverso 7 parole, 7 segni, che «l’assurdo attraversa l’esistenza – è impossibile negarlo – ma, a sua volta, l’amore può attraversare ciò che pare assurdo e ha il potere di trasformarlo in mistero. E il mistero è abitabile». Parole per sperimentare l’incontro con la tenerezza di Dio, per riflettere in silenzio al ritmo del proprio respiro.
L'autore
Nato nel 1928, figlio del governatore del Canada e, da giovane, ufficiale di Marina, Jean Vanier è uno dei grandi profeti dei nostri tempi. Ha dedicato la propria vita all’accoglienza delle persone con disturbi psichici, attraverso la fondazione delle Arches e dei gruppi di Foi et Lumière (in Italia presenti con il nome Fede e Luce).
Questo volume presenta, riunite, le omelie sul Vangelo di Marco che dom Guillaume ha pubblicato in Canada in due diversi testi, che percorrono tutti e quattro gli evangelisti .
La raccolta di tutto il materiale su Marco viene proposto come cammino di meditazione e di approfondimento per il prossimo anno liturgico, in cui ci sarà offerto il Vangelo di Marco nelle eucaristie domenicali.
Questo percorso, attraverso i temi fondamentali dell’itinerario di conversione (corrispondenti alle cinque parti del testo: Attesa, Conversione, Presenza di Dio, Discepolato, Chiesa-Missione) vuole essere un aiuto, una compagnia, una guida sui sentieri del cuore, per incontrare, conoscere e amare sempre più il Signore della Vita, il Cristo, nostra gioia.
Punti forti
La lettura del Vangelo di Marco verrà proposto nelle domeniche del prossimo anno liturgico.
Le cinque parti del testo richiamano i tempi forti dell’anno liturgico: Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste.
Quest’opera possiede la saggezza secolare, la pace e la serenità dello spirito monastico, incarnato qui da un autore che illumina i sentieri della fede.
È la parola di Dio spiegata, meditata, e poi “sbriciolata”, quasi sminuzzata, che in queste pagine dom Guillaume ci offre: parole profonde ma concrete.
Destinatari
Laici e consacrati, che vogliono gustare con rinnovato slancio la parola di Dio offerta dall’anno liturgico.
Autore Dom Guillaume è nato nel 1957 nel nord della Francia, da una famiglia di origine polacca. Nel 1982 entra nell’abbazia trappista del Montdes-Cats. La comunità ne farà il proprio abate nel 1997. Il suo ministero attuale lo conduce in diversi paesi, dove anima ritiri e sessioni di studio presso monaci e monache del suo Ordine.
Un libro che propone un serio lavoro scientifico con utili aggiornamenti terapeutici. Si basa su una terapia incentrata su Gesù giudicata come l'unica in rapporto alla maggior parte delle ben note terapie contemporanee. L'autore é uno dei più noti medici-chirurghi viventi per la scoperta del "Medico-elettronico", un sistema brevettato per porre diagnosi cliniche con l'ausulio di un computer.
Descrizione dell'opera
Naturale seguito del volume sui vizi (2010), il discorso sulle virtù deve oggi lottare per trovare un proprio spazio, poiché virtù è parola impopolare e percepita come fuori moda.
«Bisognerebbe "dire" di nuovo la virtù con parole attuali, parlare di uomini e donne che, nella loro libertà, provano a essere lineari e maturi nelle relazioni, spontanei come i bambini, che il Vangelo chiede di imitare per entrare nel Regno dei cieli. Virtuoso è chi prova a essere padrone di sé, modesto, pacificato e capace di costruire la pace, giusto di una giustizia più grande, tollerante, in grado di sperare, nella sua fede, che la perequazione dei conti la farà comunque Dio».
Come i vizi, anche le virtù sono sette. Le tre teologali - fede, speranza, carità - stanno a indicare riferimento a Dio, da lui hanno origine, sono pegno della presenza dello Spirito Santo.
Le quattro cardinali - prudenza, giustizia, fortezza, temperanza - sono attitudini umane, disposizioni stabili che guidano la condotta e rendono capaci di praticare il bene.
L'autore accompagna il lettore a comprenderne la ricchezza nonché il più autentico significato.
Sommario
Premessa: un discorso incompleto. Vocabolario e catechismo. Incontro con le virtù. Tra oblio e nostalgia. Virtù teologali. Tre che restano. Fede. "Sostanza di cose sperate". Speranza. "Attender certo de la gloria futura". Carità. "Lo ben che fa contenta questa corte". Virtù cardinali. Quattro… senza porpora. Prudenza. Non si tratta di cautela. Giustizia. Per qualcuno è malinconia. Fortezza. La "forza" proprio non c'entra. Temperanza. Tra briglie, ampolle e… matite. Quasi una favola per finire. Appendice. Lui chi è?
Note sull'autore
AIMONE GELARDI, sacerdote dehoniano, ha insegnato teologia morale ed etica filosofica. Ha pubblicato: Parapsicologia. Per una risposta a interrogativi di sempre, Àncora, Milano 1976; Reincarnazione. Un mito che rinasce, EMP, Padova 1987; Direzione spirituale e cristiani comuni, EDB, Bologna 1991; Lettere a Patrizia, EMP, Padova 1989; Reincarnazione?, EDB, Bologna 1995; Dare voce alla morte. Celebrare la speranza, EDB, Bologna 1995; Verso il Giubileo, EDB, Bologna 1996; Pensieri feriali, EMP, Padova 1998; Parole nel vento, EMP, Padova 2003. Nella stessa collana ha pubblicato: «Lo avete fatto a me». Una rivisitazione delle opere di misericordia (2008), Le «Dieci Parole». Una rivisitazione dei Comandamenti (22011), Beati voi. Una rivisitazione delle Beatitudini (2010), Vizi vezzi virtù. Una rivisitazione dei peccati capitali (2011).
"Finché c'è vita c'è speranza". Il detto è molto antico ma vero solo per metà. Non basta infatti essere vivi, per sperare: bisogna anche credere nella giustizia e impegnarsi a costruirla. Non è sufficiente indignarsi, riempire le piazze, esibire mani pulite, un profilo morale trasparente. L'etica individuale è la base di tutto, la premessa per non perdere la stima di sé. Ma per fermare il mercato delle "false" speranze bisogna trasformare la denuncia dell'ingiustizia in impegno per costruire giustizia. Questi i grandi temi che scandiscono i capitoli del libro, nei quali Don Luigi Ciotti invita a scommettere di nuovo sulle ragioni dell'impegno: Diseguaglianze, Migranti, Solidarietà e Diritti, Democrazia, Costituzione, Mafie e Chiese che "interferiscono", Legalità, Educazione e Responsabilità, Speranza. Con la concretezza che viene dal grande lavoro nel sociale, questo libro di Don Ciotti, fondatore di "Gruppo Abele" e" Libera", offre le ragioni per reagire al decadimento politico e culturale; un invito puntuale e incalzante per la mobilitazione di tutti.
In questo tempo difficile e aspro, il registro del lamento rischia di permeare il nostro stare al mondo e di farci perdere il contatto con la realtà, tenuta a distanza dai deserti e i dirupi dell’insoddisfazione. Divenuta inaccessibile quella «terra piana» su cui i nostri passi possano fare affidamento nel cammino della vita, è facile che all’incertezza si accompagnino risentimento e critica. Rimedio a tale veleno dell’anima è «prendere bene le cose, per il lato giusto», coglierne il lato buono non in nome di un ingenuo ottimismo, ma in forza di una fiducia radicale nella bontà della vita. Questa adesione alla realtà non è certo semplice, specie nei passaggi più dolorosi dell’esistenza. Possiamo però farlo alla scuola di Gesù, seguendolo nel suo affidarsi anche nell’ora decisiva. E sapendo che in tale abbandono si può far conto sul Padre, che al Figlio dona la Vita che non tramonta.
Prendere bene tutte le cose consente di gustare l’avventura di vivere proprio così come essa si dà, anche in questo nostro tempo di crisi che può rivelarsi tempo benedetto di un nuovo inizio.
Maria Ignazia Angelini, è badessa del Monastero benedettino di Viboldone. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Niente è senza voce. La vita monastica oggi (2007), Donne in cerca di Dio (2011).
Questo libro è una raccolta di racconti, testimonianze, riflessioni, domande che provocano e mettono in discussione. Arricchite da citazioni bibliche, queste pagine sono una folata di freschezza che aiuta a mettere un po' di quello zucchero che è Dio nella nostra vita.
Alfano I fu monaco in Santa Sofia a Benevento, quindi a Montecassino; divenne abate del monastero di San Benedetto a Salerno e poi arcivescovo della città nel 1058. Personaggio eclettico, fu uno dei maggiori esponenti tra gli intellettuali benedettini del medioevo: scrittore versatile e colto, produsse pregevoli Inni, in qualche punto ispirati ad una notevole conoscenza di Orazio. Fu anche medico esperto, membro della Scuola Medica Salernitana, ed è proprio alla sua notevole conoscenza in questo campo che si deve la traduzione dal greco dell'opera di Nemesio, "Premnon Physicon" o "De natura hominis". Nel presente volume, oltre all'ampia introduzione che permette di comprendere appieno lo spessore culturale di Alfano I e di contestualizzare la composizione della sua opera nel panorama culturale dell'epoca, l'edizione critica del "De natura hominis" si arricchisce della collazione di un nuovo manoscritto, il codice Harley lat. 3969, superando quindi per completezza ed integrità, le edizioni precedenti, dalla prima, pubblicata da Holzinger nel 1887, fino all'ultima, presentata dal Burkhard nel 1917.
"La Donna dell'ascolto" è bene caratterizzato dalla prefazione del vescovo Luigi Bettazzi: "Questo libro di Valentino Salvoldi è bello, ovviamente, ma è anche singolare. Perchè sono quasi tre libri. Il primo parla della Madonna dell'ascolto, dell'ascolto della Parola, quindi della fede come apertura fiduciosa all'amore di Dio che ti parla."
In questo volume, che segue i due precedenti "Imitatori di Gesù Cristo. Scritti classici e cristiani" (EDB, 2005) e "Una parola straordinariamente amica" (Dehoniana Libri, 2009), si raccolgono una serie di lettere che appaiono come un diario dell'anima, unitamente ad una scelta di omelie a complemento - per temi e profondità di pensiero - dell'epistolario.
"Tutte le definizioni dell'educare date nel testo ruotano attorno a questa idea: l'educazione è "educazione dell'amore", il suo compito è di "condurre dall'amore infantile all'amore autentico, aperto agli altri, accettandoli veramente come altri". Per questo si diventa educatori solo se si entra "nella stessa logica divina del dono di sé", secondo la quale l'educazione non è regola e comando, ma "un insegnamento vitale, una comunicazione di vita che plasma mente e cuore"" (dall'Introduzione). L'educazione di cui parla l'autrice non si limita all'ambito comportamentale e neppure all'apprendimento di valori morali e civili, pur importanti, ma ha a che fare con l'identità intima dei soggetti umani, con il cuore, che da uno stato di chiusura si apre progressivamente all'Altro e agli altri, imparando a rispondere all'amore con l'amore. L'educazione si rivela, dunque, un'opera a imitazione di quella divina e che del divino ha necessariamente bisogno per realizzarsi davvero. Il testo si pone anche come contributo all'impegno ecclesiale della Chiesa italiana che ha scelto di dedicare la sua prossima attenzione decennale al tema dell'educazione "alla vita buona del Vangelo." (Orientamenti pastorali dell'episcopato italiano per il decennio 2010-2020) Introduzione di Francesco Tommaso Botturi.
Magdi Cristiano Allam – già vicedirettore del “Corriere della Sera”, autore di libri di successo, europarlamentare, convertitosi dall’islam al cristianesimo – in una conversazione con Rita Coruzzi – giovane scrittrice in carrozzina dall’età di dieci anni – racconta come la fede in Gesù sia un dono inestimabile, che regala forza, coraggio e una gioia interiore capace di trasformare la vita.
Argomento
C’è Alessia, che affronta la leucemia con l’aiuto di un angelo protettore; c’è don Giordano, che pedala per oltre 4000 chilometri per raggiungere Gerusalemme; c’è Debora, che sceglie di non affrontare le terapie che potrebbero uccidere la vita che porta in grembo e si sacrifica per la sua piccola Alice; c’è Tatiana che, sospesa su un ponte decisa a farla finita, viene trattenuta da una forza misteriosa che le ridona la speranza. E ci sono tante altre storie di quelli che non vanno sui giornali, quelli che non fanno notizia, uomini e donne comuni. Che sono però il tessuto vivo dell’altra Italia, quella che non si arrende alla crisi – di valori, prima che economica – e continua a lottare e a sognare un domani migliore. Guardando a se stessi, intrecciando le proprie esperienze, Magdi Cristiano Allam e Rita Coruzzi innalzano un cantico di ringraziamento alla vita e prendono per mano chiunque voglia unirsi a loro per ritrovare quella speranza che aiuta ad affrontare ogni giorno.

