
L'umanità di cui gli autori parlano in questo vero e proprio pamphlet provocatorio e stimolante è inevitabilmente collegata alla fede, intesa non come vaga spiritualità, né come vuota religiosità; è un modo di esistere che «fa della vita un dono per sé e per gli altri, perché quando la luce sorge non c'è più posto per le tenebre e anche i coni d'ombra delle istintività si attenuano. È uno stile di vita aperto, per nulla bigotto, perché l'amore dilata il cuore, non lo costringe in aride piccolezze. È libertà di vivere indistintamente spirito e corpo, non separandoli, ma fondendoli nell'unicità del proprio "essere umani". Non carica pesi sulle spalle degli altri, ma li porta in prima persona e aiuta a portarli. Il suo ruolo nel mondo non è nello sfruttamento, ma nella cura, in favore della bellezza, dell'armonia e dell'utilità di ognuno, perché solo in questo modo partecipa all'azione creatrice di Dio: quel Dio che fin dal primo momento ha scelto per se stesso di "vivere l'essere umano" e di agire attraverso ogni donna e uomo che riconoscono la sua presenza viva nelle loro stesse sembianze, fatte a sua immagine e somiglianza».
Sant'Agostino aveva il cor inquietum finché non trovò il motivo di esistenza della sua vita. Quel motivo era l'Amore, la Verità che da sempre lo cercava e lo stanò dalla sua vita vagabonda per riportarlo sulla strada dell'amore alla Verità, e per amore della Verità all'amore verso i suoi fratelli. Una volta trovato l'Amore poté dire: «Ama e fa' ciò che vuoi». L'amore è la verità dell'uomo, che incarnato in un corpo, pensa, vuole, si relaziona, lavora, spera, tutto perché si sente attratto da un polo magnetico di valore. E l'attrazione è l'inizio del processo di amore. Tutto si compie perché ci si sente attratti da un motivo di amore. L'uomo può pure soddisfarsi per le mete particolari, ma non potrà mai placarsi in esse, poiché queste non esauriscono tutto. Egli sente che solo l'inesauribile valore dell'amore può placare il suo insaziabile cuore. Solo nell'amore l'uomo trova la risposta alla domanda sulla vita. E nessuna vita è inutile e vuota se è amata, nessun uomo è inutile se può donare amore e si riconosce nel progetto di costruzione, insieme agli altri, dell'umanità dell'amore. Prefazione di Vincenzo Pelvi.
Che cos'è la vera felicità? Che cosa bisogna fare per essere felici? Sono domande che ci interrogano come esseri umani e che ci vedono tutti "compagni d'avventura", tutti in cammino di ricerca. Un volume agile ed emozionante, dedicato ai più giovani, che attraverso le voci di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, santi nel Giubileo 2025, ci conduce per mano a esplorare uno stile di vita fatto di azioni e decisioni in cui l'amore è protagonista indiscusso. Amare, sollecita l'Autore don Alessio Albertini, è l'unica vera possibilità che è nelle nostre mani per vivere in pienezza la nostra esistenza, diventare "santi" e raggiungere la felicità piena. La santità non è fatta di cose "strane" bensì di cose buone: il perdono, il lavoro, lo studio, la gioia, l'amicizia, la speranza... Otto capitoli per mettersi sulla strada giusta, che indicano come rimanere fedeli a sé stessi, allenare la forza di volontà, vivere la libertà vera, esercitare l'impegno. Perché la vita può contenere per davvero "tutta la felicità del mondo".
Don Primo Mazzolari era prima di tutto parroco: pur affrontando molteplici argomenti, tutti i suoi scritti trasudano della preoccupazione di annunciare il Vangelo ai suoi parrocchiani. La parrocchia resterà sempre la ragione prima della sua esistenza: don Primo non cesserà di pensare che essa rappresenta la cellula indispensabile della Chiesa, il luogo privilegiato dell'annuncio cristiano, anche di fronte alla crisi di un certo modello di parrocchia, bisognoso di rinnovamento per il mutare dei tempi e dell'ecclesiologia. Il volume raccoglie due testi di don Mazzolari dedicati al tema: la Lettera sulla parrocchia. Invito alla discussione, pubblicata nel 1937 con lo pseudonimo di "un laico di Azione Cattolica", e La parrocchia, data alle stampe nel 1957, che, pur in un contesto storico ed ecclesiale completamente cambiato, mostra come la problematica fosse ancora al centro delle preoccupazioni del parroco di Bozzolo. Con questo quinto volume, che segue Il compagno Cristo, i Discorsi, I preti sanno morire e Impegno con Cristo, la Fondazione Don Primo Mazzolari e le EDB proseguono nell'edizione critica delle opere di Mazzolari. I criteri della revisione vengono di volta in volta illustrati dal curatore, nella nota introduttiva di apertura.
Perché parlare del cuore e con il cuore? Perché chi conosce il proprio cuore è signore di sé stesso e della vita. Dedicare quindi tempo per conoscere cosa attraversa il nostro cuore, riflettere su cosa lo abita e di quali stati emotivi, ansie, passioni, tristezze, debolezze, è più frequentemente soggetto vuol dire prendersi cura dell'uomo e della donna che è in ciascuno di noi. Ci sono situazioni in cui il battito cardiaco non è regolare a causa appunto degli stati interiori ed esteriori che ne alterano il ritmo. Possiamo vedere come la tristezza e l'accidia provocano un ritmo del cuore bradicardico, un cuore che batte lentamente, e a tratti pare si fermi. E ci si ritrova con l'anima impermeabile a tutto, da non desiderare più nulla e soprattutto da non commuoversi più di nulla, da non riconoscere Dio nel volto degli uomini, non più capace di stupirsi, da non avere pietà... un cuore che non batte per nessuno e per niente. Oppure le passioni che accelerano il ritmo del cuore, o invece i sensi di colpa che mi accompagnano, la paura della morte, ferite che la vita non mi ha risparmiato che possono arrivare ad arrestare il battito cardiaco tanto il dolore lo comprime. Eppure da tutte queste "patologie" può passare la nostra guarigione, può passare il Signore che le lenisce con il balsamo della sua Presenza. E infine che battito ha il cuore di Dio? Solo attingendo al Suo cuore inizia la guarigione che a volte può durare anni ma che porta al riconoscimento non solo della nostra malattia, ma ci dona la terapia che consiste in un cammino di libertà, di purificazione della memoria, di riconciliazione con noi stessi per aprirci al Signore e ai fratelli e soprattutto assaporare la vita.
La composizione di un album di fotografie che ripercorrono la vita del marito recentemente scomparso dà modo all'autrice di intavolare un dialogo immaginario con lui e così trasmettere a chi legge la propria testimonianza e il proprio cammino interiore. La forza del vissuto comune, i dialoghi e i ricordi riempiono le pagine del libro, rivelando suggestivamente come il trascendente sia da lei sperimentato quale logico epilogo dell'amore terreno.
L'orizzonte della fede, sempre presente, ma insieme difficile da dire e da esprimere, il senso della vita, della morte e di Dio pervadono costantemente il volume costituendo una intensa occasione di riflessione.
Sommario
Capitolo1. Per amore di Mauro. Capitolo2. Amore, amore… Capitolo 2 bis. Capitolo 3. Capitolo4. Capitolo 5. Capitolo6. Capitolo 7. Capitolo8. Capitolo 9. Capitolo10. Capitolo 11. Capitolo12. Capitolo 13. Capitolo14. Capitolo 15. Postfazione.
Note sull'autrice
Gioia Viola Bartolo è nata a Trieste e risiede a Roma; è laureata in psicologia e ha conseguito il titolo di magister in scientiis religiosis all'Università Gregoriana. È socio fondatore dell'Associazione di volontariato per lo sviluppo di vita e missione, sorta a Roma nel 1995. Collabora alla Rivista di Teologia Morale con studi di ordine psicologico e morale; ha steso due voci del Dizionario di teologia della pace (EDB 1997); ha pubblicato Il divino e l'inconscio (Italia Solidale Editrice, Roma 1998), il romanzo Mamma tuttavia (Argo, Roma 2000) e, presso le EDB, L'alchimia delle relazioni (2004) e La sessualità innamorata (2007).
Un cammino lungo i molteplici percorsi del sacro. Come ricercare l'oltre" a partire dalla quotidianita. Il sacro come via necessaria per attraversare momenti di difficolta e di dolore. " L'autore mette in guardia contro le ombre che l'uomo proietta su Dio evidenziando quanta ambiguita sia sottesa al sacro, nel tentativo di andare verso Dio e sempre contenuto il rischio di rimanere abbagliati dai nostri stessi desideri riducendo la portata dell'incontro religioso in dimensioni anguste e personali spacciate per universali. I sentieri nel sacro sono quei fili rossi che partono dall'uomo e salgono verso il divino, inteso come desiderio di una realta non frantumata; sono anche la trama di quei desideri umani che non considerano la realta come finita in se stessa, ritenendo necessario guardare oltre, tra-guardare ogni limite. I percorsi nel sacro sono inoltre vie necessarie per riuscire ad attraversare i momenti di difficolta, di dolore, di morte, situazioni che palesano drammaticamente la nostra vulnerabilita perche dissolvono le illusioni.
L'amore muove il mondo. Da sempre. È un'esigenza dell'essere umano - quella di amare ed essere amati - forte, eterna, insopprimibile che ha informato in ogni tempo e cultura le arti, la letteratura, la mistica, la filosofia. In queste pagine l'autore ne propone una riflessione a "tutto campo": dall'amore sponsale a quello che lega due amici; dall'amore trinitario all'amore di Dio per l'uomo e dell'uomo per Dio e il prossimo. Con rara profondità e grande capacità divulgativa Stinissen illumina sul senso profondo di questo sentimento umano e divino, "la più universale, la più potente e la più misteriosa di tutte le energie cosmiche" (Theillard de Chardin).
Una ricostruzione accurata della vita di Christian de Chergé e delle vicissitudini del monastero di Tibhirine nella prima metà degli anni novanta del secolo scorso. Un volume che trae informazioni non solo dai testi del priore e dei suoi monaci, ma anche da testimonianze di persone che hanno conosciuto a fondo i protagonisti (a cominciare dai parenti di Chergé), frequentato la comunità o studiato a posteriori la cruenta pagina della guerra civile algerina che, insieme a quella dei sette trappisti, ha falciato la vita di altri dodici uomini e donne di Chiesa (fra i quali il vescovo di Orano).La biografia permette al lettore di avvicinarsi a questa straordinaria figura, che è stata anche al centro del film di Xavier Beauvois Uomini di Dio.
Stampata per la prima volta a Napoli nel 1768, la Pratica di amar Gesù Cristo entrò presto a far parte di quelle opere che, nella trattazione dell'amore di Dio, si sono acquistata una fama classica nella letteratura cristiana. Accanto agli scritti di Bernardo, Alberto Magno, Bonaventura e Francesco di Sales, quest'opera gode di una popolarità pressoché ecumenica. Tradotta nelle principali lingue, è stata ristampata più di cinquecento volte nel giro di duecento anni, a testimoniare l'ininterrotto interesse da parte dei lettori di tutto il mondo.

