
Il terzo volume "Parabole della montagna". La Montagna torna ad essere protagonista di 38 racconti che raccontano il fascino delle variegate culture attraverso il ricorso ad una tradizione fatta di proverbi, miti, leggende, fiabe, storielle, che richiamano lo stile semplice e immediato delle parabole evangeliche che, come dichiara l'autore, vogliono essere "come un campo di Girasoli che richiami il fascino e la luce che viene da lontano e susciti stupore e incanto". Illustrazioni di Elena Rizza. Età di lettura: da 6 anni.
Dopo il grande successo dei tre precedenti volumi Parabole della montagna pubblicati nei tre anni passati, la Montagna torna ad essere protagonista di meravigliosi racconti capaci di narrare il fascino delle variegate culture attraverso il ricorso ad una tradizione fatta di proverbi, miti, leggende, fiabe, che richiamano lo stile semplice e immediato delle parabole evangeliche e che sono come la luce del sole che dall'altura di una cima illuminano il nostro cammino. Presentazione di Alberto Laggia. Età di lettura: da 6 anni.
La crisi economica, l'amore, la morte, la politica, l'immigrazione, il '68, la scuola, la famiglia, il governo della Chiesa. Il rapporto tra Stato e Chiesa, tra scienza e dottrina, tra fede e ragione. La vita e il suo senso. Da quasi dieci anni, un uomo di punta della Chiesa italiana, il cardinale Angelo Scola - prima patriarca di Venezia, poi arcivescovo di Milano - e una firma del "Corriere della Sera", Aldo Cazzullo, dialogano sull'attualità politica e i temi ultimi dell'esistenza. Da queste conversazioni, che sono state discusse, commentate, criticate, difese da parte di politici, religiosi e laici, sono emerse parole-chiave divenute lessico comune del dibattito pubblico, come "meticciato di civiltà e culture" - agli antipodi sia dei retori del relativismo culturale sia dei nemici della società multietnica - e "nuova laicità": quasi un manifesto del modo della Chiesa moderna di stare nella società e partecipare alla discussione e alle decisioni politiche. Per quanto ogni dialogo faccia storia a sé, e sia stato pensato come fine a se stesso, a rileggerli ora, ricomposti in un'unica sequenza, risulta evidente come ognuno rappresenti il tassello di un sistema di pensiero autonomo, che il cardinale Scola tratteggia, saldamente ancorato nel deposito della fede e della dottrina cattolica e nella lettura che ne è stata data dai papati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma con tratti di libertà in sintonia con la tradizione della diocesi di Milano.
Con questo libro Osho apre la trilogia Unio Mystica, di cui sono già stati pubblicati "Scolpire l'immenso" e "Il velo impalpabile". La trilogia raccoglie i commenti di Osho a "Il giardino cintato della verità", opera del mistico sufi Hakim Sanai e classico del sufismo. La vicenda di Hakim Sanai, un poeta di corte vissuto nel XII secolo inizia come un romanzo storico: Sanai, al seguito del sultano persiano e del suo esercito, è in viaggio alla conquista dell'India. A un certo punto, passando nei pressi di un giardino, una musica eterea e un canto sublime li obbligano a fermarsi. Incontrano così un mistico sufi, noto come un ubriacone: Lai-Kur, di fatto un illuminato. Quell'incontro trasforma Sanai: una trasmissione immediata della fiamma della consapevolezza lo risveglia e lo spinge ad abbandonare il sultano e a viaggiare in solitudine, per assorbire quell'"avvento". Il frutto di quella elaborazione fu il poema di cui Osho commenta alcuni brani in queste pagine: l'Hadiqa, "Il giardino cintato della verità". Così Osho apre il suo commento: "Libri come questi non vengono scritti, nascono; non sono costruiti nella mente, dalla mente; vengono dall'aldilà. Sono un dono. Nascono misteriosamente, nello stesso modo in cui nasce un bambino o un uccello, oppure una rosa. Vengono a noi, sono doni". E come un dono, dal nulla scaturiscono le parole di Osho, che risvegliano la visione tra le righe, dimensione in cui Sanai si immerse nove secoli fa, permettendo anche a noi di risvegliarci.
Sì, anche i bambini sono sotto stress! E spesso lo traducono diventando essi stessi fonte di stress per gli adulti che se ne occupano. I bambini di oggi appaiono agitati, dispersivi, con problemi di attenzione e di concentrazione, ansiosi o insicuri, difficilmente rilassati. La meditazione però può aiutarci a crescerli più sereni e presenti e a far sbocciare le loro potenzialità. Con semplicità, questo libro illustra le diverse tecniche meditative, i processi fisiologici e neurologici implicati e i vantaggi che ne derivano. Nella seconda parte, la teoria si fa concreta e tutti gli interrogativi pratici trovano una risposta. Un ricco capitolo conclusivo propone meditazioni guidate originali e appositamente concepite per fasce d'età e problematiche (iperattività, ansia, sviluppo della creatività e così via), rispettose dei tempi dei bambini, facili da insegnare, adatte al nostro mondo occidentale, piacevoli da fare e "pronte all'uso". Che siate genitori, zii, nonni, insegnanti, educatori o terapeuti dell'infanzia, avrete a disposizione uno strumento semplice eppure efficace, privo di controindicazioni, che ha dato risultati straordinari e riconosciuti anche dal mondo scientifico e permetterà una qualità di vita migliore a voi e ai vostri bambini! In questo libro, il lettore viene guidato un passo alla volta ad apprendere come accompagnare i bambini nell'esperienza della meditazione, trovando risposta a numerose domande.
Sia lo Zen sia l'arte della spada vantavano già tradizioni plurisecolari in Giappone, ma fu Takuan Soho a sancire la loro unione, tanto da influenzare in modo decisivo gli scritti dei maestri di spada suoi contemporanei e i praticanti dei secoli a venire. Takuan Soho ci ha lasciato svariate opere, fra cui i tre saggi che presentiamo qui: Fudochishinmyoroku, ovvero "La testimonianza segreta della saggezza immutabile", Reiroshu, "Il limpido tintinnio delle gemme", e Taiaki, "Il trattato della spada Taia". Il cuore dell'insegnamento di Takuan consiste nel rimuovere ogni genere di attaccamento, per conseguire l'illuminazione e lo stato di non mente. Per chi vi riesca, spada e corpo si muoveranno all'unisono, spontaneamente, esprimendo insieme la tecnica e lo spirito dell'arte. A un livello più profondo, lo scopo della non mente è quello di realizzare in ogni azione il Vuoto, la realtà suprema dello Zen. Perché un libro di un maestro zen sulla Via della spada, nel tempo, difficile, che stiamo vivendo? Perché coniugando Zen e Bushido, la Via dei samurai, il suo insegnamento ci invita a vivere lo splendore dell'esistenza e a essere padroni di noi stessi, a essere coraggiosi, a non cedere mai.
I monaci del monastero Shaolin in Cina sono famosi da centinaia di anni per la loro insuperabile abilità nel combattimento e da loro ha origine il nome del Kung-Fu Shaolin, progenitore di tutte le arti marziali tradizionali cinesi. Lo Shaolin però non è solo una pratica corporea, ma un modello di vita e di comportamento che si regge su principi specifici utili in ogni contesto, professionale o personale. I risultati sono straordinari. In questo libro sono restituiti gli insegnamenti dello Shaolin, spiegandoli e applicandoli alle nostre abitudini e relazioni quotidiane. Il lettore potrà così trarre ispirazione e aiuto da una sapienza antica, e allenare quella forza mentale che rende i monaci capaci di cose straordinarie ma che permette anche a noi di vincere le sfide che ogni giorno ci troviamo di fronte. Il segreto dei monaci Shaolin, noti per la loro imbattibilità, non sta tanto nella loro forza fisica, quanto piuttosto nel loro modo di pensare e nel controllo che esercitano sulla loro mente: è questo a renderli invincibili. E che renderà invincibili anche voi con l'aiuto di Bernhard Moestl, che sintetizza in questo agile libro i principi di un sapere millenario, attualizzandoli alla nostra quotidianità.
Sul finire del 1945 don Primo Mazzolari pubblicò, a sua firma, ma fingendo di essere "Mamma Speranza", nove lettere, ciascuna delle quali indirizzata a una figura sociale ben precisa: una mamma, una sposa, un partigiano, un prete, un giovane, un magistrato, un giornalista, un industriale e un vecchio. In ogni lettera "Mamma Speranza" - che si presentava come sorella della Fede e della Carità - si rivolgeva a persone che avevano sofferto durante la guerra appena conclusa, evocando i drammi vissuti da milioni di italiani: la perdita di una persona amata, la durezza della vita partigiana, l'emarginazione dovuta a precedenti simpatie fasciste, le delusioni del dopoguerra, l'incapacità di confrontarsi con i problemi pastorali nuovi. Incarnandosi nelle situazioni concrete di queste donne e di questi uomini, Mazzolari indagava sottilmente sugli interrogativi cruciali dell'esistenza di quel tempo, ponendo tuttavia sul tavolo questioni di più vasta portata: la necessità di reagire al dolore, di assumere responsabilità pubbliche, di sfuggire i nuovi conformismi, di cogliere l'essenza della propria vocazione.
La liturgia è un tema poco sondato nella vita di don Primo Mazzolari, solitamente più conosciuto per le sue posizioni sulla pace, la giustizia sociale e la politica. Questo libro raccoglie alcune riflessioni del parroco di Bozzolo, a partire da quella offerta nel 1941 alla Settimana liturgica nazionale, e mette a disposizione i testi più significativi sull’omelia, sul rapporto tra il prete e la comunità cristiana, sul senso della liturgia cristiana, sul valore dell’eucaristia nella vita del cristiano, sul senso delle devozioni e della preghiera. Non manca un affondo provocatorio sul tema del denaro e delle offerte durante le celebrazioni liturgiche, in modo da non trascurare la profezia con cui don Primo ha spinto la Chiesa al rinnovamento e alla fedeltà evangelica.
Sommario
Introduzione. I. «Mi piacciono le chiese vive». 1. I discepoli di Emmaus. 2. Liturgia del tempo di guerra. 3. La Messa parrocchiale. 4. L’edificazione della Chiesa nel sacrificio di Cristo. 5. L’edificazione della Chiesa nel sacrificio della Chiesa. 6. La predicazione. 7. Delle nostre impreparazioni all’apostolato. 8. Le tariffe nella liturgia.
Note sull'autore
Don Primo Mazzolari (1890-1959), prete dal 1912, fu cappellano militare al tempo della prima guerra mondiale e trascorse la sua vita come parroco di piccoli paesi di campagna a due passi dal Po, prima Cicognara e poi Bozzolo, in provincia di Mantova. l suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all'attenzione pubblica, ma attirarono su di lui anche molte misure disciplinari della gerarchia ecclesiastica. EDB ha in catalogo l'opera completa di don Mazzolari.
Bruno Bignami e Umberto Zanaboni sono rispettivamente postulatore e vice postulatore della causa di beatificazione di don Primo Mazzolari.
Al termine del suo «viaggio» in Sicilia (1953), Mazzolari scrisse un reportage in cui si confronta con gli innumerevoli pregiudizi sul popolo siciliano. Cristallizzatisi in luoghi comuni, il parroco di Bozzolo prova a smontarli uno ad uno, ripercorrendo la storia dell'isola, descritta altrove come «uno scrigno senza chiave».
"Quand'ero protestante, la mia vita era tranquilla e la mia preghiera infelice; da quando sono cattolico, la mia vita è infelice e la mia preghiera tranquilla". Il diario di Newman (1801-1890) va dal 15 dicembre 1859 al 10 settembre1876 ed è composto di pagine scarne, paragonabili a certe riflessioni tumultuose e angosciose di sant'Agostino. Come scrive nella prefazione don Primo Mazzolari: "Newman ha scritto queste pagine sul declino della sua giornata ed esse prendono luce di tramonto, quando i rimpianti minacciano di soffocarci".

