
Narrazione teologica dell'immagine del Roveto Ardente.
L’Autore propone queste venti riflessioni, come “Dimensioni eucaristiche”, non solo come particolari momenti di vita cristiana, ma anche come suggerimenti di vita, intessuti di “preghiera, meditazione, contemplazione”, affinché nei cuori e nelle menti di tutti possano crescere la fede, la speranza, la carità e “ogni letizia interna che chiama e attrae alle cose celesti e alla salvezza”, come dice papa Francesco (Esercizi Spirituali 316).
Molti e da sempre desiderano giungere alla intimità con Gesù, vero ed unico Maestro di “via, verità e vita”. Alla folla che lo seguiva e a coloro che gli chiedevano di diventare suoi discepoli rispose: “Venite a me voi tutti che siete stanchi ed affaticati ed Io vi ristorerò”.
Questo libricino è costruito con brevi testi evangelici e del N.T., ampliati con riflessioni e preghiere e indirizzati a quanti avranno voglia di rivivere gli episodi evangelici con amore semplice e concreto. Vengono, inoltre, proposti alcuni brani come inviti “ad personam” per partecipare al convito di nozze, come commensali, affamati, sinceramente innamorati, ardenti e infiammati del suo stesso amore, umilmente gioiosi, pronti sempre a vivere lunghi silenzi di amore, docili ed ine-briati dal vino nuovo, il suo Sangue, nella speranza che Egli voglia accettare l’invito a partecipare alla nostra mensa.
Questo libro non vuole essere un trattato di teologia sulla spiritualità del Sacro Cuore ma un semplice aiuto a chi vuole approfondire la propria vita cristiana percorrendo quella via semplice e bella" alla quale il titolo allude, una via tracciata dai Comandamenti cui è dedicata la terza parte dell'opera. " La prima parte del lavoro è dedicata alla persona stessa di Gesù. Nella seconda si passa all'orazione, presentata in alcune delle sue forme più note. Per finire con la legge morale che esprime un nuovo modo di vivere la nostra umana esistenza. Questi tre aspetti: Il Cuore di Cristo, l'orazione e la via sapienziale dei Comandamenti, si intrecciano e si rinviano reciprocamente, in un circolo virtuoso che viene da Dio e a Lui riconduce.
Ci sono oggi molti uomini e donne, che vorrebbero leggere la Bibbia e apprendere a pregare, ma spesso si scoraggiano e desistono, perché non sanno come fare. Questo libro, iniziando con la Lectio Divina, intende mettere a loro disposizione una serie di metodi di preghiera, perché possano conoscerli e sperimentarli, fino a trovare la via della preghiera più adatta per ciascuno di loro. Per ogni metodo di preghiera viene proposto un esercizio, per iniziare a praticarlo.
Preghiere in un soffio. Pochi secondi. Un sussurro, a volte un breve grido. Piccole perle nell'oceano di orazioni sollevate al cielo. A volte di anonimi, altre volte di poeti e personaggi famosi, altre ancora di mistici: invocazioni spontanee nate dalle vicende quotidiane o il sunto di una vita intera di relazione con Dio, il prossimo e la vita.Non sono parti di preghiere più lunghe. Sono come le piante "bonsai": piccole. Si colgono con uno sguardo, affascinanti per la loro bellezza nella quale sono racchiuse la supplica e la lode, la fiducia e l'abbandono, il ringraziamento e la lamentazione.Gandhi affermava che «nella preghiera è meglio avere un cuore senza parole, che parole senza cuore». E Giovanni Climaco: «Quando preghi non cercare parole complicate, perché il balbettio semplice dei fanciulli tocca il Padre che è nei cieli». Le semplici orazioni di questo libro vogliono essere vere e proprie «preghiere del cuore».
Questo breve ma solido approfondimento sul tema del "perdono" scritto da Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini, è un cammeo, un essenziale percorso ascetico che tutti, prima o poi, dovremmo affrontare. Concludono il testo una "ginnastica degli esercizi spirituali", per crescere nella pratica del perdono, e alcune fortissime testimonianze, a cura di Paolo Guiducci, che ci aiuteranno nella nostra personale, quotidiana, rigenerante fatica della riconciliazione.
Il cardinale Carlo Maria Martini, grande appassionato e conoscitore della Sacra Scrittura, ci offre un'intensa meditazione sulla preghiera più famosa dei cristiani, insegnata direttamente da Gesù. Soffermandosi sulle invocazioni che il credente rivolge al "Padre che è nei cieli", Martini entra nelle più remote pieghe dell'esistenza e aiuta il lettore a mettere a nudo le sue domande più autentiche. Il commento segue dunque un andamento "pedagogico e didattico", come dice il cardinale stesso, partendo dal primo "grido del cuore" umano, "liberaci dal male". È il grido più elementare, più semplice, che sta sulla bocca di tutti coloro che vivono la tribolazione, la malattia, che sono assaliti dalle piccole o grandi sofferenze e preoccupazioni che porta con sé la vita quotidiana. "Ho scelto di iniziare da ciò di cui abbiamo maggiore esperienza", spiega Martini, "come il male, la tentazione, i peccati, la fame. Sono domande che possiamo trovare sulle labbra di credenti e non credenti, dei seguaci di ogni religione, perché non c'è esperienza più universale di quella del male."
Il digiuno è una via di ascesi personale ed ecclesiale che tutti i fedeli, ciascuno nella sua misura, sono chiamati a vivere. Proposto non per opprimere i cristiani ma per rendere più chiaro l’esempio di Cristo che attraverso il digiuno si è preparato a trionfare su tentazioni più grandi. Il testo costituisce un tentativo di riscoperta del significato profondo del digiuno cristiano, anche grazie all’apporto delle scienze umane moderne. L’autore sottolinea il fine del digiuno come liberazione del “desiderio” dal “bisogno”: perché torni a essere puro desiderio di Dio che ci rende capaci di una relazione libera e rispettosa con gli uomini e con le cose.
Costi Bendaly (1926), laico, da sempre profondamente impegnato nella vita della chiesa ortodossa e in particolare nel Movimento della gioventù ortodossa, di cui ha fatto parte sin dalla sua fondazione. Ha sempre lavorato nell’insegnamento e nella ricerca nell’ambito della psicologia, della pedagogia e della filosofia contemporanea. Il suo pensiero è conosciuto in Medio Oriente sia tra i cristiani non ortodossi sia in ambiente musulmano.