
Gesù Bambino promette ad ognuno di noi:
"Più mi onorerete, più io vi favorirò!"
Il titolo propone una prospettiva nuova: entrare nel mistero della sofferenza partendo dall'esperienza stessa di Cristo. Diventa così un'esperienza positiva, in una prospettiva che vede le persone sofferenti più come profezia pastorale che oggetto di analisi, più come promessa che problema.
Studio agiografico sul Servo di Dio Giunio Tinarelli di Terni. Operaio nelle acciaierie di Terni, Giunio per una malattia invalidante ha la capacità di convertirsi in "operaio dello Spirito". La figura di Giunio viene colta all'interno del contesto urbano della città di Terni, del movimento operaio, del progresso socio-economico che segnò lo sviluppo della cittadina. Giunio immobile, dal suo lettino fu di fatto una guida per tante anime che miravano a raggiungere la perfezione. Per molti altri che vivevano nella disperazione fu dispensatore di pace e per i suoi ex compagni operai delle acciaierie fu soprattutto una persona equilibrata.
Un cardinale, un vescovo, un monaco, un religioso, una consacrata, una suora di clausura, alcuni presbiteri propongono riflessioni ed esperienze che aiutano ad affrontare le complesse sfide della vita e della vocazione personale. Voci diverse e insieme complementari, talvolta venate di tratti autobiografici, offrono una meditata testimonianza sull’importanza e la fruttuosità del riconoscere e valorizzare le stagioni della propria e altrui debolezza. Un testo, campione di vendite, che è già un classico nella formazione permanente di cristiani ordinati, consacrati e religiosi. Tra gli autori: René Voillaume, Renato Corti, Carlo Maria Martini, Luciano Manicardi, Sergio Stevan.
Serie terza - Anno cinquantaduesimo - settembre / ottobre 2018
Hanno scritto in questo numero:
L. Alici / A. Anzani / E. L. Bartolini de Angeli / C. Belloni / G. Benzoni
G. Bottoni / F. Castelli / C. Danani / F. De Giorgi / I. De Sandre / U.G.G. Derungs
I. Lizzola / M. Marinelli / M. Naro / E. Peyretti / M. Scocco / E. Zerbini
Luce e segni, fede e arte: tre giovani come tanti si raccontano attraverso le forme artistiche che sentono proprie, con i talenti che hanno ricevuto in dono. Può l'arte trasformarsi in preghiera? Quando la vita, i sogni, la storia, il dolore ci provocano nel profondo, spingendoci ad andare alla ricerca di un senso più grande, allora l'arte può diventare il veicolo con cui provare a dare delle risposte: l'arte è fatta di ascolto, di silenzio, di libertà, di stupore. L'arte è saper vivere dentro: l'arte è preghiera. Un libro giovane, non solo perché pensato e realizzato da giovani, ma perché giovane è lo spirito che lo sottende: raccontare la pienezza della vita vissuta, incontrata, amata, in un incessante dialogo con se stessi e con Dio, a parole e con gesti, nello spazio di un disegno, di un dipinto, di una fotografia.
Maddalena Aulina y Saurina nacque a Banyoles (Girona - Spagna) il 12 dicembre 1897. Donna coraggiosa e lungimirante, scelta da Dio per aprire nuovi cammini: quello della secolarità consacrata e quello dei laici chiamati alla santità in forza del proprio battesimo. In questo volume, l’Autrice, “all’interno della sua ansia apostolica, precorrendo il Concilio Vaticano II, reca il ruolo profetico del laicato che la compagine ecclesiastica, a lei contemporanea, non riuscì a comprendere”. I suoi “Scritti”, nella duplice versione spagnola e italiana, si presentano come “pensieri” o “momenti” per ogni giorno dell’anno, nella scansione dei mesi e dei giorni. Fondatrice dell’Istituto Secolare Operaie Parrocchiali, morì a Barcellona il 15 maggio 1956.
Senza offrire ricette a buon mercato, l’autore presenta l’esistenza sacerdotale come un dono per la glorificazione di Dio e ne indica il centro permanente: l’amicizia con Gesù Cristo, anzi la passione per lui, e il servizio alla sua chiesa.
«Un libro che unisce una grande esperienza personale a una matura riflessione teologica, irradiando gioia ed entusiasmo» (Walter Kasper).
Descrizione
Questo libro incoraggia a essere sacerdoti, e a esserlo gioiosamente. Non propone affatto una qualche immagine aggiornata del sacerdote, una sua nuova spiritualità o una nuova concezione della pastorale.
Richiama semplicemente alla coscienza il centro immutabile della vocazione sacerdotale: è decisivo rivolgere lo sguardo, con fede, a Gesù Cristo e tenere davanti agli occhi il nucleo permanente della concezione cattolica della natura della chiesa. Intendere così il ministero presbiterale come un dono per la glorificazione di Dio renderà possibile organizzare bene la vita del sacerdote e della comunità ecclesiale, mantenendo sullo sfondo i dibattiti contemporanei sull’argomento.
«Il libro unisce una grande esperienza personale a una matura riflessione teologica. Senza limitarsi alle cose superficiali e senza offrire ricette a buon mercato, Augustin porta alla luce tesori sotterrati e ampiamente dimenticati, e li fa di nuovo brillare; indica il centro del ministero sacerdotale, costituito dall’amicizia con Gesù Cristo; parla della partecipazione alla vita di Dio, anzi di una nuova passione per Dio. Per queste ragioni il suo libro irradia entusiasmo» (dalla Prefazione del card. Walter Kasper).