
Poche ricchezze sono preziose quanto la gratitudine. È grazie a lei se possiamo dare il giusto senso a un beneficio ricevuto e, insieme, restituire altrettanto per costruire un legame con il nostro prossimo. Non si tratta di una buona pratica che poggia su una norma sociale: la gratitudine è un sentimento che ci mette in gioco nel profondo, proprio perché si pratica quando non c'è obbligo di farlo. E quando riconosciamo la gratuità con cui l'altro ci è venuto incontro, in noi scaturisce il bisogno di fare altrettanto. O, almeno, così dovrebbe. La gratitudine è come un muscolo: va allenata perché dia il meglio di sé. In questo libro Natale Benazzi, con una riflessione incentrata sull'episodio evangelico dei dieci lebbrosi guariti da Gesù e con una serie di consigli ed esercizi, aiuta a intraprendere questa necessaria "palestra di gratitudine".
La capacità di ascoltare va preservata e accresciuta perché è fondamentale per la vita. L'ascolto di noi stessi è essenziale tanto quanto quello che riserviamo agli altri. Senza, siamo impermeabili a tutto, corpi inerti e insensibili, e possiamo fare del male non dando spazio né alla nostra voce interiore, né a chi, prossimo a noi, sente il bisogno di qualcuno che gli presti orecchio. Papa Francesco l'ha chiamata «sordità del cuore», ed è l'anticamera di ogni cattiva relazione. Ma c'è un altro pericolo. Se lo spirito si nutre dell'ascolto della Parola di Dio, la nostra sordità interiore è tra i peggiori rischi per la donna e per l'uomo di fede: per questo l'ascolto è indispensabile alla ricerca spirituale. Questo libro è una riflessione sull'ascoltare ispirata da Gesù e, in particolare, dagli episodi dei Vangeli in cui le sue parole e le sue azioni sanano chi ha perso la capacità di ascoltare.
La Bibbia racconta molte storie di ritorno alla vita, nell'Antico e nel Nuovo Testamento. Accade talvolta che la morte sia reale, come per gli uomini e le donne resuscitati da Gesù, ma succede anche che la morte sia interiore, uno smarrimento di sé completo e apparentemente definitivo, un buio interiore che si può rischiarare solo guardando a Dio. «Se Cristo è davvero Vita, tornare a vivere significa tornare a farsi irradiare da Lui», spiega Natale Benazzi, che in questo libro compone un itinerario per riprendere o cominciare «a respirare di Lui, a camminare con Lui», un percorso che punta, con semplicità e decisione, a ritrovare la ragione profonda che ci rende credenti.
Recuperare la vista o, più spesso, iniziare a vedere sono temi ricorrenti nei testi evangelici. Sul loro valore spirituale non lascia dubbi il Vangelo di Giovanni, secondo cui Cristo «venne come testimone per dare testimonianza alla luce», e che specifica: «La luce vera, quella che illumina ogni uomo». Serrare gli occhi, essere ciechi, significa restare nelle tenebre, in un buio privo di senso, di direzione e di verità. Aprirli, al contrario, è mettersi in cammino, una scelta che comporta fatica ma aiuta a vedere le cose sotto un aspetto nuovo. In questo libro Natale Benazzi, seguendo passo dopo passo un episodio del quarto Vangelo, invita a rimettere in discussione la nostra "cecità spirituale", perché l'unico cieco davvero insanabile è colui che sceglie di non vedere.
Talvolta le nostre esistenze sembrano arrestarsi, chiudersi entro i propri confini, dare la sensazione che sia tutto come già scritto, già detto. Quando succede, spesso ci accomodiamo, ci adagiamo ed evitiamo con cura tutto ciò che potrebbe sconvolgere la nostra tranquillità. Altre volte proviamo noia, perché il tempo trascorre per noi come un soffio di vento leggero, non lascia nulla e non ci fa crescere. La tradizione ebraico-cristiana nasce da esistenze diverse, nomadi, in continuo movimento, e la Parola di Gesù invita i suoi a una vita in perenne ricerca, senza ripetitività, tesa alla realizzazione piena di ciò per cui siamo fatti. Questo libro, tra riflessioni ed esercizi, vuole essere un pungolo che, come per il paralitico dei Vangeli, ci invita ad alzarci e a rimetterci in cammino.
Introduzione di Ferruccio Parazzoli.
Unendo una grande conoscenza biblica alla sapiente capacita di offrire ai suoi fedeli le piu profonde verita della fede, don Benassi, parroco modenese, conduce il lettore in un itinerario che lo porta a scoprire qual e il mestiere" di Dio, affinche l'uomo ne sia affascinato e coinvolto. "
Il libro raccoglie l’esperienza di un viaggio. Nove anni fa in compagnia della Bibbia, alcune pagine di sant’Agostino e un quaderno, Lia Beltrami parte per un viaggio “a ritroso” sul cammino dei Magi, da Betlemme a Gerusalemme fino alla Persia (Iran), per incontrare registi e attori di fede diversa e portare a loro un messaggio: costruire ponti di dialogo tra le diverse religioni attraverso il cinema e l’arte. Nasce così il “Religion Today Festival Internazionale di Cinema e Religione” che ormai da ormai otto anni si svolge a Trento raccogliendo un interesse crescente di pubblico e critica. Ogni capitolo del libro è introdotto da un brano evangelico del viaggio dei Magi da cui l’autrice prende spunto per ripercorrere, in un pellegrinaggio geografico e dell’anima, l’itinerario di un vero incontro con l’altro.
In questo testo, viene proposta una riflessione su Giuseppe, Maria e Gesù nella loro vita quotidiana, secondo il Vangelo, ma intrecciandolo con la vita quotidiana di oggi.
Seguendo i passi della Sacra Famiglia vengono delineate tre parti che com- prendono: l’incontro tra Giuseppe e Maria, l’incontro tra Maria ed Elisabetta, il viaggio a Betlemme e la nascita di Gesù, il ritorno dall’Egitto e la vita in Galilea fino al battesimo nel Giordano. In ogni parte vengono individuate vie di speranza: al commento sul racconto evangelico viene infatti inserita la testimonianza di una vicenda di attualità.
Tra le storie vere narrate, troviamo anche quelle che riguardano il dialogo interreligioso (a Mar Musa), la vicenda di un senegalese che riesce, attraverso peripezie e sofferenze, a emigrare e a vivere nella dignità di uomo libero e autonomo.
In questi eventi, come in quelli evangelici, viene disegnato il grande quadro di un mosaico di speranza: l’amore dallo sguardo oltre.
Destinatari
Adatto al grande pubblico, sia per la riflessione personale sia per quella di gruppo. Catechisti, insegnanti. Chi desidera meditare ilVangelo a partire da storie vere.
Autrice
Lia Beltrami Giovanazzi (Trento 1967) è sposata e madre di due bambine. È scrittrice e regista di documentari a carattere storico, religioso e sociale. Diplomata in regia a New York, ha realizzato oltre venti documentari. Nel 1997 ha fondato Religion Today Film Festival, primo concorso cinematografico al mondo dedicato al dialogo tra le religioni. Parallelamente si è impegnata nel settore dei rapporti internazionali e del volontariato per l’Africa. Nel 2008 viene nominata assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza per la Provincia Autonoma di Trento. Tra le sue opere: A ritroso verso la luce. Cinema e vita sulla rotta dei Magi (Ancora, 2006), Donne della Risurrezione. Sulle strade del mondo (Paoline, 2008).
L'autore in questo volume affronta il problema della salvezza alla luce delle Sacre Scritture e del pensiero di alcuni tra i piu importanti Padri della Chiesa.
Il testo dal titolo “Santa Lucia” è un vero gioiello letterario perché presenta sia riferimenti colti agli artisti che ci hanno tramandato l’immagine della Santa per mezzo di dipinti e sculture, fino a Dante ed Alessandro Manzoni, sia, come una cornice, i destini di Venezia e di Siracusa, descritti con vivacità e in modo pittoresco dal punto di vista geografico e storico, sia dettagli concreti della vita quotidiana intessuta di feste tradizionali e miracoli legati appunto a Lucia.
Vediamo i due punti più rappresentativi del libro. Al Proconsole Pascasio che la martirizzò, Lucia citò San Paolo: “Coloro che vivono castamente e piamente sono tempio del Signore”. Per concludere, la leggenda degli occhi di Lucia indica che i veri Cristiani desiderano servire Dio e contemplarLo in Paradiso, e che l’amore umano che non tiene conto della purezza dell’animo non vale alcunché.

