
La crisi che investe l'Occidente porta al centro dell'attenzione la mistica. Si allude a una mistica incarnata, a quell'esperienza interiore cioè che costituisce l'accesso attraverso cui il divino si incarna nell'umano. L'esperienza mistica, immergendo nel profondo, attiva la vita contemplativa, scioglie la rigidità di forme che ostacolano il cambiamento, scava, rivela, illumina la coscienza. La costante interazione fra mistica e coscienza stimola la dialettica sottile che attraversa la storia, al di là dei suoi drammatici andamenti, favorisce l'evoluzione spirituale e accelera il dinamismo che il Verbo suscita.
Antonella Lumini scopre il silenzio nel 1980. Ha 28 anni e una grave malattia cambia la sua vita. Anche la successiva guarigione contribuisce a farle mettere in discussione tutto. Ritrovare il senso della propria esistenza diventa per lei così essenziale che comincia a battere nuove strade, alla ricerca di un equilibrio. Poi, d'un tratto, un tuffo nel vuoto che la lascia senza appigli, Ma dal fondo le arriva la voce del silenzio, che da allora è il centro della sua vita. Le meditazioni qui raccolte sono scaturite da quel centro, che è vuoto e tuttavia nutre e appaga con pienezza assoluta la sua anima sofferente. Scritte tra il 1986 e il 1987, esse non seguono un vero filo conduttore, ma testimoniano l'imprevedibile affiorare di tracce luminose dentro uno scenario oscuro. Sono bagliori che, risvegliando e purificando lo sguardo, lo rendono capace di accogliere e contemplare. «Il viaggio nell'interiorità è come lasciarsi portare in mare aperto, nel mare luminoso dello Spirito, specchio rifrangente che fa vedere cosa si nasconde di sotto, nelle acque profonde dell'anima. Si aprono prospettive inedite che mostrano imprevedibili meraviglie, ma anche ombre, anfratti, regioni completamente buie in cui lo sguardo non ha accesso. Non serve nessuna forzatura per entrare dove sembra chiuso, basta lasciare che lentamente i velami cadano, che quello che c'è si riveli, come l'affiorare del giorno dopo la notte. Morte, dolore, appaiono come luoghi di assenza, in cui la luce della verità desidera entrare per sciogliere e rigenerare. Stare nel silenzio fa percepire di abitare l'universo vivo, di appartenergli avendone fiducia, divenendo obbedienti, conformi alla sua misura che è la misura dell'amore. La grazia non chiede sforzi, ma leggerezza. La leggerezza dell'appartenenza» (Antonella Lumini).
Una donna di oggi che è alla ricerca della verità, in mezzo al mondo caotico e confuso di oggi che rende quasi impossibile l'attenzione verso ciò che è realmente necessario. Un percorso interiore di ricerca spirituale attraverso il silenzio, la meraviglia, l'abbandono, l'incontro con la bellezza e la preghiera interiore.
Testi scaturiti durante la meditazione silenziosa in cui, certe volte, è possibile percepire di attraversare delle soglie. Il silenzio apre uno spazio interiore, conduce verso la parte profonda dell'anima sempre radicata nella sorgente da cui fluisce la vita. Nello stato di resa e di annichilimento della volontà, in cui tutto tace, il nostro essere spirituale si svela a se stesso, ci apre alla vita delle creature spirituali. In aggiunta, passi del testo biblico, di opere apocrife del Vecchio Testamento e dei vangeli apocrifi, in cui si riscontrano occorrenze degli arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele, Uriele. Riguardo a Me?a?ron, sono riportate occorrenze riscontrate in alcune opere della tradizione rabbinica. Gli arcangeli giungono quando si sentono chiamati. Si risvegliano nell'anima di chi li ama lasciando tracce della loro presenza. Facendo trovare le loro immagini in ambiti inconsueti. Rispondendo con segni quando si sentono invocati. Attirando verso i luoghi dove più sono pregati. Finché cominciano a parlare nel cuore durante i risvegli notturni e mattutini rivelando i misteri della vita degli spiriti. L'anima li riconosce attraverso l'angelo custode, che è la sua propria natura spirituale, e si pacifica ristorandosi nella luce da cui proviene e alla quale sempre e soltanto aspira. Quando gli arcangeli parlano risvegliano memorie antiche che riemergono dall'oblio come velami che si aprono su sfondi sempre più luminosi in cui la verità appare viva in se stessa e come familiare e sempre più nuda. Più si svela più si fa intensa d'amore libero di amare. Cosicché niente più si nasconde, ma è nel suo essere. Amen.
Un'opera per sciogliere i nodi del cuore e della mente in cui lo Spirito Santo si presenta come Madre. Deserto, Silenzio, Purificazione sono le tappe di un percorso interiore al femminile. Una Teologia della Madre che rivela lo sguardo materno di un amore infinito che consola e cura. L'itinerario proposto si snoda attraverso il dialogo con Santa Maria Maddalena e l'apostolo Giovanni che rivela il suo mistico Vangelo ispirato da Maria di Nazaret. L'espansione spirituale, spiega l'autrice in questa seconda edizione dell'opera, riconcilia oggi l'umanità a se stessa. Più rimaniamo aperti all'amore, più cresce la comunione fra tutti gli esseri viventi e Dio, relazione che non è mai giudicante, ma sempre pronta ad accogliere e sostenere. Silenzio, solitudine, ascolto interiore caratterizzano la narrazione dei pellegrinaggi a Patmos e Medjugorje. I commenti al libro dell'Apocalisse completano un viaggio mistico al cui centro si pone l'annuncio di un tempo nuovo: l'era della Madre.
Un percorso interiore di ricerca spirituale attraverso il silenzio, l'incontro con la bellezza, la preghiera interiore, la contemplazione e la meditazione. Prefazione di Marco Vannini.
Silenzio, solitudine, ascolto interiore sono gli elementi di una raffinata Opera al femminile. Le esperienze di due pellegrinaggi solitari, Patmos e Medjugorje, vengono narrati dall'autrice in forma dialogica, come nella tradizione medievale. Sette stanze costituiscono le tappe di un percorso interiore, che culmina in una Teologia della Madre: lo sguardo materno di un Amore che cura e consola. I commenti al libro dell'Apocalisse completano un viaggio mistico alla riscoperta dell'Energia Femminile le cui tappe fondamentali sono: la scoperta dello Spirito Santo come Madre, il dialogo spirituale con Santa Maria Maddalena, il Deserto, il Silenzio, la Purificazione. L'apostolo Giovanni inoltre ci presenta il suo Vangelo come Vangelo dell'Amore ispirato da Maria.
Il Libro di santa Maria è il capolavoro della mariologia di Lullo ed è un originale esempio della "nuova" letteratura del francescano, il quale, dopo aver scritto dei romanzi "tradizionali", sfrutta le sue capacità di narratore per scrivere un'opera interamente dedicata alla Vergine. Il libro non è, infatti, un vero e proprio mariale né tantomeno un trattato teologico, ma una trattazione di argomenti relativi a Maria, sviluppati con la fluidità del testo narrativo e la passione della preghiera cristiana, così da conseguire la singolare capacità di parlare con semplicità al cuore dei fedeli senza rinunciare a profondità dottrinale e teologica.
Quest'opera, raro esempio di poesia mistica in lingua catalana, descrive la relazione dell'essere umano, l'amico, con il trascendente, l'amato, e il legame che li unisce, l'amore: è un libro che ancora oggi ci colpisce perché capace di esprimere un sentimento universale, un desiderio che resiste all'erosione del tempo e della storia. Chiunque, a un certo punto della sua vita, abbia sperimentato in sé la segreta forza dell'amore, sarà commosso da queste parole: vi si riconoscerà e si sentirà compreso, scorgendo in esse i movimenti del proprio cuore.
"Il llivre d'amic i amat" è un raro gioiello di poesia filosofica nascosto nei meandri tortuosi di quell'immenso laboratorio culturale che è stato il nostro Medioevo. Il suo autore, il beato Raimondo Lullo, maiorchino, siniscalco e poeta poi missionario francescano, mistico, scrittore e filosofo ci ha donato uno dei testi d'amore più belli della letteratura mondiale: il presente volume ce lo riconsegna nella sua struttura originale dopo l'edizione critica aggiornata dal filologo catalano Albert Soler, del 1995. Federica D'Amato con la sua traduzione in lingua italiana conduce il lettore in quel dialogo atemporale tra la creatura e il creatore, cammino di rose e spine che conduce l'amico al suo amato.
Immagine del destino dell’uomo che si allontana da Dio e vi fa ritorno, la parabola del Figliol prodigo termina, nel Vangelo, dinanzi a una porta aperta... e continua nella vita di ciascuno.
Il Figlio è tornato a Casa... Il perdono è stato dato, e bisogna continuare a vivere con quel passato che non si dimentica, con quel Padre vicino e amorevole, con quel fratello lontano e freddo.
Giocando su numerosi temi biblici ed esistenziali, questo “romanzo” fruga nell’universo intimo di quel Figlio ritornato, esplora le difficoltà relazionali fra quei tre universi di sensibilità e propone un itinerario affinché, d’ora in poi, i dolorosi legami che uniscono i due fratelli (come quelli che uniscono ciascuno degli esseri umani) non li trascinino all’inferno.
Destinatari
Un ampio pubblico.
L’autore
Guy Luisier è nato il 2 ottobre 1961 a Saillon, nel canton Vallese. Nel 1982 è entrato nella vicina abbazia di Saint-Maurice d’Agaune, dove è stato ordinato sacerdote nel 1988. Nello stesso anno si è laureato in teologia a Friburgo, e nel 1992 in lettere a Ginevra. Dal 2008 è parroco di Salvan, un paese di circa mille anime non lontano dall’abbazia e facente parte della sua giurisdizione. Nel 1998 ha pubblicato un “Itinerario per le messe d’Avvento all’abbazia di Saint-Maurice”.
Argomenti di vendita
Un’idea originale che incuriosisce il lettore e lo conduce di pagina in pagina. Uno stile di scrittura poetico per un romanzo luminoso come pochi.

