
Un libro per tutti coloro che avvertono la necessita' di ritrovare le vie dell'interiorita'. I profondi cambiamenti culturali, in corso da molti decenni, hanno sconvolto modelli e categorie tradizionali della vita cristiana e conseguentemente della teologia. Il Concilio Vaticano II (1962-1965), prevedendo che tali sconvolgimenti avrebbero suscitato una congerie di problemi", aveva gia' sollecitato "nuove analisi e nuove sintesi". Problemi, analisi e sintesi che non riguardano solo i cattolici, e neppure solo i cristiani delle diverse denominazioni, ma anche tutti coloro che avvertono la necessita' di ritrovare, nel convulso intreccio degli attuali processi storici, le vie dell'interiorita'. Queste pagine sono nate da riflessioni proposte in diversi ambienti e dai confronti che ne sono seguiti. "
LE RIFLESSIONI RACCOLTE IN QUESO LIBRO RIPORTANO ALCUNE RISONANZE DI UNA COMUNITA ECCLESIALE CHE SI RITROVA ATTORNO ALL ALTARE COME RIFERIMENTO SETTIMANALE DEL PROPRIO CAMMINO DI FEDE, PREPARATO CON UN INCONTRO DI CONFRONTO SULLA PAROLA DELLA LITURGIA FESTIVA. L'APPUNTAMENTO LITURGICO DI U NA COMUNITA ECCLESIALE NON E`SEMPLICE ADEMPIMENTO GIURIDICO, BENSI`E`UNA ESIGENZA VITALE DEL CAMMINO DI FEDE IN DIO. ESSO SI SVILUPPA NEL TORTUOSO INTRECCIO DEGLI EVENTI STORICI E RICHIEDE UN CONTINUO ASCOLTO DEI SUSSURRI DELLA VITA, UN'AC COGLIENZA FEDELE DELLE SUE OFFERTE, UN'ATTENZIONE RINNOVATA ALLE MOLTEPLICI SUE ESPRESSIO
Acute riflessioni che invitano ad affrontare le difficolta quotidiane con serenita e amore
Carlo Molari ci accompagna in un volo inatteso tra terra e cielo, facendoci sentire, vento in faccia, l'energia buona delle parole più inafferrabili: amore, Dio, infinito. "Aver fede in dio, dice Molinari, non significa saper cosa è Dio perché noi non possiamo saperlo. Aver fede in Dio vuol dire sapere che ciò che è in gioco nella nostra piccola storia è molto più grande di quello che siamo, perché contiene anche tutti quello che saremo".
L'uso del termine "espiazione" nella religione cristiana è ancora oggi motivo di grande confusione perché nell'uso corrente ha un significato molto distante da quello originale biblico. Il termine è spesso connesso a quello di soddisfazione, che ha origini giuridiche e connotazioni quindi molto diverse. Per rendere conto delle contaminazioni avvenute nella storia della Chiesa e nel senso comune dei credenti cristiani, secondo Carlo Molari, uno dei più grandi teologi italiani viventi, è ormai necessario distinguere tra l'espiazione biblica, che è un atto divino di offerta di perdono (un atto discendente della misericordia di Dio) e la soddisfazione di cui parla una certa la teologia "giuridica" che dovrebbe essere ormai abbandonata (un atto ascendente per cui l'uomo soddisfa, ripara una colpa commessa). E in questo senso nel libro sarà rivisitato il significato della croce e della morte di Gesù e l'equivoco del sacrificio.
«Le RIFLESSIONI contenute in questo libro sono state registrate in occasione di incontri tenutosi a Roma nella Casa Generalizia dei Padri Verbiti da Don Carlo Molari con un gruppo di amici. La trascrizione mantiene deliberatamente la caratteristica di conversazione tra amici in cui la riflessione si era svolta, quindi non vuole avere l’impostazione rigorosa di un libro elaborato a tavolino. Le RIFLESSIONI di Don Carlo Molari sono una opportunità di apprezzare la sua visione teologica e la sua attività pastorale; nell’Indice vengono espresse le seguenti tematiche: L’appartenenza alla Chiesa. 2010; Il significato del Natale. 2010; Educare alla fede. 2011; Il pluralismo culturale e religioso. Perché e come viverlo. 2011; Il Concilio Vaticano II: tradizione e novità. 2011; La svolta linguistica e la teologia. 2012; Rivelazione, redenzione, salvezza possibilità del fallimento dell’individuo e della società. 2012; Questioni di Cristologia. 2013; Regno di Dio sulla terra. Responsabilità sociale e politica. 2013; Dubbi e difficoltà nel cammino di fede. 2013; Esortazione apostolica EVANGELII GAUDIUM. 2014; La morte come criterio della vita. 2014; Il difficile pluralismo nelle comunità delle origini 2014; Il cammino delle prime comunità. La presenza delle donne nella comunità di Gesù; Modelli Cristologici, nel Nuovo Testamento. 2015».
"Il testo si pone come risposta a una precisa domanda che si aggira negli ambienti della fede e dell'educazione: padri e madri in spirito e verità, è possibile oggi? Sì, siamo convinti che sia possibile e addirittura doveroso anche ai nostri giorni. Per arrivare a tanto, offriamo un piccolo aiuto con una guida alla lettura della "Filotea", il testo più famoso di san Francesco di Sales. Attraversiamo i suoi racconti, simboli e rappresentazioni, per giungere a far crescere la qualità della relazione educativa. E scopriremo che i primi a beneficiarne, in questo viaggio, sono proprio gli educatori. Divenendo sempre più fecondi spiritualmente nei confronti di coloro che sono loro affidati." (L'autore)
Il secondo volume della collana "24 passi nel quotidiano", dedicata a san Francesco di Sales, propone un viaggio di meditazione e preghiera alla scoperta gioiosa del tema dell'amicizia, attraverso un'antologia tratta dalle sue Lettere. Gianni Ghiglione offre un ritratto di san Francesco di Sales, proprio a partire dalla sua corrispondenza, dalla quale emerge la storia più completa e fedele della sua vita di pastore, permettendo di cogliere il suo cuore, dal quale fa trasparire i suoi slanci affettuosi e l'amicizia sincera. Paolo Mojoli, commentando in ogni capitolo un brano di una Lettera di san Francesco di Sales, riflette sulla bellezza dell'amicizia vissuta in Dio e come dono di Dio, offrendo spunti di meditazione e preghiera. L'obiettivo di questo libro è quello di coniugare amicizia e preghiera, dialogo colmo di affetto con le persone e pieno di confidenza con Dio, attraveso l'insegnamento e l'esempio illuminante di san Francesco di Sales.
Queste pagine sono frutto del mio vissuto, della mia esperienza, della mia conversione, e per scriverle ho chiesto aiuto e mi sono affidato alla Parola di Dio. Nulla di più, ma nulla di meno.
Michele Moiso, nato a Torino nel 1963, ha compiuto i suoi studi in Italia e all’estero. Si è laureato in Sociologia, ha studiato Economia e Commercio con un Master in Finanza Aziendale e ha conseguito un Dottorato in Psicologia Indo-Vedica. Per dieci anni ha esercitato la professione di psicanalista a Parigi e in Costa Azzurra. Conferenziere, giornalista pubblicista, autore di saggi.
Ascoltare il prossimo è essenziale come respirare; nutriente come mangiare; affascinante come vivere. Perchè aprirsi all'altro è aprirsi a innumerevoli sorprese ed emozioni.
Quante volte ci è capitato di chiuderci a colui che parla? Quante volte, prevenuti, abbiamo rifiutato la sua idea o non abbiamo dato peso e valore a quello che diceva? Eppure siamo convinti di ascoltare l’altro, di rispettarlo e di amarlo. In realtà, non sappiamo ascoltare. E non vivere questa fondamentale attività umana è fonte di grandi incomprensioni, di interminabili discussioni e di inutili sofferenze.
Questo libro, frutto di un lungo percorso spirituale e professionale, intende aiutare a scoprire che ascoltare il nostro prossimo è essenziale come respirare, nutriente come mangiare, affascinante come vivere. Perché aprirsi all’altro è aprirsi a innumerevoli sorprese ed emozioni. Dobbiamo solo vincere la paura che questo essere umano ci incute e accoglierlo con disponibilità, chiunque esso sia: moglie, marito, figlio, figlia, parente, amico, conoscente, collega, straniero... Accogliere le sue parole è accoglierlo. Accoglierlo è dargli vita.
L’altro è un’inestimabile ricchezza. Una fonte a cui abbeverarsi. Un continuo imparare. Un umano mistero. Un prezioso messaggero.
Autore
Si tratta della ristampa di una raccolta di meditazioni sul tema della povertà evangelica, frutto di un corso di esercizi spirituali, pubblicata nel 1987 dalle Edizioni Viboldone. La prospettiva adottata dall'A., lontana dall'indulgere a facili pauperismi e alle sterili patetiche dell'amore verso il povero, si muove piuttosto nell'interrogarsi, in profondità, sul significato cristiano del 'farsi povero' e dello 'stare dalla parte dei poveri' a imitazione di Gesù Cristo che da 'ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua poverta' (2Cor 8,9).Riconoscere così in Gesù di Nazareth l'unico salvatore, significa 'imparare' la povertà cristiana lasciando che l'evangelo del regno diventi la norma del proprio 'impoverirsi': in tutte le situazione e a tutti i livelli.