
«Fratelli e sorelle, buonasera!». Jorge Mario Bergoglio dalla Loggia centrale della Basilica vaticana dava così inizio al suo ministero petrino la sera del 13 marzo 2013. In queste pagine raccontiamo, anche attraverso una raccolta dei suoi testi più belli, i momenti salienti del suo pontificato, con particolare riferimento alla pubblicazione delle sue Lettere Encicliche e un approfondimento inedito: la significativa devozione che lega Papa Francesco alla figura di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Inoltre, proponiamo il racconto specifico di alcuni episodi riguardanti il quasi sconosciuto "tema delle rose", particolarmente caro a Papa Francesco sin dai tempi del suo cardinalato.
«Nessun individuo oltraggiato e nessun sopravvissuto riesce a trovare ragioni valide per perdonare. Il perdono è assolutamente irrazionale, come assolutamente irrazionale è la violenza. La decisione di perdonare è possibile solamente grazie a un “salto esistenziale” in cui non agisce né la ragione né la logica, ma il mistero. È la dimensione della spiritualità e della grazia nella sua massima espressione. È un dono che si riceve ma che allo stesso tempo si dà. Per questo si chiama perdono. Tuttavia è una decisione».
DESTINATARI
Un libro destinato a un ampio pubblico.
L'AUTORE
Leonel Narvaez Gomez, missionario della Consolata e sociologo, ha maturato una lunga esperienza nella gestione dei conflitti lavorando in prima persona ai negoziati di pace tra il governo e le Forze Armate Rivoluzionarie in Colombia (sua terra di nascita) e nella regione del Caguàn. Fondatore del “laboratorio di perdono” Espere, per i risultati ottenuti con il suo progetto in 15 anni di attività è stato insignito, nel 2006, del premio UNESCO per la pace. Oggi le Scuole di Perdono e Riconciliazione sono presenti in sette paesi latinoamericani e in due paesi sudafricani.
«Papa Francesco ci ha abituato fin dai primi giorni del Suo Pontificato a una lettura sapienziale e realistica "dei segni dei tempi" nei cambiamenti nella vita della Chiesa e del mondo intero in questa nuova epoca. Nel solco delle Tradizioni, della spiritualità ignaziana e del Concilio, per il Santo Padre è la Voce dello Spirito e delle Sacre Scritture che ci apre a un autentico discernimento ecclesiale e sociale, sulle coraggiose prospettive di futuro per una nuova primavera della Chiesa. [...] Auguro al lettore di queste pagine di usare e riusare questo libro, di lasciarsi interpellare dalla freschezza della parola del Santo Padre con le varie citazioni dei Padri del deserto, da autorevoli teologi del Concilio, dagli autori dell'Oriente e dell'Occidente cristiano, affinché possa diventare un manuale per la vita e la formazione spirituale di tanti fedeli e anime consacrate o sacerdotali». (Dalla Prefazione del Cardinale Matteo Zuppi)
Oggi più che mai gli sposi hanno bisogno di riscoprire la bellezza del loro incontro, l'urgenza di spazi di tenerezza e di intimità che possano portare a riconoscersi, ad accarezzarsi e a gioire nuovamente del dono reciproco che si è l'uno per l'altra. Questo piccolo volume vuole offrire agli sposi uno strumento per prendersi cura della loro relazione creando, per così dire, un "antidoto" potente all'individualismo che fa tanto male alla coppia, ma anche alla Chiesa e a tutta la società. Lo sviluppo è semplice: si parte da un suggerimento di azione quotidiana da trasformare in prezioso impegno. Si passa all'ascolto della Parola e a una breve riflessione, per poi approdare ad un esercizio "spirituale" di coppia, perché non esiste nessun gesto, nessuna parola, nessun atteggiamento vissuto nel copro degli sposi che non sia spirituale.
Testo in spagnolo su Padre Pio da Pietralcina.
Per quanti credono nella faticosa ma bella opera dell'educazione, seguendo il metodo preventivo di Don Bosco.
Il libro presenta il sistema preventivo di Don Bosco, nella convinzione che esso ancora oggi possa essere molto interessante per educare i giovani alla vita buona del Vangelo. Il titolo fa riferimento agli "Orientamenti pastorali" dell'Episcopato italiano per il decennio 2010-2020: "Educare alla vita buona del Vangelo", dove si afferma che «nella storia della Chiesa in Italia non pochi santi hanno fatto dell'impegno educativo la loro missione e hanno dato vita a iniziative singolari, parecchie delle quali mantengono ancora oggi la loro validità e sono un prezioso contributo al bene della società». Tra essi, appunto, san Giovanni Bosco e il suo sistema preventivo.
Sono riflessioni-immagini per un verso frutto di studio e di ricerca scientifica e per un altro verso piuttosto un sapere frutto di esperienza fatta. Intuizioni, idee, o meglio verità da cogliere più immaginificamente che concettualmente. Esposte spesso in forma narrativa, aiutano a pensare, a confrontarsi, a ragionare.
I singoli testi, alcuni sono più lunghi altri più brevi. Alcuni sono ragionati, altri sono più ad effetto finale. Sono collocati in una certa linea logica: partendo da quelli che riguardano il modo di conoscere, a quelli relativi al modo di pensare la persona, le relazioni, la relazione educativa, per arrivare a quelli che riguardano al come ci relazioniamo con Dio e proviamo ad agire secondo un'ispirazione cristiana, tra storia e trascendenza.
In appendice sono riportati alcuni testi classici, soprattutto patristici, che dicono il quadro di riferimento in cui l'Autore si è mosso.
«L'adorazione eucaristica è stata la pratica che ha cambiato la mia esperienza di incontro con la realtà che si apre davanti a me. Fissare l'ostia eucaristica mi addestra a guardare la realtà trovando Lui presente, o almeno a domandare con impeto di poter individuare la Sua presenza». Vincent Nagle «È sempre affascinante ascoltare questo prete anche perché non sai mai dove lui ti condurrà, su quali strade verrai portato. Egli non corre certo il rischio del discorso banale e neppure è preoccupato di risultare gradito. Qualche volta può sembrare "sconveniente", può far sussultare sulla sedia, d'altra parte egli è come l'ultimo rappresentante di quella folla di sconvenienti che sono i seguaci di Gesù. I suoi piedi sono piantati nella storia presente della nostra umanità, ma il suo cuore è adorante, come ci hanno insegnato queste pagine» (dalla Postfazione di mons. Massimo Camisasca)
Esistono un successo etico e una ricchezza economica etica? Il successo etico è quello di una persona che ha realizzato un suo grande sogno e questo è utile agli altri. È quello di chi è salito sulle spalle di Dio, è diventato grande con molti sacrifici, mantenendosi umile e una volta diventato un “gigante buono”, aiuta gli altri. Il successo etico è quello di chi non cerca la ricchezza come obiettivo, ma che la raggiunge come risultato del proprio valore. Qual è la strada per raggiungere questo risultato? Esiste una spiritualità del successo e del denaro? Cosa ne pensano le tradizioni religiose? Cos’è la teologia della prosperità? È vero che il Vangelo disprezza il denaro? Si può avere ricchezza e successo e vivere una sana vita di fede, aperta all’aiuto di chi ha bisogno? Esistono valori laici legati alla prosperità, oppure successo e denaro sono a disposizione solo di persone senza scrupoli o senza valori spirituali?
Note sull'autore
Giorgio Nadali, nato a Milano nel 1962, è giornalista pubblicista e scrive per numerose testate giornalistiche occupandosi tra l’altro di cultura, storia, spritualità, attualità e costume. Titolare di X-Press Giornalismo, è inoltre direttore del magazine online “Oltre”. È life e business coach certificato e insegna “Comunicazione e successo” e “Temi e problemi di storia delle religioni” all’Università UniTre di Milano. Ha pubblicato più di una decina di libri su vari argomenti culturali.
Il talento è un dono prezioso. Una dote innata di cui non abbiamo merito. È ciò che ne facciamo che determina il nostro valore. Va scoperto, va fatto fruttare. Nessuno può rubare il tuo talento, ma a causa del tuo talento gli altri possono ostacolarti per invidia e gelosia. Talvolta per ignoranza o per paura. Il talento è un dono così grande che può intimorire chi lo possiede e chi lo ammira in te. Gli invidiosi possono ingannarti al punto da farti credere di non averlo e che il talento sia una dote rara riservata a pochi eletti. Cos’è la fortuna? Perché alcune persone appaiono più fortunate di altre? È un fatto di mentalità oppure frutto del caso? Esiste un rapporto tra talento e fortuna? Qual è la spiritualità del talento e della fortuna? Qual è la visione delle grandi tradizioni religiose a proposito? Esiste una strategia del talento e della fortuna? È possibile diventare fortunati? Come mettere a frutto un nostro talento nascosto?
Note sull'autore
Giorgio Nadali è nato a Milano nel 1962. Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti, ha conseguito il Magistero in Scienze Religiose. Formatore e coach, è docente dei corsi di “Comunicazione e Successo” e “Religioni e Società” presso l’Università UniTre di Milano. È autore di altri 13 libri pubblicati con sette editori, due dei quali sono presenti all’Università di Harvard, USA. Ha pubblicato recentemente “Buoni & Vincenti. Etica e spiritualità del successo e del denaro” (Edizioni Segno, Udine, 2017) e “Chi non si accontenta gode. Accontentarsi della mediocrità è un ‘crimine’. Scopri le tue capacità per avere ed essere di più” (Lampi di Stampa, Milano, 2018). Contatti: www.giorgionadali.com, info@giorgionadali.com.