
Ne "L'abbraccio benedicente" Nouwen getta un ponte fra la celeberrima parabola narrata da Luca e la vicenda umana di ciascuno di noi. Quando ha l'occasione di ammirare dal vivo la tela di Rembrandt al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, esclama: «Più guardavo Il ritorno del figlio prodigo, più diventavo parte della storia. E cominciavo a fare collegamenti tra la parabola evangelica e la mia vita personale». Ne è derivato un libro che ha incontrato un favore travolgente e ha cambiato la vita di migliaia di persone. Perché racchiude i consigli di un uomo profondamente spirituale, che è anche uno psicologo di talento; perché offre una riflessione magistrale di un singolo passo del Nuovo Testamento; perché è un'opera «brutalmente, intensamente onesta» (James Martin). A trent'anni esatti dalla prima edizione italiana de L'abbraccio benedicente (1994) Queriniana propone questa edizione speciale per festeggiare l'anniversario. Il testo di Henri Nouwen è ora proposto in abbinamento ad ampi stralci del "sequel" "Ritornare a casa" (2010), che risulta perfetto per proseguire l'avventura: è un testo parallelo e complementare, le cui pagine integrano le riflessioni sul figlio prodigo svelando il "dietro le quinte" del grande longseller nouweniano.
«Non intendevo scrivere qualcosa sul cuore di Gesù», spiega Nouwen. «Nel mio cuore cominciai però a percepire un genuino desiderio di parlare al cuore di Gesù. Parlare ed essere ascoltato. Lasciare che il cuore di Gesù toccasse profondamente il mio cuore. E acconsentire a che quest'ultimo da quell'esperienza fosse guarito. Allora pregai, semplicemente, mentre scrivevo. E scrivevo mentre pregavo. Fu facile, mi venne senza alcuno sforzo. Le parole fluivano spontaneamente. Il cuore di Gesù aveva aperto il mio cuore a questa forma di preghiera». Da cuore a cuore è dunque una intensa effusione orante, capace di esprimere le aspirazioni e le attese del cuore umano, che risponde al cuore di Gesù, rivelato nei vangeli. «In un prossimo documento intendo riproporre a tutta la Chiesa il culto del Sacro Cuore, culto carico di bellezza spirituale, in un mondo che sembra aver perso il cuore» (papa Francesco, Udienza del 5 giugno 2024). Nuova edizione di un testo intimo, ora arricchito da una Appendice sulla storia e l'attualità della devozione al Sacro Cuore.
"Quando perdiamo una persona cara, non perdiamo solo lei: perdiamo anche una parte di noi stessi. Ma, nel cuore dell’assenza, è possibile scoprire una presenza diversa, trasfigurata, più duratura". Questo è ciò che Henri Nouwen scrive al papà, a sei mesi dalla morte della mamma, in una lettera intima e luminosa, personale e ispirata. Sono sì parole nate dal dolore e dal lutto, a sono anche parole che non si chiudono nella sofferenza: diventano via di consolazione, ricerca di senso, apertura alla speranza. In un mondo che censura la morte, Nouwen esplora proprio la morte, insieme alla speranza in Cristo; indica i frutti inaspettati che possono seguire la morte di una persona amata e insegna come la vita del cristiano sia plasmata dal Venerdì santo e dalla Pasqua. In queste pagine, in definitiva, Nouwen ci accompagna con intelligenza, discrezione e sensibilità a fare amicizia con l’assenza, per imparare a vivere la perdita come passaggio, non come fine.
Un autore apprezzatissimo dispensa indicazioni di una saggezza impareggiabile su come vivere i cinque stadi classici dello sviluppo spirituale.
Categoria centrale della spiritualità cristiana, specialmente nella sua declinazione ignaziana, il discernimento costituisce per Nouwen la capacità di sentire un suono più profondo al di là del rumore della vita normale, rappresenta il dono di vedere - attraverso le apparenze e al di là di esse l'interconnessione fra tutte le cose, in Dio.
Un padre che ha deciso di mettere il vangelo al primo posto, di frequentare la Scrittura per trarne parole che diano direzione alla sua vita. Un pastore da poco in pensione che traccia una sorta di bilancio su ciò che può dire della sua fede, su ciò che attiene all'essenziale, e lo indirizza ai suoi figli ormai lontani dalla chiesa. Commosso nel vederli diventare adulti, Antoine Nouis non vuole prendere la difesa dell'istituzione, ma racconta della scommessa della fedeltà e delle piccole e grandi lotte che essa ha comportato. Questa lettera, pastorale e personale al tempo stesso, traccia un percorso di speranza sulla mappa della vita, punteggiato da intense e vere narrazioni della libertà, dell'amore, della grazia... e della morte.
Il cambiamento d'epoca che stiamo vivendo sollecita una profonda conversione spirituale, globale, ecologica e pastorale. Nessuno si salva da solo! Siamo chiamati a uscire dalla crisi, affrontando insieme la sua complessità. La prospettiva sinodale rigenera pertanto la vita ecclesiale, ma anche quella sociale e civile. L'Azione cattolica, incoraggiata da papa Francesco a favorire un cammino sinodale non astratto né autoreferenziale, si propone come spazio di cura, di accompagnamento fraterno e di servizio nella gratuità. Chiamata a sincronizzare vite sempre più frammentate e “in movimento”, l'associazione è impegnata nella paziente e umile tessitura di un “noi più grande”, per una nuova cultura dell’alleanza.
Dal diario di santa Faustina abbiamo tratto le prime 100 visioni delle 267 che ebbe nel corso della sua vita mistica. La descrizione di ogni visione è corredata da un disegno, accompagnata da una meditazione per risvegliare i sensi interiori e da una frase di papa Francesco e infine completata da una preghiera di santa Faustina che ci spinge alla contemplazione di Gesù Misericordioso.
Nella nostra vita spirituale spesso ignoriamo quali siano le strategie più concrete per seguire Gesù. Sappiamo ciò a cui dobbiamo aspirare, ma quasi mai ci viene detto come agire nella vita quotidiana. In pratica: come lasciare che l'amore di Dio sia più forte delle nostre fragilità? Come pregare? Come lasciarsi accompagnare? Come arrivare ad amare come Gesù ci ama? Il percorso qui proposto si articola in tre passaggi: esplorare il proprio mondo interiore; prendere coscienza dell'amore incondizionato di Dio e delle resistenze che spesso vi opponiamo; lasciarsi trasformare e liberare dall'amore. Si tratta quindi di una pedagogia per la libertà, in parte ispirata alla spiritualità di sant'Ignazio di Loyola.
I sentimenti di invidia e gelosia possono danneggiare le nostre relazioni, recando sofferenza a noi e a coloro che amiamo, senza contare quanto accade alla nostra crescita e benessere personale. Questi pensieri aiutano con saggezza a riscoprire come superare tali sentimenti e acquisire fiducia in se stessi e negli altri attraverso una crescita armoniosa per divenire artefici della propria vita.
Partendo dalle aspirazioni non soddisfatte dell'uomo di oggi e dall'esperienza personale di Gesù, l'autore mostra come il vangelo meriti di essere riproposto in tutta la sua radicalità e bellezza originale. Cristiani non si nasce ma si diventa: è un quotidiano percorso, talvolta aspro, d'incontro con il Signore. Questo libro aiuta a iniziare il cammino e a non fermarsi per strada.
Autore:
Nolan Albert
Sudafricano di origine inglese, è frate domenicano. Nel 1983 fu eletto Maestro generale del suo ordine, carica cui rinunciò per continuare sul campo il suo impegno contro l'apartheid. Esponente della "teologia contestuale", è autore di diversi libri.
Contenuti:
«In fondo, che ci dichiariamo cristiani o no, non prendiamo sul serio Gesù», esordisce l'Autore.
Chi davvero perdona settanta volte sette? Chi offre l'altra guancia? Chi vende tutto per darlo ai poveri?… Quella di Gesù, allora, è solo suggestiva utopia?
«Io propongo di imparare a prendere sul serio Gesù - insiste padre Nolan -. Perché è proprio oggi, in quest'epoca, che ne abbiamo bisogno». E, partendo dall'attuale contesto postmoderno e dalle aspirazioni non soddisfatte dell'umanità, rende eloquente per noi oggi l'esperienza personale di Gesù. Ci porta così a scoprire che cristiani non si nasce ma si diventa, in un lento e difficile percorso d'incontro quotidiano con il Signore.
Per chi lo intraprende, è l'avventura più straordinaria, la via che conduce a una libertà radicale oltre che alla realizzazione personale.
Anna Katharina Emmerick (1774 - 1824), monaca agostiniana tedesca, è la veggente di Dülmen celebre per i suoi doni spirituali, tra i quali le stimmate e le profonde pene che porta su di sé, per alleviare le sofferenze del prossimo. Innumerevoli sono le visioni bibliche e contemplazioni mistiche raccontate dalla Emmerick, poi raccolte, in una monumentale opera in tre volumi, dal poeta tedesco Clemens Brentano che instancabilmente le rende visita ogni giorno dal 1818 al 1824. La donna possedeva il carisma di operare conversioni, tra le più note si ricorda quella di Luise Hensel, poetessa protestante; del dottor Wesener, medico curante di Anna; del conte Federico Leopoldo Stolberg, scrittore e traduttore e dello stesso Brentano. Il 3 ottobre 2004 Giovanni Paolo II la elevò agli onori degli altari proclamandola beata.

