
Ricordare le origini è riportare al cuore il carisma che ancora scorre cristallino nella vita della Chiesa, perché lo Spirito Santo è eterna novità; è un ripartire dall'inizio per tornare a seguire il Maestro sulla via della santità. L'intento di queste pagine non è solo un "far ritorno al passato", ma un ridestare, mediante il carisma di "questa donna forte" un'attenzione particolare ai bisogni dei poveri di oggi. "Madre Miradio può testimoniare agli uomini di ogni condizione che la carità non conosce confini". "[...] con la sua testimonianza di vita, continua a parlare alle sue suore, alle quali ricorda la fondamentale importanza della preghiera e la fiducia nella Provvidenza, senza lasciarsi sopraffare dalla disperazione, dallo sconforto, dal timore. La sua testimonianza di vita esorta le suore a non adagiarsi nelle sicurezze delle posizioni acquisite, ma le spinge piuttosto a lasciarsi trasportare, in obbedienza alla Chiesa, in quei contesti dove più forte risuona il grido del povero". Oggi "presentare Madre Miradio quale modello di vita cristiana, infatti, [...] può aiutare l'uomo di oggi, qualunque sia il suo stato di vita e la sua condizione sociale, a camminare più speditamente sull'impegnativo, ma affascinante sentiero delle virtù cristiane".
«Cosa sono quarant'anni, piccirì? - disse don Ennio - Se vuoi davvero capire dov'è l'errore devi prima di tutto abbandonare gli schemi mentali che usi tutti i giorni. Quelli ti possono servire per arrivare in ufficio in orario, ma non servono per scoprire dove si nasconde l'errore quando parliamo del mondo, della perfezione del creato e della rivelazione di Dio. In questo caso quarant'anni valgono come un secolo [...]o come un solo secondo. Non importa. Ma tu dammi retta, tu corri attorno a questo cortile per cinque minuti e poi ne riparliamo. Il nostro corpo è molto più saggio della nostra mente. Arriva prima, tutto qui. La mente lo segue; arriva più tardi, tutta seria seria, corrucciata, piena di dubbi, là dove il nostro corpo è già arrivato da solo, con un salto». «Piccirì» è l'Autore che, in uno straordinario intrecciarsi di ricordi e percorsi, rilegge la sua avventura umana come fosse un viaggio interiore... e fa emergere domande di senso e nuove e significative risposte sulla vita, l'esistenza, la morte, l'eterno, gli altri, la fede, Dio.
Qualche volta si ha il pudore di esprimerla, perché la tenerezza ha gamme così varie di espressione ed è così delicata che potrebbe bastare poco per sciuparla! C'è poi anche il pregiudizio che fa pensare alla tenerezza come ad una manifestazione di debolezza, da tenere quindi a bada. Invece la tenerezza è un sentimento dalle mille sfaccettature che aiuta ed esprimere i sentimenti più profondi e che rende più facile il dialogo, la comunicazione e la confidenza. La tenerezza è la scorciatoia più veloce e sicura per arrivare all'anima. Di G. Paravati.
Questo libro raccoglie 365 pensieri su Gesù, scritti da poeti, romanzieri, saggisti, filosofi, storici, critici letterari, scienziati, medici, cantautori, drammaturghi, attori, provenienti da ogni parte del mondo, del passato e contemporanei. Molti sono cristiani e tanti altri no, ma ogni citazione è comunque ricca di contenuto e di profondità, in qualche caso di meraviglia, in altri di commozione. Il libro accompagna il lettore giorno per giorno alla scoperta del "volto" di Gesù Cristo all'interno di un cammino personale o comunitario.
Quando si parla di ospitalità necessariamente viene chiamata in causa la propria visione di Dio, il modo di rapportarsi con lui, con se stessi e con gli altri. "Non è spirituale solo il credente che sa ospitare Dio, lo è anche chi sa ospitare l'uomo. Anzi proprio partendo dalla capacità di ospitare quest'ultimo si ha la certezza di ospitare Dio (Mt 25,40). Per queste ragioni è bene riflettere sul tema dell?ospitalità, cercando di coglierne le dinamiche e le caratteristiche nella convinzione che la spiritualità cristiana si radica sull'ospitalità" (dall'Introduzione). L'autore disegna la mappa di una spiritualità dell'accoglienza, ricavando dai testi biblici suggestioni ed evocazioni che aiutano a delineare il volto di un'autentica disposizione all'ospitalità. In un tempo in cui spesso gli atteggiamenti di xenofobia tradiscono la paura del diverso, ripercorrere il vangelo dell'accoglienza significa dire una parola di umanità e di fede al cuore e alla mente dei cristiani.
Le storie raccolte in questo libro sono vere. Raccontano di incontri, di volti, del vissuto e della vita, con le sue sofferenze, gioie, abbandoni e abbracci, sventure e riscatti di ragazzi e ragazze, bambini e giovani dalla "vita maledetta". Possono essere occasione di riflessione, di conversazione, di approfondimento intorno alla realtà degli ultimi: le domande cui rispondere in gruppo sono pensate come strumento per un lavoro serio in questa direzione. Al termine di ogni capitolo, una preghiera che è dialogo filiale con Dio sulla problematica trattata.
La Bibbia come ci presenta la Legge? Quali tratti di originalità propone, su quale fondamento si stabilisce, a che cosa mira, che funzione svolge rispetto alla giustizia? Sono solo alcune domande a cui si cerca di rispondere in queste pagine il cui intento è quello di offrire uno sguardo su come il popolo di Israele ha elaborato la complessa questione della Legge. A questo tema la Bibbia non dedica solo un’attenzione giuridica, ma la Legge è diventata – forse paradossalmente per il lettore moderno – anche motivo di gioia e occasione per esprimere un amore profondo. È una prospettiva che suona quasi una sfida a ripercorrere l’itinerario dell’uomo biblico fino alla contemplazione.
Destinatari
Tutti
Autore
Grazia PAPOLA è una suora Orsolina di San Carlo. Insegna Pentateuco e teologia biblica presso lo Studio teologico San Zeno e l’Istituto superiore di scienze religiose San Pietro martire di Verona. Ha pubblicato L’alleanza di Moab. Studio esegetico-teologico di Dt 28,69-30,20 (PIB 2008); Deuteronomio. Introduzione traduzione e commento (San Paolo 2011); Deuteronomio (EMP 2017).
Nel centenario della nascita di Simone Weil, questo studio segue il percorso che portò la filosofa francese a contestare la nozione di ''diritti della persona''. E' sufficiente a garantire il rispetto della dignità di ogni essere umano? Ne emerge la necessità di cambiare il nostro linguaggio e il nostro pensiero perché la prassi possa risultare efficace. Matteo Papini ha consenguito il baccalaureato in Teologia presso l'Istituto Teologico di Assisi, la licenza in Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana e la laurea in Filosofia all'Università di Perugia. Attualmente è docente nelle scuole secondarie.

