
Queste pagine sono un invito a mettersi in ascolto di alcuni brani giovannei, assumendo come filo rosso il “paradigma del vedere”: in ciascuno dei racconti considerati compaiono personaggi che incontrano Gesù e, nella relazione con lui, imparano a “vederlo”, e a riconoscerlo. Per ciascun brano analizzato si offre una lettura esegetica essenziale, corredata poi da qualche commento di natura teologico-spirituale utili a favorire la meditazione della Parola. L’itinerario si svolge in più tappe ed è delimitato, da un lato, dalla richiesta entusiasta che alcuni greci, desiderosi d’incontrare il Maestro, rivolgono all’apostolo Filippo nell’imminenza della Pasqua – «Vogliamo vedere Gesù» (Gv 12,21) – e, dall’altro, dall’esternazione piena di gioia dei discepoli davanti al Risorto: «Abbiamo visto il Signore!» (Gv 20,25). Questa, in definitiva, è la méta dell’itinerario proposto da Lorenzo Rossi: che i nostri occhi, purificati dalla parola di Dio, giunga- no a vedere Gesù sempre più nitidamente.
Una sorgente alla quale attingere per vivificare il proprio impegno di vita di di apostolato cristiano.
"Le Lettere ai Rocchigiani costituiscono un diario di bordo della navigazione della Pro Civitate Christiana. Scegliendo tra di esse secondo sapienti percorsi tematici e all'interno degli appuntamenti storici della Cittadella, si mette a disposizione dei lettori una chiave per comprendere il cammino di fede di una comunità sotto la guida attenta e responsabilizzante del suo fondatore. Rocca fu uno dei primi strumenti pensati e creati da don Giovanni. E poi la Casa Editrice, L'Osservatorio cristiano con la grande Biblioteca, la Fonoteca, la Galleria d'arte, insieme al Corso di studi di agosto, a quello per i giovani di dicembre e agli appuntamenti teatrali, cinematografici e musicali per annunciare Cristo con gli strumenti messi a disposizione dalla comunicazione contemporanea" (Dalla Prefazione di Mariano Borgognoni).
"L'antologia di passi di articoli di don Giovanni Rossi su "La Rocca" edita in questo volume aiuta senz'altro a cogliere, dietro le condizioni dell'occasionalità degli scritti, la linea di sviluppo di un'iniziativa religiosa intonata alla diffusione dell'esperienza del cristianesimo. Con peculiarità proprie questo percorso si avvicina e per gli aspetti fondamentali coincide largamente con il ministero e l'opera di Angelo Giuseppe Roncalli. Le pagine che seguono sono un piccolo contributo alla comprensione dell'impegno per il rinnovamento della vita religiosa nel corso del Novecento, osservato attraverso la prospettiva di una profonda amicizia sacerdotale." (Dall'Introduzione di Giovanni Vian).
Giovanni Rossi (Parigi 1887 Assisi 1975), sacerdote milanese, già segretario del cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, fonda prima la Compagnia di San Paolo e poi un novo centro spirituale ad Assisi, la Pro Civitate Christiana che ha come sede la Cittadella. La nascita dell' Associazione affonda le sue radici nella riscoperta dell'impegno laicale, nel dialogo con le varie componenti della cultura, con chi è lontano 0 ai margini della vita della Chiesa, con le altre fedi.
La vita di fede si incarna nelle realtà quotidiane: la Spiritualità coniugale si profila come una spiritualità legata alla vita di tutti i giorni, che conosce anche i suoi eventi straordinari, ma che non può permettersi di trascurare i tanti momenti apparentemente “poco importanti” della giornata. Lo Spirito Santo agisce nella dimensione feriale della vita, e in essa edifica la santità cristiana. Tuttavia, non si tratta di una spiritualità “privata”, o di second’ordine, perché il sacramento del Matrimonio ha una chiara finalità ecclesiale, e conferisce a coloro che lo celebrano «una missione particolare nella Chiesa» che serve «all’edificazione del popolo di Dio» (Catechismo della Chiesa Cattolica 1534). Tuttavia, la missione degli sposi cristiani è ancora poco conosciuta e valorizzata; questo studio mira a fornire alcuni elementi che possano servire ad accrescere la consapevolezza della sua importanza sia per i singoli, sia per la collettività. Carla Rossi Espagnet ha conseguito il dottorato in Teologia presso l’Istituto Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia di Roma. Per vari anni ha diretto il corso “Amore famiglia educazione” presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare della Pontificia Università della S. Croce; e presso la facoltà di Teologia della stessa Università è docente di Teologia del sacramento del Matrimonio, e di Spiritualità coniugale.
Una proposta di pellegrinaggio in Terra Santa come itinerario per gli esercizi spirituali. Il percorso e strutturato in otto giornate. L'intenzione del libro e ripercorrere i luoghi di Terra Santa dove Ignazio di Loyola ideo gli Esercizi Spirituali, ma non in chiave storico-biblica, bensi, con Ignazio e come Ignazio, in chiave cristologia: fissando solo Gesu.
Commenti ad alcune letture dell'anno C secondo un percorso di catechesi e meditazione: una vera e propria scuola della fede" attraverso il Vangelo di Luca. " Nel presente volume sono raccolti i commenti alle letture liturgiche domenicali e festive dell'anno C, riveduti e corretti, frutto anche di una lunga pratica di Esercizi Spirituali da parte dell'Autore.
Si tratta della trascrizione in stile colloquiale di un corso di Esercizi spirituali, dettati dall'autore nel 1990, a Bologna, presso la Villa San Giuseppe, in occasione di un "anno ignaziano". Gli Esercizi, di otto giorni, sono stati tenuti a un gruppo di gesuiti e ad altri amici sull'Autobiografia di sant'Ignazio. Poco prima di questo corso, l'autore aveva avuto modo di leggere Il cammino dell'uomo di Martin Buber, rimanendone colpito dalle molte similitudini tra l'esperienza spirituale di Ignazio di Loyola e l'insegnamento chassidico di M. Buber. Anche il cammino ignaziano descritto nell'Autobiografia, infatti, propone un itinerario per la crescita, la maturità, l'autenticità e segna le tappe cruciali del "cammino dell'uomo", come risalire la propria fonte, scegliere la propria vita e perseguirla con tutte le forze.
Le ferite della Seconda Guerra Mondiale non sono affatto rimarginate. L'autore ha appena passato i vent'anni, matura la vocazione religiosa e si confronta con i coetanei sul senso degli studi, del lavoro, sul ruolo della Chiesa, sulle responsabilità di ciascuno. Scritto a macchina su fogli sottili, questo testo giovanile del grande biblista Francesco Rossi de Gasperis S.J. è rimasto a lungo in un baule pieno di carte, relitto di uno dei suoi tanti traslochi. Rivede la luce adesso, dopo la morte dell'autore avvenuta nel febbraio 2024, per merito della curatrice, Antonella Carfagna, e viene diffuso esattamente così com'era. Non sembra avere quasi ottant'anni: quelli che nel 1948 sembravano presentimenti si sono poi avverati nel 2024. E molte sfide di allora rimangono tali anche per noi, oggi.
Negli esercizi spirituali itineranti, che siamo soliti fare nella Terra del Santo, abbiamo scelto di recarci a Betlemme nel pomeriggio della giornata, nella quale al mattino abbiamo celebrato l’Eucaristia presso il sepolcro vuoto del Santo, nella Basilica dell’Anastasi (= la Risurrezione), a Gerusalemme. Solamente alla luce del Risorto, e dei teli e del sudario lasciati nella tomba di Gesù (Gv 20,6-7), prendono tutto il loro senso – per il discepolo che vede e crede (Gv 20,8) – le fasce nelle quali Maria aveva avvolto il suo bambino appena nato, prima di porlo nella mangiatoia (Lc 2,6-7).
Francesco Rossi de Gasperis, gesuita, fa parte della comunità del Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme, dove si interessa specialmente alle radici ebraiche della fede cristiana e alla teologia cristiana di Israele, e tiene corsi presso il Centro “Ecce Homo” e l’Istituto “Ratisbonne”. Dopo un primo periodo di vita missionaria in Giappone, ha partecipato per diversi anni alla pastorale della Cappella Universitaria di Roma. Dal 1966 è professore di teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Si è inoltre occupato di “lectio divina” in diversi paesi di Europa, Asia, Africa e nelle Americhe. Dal 1984 dirige un corso di due mesi di formazione permanente per gesuiti italiani a Gerusalemme. Il presente volume raccoglie le meditazioni proposte, negli ultimi anni, a conclusione di questo corso. In questa stessa collana ha pubblicato recentemente "E videro la sua gloria (Lc 9,32)". Una scuola della fede secondo la liturgia dell’anno C.
La luce del mistero e' la ricerca dei sottili legami che intercorrono tra il sogno e la realta', inseriti all'interno della spiritualita' cristiana. Emergono nell'opera affascinanti connessioni tra le suggestioni della filosofia cristiana e quelle di una letteratura, anche di tipo teatrale, tesa allo scandaglio delle profondita' teologiche. Il mistero, in questo contesto, diventa la chiave per avvicinarsi alla comprensione dell'esistenza umana.
Lectio divina per operatori pastorali. Per una carità che supera la beneficenza per un nuovo incontro con il fratello. Incontro, condivisione, servizio, relazione, progetto, missione: sei parole chiave che esprimono il cuore dell'impegno degli operatori pastorali. Proprio per l'alto valore ideale di tale impegno è necessario un costante lavoro di formazione. Il volume delinea un percorso formativo per operatori che rilegge e approfondisce tali parole alla luce della Parola di Dio. Sulla base di una lunga esperienza come formatrice nella Caritas Italiana, Benedetta Rossi individua alcuni episodi biblici, l'incontro tra Samuele e Iesse; la guarigione della emorroissa; l'unzione dei piedi di Gesù; l'elemosina di Pietro presso il Tempio, che offrono spunti di riflessione stimolanti per dare il "giusto senso" ad ogni azione pastorale.

