
Di fronte alla situazione di crisi che ormai è parte costitutiva della cultura mondiale, è inevitabile che non si possa e che non si debba affrontare questo tema anche all'interno dell'esperienza cristiana. Come leggere dunque cristianamente la crisi, la prova, il limite, le debolezze? Come elaborare queste ferite perché diventino feritoie? Come trasformare la pietra scartata in pietra d'angolo? Questi ed altri interrogativi hanno costituito l'origine e la trama del VII e dell'VIII Convegno sulla vita monastica, organizzato dalla Piccola Famiglia della Risurrezione di Marango (VE) e dalla Piccola Fraternità di Gesù di Pian del Levro (TN), che oramai dal 2005 offrono l'occasione a comunità monastiche di antica tradizione e a quelle sorte più recentemente di riflettere e di confrontarsi insieme attorno all'unico Vangelo. Le riflessioni qui proposte sono il frutto di questi incontri annuali e desiderano essere uno stimolo a saper nuovamente e coraggiosamente scorgere il kairos nel nostro tempo per "dissentire dai profeti di sventura".
Un libro che via via ci sveste dalle abitudini, dallo scontato, dal risaputo per farci entrare, con una nuova leggerezza, nel sogno di Dio.
Il testo mette a fuoco alcuni atteggiamenti comportamentali attraverso i quali si esprimono emozioni e sentimenti molto diffusi. Nell'arco di sei capitoli (Emozioni forti o serenità?, Cambiare gli schemi mentali, Ascolta la tua collera, Stop ai risentimenti, Attenzione alle antipatie, Ma non sempre è umiltà...), L. Verdone propone alla riflessione di chi ama capire e capirsi una sintesi di "saggezza terapeutica" su questi temi: rapporto tra emozioni forti e serenità; abitudine a interpretare la realtà secondo schemi mentali spesso deformanti; il significato della collera e del risentimento; che cosa c'è dietro il fenomeno dell'antipatia e la tendenza di alcune persone a mostrarsi eccessivamente umili.
L’autostima è il misterioso congegno mentale che verifica, momento per momento, la valutazione che noi abbiamo di noi stessi e il valore sociale della nostra persona. Il soggetto con poca autostima tende a criticarsi; esagera l’entità dei suoi errori; pone come condizione della stima di sè il giudizio positivo degli altri. Invece, il soggetto con buona autostima accetta generalmente se stesso, ammettendo serenamente gli aspetti limitanti; non va in crisi se gli altri sono in disaccordo con lui; ha fiducia nelle sue capacità. Ma, da dove nasce l’autostima? Cos’è che la fa crescere o diminuire? L’Autore, profondo conoscitore del mondo giovanile, traccia in questo testo una piccola guida all’autostima. Ne spiega l’importanza e ciò che la determina: l’educazione, le relazioni, i valori… e gli scogli da superare per avere una buona opinione di sé e affermarsi nella vita.
Autore
Luciano Verdone, è professore di Psicologia e Filosofia. Insegna in un liceo di Teramo. Pubblicista, è guida del sito internet «Grafologia e test» nel portale Supereva. È autore di vari testi a carattere psicologico e sociologico. Tra gli ultimi, per Paoline Editoriale Libri: I linguaggi del cuore (2003); Il benessere emotivo (2005); Come superare l’angoscia (2006); Una vita senza fine (2007); Terapia dei valori. Come raggiungere un benessere psicoisico (2007); Cucchiella-Verdone, La vita a due. Una conquista quotidiana (2008); Emergenza educativa in un mondo che cambia (2009).
Da dove nasce l’ottimismo? Ci sono culture che non conoscono l’umorismo. La barzelletta, ad esempio, è un’invenzione occidentale. Ma la capacità di sorridere e di ridere è il frutto di millenni di evoluzione culturale. L’Autore sostiene che in ogni essere umano c’è un’aspirazione alla felicità, a un futuro di appagamento. Secondo gli studiosi, l’atteggiamento positivo nasce da una visione prospettica della realtà, cioè dalla speranza di andare oltre la morte. Si basa, cioè, sulla diagonale cristiana: l’uomo viaggia verso l’eternità; e non sulla circolarità pagana. L’uomo tende verso l’infinito. Questo ci trasforma in soggetti ottimisti, fiduciosi, aperti al futuro. Dischiude, cioè, il cuore alla speranza.
Autori
Luciano Verdone, è professore di Psicologia e Filosofia. Insegna in un liceo di Teramo. Pubblicista, è guida del sito internet «Grafologia e test» nel portale Supereva. È autore di vari testi a carattere psicologico e sociologico. Tra gli ultimi, per Paoline Editoriale Libri: Il benessere emotivo (2005); Come superare l’angoscia (2006); Una vita senza ine (2007); Terapia dei valori. Come raggiungere un benessere psicofisico (2007); Cucchiella-Verdone, La vita a due. Una conquista quotidiana (2008); Emergenza educativa in un mondo che cambia (2009).
Sentirsi in armonia con la propria interiorità è un obiettivo che tutti desiderano realizzare. Questo volume indica strade di accettazione di sé, fatiche e negatività comprese, perché l’obiettivo non è togliere le fatiche ma dare senso a ciò che si vive.
Un’ottima biografia di Santa Bernadette Soubirous (festa liturgica 16 aprile) con spunti pastorali e di grande attualità.
Una storia d'amore raccontata a quattro mani. I vari percorsi incidentali, le soluzioni cercate insieme.
Un volume che mette al centro la famiglia come crocevia necessario e privilegiato della vita della Chiesa e della società. Gli autori portano il contributo della loro competenza (biblica-teologica, educativa e pastorale) o della loro esperienza personale.
Scritta sotto forma di intervista, la testimonianza di padre Verlinde percorre la sua esperienza di ricerca di «senso», per dare uno scopo profondo alla vita. Questa ricerca lo conduce alle pratiche ascetiche orientali (yoga meditazione trascendentale MT) che lo porta in India come discepolo del guru Maharishi Mahesh Yogi, approfondendo così la filosofia religiosa induista e buddista.
Ma l’esperienza dell’annientamento dell’«io» personale in un «sé» divino impersonale, suscita in lui alcune domande fondamentali: Che significato ha una felicità che si vive da soli e non si apre all’Altro? Che rimane dell’amore quando l’amante e l’amato si sono fusi in una dimensione senza volto e senza nome?
Con una reale preoccupazione pedagogica, sostenuta da una solida riflessione antropologica e teologica, egli avverte i «cercatori di senso» che si impegnano sulle vie dell’Oriente e chiarisce le implicazioni dello yoga che va molto al di là di un metodo di rilassamento e di meditazione.
L’incontro decisivo con Gesù Cristo lo porta a seguirlo sui sentieri del Vangelo. Ma la via è ancora lunga, e passa per altre esperienze quali le pratiche esoteriche e l’occultismo. In questo clima matura comunque la vocazione al sacerdozio: «Colui che cercavo in capo al mondo, in una tradizione lontana, attendeva pazientemente che io mi degnassi di riconoscere e accogliere la sua presenza».
“la vita nello spirito di Gesù Cristo è un’avventura quotidiana. non sono più io che dirigo la barca così spinta dal soffio dall’alto; il timoniere si chiama Gesù Cristo e per niente al mondo vorrei portagli via il timone”.
p. J.-J.Verlinde
Punti forti
Testimoniamza a forma di intervista che chiarisce la natura delle religioni orientali e la loro insufficienza a dare senso alla vita.
Padre Verlinde sarà uno dei cinque testimoni alla Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà a Madrid dal 16 al 21 agosto 2011.
Sulla sua vicenda umana e spirituale è stato realizzato in Francia un docu-film.
Destinatari
Giovani/educatori/studenti/sacerdoti
Insegnanti/associazioni/gruppi/
Animatori della GMG
Autore
Jacques (padre Joseph Marie) Verlinde nato nel 1947 è dottore in scienza, ricercatore al CNRS in chimica nucleare e, quando la sua ricerca spirituale, nel 1968, lo spinge a praticare la meditazione trascendentale viene ammesso a seguire il guru Maharishi Mahesh Yogi in alcuni ashrams (monasteri) dell’Himalaya poco accessibili agli occidentali. È lì che egli approfondirà la sua conoscenza dell’Induismo e le sue pratiche. Durante questo periodo però, fa l’incontro decisivo con Gesù Cristo, che lo spinge a lasciare la meditazione trascendentale per seguirlo sui sentieri del Vangelo. Ora insegna filosofia della natura alla facoltà di filosofia dell’Università Cattolica di Lione e teologia fondamentale presso il seminario di Ars. Nel 1991, prendendo come nuovo nome Giuseppe-Maria, ha pronunciato i voti definitivi nella Fraternità Monastica della Famiglia di San Giuseppe.

