
Gli scritti (prosa e poesia) di Gabriella Colella si possono considerare il suo testamento spirituale. Raccolti dai ragazzi della Cappella Universitaria di Siena, ci aprono uno spiraglio sulla sua anima e ci consentono di cogliere il suo anelito profondo a far propria la missione del suo amato Sposo: la salvezza di tutti.
Esiste un'età nella vita di ciascuno in cui fioriscono le prime domande sul destino, sul significato dell'esistenza, sul senso spirituale delle cose. Premiato con il Premio Pulitzer per le sue ricerche sulla vita emotiva del periodo infantile, lo psichiatra Robert Coles conclude con questo volume uno studio di oltre trent'anni che ha saputo raccontare la sorprendente complessità interiore dei bambini, la loro capacità di analizzare in profondità questioni religiose, filosofiche e morali. Il professor Coles ha preso in esame 500 bambini tra gli otto e i dodici anni di differente formazione religiosa (cristiani, ebrei, musulmani, agnostici) e di differente provenienza (Nord e Sud America, Europa, Africa e Medio-Oriente). Ha condotto con ognuno di loro interviste approfondite, scoprendo la loro incredibile abilità penetrativa sui più complessi argomenti. Le loro risposte erano dettagliate, sapevano discuterne, mostravano disinvoltura a parlare di Dio, di etica, di giustizia, e sapevano affrontare con particolare equilibrio gli aspetti critici o contraddittori delle diverse dottrine. Libro di testo in molte università, La vita spirituale dei bambini costituisce uno degli studi che più hanno arricchito e influenzato l'evoluzione della psichiatria infantile.
L’Amore è il fondamento del nostro rapporto con Dio e con i fratelli: se amiamo, ci avviciniamo a Dio e lo manifestiamo agli altri.
In questo libro l’autore ha ricavato dagli episodi del Vangelo e dai discorsi di Cristo quello che dobbiamo osservare per vivere in pienezza la nostra vita e viverla nella grazia.
Madre Teresa diceva continuamente alle sue consorelle: “Non cercate di fare grandi cose ma fate piccole cose con grande amore che è unito alla gioia. Infatti, essa è segno di una persona generosa e dimentica di sé e cerca di compiacere a Dio. La grazia è spesso un mantello che nasconde una vita di sacrificio, continua unione con Dio, fervore e generosità. La persona che possiede questo dono della gioia, raggiunge spesso un alto grado di perfezione, perché Dio ama chi dona con gioia”
L’Amore Misericordioso si svela a ciascuno di noi nella interezza e bellezza in svariati modi come mistero in tutto il percorso della vita terrena; tocca a noi sperimentarlo e apprezzarlo. Giovanni Paolo II diceva: “Saremo giudicati secondo il nostro amore”. Pertanto quanto più grande è il nostro amore tanto più grande sarà la Misericordia che il Signore verserà già nella nostra vita terrena come caparra per l’acquisto di una casetta nel regno dei cieli.
Il Maestro ha parlato attraverso la saggezza dei teologi e dei santi della Chiesa, antica, medievale e moderna e non dovremo sorprenderci di trovare in questo libro tanti riferimenti che hanno visto nella spiritualità del Sacro Cuore un luogo di unificazione, semplice e e adatto a chiunque desideri attingere acqua alla sorgente viva dello Spirito (Is 12,3).
La figura e l'opera straordinaria della beata Armida Barelli vengono presentate nel volume dando a lei la parola, partendo dai suoi scritti. Il testo raccoglie infatti quasi tutti gli articoli che Armida ha scritto sulla rivista mensile «Fiamma Viva», fondata nel 1921 per la Gioventù Femminile Cattolica italiana, come ricorda il sottotitolo («Rivista della gioventù femminile»). L'impegno educativo, rivolto in particolare alle giovani donne italiane, è una delle connotazioni costanti dell'azione e dell'opera della Barelli, che, nel primo numero, quasi un programma, scriveva: «scopo della pubblicazione [è quello di] contribuire a dare alla fanciulla cristiana ed italiana il disegno della via che essa deve seguire per trasformare se stessa, la propria famiglia, la società». Il desiderio che sottostà alla rivista è quello di formare nelle giovani donne coscienze mature, persone capaci di un ruolo attivo nella società e nella Chiesa. Si aprivano tempi nuovi per le donne e Armida Barelli, con questa rivista, intercetta i cambiamenti in atto e accompagna questo cammino non facile delle donne chiamate, come già aveva intuito Benedetto XV, a passare dall'ambito tradizionale, vissuto tra le pareti domestiche, a quello nuovo «in mezzo alle vie, anche nelle pubbliche piazze». La Barelli stessa vive in prima persona queste trasformazioni e la rivista testimonia un passaggio dall'immagine più tradizionale di sposa e madre a quella di donna consapevole di poter diventare protagonista del proprio destino. Una rivista, dunque, che sostenga la formazione, ma anche il legame tra le giovani donne italiane e sia di supporto alla presenza delle donne cattoliche nella vita del Paese e della Chiesa.
Il volume è fondato sull'insegnamento dei Padri della Chiesa Ortodossa e risulta in gran parte composto da estratti dei loro scritti, in una traduzione a volte letterale, a volte più libera. L'Autore ha aggiunto delle spiegazioni necessarie e delle applicazioni pratiche.
La Lettera di Giacomo, ancora troppo poco conosciuta, è incentrata su un monito vigoroso: se la tua fede si sottrae al compito di salvare questo mondo, si dimostra una fede vuota, disattivata, morta. Collin ci fornisce qui un commentario particolarmente personale e incisivo a quella breve epistola del Nuovo Testamento dal tono vivace e impegnato. L'apprezzato teologo domenicano mostra come, per Giacomo, la fede sia una sorta di leva "fuori dal mondo" che, come il punto d'appoggio chiesto da Archimede, è capace di sollevare il mondo e di smuovere la sua pretesa autosufficienza. Questa è l'attualità stupefacente della Lettera di Giacomo: ci ricorda l'urgenza di destinare la fede a questo mondo - che pure ha dei tratti intollerabili - ma al fine di viverci come in un mondo a venire. Un mondo che ha senso soltanto quando rende l'essere umano sovranamente libero e lo mette al riparo da qualsiasi alienazione.
Nel nostro mondo contemporaneo, così spesso appiattito sull'esistente come unico orizzonte plausibile, è ancora possibile credere come nelle generazioni passate, o la fede può avere senso solo come apertura alla speranza in ciò che non è prevedibile, come affidamento a colui che rende reale ciò che in apparenza è impossibile? Pubblichiamo la traduzione dell'articolo "La foi est-elle encore possible?", apparso nella rivista Études 4 (2020), pp. 79-89.
Da tanto tempo ormai mi sento onorato per il dono di una buona amicizia col meraviglioso “carismatico” ma, soprattutto, sacerdote Padre Pat Collins. Possiamo giustamente de-finirlo carismatico per riconoscere i grandi doni di scienza e di comunicazione teologico pastorale di cui il Signore lo ha dotato. Mentre cerco di introdurre questo suo nuovo eccellente libro col titolo fascinoso di “Guidati da Dio”, rendo lode al Signore per il testo abbondante e affascinante. È bene sapere che il nostro Dio, che si rivela non è solo il Creatore, ma continua ad essere Guida Divina e necessaria per un vivere alla Sua Altezza e per godere il Verbo incarnato nella sapienza e potenza dello Spirito Santo.
Don Renato Tisot