
Per la prima volta, a vent'anni esatti dal martirio dei monaci di Tibhirine, giungono in Italia le omelie di padre de Chergé, conosciuto da noi soprattutto per il "Testamento" e l'atto di perdono nei confronti dei suoi assassini. Sono omelie impregnate di Vangelo, in cui i passi biblici scandiscono la meditazione personale e offerta ai confratelli. Sono anche un formidabile esercizio di lectio divina e, soprattutto, sono la testimonianza di un cammino interiore di dialogo, di carità e di misericordia che conduce il protagonista alla piena conformazione al Vangelo. Chi legge queste pagine si emozionerà per la profondità della comprensione e trasmissione del messaggio cristiano. Il libro contiene 35 omelie, tra le centinaia di padre Christian, ordinate secondo cronologia, oltre a un ampio apparato di note e alla prefazione di Andrea Riccardi.
La vicenda dei monaci martiri di Tibhirine, conclusasi tragicamente nel 1996, è nota anche grazie ad una fortunata produzione cinematografica. Per la prima volta, viene tradotto in italiano un testo completo che raccoglie una serie di interventi diversi del priore di Tibhirine: pagine di diario, scritti teologici, omelie, istruzioni alla comunità, preghiere. Un materiale ricchissimo che permette di andare oltre la superficie della cronaca, per attingere il cuore di un'esperienza spirituale singolare e particolarmente eloquente per il cristianesimo nel mondo contemporaneo. La preghiera di Christian, il suo dialogo con il mondo islamico, la dedizione a Dio che arriva fino al dono della vita ci consegnano le tracce della via cristiana alla speranza. In occasione della beatificazione di fr. Christian de Chergé e dei suoi compagni, il volume colma una seria mancanza in vista di una più approfondita conoscenza del percorso di fede di questi testimoni cristiani.
“Di notte,
quando altri prendono le armi,
prendete l’evangelo!”
La vicenda dei monaci
uccisi in Algeria
che ha ispirato il film
“Uomini di Dio”
vincitore del Gran Premio della giuria
al Festival di Cannes 2010
“In un momento in cui molti pensano all’islam come nemico, il gesto di chi si lascia sgozzare amando il proprio carnefice è l’estremo rifiuto della logica dell’inimicizia, è l’unico atto che può porre fine alla catena delle rivalse e delle vendette. È il caso serio del cristianesimo... Con il martirio un cristianesimo che sembra incapace di comunicare agli uomini d’oggi ritrova improvvisamente la forza di suscitare domande e di inquietare le coscienze. Gli scritti dei sette monaci sono dettati da un amore più forte dell’odio, dalla vita più forte della morte: nella loro forza ed essenzialità ci mostrano che solo chi ha una ragione per morire ha anche una ragione per vivere”.
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi)
Fr. Christian de Chergé era il priore del monastero trappista di Notre-Dame de l’Atlas in Algeria. Assieme a sei suoi confratelli venne rapito da fondamentalisti islamici il 26 marzo 1996: furono tutti sgozzati il 21 maggio seguente. Ora essi riposano nel piccolo cimitero di Tibhirine, vegliati dagli amici musulmani che essi non avevano voluto abbandonare negli anni più violenti della barbarie in Algeria.
Nella notte tra il 26 e il 27 marzo del 1996, sette dei nove monaci trappisti che formavano la comunità del monastero di Tibhirine, vicino alla città di Médéa, a sud di Algeri, furono rapiti da un commando armato. Il 30 maggio furono ritrovate le teste decapitate, non i loro corpi. Sulle circostanze della loro tragica morte non è mai stata fatta piena luce.
Frère Christian de Chergé era il priore della comunità. Per attuare la sua vocazione di monaco evangelicamente solidale con i Musulmani dal 1972 al 1974 egli studiò a Roma presso il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica. Qui fu suo professore Maurice Borrmans. L’amicizia spirituale e la consonanza intellettuale germinate in quegli anni sono all’origine delle 74 lettere che Christian indirizzò al suo ‘ex’-Professore. La prima già nel 1974, appena raggiunta l’Algeria, l’ultima solo qualche mese prima del martirio.
Pubblicate dall’editrice Bayard nel 2015 a cura dello stesso M. Borrmans, le lettere vengono ora proposte in traduzione italiana. Si tratta di una corrispondenza ventennale del tutto eccezionale: il lettore diviene l’amico fraterno al quale Christian partecipa, emotivamente e lucidamente, il suo itinerario di uomo di preghiera che cerca e onora il dialogo con gli uomini di preghiera dell’Islam; lo stesso lettore diviene così testimone della fecondità di una profezia difficile, generosa e coraggiosa.
La paura della morte, l’esperienza mistica, la poesia, la genetica, la chiamata alla santità, l’intenzionalità cosmica. Il saggio di Angela Chermaddi verte sui temi dell’antropologia mistica, indagando il pensiero teologico di Karl Barth, Fernando Rielo, Bernardo De Angelis, Divo Barsotti.
Sul Monte Athos continuano a fiorire figure sante di monaci ed eremiti, distaccati dal mondo per servire e amare Dio nel silenzio e nella preghiera. Non sono supereroi, ma uomini contemporanei, con limiti e fragilità, che hanno scelto di mettersi totalmente nelle mani del Signore perché sia Lui a risplendere attraverso le loro opere. Il monaco non fa nulla di diverso da qualsiasi altro cristiano, semplicemente si sforza di vivere secondo i comandamenti di Dio. Il rigore e la fedeltà con cui percorre questa strada diventano il suo segno distintivo e rappresentano uno sprone per tutti coloro che ricercano la pienezza della vita cristiana. In questo terzo e ultimo volume sono presentate le esperienze dell'Anziano Ignazio, padre confessore, di Codrato di Karakallou, dell'Anziano Filarete di Constamonitou e dell'Anziano Gerasimo Menagias.
In una pensione sulle colline di Londra arriva all'improvviso un vento impetuoso che scuote ogni cosa, compresi gli ospiti un po' annoiati che vi alloggiano. E porta sulla scena uno strano individuo: Innocent Smith, un gigante scomposto, allegro, rumoroso, eccentrico, forse un po' matto. Anzi, magari è un pericoloso criminale, visto che in sua presenza accade di tutto: pistolettate, una violazione di domicilio, rapimenti di innocenti fanciulle, un tumultuoso processo. E magari non è neppure da solo quando compie le sue azioni dirompenti. Per dichiarare guerra a tutto ciò che spegne una sana meraviglia verso l'esistere non basta l'azione isolata e solitaria di un singolo, occorre un'incursione congiunta: un complotto di famiglia. Chi è l'Uomovivo? O, meglio, chi sono? Chesterton è davvero al suo meglio in questo romanzo «filosofico» pubblicato nel 1912, ma che mantiene intatta, dopo oltre cento anni, la sua carica lietamente eversiva nei confronti di ogni specie di conformismo e di tutte le idee troppo ovvie per essere vere. Dale Ahlquist - ricorda Edoardo Rialti nell'«Introduzione» - una volta mise i lettori saggiamente in guardia: «Quanto più leggi Chesterton, tanto più ti sottoponi allo spaventoso pericolo di vedere le cose per la prima volta». Prefazione di Edoardo Rialti.
La Comunità monastica di Bose, in collaborazione con le chiese ortodosse, ha organizzato il XXVIII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa. Questo volume ne presenta gli Atti in tutta la loro ricchezza di contenuti, mettendo in luce i molteplici aspetti dell'insegnamento spirituale di Isacco di Ninive, padre della chiesa siriaca, che continua a toccare il cuore di tanti credenti e a essere ancor oggi una fonte inesauribile di ispirazione per la vita cristiana.
Gli Atti degli Apostoli costituiscono un pilastro fondamentale per comprendere la comunità cristiana delle origini e sono fonte di ispirazione per una Chiesa che impara a definirsi confrontandosi con le domande degli uomini e delle donne del suo tempo.
Per ognuna delle otto meditazioni raccolte in questo libro, il monaco Sabino Chialà propone una parola chiave: sottrazione, compaginazione, crescita, uscita, obbedienza, elaborazione, confronto, viaggio. Sono termini per una Chiesa costituita non da uomini perfetti, ma da «discepoli che cercano e che proprio per questo sono capaci di aiutare altri a cercare». Questi primi credenti, lungi dal lasciarsi intimorire da fallimenti e sfide nel confronto con l’alterità e la pluralità, invitano a superare l’incomunicabilità crescente tra gli spazi della fede e gli spazi della vita. Rimettersi in ascolto degli Atti significa porsi alla scuola di una comunità che ha saputo trasformare sconfitte e fallimenti in orizzonti inattesi.
Sommario
Prefazione (F. Cacucci). Presentazione. I. Il secondo libro dell’evangelista Luca. II. Sottrazione (c. 1). III. Compaginazione (c. 2). IV. Crescita (cc. 3–5). V. Uscita (cc. 6–9). VI. Obbedienza (cc. 10–12). VII. Elaborazione (cc. 13–15). VIII. Confronto (cc. 16–18). IX. Viaggio (cc. 19–28). Conclusione.
Note sull'autore
Sabino Chialà, monaco della comunità monastica di Bose e responsabile della fraternità di Ostuni (Brindisi), è laureato in Lettere classiche all’Università di Torino e dottorato in Filologia e lingue orientali all’Università di Louvain-la-Neuve, in Belgio. Collabora a numerose riviste, tra cui Ricerche Storico Bibliche, Parola Spirito e Vita, Proche-Orient Chrétien, La Rivista del Clero Italiano, Cristianesimo nella Storia, Orientamenti Pastorali e Apulia Theologica. Ha pubblicato di recente per Morcelliana Perdono e speranza. Risanare il tempo (2016) e Discernimento degli uomini e giudizio di Dio (2018).
"Sabino Chialà ha questo modo di osservare: tutta la sua meditazione è uno sguardo dal basso, e da dentro, dalla terra che ci è dimora. È, di conseguenza, continua interrogazione su come gli uomini possano abitare la terra colmi di meriti, ma poeticamente. Il metodo, scrive l'autore, è cambiare ottica, rivoluzionare la prospettiva. Abitare poeticamente la terra è un'ascesi dello sguardo. È quello che accade in questo suo tentativo di analizzare l'uomo contemporaneo. Non si tratta di studiarlo come da un pulpito di incuriosita sapienza antropologica; si tratta di chiedersi: che sguardo posso, debbo avere, su quelle che chiamano malattie del secolo? E sempre avremo bisogno di riscoprire la prospettiva, per decifrare la stoffa tragica di cui è fatta l'esistenza umana." (Barbara Spinelli)
Un volume di spiritualità, sul modello della meditazione monastica degli antichi Padri della Chiesa: in preciso riferimento alle Scritture, l'autore commenta i temi della speranza e del perdono, quanto mai attuali.