
Come spiegare l’esperienza delle apparizioni?
In questo volume don Divo Barsotti propone all’attenzione dei lettori un approfondimento delle pagine dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli nelle quali si narrano le apparizioni del Risorto, al fine di far comprendere cosa sia la sequela del Cristo e che cosa implichi vivere la vita divina, la vita del Risorto presente in mezzo a noi.
Divo Barsotti è nato a Palaia (PI) nel 1914. Pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira, si è trasferito a Firenze, dove ha iniziato la sua attività di predicatore e di scrittore. Oggi è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero Cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Nel 1972 è stato chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano al Papa. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso. Attualmente vive con i suoi giovani monaci in un piccolo monastero dedicato a san Sergio di Radonez, nelle pendici dei colli di Firenze.
“In questa crisi terribile che sembra minacciare la sopravvivenza della Chiesa e del cristianesimo, una sola è la parola che si impone: il testimone deve, con la sua medesima vita, dimostrare la verità”. Con queste parole, tratte dalla Prefazione di Carlo Bo alla prima edizione di Parola e Silenzio, viene ripresentato al pubblico il Diario di Divo Barsotti, definito l’ultimo mistico del XX secolo, testimone dell’Invisibile in una società che sempre più vuole farne a meno. Il suo Diario raccoglie gli scritti personali degli anni 1955-1957.
Divo Barsotti nacque a Palaia (PI) nel 1914. Pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira, si trasferisce a Firenze, dove ha iniziato la sua attività di predicatore e di scrittore. È unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero Cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha avuto, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Nel 1972 fu chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano al Papa. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso. Si è spento il 15 febbraio 2006 nel piccolo monastero dedicato a san Sergio di Radonez, nelle pendici dei colli di Firenze, circondato dai suoi giovani monaci.
La raccolta completa e inedita in forma di libro degli articoli e delle interviste che Divo Barsotti è andato pubblicando dagli anni ’50 fino ai nostri giorni su vari quotidiani e riviste. I testi spaziano sui grandi temi cari a Barsotti: il lavoro, i poveri, la libertà e l’obbedienza, il secolarismo e l’ateismo, il sacro, il sacerdote, l’homo religiosus dal quale guardarsi, la chiesa e la giustizia.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 – Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si è trasferito a Firenze, dove ha iniziato la sua attività di predicatore e di scrittore. Oggi è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, tra cui il russo e il giapponese: diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino per anni alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo, pubblicato quando questi santi della Chiesa orientale erano pressoché sconosciuti in Italia. Nel 1972 è stato chiamato a predicare gli Esercizi spirituali in Vaticano al Papa. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso. Ha predicato in tutti e cinque i continenti e ultimamente è stato inserito tra le dieci personalità religiose più eminenti del ‘900 in “Storia della spiritualità italiana”, curato da P. Zovatto (Edizioni Città nuova). È morto il 15 febbraio 2006.
Apparso per la prima volta nelle edizioni La Locusta di Vicenza nel 1978, il volume è una analisi dell’ultima proposizione del Simbolo della nostra fede: Credo la vita eterna.
Le dodici riflessioni proposte da Padre Divo Barsotti sulla vita eterna prendono l’avvio dall’atmosfera liturgica della festa dei Santi (1° novembre) e dalla Commemorazione dei defunti (2 novembre) e lo scopo è quello di rispondere alla domanda: “Che cosa crediamo quando diciamo di credere alla vita eterna?”.
La fede nella vita eterna è fondamentale: secondo don Divo, infatti, tutto il contenuto centrale del Nuovo Testamento è concentrato in questo articolo di fede.
Un classico della spiritualità contemporanea.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 – Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e di scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Il cammino dell’uomo per recuperare la sua unità interiore come “persona”, impegnata a realizzarsi nelle relazioni fondamentali con Dio, con i suoi simili e con l’intero creato. Restaurando queste tre relazioni sotto l’azione della grazia dello Spirito, l’uomo recupera il senso autentico della propria identità. Una vera e propria ascesi che presuppone la grazia.
Per esplicitare questa verità Barsotti sviluppa una meditazione sulle virtù, il cui esercizio costituisce il contenuto proprio di questa ascesi. Per questo egli dedica bellissime pagine all’umiltà, alla docilità, alla castità, alla pazienza. Il cammino dell’ascesi, nella riflessione di don Divo, appare così nella sua vera natura di cammino di progressiva liberazione e conseguentemente di progressiva gioia.
Divo Barsotti (Palaia, 1914 – Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e di scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico, e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. La sua produzione letteraria è notevolissima: più di 150 libri, molti dei quali tradotti in lingue straniere, e diverse centinaia di articoli presso quotidiani e riviste di spiritualità. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, diari e poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazioni sull’Esodo, La teologia spirituale di San Giovanni della Croce, La religione di Giacomo Leopardi, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci, formata da laici consacrati che vivono nel mondo e religiosi che vivono in case di vita comune; in tutto, circa duemila persone. Vicino alla sensibilità del Cristianesimo orientale, Barsotti ha, tra gli altri, anche il merito di avere fatto conoscere in Italia figure di santi della Russia quali Sergio di Radonez, Serafino di Sarov, Silvano del Monte Athos, con il suo lavoro Cristianesimo russo. Ha insegnato teologia per più di trent’anni presso la Facoltà teologica di Firenze e ha vinto diversi premi letterari come scrittore religioso.
Il volume raccoglie le meditazioni che Divo Barsotti propose alla sua Comunità presso il Cenobio di Camaldoli dal 5 al 16 agosto 1962, in occasione del corso di esercizi spirituali che ogni anno vedeva radunati tutti i suoi membri. Un’opera in cui si coglie la grande capacità di don Barsotti di assimilare e rielaborare personalmente la lezione dei grandi maestri di spirito, dei Dottori, della grande tradizione patristica di Oriente e Occidente.
La vita cristiana è accogliere il Verbo, è aprirsi al Verbo, che si dona per trasformare l’anima in unità di amore, per unirla con sé al Padre. Il mistero del cristianesimo è mistero di unità. Chi è nel Cristo è nell’unità. Barsotti invita a riscoprire l’essenziale della vita cristiana: andare al Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito che ha effuso nei nostri cuori.
L'autore
Divo Barsotti (Palaia/Pisa, 1914 - Firenze, 2006), pochi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, per interessamento di Giorgio La Pira si trasferì a Firenze, dove iniziò la sua attività di predicatore e scrittore. Ai nostri giorni è unanimemente riconosciuto come mistico e come uno degli scrittori di spiritualità più importanti del secolo appena trascorso. Ha scritto commenti alla Sacra Scrittura, studi su vite di santi, opere di spiritualità, poesie. Tra i suoi testi più importanti: Il Mistero cristiano nell’Anno liturgico, Il Signore è uno, Meditazione sull’Esodo, La teologia spirituale di san Giovanni della Croce, Meditazione sull’Apocalisse, La fuga immobile. Ha fondato la “Comunità dei figli di Dio”, famiglia religiosa di monaci (sacerdoti e fratelli), che vivono in case di vita comune, suore e laici consacrati che vivono nel mondo; in tutto circa duemila membri.
Luce, umiltà, amore. Per un cammino di perfezione raccoglie tre saggi di meditazioni tenute da don don Divo Barsotti a cavallo tra gli anni '50 e '60 e alla metà degli '80. Il primo testo consta di due corsi di esercizi spirituali predicati ai membri della sua Comunità; il secondo è composto da sei meditazioni tenute a Firenze presso il "Chiostro Nuovo-, un cenacolo culturale che coinvolgeva gran parte degli intellettuali fiorentini cristiani, impegnati in quegli anni a proporre un rinnovamento spirituale, culturale e artistico. Il terzo e ultimo saggio consiste in meditazioni dettate da don Divo alle monache del monastero della Visitazione di Genova-Quinto durante gli esercizi spirituali della comunità. Come nella migliore tradizione dei libri di don Barsotti, la lettura di queste pagine, così diverse tra di loro, permette al lettore un'esperienza personale e profonda di Dio.
Con grande sobrieta l'autore ripercorre le pagine del Vangelo per vedere come gli uomini che si sono incontrati col Cristo hanno vissuto un loro rapporto con lui.
Tre diverse raccolte di poesie di questo grande autore del Novecento sono raccolte in questo volume. Immanenza, trascendenza, amore, unità sono le parole tematiche essenziali della poesia di don Barsotti e della sua poetica; più che parole tematiche, sono addirittura le note con le quali compone la sua armonia. Non si penetra nel suo mondo se non si accetta che tutto il suo discorso è una tessitura di assoluti; tutto è riportato al confronto, al paragone (usando questi termini nel loro senso più forte) con l'assoluto che Dio ha posto come un seme nell'uomo e che, entro la storia, è continuamente irraggiungibile e fuggente. La vita umana è dunque divisa in perpetuo tra attesa e presenza, tra evento e profezia, tra incompiutezza e totalità; e al tempo stesso trova il suo significato nell'unità di quelle sempre rinascenti divisioni. Il bilico infinito tra immanenza e trascendenza si proietta e si risolve nell'unità (che è il vero volto del mondo redento dal Cristo) mercé l'intermediazione dell'amore, il quale, proprio perché tensione all'unità, supremo valore, partecipa insieme dell'immanenza e della trascendenza, del tempo e dell'eterno, dell'io e di Dio.
La libertà è uno dei temi fondamentali non solo del pensiero umano, ma soprattutto della vita religiosa, in modo particolare del Cristianesimo. La vita del cristiano quaggiù in che modo può essere veramente piena libertà, assoluta libertà? L'assoluta libertà per l'uomo non è propria soltanto della vita futura?Questo libretto si propone di meditare questo tema, di approfondirlo, non di capirlo, certo, ma di avere nozioni se non altro più esatte, che d'altra parte ci daranno una grande luce sulla condizione dell'uomo quaggiù, sulla condizione dell'uomo nei confronti di Dio, sui rapporti dell'uomo riguardo a Dio nel Cristianesimo e finalmente nella vita del Cielo. Un testo ideale per la meditazione personale e per approfondire la propria fede.
Due brevi, ma intense meditazioni che ci aiutano ad entrare con consapevolezza nella dinamica della vita del cristiano. Don Divo ci introduce in un cammino che ci porterà a vivere nel mondo gustando già una partecipazione alla beatitudine stessa di Dio, tutti raccolti, nascosti, affondati nel silenzio divino.