
I cristiani di confessione ortodossa in Italia – in seguito all’immigrazione dai paesi dell’Est Europa – sono più di un milione; a breve saranno la seconda comunità religiosa italiana. I matrimoni tra cattolici e ortodossi sono in notevole aumento. Eppure in Italia le ricchezze del cristianesimo orientale sono poco conosciute. Questo libro scritto da un sacerdote ortodosso – cittadino russo e italiano – presenta in modo comprensibile i tesori della teologia, della liturgia, della spiritualità, dell’arte e della tradizione delle comunità ortodosse. Un testo unico nel suo genere. Un efficace contributo al cammino ecumenico.
L'opera che abbiamo tra le mani è una guida a "vedere" e non solo a "guardare", è una sorta di collirio che purifica gli occhi dell'anima, simile a quello offerto da Cristo alla Chiesa di Laodicea, sorella di tante nostre comunità «stiepide, cioè né fredde né calde»: «Ti consiglio di comperare da me collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista» (Apocalisse 3,18), una vista sporcata da tante immagini vane e contaminate. Ed è particolarmente suggestivo che a sostenere quest'opera di catarsi non sia solo il glorioso e necessario insegnamento delle Scritture Sacre o dei Padri della Chiesa, qui ampiamente introdotti con le loro voci diverse che consolano e inquietano. [...] Padre Zelinskij convoca una folla inattesa di testimoni, spesso tenuti fuori dal tempio, eppure segnati dai "semi del Verbo" o dall'ansia della domanda e dell'attesa. La lista è sterminata: da Camus alla Weil, da Goethe a Heidegger, dalla Tsvetaeva a Bulgakov, da Pascal a Brodskij, da Dostoevskij a Stendhal, da Buber a Mandel'_tam, da Rilke a Quasimodo e cosi` via per almeno un centinaio di presenze che attestano non solo l'attrezzatura culturale dell'autore, ma anche ci ricordano che esiste un "cortile dei Gentili", ove si guarda e si tende verso lo spazio sacro della fede e del mistero.
Dalla Prefazione di Gianfranco Ravasi
Vladimir Zelinskij, nato nell'ex Unione Sovietica, sacerdote ortodosso a Brescia, è docente di Lingua e civiltà russa presso l'Università Cattolica
del Sacro Cuore, scrittore, giornalista, traduttore. Laureato in Filologia e letterature straniere a Mosca, dopo la sua conversione al cristianesimo ortodosso si è dedicato, in piena era sovietica, ad approfondire il pensiero religioso-filosofico russo. Ha pubblicato all'epoca numerosi testi sia all'estero che nella stampa clandestina. Nel 1991 si è trasferito da Mosca in Italia; collabora con molte riviste, partecipa a convegni internazionali e nazionali, è autore, in russo, italiano, francese e inglese, di centinaia di articoli e di vari libri. In Italia sono apparsi Perché il mondo creda. Un ortodosso di Mosca dialoga con il cardinal Ratzinger (La Casa di Matriona, 1988), Mistero, cuore, speranza (Ancora, 2010).
Scopo del libro è riscoprire e ripulire alcune "tessere" del mosaico della fede, costruito intorno al Volto di Cristo, momento iniziale e finale del nostro incontro con Dio.
Gesù ci invita a diventare come bambini per entrare nel Regno dei Cieli. Il libro propone di prendere queste parole sul serio, come restauro della nostra natura nella grazia della creazione che si manifesta nella prima infanzia.
Quando la vecchiaia non prende le movenze della saggezza, ma devasta le capacità mentali, psichiche o corporali dell'individuo, bisogna leggere questo declino come una semplice distruzione delle facoltà e delle acquisizioni di tutta un'esistenza? Non è questa spoliazione invece l'occasione di una lenta e ultima trasformazione? È la scommessa che fa l'autrice, dando relazione degli ultimi sei anni di vita di sua madre e dell'accompagnamento di cui ha goduto fino alla morte. Il racconto riempie un vuoto nella conoscenza che possiamo avere della vecchiaia: la pratica psicanalitica e la spiritualità cristiana concorrono in maniera feconda a capire in che modo la regressione può diventare uno dei cardini della "guarigione".
Dall'Avvento fino alla Pasqua di Risurrezione, il cardinale Joseph Zen guida il lettore in una preparazione spirituale intensa, facendogli riscoprire la verità, l'efficacia e la bellezza del Mistero salvifico. Queste meditazioni, scritte in un periodo di tensioni sociali e politiche, propongono una fede viva e radicata nella preghiera, nella penitenza e nella carità. Un'opera che invita a vivere con speranza l'attesa del Messia, a offrire con Lui ogni sofferenza sulla Croce; a lasciarsi trasformare dalla sua Risurrezione e a cogliere il dono della misericordia divina.
A chi ha una certa familiarità con i testi di Agostino non parrà fuori luogo definirlo un artigiano prolifico di aforismi indimenticabili, cioè di frasi concise e pregne di pensiero. Gli venivano spontanei. Ogni suo aforisma è un piccolo gioiello. Molti lasciano sorpresi e incantati, tanto sono geniali. Erano il suo linguaggio caratteristico e abituale usato con il composito pubblico, tanto da riconoscervi una sorta di marcatore dell'autenticità dei suoi interventi trasformati in opere letterarie. Del resto, l'arte della retorica, di cui era stato anche docente, gli ha consentito di scegliere, all'occorrenza, le parole più idonee; di intarsiarle modulandole tra di loro, obbedendo alla vibrazione del pensiero; di accostare sapientemente parole assonanti e di posizionare i pensieri in forma speculare; di condensarvi un pensiero importante e portante; di consegnare al pubblico una sintesi formidabile e accattivante, facilmente memorizzabile. La presente pubblicazione, dopo aver raccolto, con testo originario latino e traduzione italiana rigorosamente fedele al linguaggio dell'autore, oltre quattrocento aforismi e pensieri sapienziali di Agostino, selezionati tra i più significativi, sviluppa una serie di tematiche, a trama aperta, intessute appunto degli aforismi e dei pensieri sapienziali segnalati nella prima sezione. Ne risulta un ampio spaccato della teologia e dell'antropologia teologica di Agostino.
Guida alla ricerca del volto di Dio quale emerge dai Salmi. In quel volto - è questa la tesi dell'autore - possiamo cogliere i tratti del volto dell'uomo "poco meno di un Dio, sua immagine e somiglianza", ma anche alterato, deturpato, frantumato dal peccato. Eppure risanato, fatto risorgere dalla Misericordia di Dio per mezzo della morte e resurrezione del Figlio. E così, in Gesù Cristo, ci è dato di "vedere" il volto umano di Dio, come ebbe a chiarire lo stesso Gesù: "Chi ha visto me ha visto il Padre!" (Gv 14,9).
Con l'esperienza della Chiesa sinodale siamo entrati in uno stadio vitale, mistico: il cristiano è colui che fa la reale esperienza di Dio, entra in amicizia con Gesù, nella relazione intima del suo cuore, cioè nella sua realtà umana e divina. Gesù è l'amico buono che sempre ci accompagna e ci soccorre nelle difficoltà della vita: è la roccia su cui fondare la nostra dimora interiore, su cui costruire relazioni fraterne. Il testo di Giorgio Zevini, raccogliendo la sfida di tanti giovani e adulti che sono in ricerca del vero senso della vita, offre una nuova spiritualità, dischiude quell'interiorità che non è ripiegamento su di sé, ma desiderio di trovare nel silenzio la voce di Dio, l'amicizia personale con Gesù. Perché il Padre ama tutti nella Parola del suo Figlio. Il presente lavoro, ancorato a personaggi biblici, offre un cammino da percorrere sul tema dell'"amore di amicizia", come esperienza di vita e come dono prezioso da coltivare. «In quattro capitoli Zevini, noto biblista con fine sensibilità pastorale, ci offre alcune significative pennellate su personaggi biblici che hanno condiviso una forte e sincera amicizia tra loro, fino a presentare - da ultimo - i tratti umani della figura stessa di Gesù-Amico, datore di vita» (dalla Prefazione). Pagine pensate per chi cerca un rapporto personale e intimo con Dio, una fede che parli della vita.
Il volume è aperto da don Alberto Lorenzelli, sdb, con un invito pastorale a scoprire nel Cuore di Gesù il significato dell’amore, fonte essenziale nell’opera educativa. Il Padre Horacio Simian-Yofre, sj, ci costringe a riflettere sul vacillare di Dio (condannare o salvare?) di fronte alla debolezza umana. La prof.ssa Suor Maria Ko Ha Fong, fma, ci affascina nella contemplazione del “cuore mite e umile di Cristo e di Paolo”. Storia e cronaca “con l’Africa nel cuore” sono vissute nella attenta e commossa biografia di San Daniele Comboni, fondatore dei Missionari del Sacro Cuore, apertaci da Padre Umberto Pescantini, mcj. Alcune Congregazioni religiose legate alla devozione al Sacro Cuore di Gesù presentano le linee essenziali della loro spiritualità: le Zelatrici del Sacro Cuore duramente colpite dal terremoto nella loro casa generalizia dell’Aquila; la segretaria dell’associazione apostolica Missionarie della regalità fondata da Padre Gemelli e le Suore Salesiane del Sacro Cuore, oblate fondate da Monsignor Cognata.
La conversazione cordiale, affettuosa, allegra di don Alfonso Alfano, sdb, innalza tutti “sulle ali della speranza”: “Cuore di Dio e Uomo di Cuore” si intrecciano per una profezia della “civiltà dell’amore”, auspicata sovente da Paolo VI.
Fa da ponte e cerniera tra le due meditazioni teologiche e le attuazioni esemplari dell’amore di Dio l’intervento educativo: “Il cuore di Cristo fonte di umanità”, magistralmente offerto da don Fabio Attard, sdb.
L’omelia del Cardinal Albert Vanhoye, sj, guida menti e cuori verso le insondabili profondità della spiritualità del Cuore di Cristo, risultando vetta e sintesi del volume.

