
Il re Davide è tra i più famosi e affascinanti personaggi della Bibbia: l'arte, la letteratura e la cinematografia hanno trovato in lui una inesauribile fonte di ispirazione e hanno cercato di illustrarne la complessità: il coraggio del condottiero, l'astuzia del conquistatore di Gerusalemme, la saggezza del re, la poesia dell'autore di salmi e inni. Senza dimenticare gli elementi di debolezza, come nel caso dell'uccisione di Urìa a motivo della sua bella moglie Betsabea. Fratel Luca esplora in questo libro un altro aspetto del grande re d'Israele, il più importante anche se probabilmente il meno noto ai lettori: Davide è un uomo scelto da Dio perché è "secondo il suo cuore". E ciò che rende ancor più significativo questo titolo di merito è il fatto che non sia attribuito ad altri in tutte le Scritture. Se dunque Davide è secondo il cuore di Dio, allora conoscere Davide - è la tesi dell'Autore - ci avvicina al cuore stesso di Dio, ce ne fa conoscere e incontrare qualche tratto.
Letture e meditazioni tratte dalla Sacra Scrittura composte dal Beato Ozanam durante la malattia.
Lo studio delle piante è una finestra sul mondo creato da Dio e una porta per entrare nella realtà spirituale del suo Regno. Non a caso, in virtù della loro bellezza e del loro profumo, fiori e le piante sono diventati per cattolici simboli per rappresentare la Madonna gli angeli.
Ispirandosi a questa dimensione spirituale, l'esperta di oli essenziali Elisa Giorgio ci porta alla scoperta dell'aromaterapia della fitoterapia, illustrando le proprietà dele piante aromatiche da cui si estraggono gli oli essenziali e le loro proprietà curative. Grazie alla sua esperienza di farmacista specializzata in fitogemmoterapia sistemica ha, inoltre, preparato diciotto nuove fragranze, od oli sacri, per il benessere dell'anima e del corpo, che ci presenta in questo libro con le loro funzioni terapeutiche.
Sant'Atanasio di Alessandria, vescovo e teologo, considerava il Salterio un «libro degli affetti», un testo che consente di riconoscere gli infiniti registri dell'anima. I salmi, infatti, sono lo specchio dei sentimenti: da un lato ci rivelano il nostro stato interiore, dall'altro i moti più negativi che richiedono risanamento e maturazione.«Il libro dei Salmi - secondo Atanasio - possiede una sua propria grazia meritevole di particolare attenzione; oltre a tutto quello in cui vi è comunione e relazione con gli altri libri, ha anche questo di meraviglioso, che riporta impressi e scritti in esso i moti di ciascuna anima e il modo con il quale essa cambia e si corregge».
Un saggio profondo e completo sulla figura di Edith Stein, che si intreccia con la narrazione della vita e del dramma personale e del popolo ebraico, che la grande mistica e teologa visse da una prospettiva unica. Cristiana Dobner descrive i dettagli del percorso interiore, esistenziale, psicologico, filosofico e spirituale della ricchissima avventura umana e cristiana di suor Teresa Benedetta della Croce. Seguendo il simbolo dei sette sigilli, l'autrice conduce il lettore a comprendere la straordinaria portata ecumenica della figura di Edith: ebrea, filosofa, credente, carmelitana, martire cristiana e, contemporaneamente, fiera appartenente al popolo ebraico. L'esempio di come un percorso spirituale e filosofico possa appassionare come un grande affresco narrativo.
La semplicità e immediatezza del parlare di Gesù viene recuperata in questo libro in cui Enrico Impalà rilegge con noi e attualizza gli inviti, le esortazioni, i proverbi del Nuovo Testamento fornendoci briciole di saggezza eterna commentate e attualizzate per la nostra vita quotidiana. Un libro perfetto per essere tenuto sul comodino, per una breve meditazione serale o da regalare a chi è in cerca di frammenti di sapienza (sia essa o esso credente o meno) e in cui le frasi del Nazareno possono diventare una sorta di mantra quotidiano, di preghiera del cuore da ripetere quotidianamente. Per chi è in ricerca, l'incontro con una saggezza eterna; per i credenti, un nuovo modo di incontrare la Parola di Gesù e di riscoprire la sua modernità, la sua ricchezza.
Considerato da insigni studiosi l’opera più significativa della mistica cosiddetta renana, che ha in Eckhart, Taulero e, appunto, Suso stesso, i rappresentanti più noti, il
Libretto della verità è però anche una delle più complesse. Nell’arco di poche pagine esso affronta infatti, sotto forma di dialogo, alcuni dei temi speculativamente più ardui di quella radicale esperienza religiosa, che ha segnato in modo indelebile la storia della spiritualità. In che senso si deve pensare Dio come Nulla?
E in che modo l’uomo deve annichilire se stesso per farsi uno col Nulla divino? E questa unione dell’uomo con Dio fino a che punto cancella l’umanità? E, ancora, l’uomo così divinizzato è diventato impeccante, al di sopra del bene e del male, come sostengono i Fratelli del libero spirito, e come è stato imputato a Meister Eckhart?
A queste e ad altre simili cruciali domande, Suso risponde facendo uso di una razionalità molto fine, in grado di distinguere e comprendere insieme, senza contraddizione, anche le cose apparentemente contrarie; così il Libretto della verità anticipa la dialettica della coincidentia oppositorum di Nicolò Cusano (e poi di Hegel), mostrando la sua intima connaturalità col cristianesimo stesso – religione della umanità e divinità di Cristo – senza la quale esso non è veramente compreso.
Marco Vannini è il maggior studioso italiano della mistica tedesca, pre- e post-protestante, traduttore di Eckhart, della Teologia tedesca, di Valentin Weigel, Sebastian Franck, ecc. In questa stessa Collana ha pubblicato Contro Lutero e il falso evangelo (2017) e curato (con Giovanna Fozzer) Seicento distici di sapienti di Daniel von Czepko, Il pellegrino cherubico di Angelus Silesius (2018) e Scritti religiosi di Hans Denck (2019).
Rimettere al centro tanto la questione del lavoro quanto la dimensione della festa non significa fare un'operazione di retroguardia, ma prendere coscienza dei valori su cui si giocano le scelte delle persone e delle società. Come viverli nell'era della flessibilità, accordandoli l'uno all'altro?
Una storia che viene dal mare... È la storia di un giovane che cerca disperatamente di salvare migliaia di stelle marine catapultate dalla furia delle onde a morire sulla spiaggia. Tentativo disperato, fatica improba ma non inutile quanto la determinazione di spezzare la cortina dell’indifferenza che spesso separa il non-vivere dal vivere. Per fortuna c’è sempre un lanciatore di stelle marine ai piedi dell’arcobaleno che persiste a camminare anche nella tribolazione, ma non nella sconfitta.
Nato in una famiglia cristiana, Kiko Argüello riceve un'educazione religiosa. Ma a un certo punto della sua vita, la fede va in crisi. "Dio esiste o non esiste", si domanda. Entra così in un periodo di deserto spirituale nel quale nulla però lo soddisfa: né i successi artistici come pittore, né le relazioni umane. Sull'orlo della disperazione, Kiko grida a Dio il proprio sconforto. E Dio lo prende per mano e lo guida passo passo a riscoprire il dono della fede, prima attraverso l'incontro con i Cursillos de Cristiandad, poi immergendosi completamente nella vita dei poveri nelle baracche di Palomeras Altas, alla periferia di Madrid. Da questa esperienza, matura in Kiko la consapevolezza dell'urgenza di annunciare la Buona Notizia, il kerigma, ai più poveri. Insieme a Carmen Hernández, una missionaria laica, a contatto con il rinnovamento del Concilio, fonda una piccola comunità riunita intorno alla Parola e alla liturgia. Dalla Spagna si sposterà poi alla periferia di Roma per continuare la sua missione. È l'inizio del cammino neocatecumenale, che fa sua l'istanza del Concilio Vaticano II di istituire il catecumenato degli adulti, distinto in più gradi (SC 64), dando inizio a una forma di iniziazione cristiana, presente oggi in oltre cento paesi del mondo. Questo libro ne racconta, per la prima volta in prima persona, la nascita.
Che cosa ci serve per vivere? Non per sopravvivere (per questo basta un po’ d’aria e un po’ di cibo), ma per desiderare la vita, per crederci, per volerla davvero. Alcuni dicono che per vivere sia necessario saper soffrire; altri ritengono che basti avere una buona forza di volontà; altri ancora osannano la rassegnazione, consigliando di non farsi troppe domande, di accettare passivamente e di accontentarsi; altri sottolineano il dovere, l’obbedienza alle leggi, ai supremi princìpi.
Io credo che per vivere occorra trovare qualcosa di bello. Sì, la cosa fondamentale è trovare qualcosa di bello nel lavoro, nelle relazioni, nella casa in cui abiti, nel paese dove risiedi. Trovare qualcosa di bello, che ti attragga, ti appassioni, ti metta in moto. Trovare qualcosa di bello che ti faccia toccare con mano il gusto della vita. Senza gusto, senza sapore, senza senso la vita diventa un’inutile condanna. Ci vuole qualcosa di bello che tocchi i tuoi sensi e ti riaccenda il desiderio. Affinché la quotidianità non diventi banale e asfissiante. Spesso la vita sembra insipida. E ci stanca. Come mangiare una minestra senza sale. Per questo dobbiamo lavorare per trovare le «cose belle». Che sono stelle che illuminano le nostre notti. E riaccendono la vita.
La tenerezza salva i matrimoni: due sposi che sappiano esercitare la tenerezza avranno sempre un medicamento potentissimo per risollevarsi da combattimenti e prove. Preparare un pasto e mangiare insieme è un linguaggio speciale per parlare la tenerezza. In questo libro, guidati dal Cantico dei Cantici, sono raccolte tante ricette e 18 menù, uno per ogni circostanza in cui ogni coppia può ritrovarsi. C'è un menù per la passione degli sposi ma anche uno per i momenti di crisi, uno per fare pace e uno per quando occorre prendere decisioni.