
Chi erano gli uomini che fondarono i primi monasteri? Quali le loro esigenze? Perché ben presto gli ordini monastici divennero un faro della cultura nelle temperie del Medioevo? Partendo dai dati disponibili, prese in esame tutte le fonti antiche giunte fino a noi, l'autore delinea la storia del monachesimo dalle origini a Benedetto da Norcia, chiarendo gli aspetti religiosi, spirituali, ambientali, sociali che hanno portato alla nwascita del fenomeno. Un libro di agile lettura, in cui le vicende di uomini e donne votati alla contemplazione sono narrate con dovizia di particolari.
La storia dei primi monaci ed eremiti che, per essere più vicini a Dio, abbandonarono tutto andando a vivere nel deserto o sulla cima dei monti.
Il monachesimo primitivo, quello dei primi sette secoli, è un vasto e ricchissimo tesoro di cultura, umanità e santità: lo stesso San Benedetto vi attinse a piene mani. In un periodo in cui la persecuzione era finita ed essere cristiani aveva cessato di essere una proposta contro la mentalità comune, la risposta agli ideali evangelici fu la radicale fuga dal mondo: i nuovi martiri furono i monaci, coloro che per seguire Dio si spogliarono di tutto e mortificarono il corpo, andando a vivere nel deserto o sulla cima dei monti. Questo libro racconta aneddoti, follie ed eroismi di questi primi eremiti, asceti e anacoreti uomini e donne, che hanno contribuito a erigere la civiltà cristiana.
Evdokimov, facendo riferimento alle grandi figure laicali nella Chiesa come Nicola Cabasilas (XIV secolo), sviluppa il concetto del sacerdozio dei laici secondo la tradizione Orientale: "Come non esiste la separazione alcuna in Chiesa docente e discente, ma è la Chiesa totale che ammaestra la Chiesa, così pure è in tutto il suo insegnamento che l'evangelo si rivolge a tutti e a ciascuno... Il laicato costituisce dunque esattamente lo stato del monachesimo interiorizzato. La sua sapienza consiste essenzialmente nell'assumere, pur vivendo nel mondo e forse soprattutto a causa di questa vocazione, il massimalismo escatologico dei monaci, la loro attesa gioiosa e impaziente della Parusia". Il laico è chiamato ad una incessante testimonianza evangelizzatrice ed esprime nella sua persona il mistero della Chiesa nella sua relazione al mondo. L'esperienza monastico-mistica, infatti, non deve essere fine a se stessa ma deve essere testimoniata al mondo. Anzi, il ruolo del laico è più che di un testimone; è simile a quello del Precursore - come Giovanni Battista che "non è ... un testimone del regno, ma è già il luogo in cui il mondo è vinto e in cui il regno è presente. Non è soltanto una voce che l'annunzia, è la sua voce", così pure il laico è colui che con tutta la sua vita, con ciò che è già presente in lui, annuncia Colui che viene. Il volume riporta il testo di una conferenza che l'autore tenne nel 1963, in occasione del primo millennio dalla fondazione del Monte Athos.
L’opera offre un ventaglio molto ampio di studi sull’istituzione monastica femminile come una delle vie privilegiate in cui le donne del passato consumarono la propria vita, contribuendo anche in modo attivo a gestire le istituzioni e a trasformarle. Numerosi ricercatori italiani e stranieri, autori di questo volume, hanno trovato un momento di convergenza e confronto nel convegno tenutosi nel 1995 a S. Vittoria in Matenano (Ascoli Piceno) organizzato da Gabriella Zarri e promosso dalla Scuola di Memoria Storica del Piceno e dal Centro di Studi Farfensi che da anni conducono una riflessione sul fenomeno monastico nelle sue articolazioni regionali ed europee. Questa ricerca induce a riflettere particolarmente sullo sviluppo istituzionale del monachesimo femminile in Italia in rapporto alla società, a partire da unampia periodizzazione, adatta a tratteggiare i momenti e gli aspetti più significativi di tale sviluppo, che può dirsi compiuto alla fine del secolo XVII, momento in cui listituto monastico perde vigore sia per la flessione del reclutamento sia per lincipiente contestazione della clausura che preluderà alla soppressione dei conventi in età napoleonica. Allinterno di questa percorso si sono voluti privilegiare il periodo delle origini e i momenti di svolta, quelli in cui si attuano le trasformazioni più profonde, con un’attenzione particolare alle realtà monastiche del Meridione, in modo da riequilibrare il divario finora esistente nella storiografia, in gran parte dedicata allItalia centro-settentrionale. La riflessione storica è, inoltre, accompagnata in questo volume da un confronto con la realtà monastica del nostro tempo: vengono accolte, come testimoni e come studiose, voci di religiose diverse, appartenenti ad istituti che avevano e hanno tuttora un più stretto rapporto con il passato, come le benedettine claustrali e le terziarie, o che sono sorti nel XIX secolo, come le salesiane. Ricostruzione storica del monachesimo femminile e riflessione metodologica sul come scrivere la storia monastica si accompagnano in questo libro al tentativo di dar voce al “soggetto” che costituisce argomento delle diverse indagini, in un rapporto tra passato e presente che non si esaurisce nello storico e nellinterpretazione storica ma che trova il suo perno nellistituzione monastica e nella sua millenaria tradizione.
Contributi di: L. Aiello, G. Barone, M. Battelli, M. Campanelli, A. Facchiano, M. Farina, C. Filannino, G. Jenal, G. Lunardi, R. Mariani, F. Medioli, E. Novi Chavarria, E. Occhipinti, V. Polonio, A. Scattigno, L. Sebastiani, M. Sensi, I. Sutto, G. Zarri
Il monachesimo è stato a lungo esclusivamente oggetto della storia della spiritualità e della teologia e solo a partire dagli anni settanta si è cominciato ad affrontarlo con un approccio pienamente storico e integrato con le altre scienze umane. Studi recenti hanno infranto barriere, proposto prospettive interdisciplinari e nuove metodologie che hanno prodotto interazioni creative fra la tradizione della storia monastica, con il suo focus sugli sviluppi istituzionali, e una gamma di argomenti sacri e profani che vanno dalla spiritualità ascetica ai moderni approcci politici. In quest'ottica, anche la storia del monachesimo bizantino è in parte da riscrivere: il volume propone una riflessione originale sui rapporti tra i monaci e la società.
«Un libro a suo modo atipico, che si rivela un prezioso compagno di strada in un’impresa ambiziosa: l’incontro personale con Dio, reso possibile a tutti senza distinzioni» (LaCroix, 21 giugno 2019).
Descrizione
In che modo lo straordinario può sorgere dall’ordinario? E se l’esperienza spirituale facesse già parte delle nostre vite? Il fatto è che la contemplazione, la fede, la mistica, l’estasi non sono riservate ad alcuni credenti d’élite o a qualche emarginato: tutte e tutti siamo invitati a percorrere questa via, senza timori e senza illusioni.
Per assaporare la presenza di Dio disponiamo di alcuni punti di riferimento da cui partire: sia nella tradizione e nella teologia mistica, sia nella parola di Dio e nella nostra esistenza personale. Offrendo allora un metodo che riprende gli atteggiamenti propri della prassi cristiana, qui Jean Claude Lavigne, da autentico maestro di vita spirituale, si fa compagno di strada per aiutarci ad avanzare sulla via amicale, amorosa e innamorata della contemplazione.
Un grande libro pratico di spiritualità, nato da un’esperienza forte e concreta, per accedere alla contemplazione in un’epoca di dispersione come la nostra. Una guida penetrante e misurata, che non rischierà mai di finire su un vecchio scaffale a coprirsi di polvere.
Il libro di Daniele è stato scritto in un tempo di persecuzione, e ambientato in un altro tempo tremendo, l'esilio babilonese, perché potesse donare al popolo di Israele parole simili a quelle che lo avevano salvato lungo i fiumi di Babilonia. In questo contesto storico il popolo aveva bisogno di cercare nuovi racconti che dicessero una nuova-antica fede. Nacquero così comunità testimoni di come si possa cambiare questo mondo sognandone un altro, espressione di una forma di resistenza non violenta: non abbracciarono le armi ma presero la penna, pregarono e scrissero. Il libro di Daniele ci dice che visioni, angeli, sogni, numeri e draghi possono diventare altri strumenti per cacciare via i dittatori, per combattere i soprusi e la violenza contro le donne, per difendere una storia e un'identità. Tali narrazioni, arrivate fino a noi, sono sentinelle di un'alba che arriverà, perché non può non arrivare. Un'alba che deve arrivare presto, che deve arrivare oggi. Si può cambiare questo mondo sognandone un altro!
La donna pensa con il cuore, delicato, emotivo, sentimentale. L'uomo pensa con l'intelletto, logico, razionale, privo di fantasia. Le vie del cuore e dell'intelletto sono opposte ed è per questo che l'uomo e la donna discutono e faticano a capirsi.
Ma, spiega Osho, la donna è un meraviglioso mistero per l'uomo. Tuttavia amore, fiducia, bellezza, sincerità, verità, autenticità... sono tutte qualità femminili, e sono tutte di gran lunga più grandi di qualsiasi qualità possieda il maschile.
Ma la femminilità si estende ben oltre il genere sessuale e per potersi esprimere appieno deve coltivare le sue caratteristiche uniche. L'intero passato è stato purtroppo dominato dall'uomo e dalle sue qualità troppo orientate alla conquista e al dominio del mondo. Ecco perché il maschile lasciato a se stesso facilmente genera guerre e devastazioni; lo sviluppo delle qualità femminili diviene dunque centrale se non l'unica speranza per il futuro dell'umanità.
Ne Il mistero femminile Osho prende in esame l'essenza della femminilità in tutte le sue espressioni e in ogni momento della vita. E lo fa con lo sguardo del grande maestro spirituale.
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Le meditazioni qui raccolte presentano il mistero della Pentecoste partendo dalla lettura che Luca ne fa negli Atti, Giovanni nel suo Vangelo e Paolo nelle sue Lettere. Mettendo insieme i loro punti di vista diversi e complementari, si ottiene un'immagine per così dire tridimensionale dell'evento dello Spirito Santo.
In questo libro, scritto espressamente per i lettori e le lettrici italiane, Anselm Grün invita a scoprire, o a riscoprire, magari in occasione di un lieto evento, il miracolo sempre nuovo della vita che nasce. Ogni essere umano che viene alla luce è e resta - sempre e comunque - un dono immenso del Cielo, una promessa di Dio per l'umanità.
Dalla morte di Adamo e di Eva a quella di Maria, passando attraverso quella degli uomini dell'Antico Testamento fino a quella dei Santi, la von Speyr prende per mano ciascuno di noi, immergendoci nel mistero della morte che è un modo attraverso il quale Dio ha scelto di farsi vicino all'uomo, riconciliandoci a lui, mediante la morte e risurrezione del suo Figlio. Nulla, infatti, dell'esperienza umana della morte, come abbandono e derelizione, è estraneo alla morte e risurrezione del Figlio. E la sua Chiesa, assieme alla Vergine Maria e a tutti i Santi, è chiamata sempre di nuovo ad immergersi in essa, così da poter testimoniare ad un mondo che è alla ricerca della Vita il luogo nel quale proprio la Vita ha scelto di farsi prossima a ciascuno.
Il dogma della comunione dei santi, piuttosto dimenticato, in realtà è una delle consolazioni più grandi che lo Spirito Santo abbia inventato per noi poveri uomini costretti a mille battaglie finché siamo su questa terra. Ma di che cosa si tratta, esattamente? In che cosa consiste la «comunione dei santi»? Il testo di Claudio Dalla Costa lo descrive in modo unico, nuovo, originale, semplice, efficace. Un libro da non perdere per ricevere quella «consolazione» dello Spirito di cui tutti abbiamo un enorme bisogno, soprattutto in questo tempo. La comunione dei santi è la prima e la più efficace rete internet che esista. Prefazione Tognetti Serafino (Padre).