
Madre Maria degli Angeli (1841-1906), priora del Carmelo di Bergerac, può dirsi una santa dimenticata, della quale si sa molto poco. La fonte da cui si è attinto per ricostruire questa straordinaria figura mistica della spiritualità francese è una raccola di testimonianze e stralci di lettere della priora carmelianta, curata da autore anonimo e risalente a una decina d’anni circa dopo la sua morte. Il messaggio di suor Maria è legato al dolore di Gesù. Il Signore le manifesta tutto il disappunto per la corruzione della Chiesa e del clero, in particolare. Suor Maria diviene la discepola del dolore di Gesù. In questa partecipazione profonda al dolore di Cristo, suor Maria prova l’abisso insondabile della notte oscura di san Giovanni della Croce, che in un certo senso è peggiore dell’inferno, ma anche la sublimità dalla pace dell’Eterno Trinitario. Renendo omaggio a questa fiaccola ardente d’amore di Cristo, questo libro vuole affidare alla comunità cristiana le sue preziose riflessioni mistiche, affinché possano servire ad edificazione di tutto il popolo di Dio.
Una ricognizione, con l'aiuto della psicanalisi, degli inciampi che si possono incontrare sulla via della fede. I consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza orientano una pedagogia dell'umano.
Un libro che supera i confini della fede cristiana e che propone punti di riferimento fondamentali per i seguaci di ogni religione e per tutti coloro che compiono un lavoro su se stessi. Umanizzazione e spiritualizzazione sono strettamente legate, eppure capita, spesso inavvertitamente, che i contenuti e le pratiche della fede diventino addirittura ostacolo al percorso umano del credente, limitandone la libertà o rafforzando atteggiamenti negativi. L’autrice si serve di alcuni elementi della psicanalisi per far luce sulle derive che si possono incontrare sulla via della fede, e individua nei consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza una pedagogia efficace per la crescita umana di chiunque.
Autore
MACHA CHMAKOFF è psicologa e psicanalista, oltre che pittrice, e si divide tra queste attività. Si è formata all’Ecole des Beaux Arts e ha studiato teologia all'Institut catholique di Parigi.
Queste meditazioni del Discorso della montagna cercano solo di porci sulle orme di Cristo, per seguirlo come discepoli, unendoci a Lui nel Cammino verso la Verità e la Vita. La Scrittura, nei suoi due Testamenti, è la cava del grandioso edificio del Discorso della montagna. In ogni parola di Cristo risuonano tante pagine della divina rivelazione. Questo commento riprende alcune di queste risonanze bibliche come un invito a percorrere ripetutamente, con l'atteggiamento di Rut la spigolatrice, le pagine della Bibbia, la cui ricchezza è inesauribile. Cristo non ha abolito la Torah, ma l'ha compiuta, l'ha portata alla sua pienezza. Così, dunque, percorrere l'Antico Testamento ci aiuta a comprendere Cristo e la sua predicazione. Mi piacerebbe che il lettore accogliesse queste pagine con lo stesso spirito con cui i giudei di Berea "accolsero la parola di Paolo con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così" (cf. At 17,11) dall'Introduzione.
I 10 volumi sul Discorso della montagna contengono in appendice commenti dei Padri:
Agostino – Ambrogio – Anonimo – Apollinare di Laodicea – Callisto Patriarca – Cassiano il Romano – Cipriano – Cirillo di Alessandria – Cirillo di Gerusalemme – Cromazio di Aquileia – Diadoco di Fotice – Doroteo di Gaza – Epifanio di Salamina – Evagrio Monaco – Geronzio di Petra – Giovanni Carpazio – Giovanni Crisostomo – Girolamo – Gregorio Magno – Gregorio di Nissa – Gregorio Palamas – Ignazio Xanthopouli – Ilario di Poitiers – Iperechio – Isaia di Gaza – Isacco il Siro – Leone Magno – Macario l’Egiziano – Marco l’Asceta – Massimo il Confessore – Niceforo Monaco – Niceta Stethatos – Nilo Asceta – Origene – Pietro Crisologo – Pietro Damasceno – Poemen di Scete – Silvano di Marsiglia – Simeone il Nuovo Teologo – Teodoro di Eraclea – Teodoro di Mopsuestia – Tertulliano
a cura di Franco Chirico
Categoria centrale della spiritualità cristiana, specialmente nella sua declinazione ignaziana, il discernimento costituisce per Nouwen la capacità di sentire un suono più profondo al di là del rumore della vita normale, rappresenta il dono di vedere - attraverso le apparenze e al di là di esse l'interconnessione fra tutte le cose, in Dio.
Il libro propone l'approfondimento della figura del «discepolo amato» contestualizzata nel dinamismo della sequela di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni. L'approfondimento del profilo letterario e teologico di questa figura enigmatica implica la conoscenza delle linee essenziali del Quarto Vangelo e la sua collocazione nel contesto della letteratura neotestamentaria. L'itinerario - che si compone di otto capitoli che seguono tendenzialmente lo sviluppo narrativo del Vangelo - intende dunque offrire un essenziale percorso letterario e teologico nell'opera giovannea e suscitare il desiderio di riscoprire la straordinaria novità di Gesù di Nazaret e il fascino del suo discepolato.
Dopo aver scritto il libro Il Dio morente, pubblicato in piena prima ondata della pandemia, lo psicologo e psicoterapeuta Pasquale Ionata ci presenta, all'uscita dalla pandemia, Il Dio vivente, conclusione necessaria del suo dittico dedicato agli aspetti "psicologici" del nostro rapporto con Dio. Nella sua visione profondamente ottimistica della vita, Ionata offre al lettore una via per affrontare i grandi temi della vita e della morte - erotismo, nevrosi, ego, rinascita... ? con lo spirito di un terapeuta profondamente ancorato alla tradizione cristiana, ma nell'apertura alle grandi tradizioni di pensiero del mondo intero.
Cosa ne abbiamo fatto di Dio? Un padre assente, un giudice barbuto a capo della "vera religione" che detiene il monopolio della verità. Lo abbiamo tenuto lontano da noi e per tanto tempo è rimasto un «Dio sbagliato»: assoluto ed esclusivo, oppressivo quando non violento. Uscire dalla logica del Dio sbagliato significa sovvertire certezze millenarie, sul divino, sull'uomo e sul mondo, ma è un gesto fondamentale per abitare la nostra epoca e reagire alle sue crisi. Significa dotarci di nuove visioni di unità e pluralità, di un'idea di coabitazione delle religioni con società e politica, di un Dio che sia relazione tra culture ed etiche diverse. Raffaele Luise anima un immaginifico dialogo tra un filosofo, un mistico e un poeta, consapevoli che questa volta tocca all'uomo: «Soltanto noi possiamo salvare Dio». Prefazione di Giacomo Marramao.
"La percezione, la sensazione, il significato ultimo ed intimo di quel Dio personale che Giovanni Carrù disegna e descrive nelle pagine di questo suo ultimo volume, che è anche un 'quaderno di viaggio', un 'diario dell'anima', si rapprendono, secondo il fenomeno della coesione, del glutine dello spirito, attorno ad un nucleo genetico eppure originale. [...] È difficile giudicare il genere letterario, che rende caratteristico e peculiare questo volume. È, forse, una trama leggera, entro cui il lettore poserà le proprie storie, i fatti della sua vita, la cronaca del succedersi dei giorni e degli eventi, come in un casellario, come in una griglia, in uno schema libero, che, ora dopo ora, si riempirà con le 'cose della vita'". (Dall'introduzione di Fabrizio Bisconti)
L'esigenza di spiritualità nel mondo occidentale è più forte che mai. Allo stesso tempo le Chiese perdono membri e importanza. La nostra cultura sembra dunque in preda a una profonda crisi di fede. Perché? Perché troppo spesso ci si accontenta di risposte superficiali e concezioni di Dio approssimative, se non addirittura falsate. Eppure il Dio della Bibbia non è un "simpatico bonaccione", men che meno è irrilevante e inoffensivo. Dio smuove e commuove allo stesso tempo. È un Dio che provoca meraviglia: quella meraviglia che molti hanno smarrito. Johannes Hartl spiega come ritrovarla. Il suo messaggio è: dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort spirituale, per tornare ad abitare (e annunciare) una fede piena e appagante. Il suo libro è un rifiuto del cristianesimo "effetto benessere". Lo dichiara in modo netto: se vogliamo prendere sul serio la nostra fede, dobbiamo prendere sul serio Dio. Anche se questo Dio indomito a volte diventa scomodo e scuote le nostre facili certezze. Prefazione di Hermann Gletter.
L'autore commenta alcune pagine del vangelo affrontando con originalità temi oggi al centro del dibattito. Si ha così la scoperta di un Cristo nuovo, umano, senza perdere nulla della sua divinità.
Le meditazioni qui proposte sono state oggetto di catechesi in gruppi ecclesiali di adulti e in altri incontri formativi. Se consideriamo la Tradizione bimillenaria della Chiesa, i suoi insegnamenti non sono un elenco di verità astratte, ma la trasmissione di come il Dio Vivente si è rivelato progressivamente nella creazione, nella storia della salvezza riportata dalla Bibbia e nella storia della Chiesa. Si tratta perciò dell'educazione progressiva di un popolo a riconoscere il suo Dio, ad adorarlo in spirito e verità, a mettere in pratica i suoi insegnamenti nella vita personale e comunitaria. Che questo piccolo contributo alla formazione umana e cristiana possa aiutare a crescere in sapienza evangelica, vivendo da figli del Padre che sta nei cieli e diffondendo la luce e la forza del Vangelo nel cuore della vita ecclesiale e nella società di oggi.
Come possiamo noi, piccoli
esseri umani, abbracciare e
comprendere la totalità di Dio?
Shahrazad Houshmand
L’uomo ha da sempre cercato di dare un nome al suo bisogno di assoluto. Sempre ha avvertito l’ansia struggente di acquietarsi in un Dio che lo abbracciasse. Come un bambino, come un cucciolo. Perché gli riempisse il cuore di carezze e la mente di significati.
Da sempre ci portiamo in fondo al cuore la nostalgia di Dio, tutti. E se Dio è amore come possiamo pretendere di dargli dei limiti, di frenarlo nel suo libero e appassionato fluire e permeare tutto e tutti?
Sharhzad Houshmand è laureata in teologia islamica all’Università di Teheran ed è laureata in teologia cristiana alla Pontificia Università dell’Italia Meridionale. Specializzata in Cristologia Coranica è autrice di molti saggi sul dialogo tra Islam e Cristianesimo. Attualmente insegna Studi Islamici alla Pontificia Università Gregoriana.
Maria Teresa Abignente, medico, mediatrice familiare, collaboratrice della Fraternità di Romena ha pubblicato con le Edizioni Romena Una vita non basta, e ha curato i testi Umiltà, Libertà, Perdono, Tenerezza, sempre per le edizioni Romena.