
"Nel momento in cui i medici avevano rinunciato a curarmi - e io a farmi curare da loro -, proprio quando mi vedevo già imprigionato in una condizione di vita contrassegnata dal dolore cronico, c'è stato qualcuno che mi ha proposto un modo bizzarro per venirne fuori: 'Impara a stare fermo e a respirare', è stato il consiglio". Afflitto da una malattia invalidante che nessuno riesce a spiegare o alleviare, Tim Parks comincia a esplorare il misterioso e affascinante rapporto che lega la mente al corpo. È aperto a ogni soluzione, ma non sospetta che gli esercizi di respirazione - e la meditazione - possano fornire le risposte ai suoi interrogativi e una insperata via d'uscita per lui, istintivamente scettico verso qualsiasi teoria esoterica o new age. Da questa rinnovata consapevolezza si avvia non soltanto un istruttivo e a tratti esilarante percorso alla ricerca degli effetti della malattia sul proprio lavoro e su quello degli altri scrittori, ma anche una riflessione stimolante sul ruolo che hanno lo sport e l'arte nel modellare il nostro atteggiamento verso la salute, una meditazione sull'identità e la dimensione spirituale. Senza dimenticare che quello della malattia è lo sfondo esistenziale di tutti gli esseri umani (o quasi), Parks ci insegna a fidarci anzitutto di quello che "dice" il nostro corpo, mostrandoci con intelligenza e ironia che è proprio questa l'unica strada che conduce all'armonia e al benessere.
Se nel suo libro d'esordio Guida dei gesuiti a (quasi) tutto, James Martin ha incluso un capitolo sulla comunicazione con Dio, in questo libro approfondisce l'argomento fino a toccarne il cuore. Insegnaci a pregare è un'introduzione alla preghiera: cos'è la preghiera? Come pregare? Si può ancora pregare oggi? Come può cambiare noi e la nostra vita? Martin chiarisce da subito che non esiste una formula segreta per pregare, ma, come in ogni relazione, ciascuno di noi può scoprire lo stile migliore per costruire un intimo legame con Dio, indipendentemente dalla religione o dalla confessione. Come sempre, Martin attinge alla sua formazione gesuitica e alla saggezza di sant'Ignazio di Loyola, soffermandosi però anche sulle varie forme dell'orazione personale e comunitaria. La preghiera, ci insegna Martin, è aperta e accessibile a chiunque voglia aprire il proprio cuore.
Pregare è scoprire il volto di Dio che Gesù ci rivela come Padre: capire questo significa entrare in un mondo completamente nuovo. Con la cordialità dell'amico e l'esperienza del sacerdote, Michele Dolz guida passo passo il lettore attraverso le tappe del riconoscimento di Dio e del dialogo con lui: la preghiera vocale, l'orazione mentale, la liturgia, le devozioni mariane, il riconoscersi figli di Dio e la pratica traduzione di questo rapporto filiale nella presenza di Dio e nell'offerta di tutte le azioni della giornata.
"Insegnaci a pregare" è la richiesta dei discepoli a cui Gesù risponde consegnando le parole del Padre nostro. Questo testo, che è la più antica sintesi di ciò che i cristiani credono su Dio, sul mondo e sull'umanità, ha continuato a plasmare la preghiera della chiesa fino a oggi. Attingendo alle Scritture, ai padri della chiesa e alla sua personale esperienza di vita, l'autore aiuta i credenti a far propria in modo rinnovato la Preghiera del Signore, per poter vivere più consapevolmente da battezzati nel mondo contemporaneo. Questa "preghiera modello" ci ricorda le cose per le quali pregare e dà forma alle nostre richieste secondo la volontà di Dio: "Il Padre nostro - afferma Tommaso d'Aquino - non costituisce soltanto una regola per le nostre suppliche, ma è anche una guida per tutti i nostri sentimenti".
Nel corso dei millenni la parola dei poeti e degli scrittori non cessa di descrivere, di scavare, di esplorare il nucleo profondo di quel guazzabuglio che è il cuore umano, che è da sempre uno dei labirinti più intricati della creazione. Usando le parole di André Blanchet, possiamo definire la letteratura come un'esplorazione dell'abisso. Nel Salmo 63 si dice che "Un baratro è l'uomo e il suo cuore è un abisso". Un abisso nel quale Dio ha deciso di sprofondare con la sua Misericordia. Il volume raccoglie alcune pagine scelte di letteratura sulla misericordia, tentando di percorrere un ponte che unisca queste due sponde, anche quando ciò comporti di calarsi nelle pozzanghere del male della storia umana.
Molte volte ci riempiamo di nervosismo perché avvertiamo alcune persone o cose come nemici pericolosi. È una sensazione di debolezza che ci carica di tensioni davanti a qualunque pericolo o a qualunque cosa che possa privarci delle nostre sicurezze. Se alimentiamo questa malattia, arriveremo a non considerare nulla come buono. Fernàndez ci offre una serie di suggerimenti per "allentare la presa" di fronte alle sfide e ai limiti della vita.
Capire a fondo il nostro tempo e le sue inquietudini vuol dire fare i conti con un mondo profondamente cambiato in cui i segni dello spirito non sono scomparsi ma vanno cercati con occhi e intelligenza rinnovati. Si tratta di avventurarsi a leggere e interpretare la ricerca di Dio che la nostra contemporaneità manifesta in forme inedite e a volte assai confuse. Il percorso dell'autore poggia su quattro colonne portanti: «Dal presente con le sue inquietudini, che sono una domanda spesso inconsapevole di interiorità, si giunge al radicamento che lo spirito ha nel tempo e nel corpo, ove si scoprono i "percorsi epifanici" che nell'oggi e nel futuro si aprono davanti a noi, per veleggiare infine verso "orizzonti ampi"... ossia gli spazi sconfinati del divino e dell'umano» (dalla Prefazione del card. G. Ravasi).
Sommario
Prefazione (G. Ravasi). Introduzione. I. INQUIETUDINI: DA INTERPRETARE. 1. Tra nostalgia e nuovi paradigmi: ascoltare gli ultrasuoni dell'anima in bilico. 2. Brecce all'infinito: interpreti del fruscio delle stelle del mattino. 3. I nuovi "cercatori di Dio": tra ferite, feritoie e scorciatoie. 4. Luce della simbolica biblica per i nuovi "cercatori": per trovare un nuovo paradigma. 5. Dall'icona ai percorsi: elementi costitutivi di un nuovo paradigma. II. ALLEANZA: NEL TEMPO E NEL CORPO. 6. Tempi dell'uomo, tempi di Dio: la parola eterna e i percorsi dell'esistenza cristiana. 7. Tempo e età della vita: la soglia e le linee di fuga, per ripensare gli schemi ereditati. 8. Realizzarsi in Cristo Gesù: cristologia e prassi cristiana. 9. Un corpo per l'alleanza: carne di fraternità e di salvezza. 10. Diventare spiritualmente adulti: ripensare dinamicamente l'itinerario spirituale. III. PERCORSI: DI EPIFANIE NUOVE. 11. Prospettive per nuovi percorsi di santità: una molteplicità di figure senza gerarchie? 12. La santità oggi e domani: dalla sovranità eroica alla resilienza solidale. 13. Contemplazione e mistica: riconoscere i nuovi percorsi epifanici. 14. Mistici nostri contemporanei (1): dentro le necessità dello spirito libero. 15. Mistici nostri contemporanei (2): "Tamquam scintillae in arundineto discurrent" (Sap 3,7). IV. RECOBÒT: ORIZZONTI AMPI. 16. Spiritualità e cultura: una costante da reinventare. 17. Compiti e chances della spiritualità: ridare dignità a questo mondo un po' sgualcito. Conclusione. Indici.
Note sull'autore
BRUNO SECONDIN (1940), carmelitano, dal 2010 docente emerito alla Pontificia Università Gregoriana, sin dal 1975 vi ha insegnato storia della spiritualità moderna e principi di teologia spirituale. Ha studiato a Roma, in Germania e a Gerusalemme, interessandosi specialmente della tradizione spirituale carmelitana, di nuovi modelli di lectio divina e delle nuove esperienze spirituali emergenti nel contesto della crisi della modernità. Presso le EDB ha pubblicato: Profeti di fraternità. Per una visione rinnovata della spiritualità carmelitana (1985); Alla luce del suo volto. I. Lo splendore (1989); Il profumo di Betania. La vita consacrata come mistica, profezia, terapia (1997); ha diretto la collana Cammini dello Spirito e - dopo la morte di E. Ancilli - la collana di Storia della Spiritualità in 15 volumi. Molti dei suoi libri sono tradotti in altre lingue.
È una ricerca di spiritualità sul senso della fede sotto forma d’interrogazione a se stesso,ma rivolta a tutti. La prima parte è una riflessione,con abbondanti riferimenti evangelici,sui limiti e i confini dell’essere concretamente cristiani. Giunge alla distinzione tra simpatizzanti e discepoli di Gesù,che non implica una valutazione di merito ma una differenza di intensità di rapporto (part-time o tempo pieno). Nella seconda parte l’autore evidenzia l’urgenza di una ricerca permanente e,sempre partendo dalla propria esperienza personale,smaschera i tranelli che a volte,in modo inconscio,bloccano il cammino di coerente adesione a Cristo. Nella terza parte,quella più importante e originale,l’autore parla della sua vocazione alla felicità,che tuttavia non è tranquilla spensieratezza,ma uno stato d’animo che si lascia visitare dall’inquietudine per le tante tragedie quotidiane,fino a prendere per mano l’angoscia nel tentativo di costruire insieme un cammino verso a speranza. Testimonianza di esperienze vissute e viventi,che passano attraverso l’elogio della vita coniugale,con la precisazione che andare d’accordo non è assenza di conflitti ma litigare tenendosi per mano. Nella vecchiaia, poi, il matrimonio diventa ancor più bello, fino a schiudere le porte a una vera e propria estasi coniugale. Infine suggerisce come prepararsi serenamente al giorno in cui la vita finirà per compiersi. Ne scaturisce n sorprendente panorama sull’inquieta felicità di un cristiano che si confronta con i suoi limiti.
L’UNICO MIO VERO INTERESSE È LA RICERCA DI SENSO. O,PER DIR MEGLIO,LA FEDE IRRINUNCIABILE IN UN SIGNIFICATO DELL’ESISTENZA CHE TRASCENDE I LIMITI TERRENI. RAGGIUNTA ORMAI L’ETÀ CHE ACCORCIA DRASTICAMENTE IL FUTURO,STO TENTANDO DI NON SPRECARE IL PRESENTE.
PUNTI FORTI
Pur nei tragici eventi del nostro tempo, il testo propone la spiritualità del bello, della gioia, dell’allegria, perché la felicità ha bisogno di testimoni e di ambasciatori per coinvolgere altri nella costruzione di un mondo migliore.
La Presentazione è firmata da Marco Guzzi.
DESTINATARI
Il testo si rivolge a tutti coloro che s’interrogano sul senso della fede,e in particolare sul proprio stato di coscienza.
AUTORE Antonio Thellung,nato nel 1931,felicemente sposato,padre,nonno e pluribis nonno,vive a Roma. Nella sua vita ha svolto diversi lavori: fondatore di comunità, ricercatore, pilota d’auto, pittore, scrittore, per molti anni si è dedicato all’assistenza di malati terminali. Per saperne di più: www.antoniothellung.it. Principali volumi pubblicati: Il Vangelo secondo mio nonno (Gabrielli, 1997), Accanto al malato… sino alla fine (Ancora,1998), La morale coniugale scompaginata (Cittadella,1999), Un po’meno della verità (Borla, 2001), Il sapore dell’amore compiuto(Gribaudi,2002), Con la Chiesa oltre la Chiesa (Cittadella, 2002), Quel che resta del Mattino (Paoline, 2003), La conversione dei buoni (con Alberto Maggi, Cittadella,2004),Nel nome di un Cristo clonato (Gribaudi, 2005), Elogio del dissenso (La Meridiana,2007).
Un libretto che illustra una riflessione sulla vita che Madre Teresa ha voluto sul muro della Casa dei Bambini a Calcutta.
Piccoli libri per tutti in cui brevi pensieri di Autori di ogni tempo e Paese si alternano a immagini significative e simboliche. Adatti ad ogni occasione speciale, ne fanno un momento di riflessione e meditazione sul tema prescelto.