
Diciotto strumenti spirituali contro diciotto preoccupazioni quotidiane grandi e piccole! Ricette che fanno davvero bene, senza effetti collaterali! Ci sono giorni in cui siamo tristi, soli, paurosi o feriti. Ci sentiamo incompresi, e nella nostra testa prevalgono i pensieri cupi. Anche padre Anselm conosce questi sentimenti e nei suoi corsi osserva che molte persone ne soffrono. Insieme con il confratello Ansgar Stüfe ha messo insieme per questi giorni ostili una farmacia spirituale delle cose che consolano. Nel farlo padre Anselm mette al centro la forza terapeutica della Bibbia, mentre fratel Ansgar ricorre al suo ricco bagaglio di esperienze di medico e monaco.
Ci sono giorni in cui siamo tristi, soli, paurosi o feriti. Ci sentiamo incompresi, e nella nostra mente prevalgono i pensieri cupi. Anche padre Anselm conosce questi sentimenti e nei suoi corsi osserva che molte persone ne soffrono. Insieme con il confratello Ansgar Stüfe ha messo insieme per questi giorni ostili una farmacia spirituale delle cose che consolano. Nel farlo padre Anselm mette al centro la forza terapeutica della Bibbia, mentre fratel Ansgar ricorre al suo ricco bagaglio di esperienze di medico e monaco.
La parabola della perla (Mt 13,45-46), pur così breve, è una bella sintesi di quello che è il cuore dell'esperienza cristiana e, in qualche modo, delinea anche una sorta di itinerario spirituale. Si tratta di lasciarsi guidare in questo itinerario nella speranza che ci aiuti a scoprire o a riscoprire qualcosa di prezioso per la nostra vita. È uno dei volumetti della Collana editoriale Perle, concepita per accompagnare il Calendario 2024 di Frate Indovino.
La Chiesa non è un’associazione, ma un popolo che, in ogni tempo e Lugo, vive alla presenza di Dio Trinità.
Pregare è appunto vivere costantemente alla presenza di Dio. Il cristiano che non prega è come u tralcio secco, cioè senza linfa dello Spirito Santo. La Santità è frutto della contemplazione. Nessuno è diventato santo senza aver messo in pratica il concetto di Gesù cristo: “Pregate senza stancarvi mai”.
Cos'è la perfetta letizia? Chi è che la genera in noi? Qual è il suo frutto? Come viverla in mezzo al dolore? Quale rapporto ha con la dottrina della Croce? In un libro che alterna meditazioni a tema di Mons. L. M. Martínez e riflessioni di Conchita, Dio, che è l'attore principale, alza il velo sul misterioso segreto della felicità donando confortanti risposte a universali quesiti.
Chi è lo Spirito Santo? Cosa fa lo Spirito Santo? Dove si manifesta lo Spirito Santo? Come vive in noi lo Spirito Santo? Le risposte a queste domande danno vita a quattro quadri stupendi che, passo dopo passo, conducono per mano il lettore, a un'esperienza viva dello Spirito Santo. Il primo quadro rappresenta direttamente il Soggetto divino dello Spirito Santo. Il secondo passa in rassegna le attività dello Spirito. Il terzo quadro fa vedere i luoghi e le situazioni in cui si manifesta la sua Persona. Infine, il quarto illustra le modalità secondo le quali il dono divino s'inserisce concretamente e vigorosamente nell'esistenza umana e soprattutto nella concreta vita cristiana ed ecclesiale. Nell'oasi del cuore, attraverso questi quattro quadri, si può contemplare, conoscere, amare e pregare lo Spirito di Dio, così da far penetrare in noi la sua dolcezza, ricchezza e vitalità.
Anche il libro di Andrea Panont "La penna sospinta da una voce" si trasforma in attività spirituale. Si scrive in tanti modi, per molte ragioni, si scrivono cose molto diverse. Ma c'è sempre stato e ci sarà sempre chi scrive perché ha sentito e raccolto un comando interiore.
Occorre ritrovare il gusto della meditazione quotidiana degli insegnamenti di Gesù.
Nel diluvio di messaggi, proposte e seduzioni del mondo, padre Livio esorta a non dimenticare che uno solo è il Maestro dal quale andare per avere parole di luce e di consolazione.
È urgente che ogni credente, proprio come Maria di Betania, si metta a sedere ai piedi di Gesù per ascoltare la sua Parola. Questa è la parte migliore, ed è anche la più urgente, perché il contatto diretto con il vangelo riaccende il fervore della fede, rinnova i cuori e getta una luce di speranza sulle strade insidiose della vita.
Dio ci attende con pazienza. E bisogna saper accettare i tempi di Dio proprio come Lui accetta le nostre lentezze, le nostre reticenze, le nostre paure sul cammino della conversione.
"La pazienza del nulla" è il diario intimo di un uomo immerso nel silenzio del deserto per quattordici mesi. Un libro che parla a credenti e non credenti, giovani e meno giovani. Un libro che mette in discussione chiunque lo legga, che fa da ideale contraltare alla parola più usata e abusata del nostro tempo: "nichilismo". In queste pagine l'esperienza del nulla diventa fatto positivo e addirittura decisivo. È l'occasione di un cambiamento radicale. Un vuoto che è anche pienezza di senso, la rappresentazione più autentica di ciò che Gesù intese con l'espressione "Beati i poveri di spirito".
La spiritualità attorno alla quale si è costituita l'esperienza dell'Arca, di condivisione di vita con le persone con disabilità mentale, nasce dalla scoperta della fragilità di ciascuno. Dalla fragilità nascono le nostre paure. E dalle paure, la resistenza all'altro. Jean Vanier ci conduce, in queste pagine, alla scoperta della possibilità di amare nonostante le nostre paure, e alla rivelazione che nel Vangelo stesso e nella vita secondo lo Spirito ci sono le tracce per la vittoria su ogni male che rischia di abbattere i nostri giorni: sono le tracce della croce di Gesù, luogo di luce inesauribile, in cui sono vinte le tenebre e ci è data l'occasione di superare la paura di amare. "La lotta genera la lotta, come la paura genera la paura. Invece la pace e l'amore generano la pace e l'amore".
La spiritualità attorno alla quale si è costituita l'esperienza dell'Arca, di condivisione di vita con le persone con disabilità mentale, nasce dalla scoperta della fragilità di ciascuno. Dalla fragilità nascono le nostre paure. E dalle paure, la resistenza all'altro. Jean Vanier ci conduce, in queste pagine, alla scoperta della possibilità di amare nonostante le nostre paure, e alla rivelazione che nel Vangelo stesso e nella vita secondo lo Spirito ci sono le tracce per la vittoria su ogni male che rischia di abbattere i nostri giorni: sono le tracce della croce di Gesù, luogo di luce inesauribile, in cui sono vinte le tenebre e ci è data l'occasione di superare la paura di amare.
«Ricordo una immediata felicità interpretativa – cosa che a teatro capita molto raramente – che faceva sì che io mi sentissi... protetto dal ruolo, perché percepivo dentro quelle parole una sorta di palpito indefinibile ma rassicurante. Chiaro, La passione di san Lorenzo racconta di conflitti, sofferenze, difficoltà, angosce, ma è percorsa da una grande serenità, ed è proprio questo che io sentivo, come se mentre dicevo e recitavo quelle battute ci fosse dietro di me una specie di grande mano protettrice. Un testo poetico, insomma, con una grande anima, pro­fondamente sentito, motivato...»
(testimonianza di Egisto Marcucci, attore)