
Pensieri e immagini per trovare la forza di affrontare le sfide di ogni giorno.
Per ogni giorno dell'Avvento l'autore suggerisce una riflessione, un esercizio pratico e un piccolo rituale da sperimentare concretamente, anche insieme ad amici e familiari per riscoprire la ricchezza esistenziale dell'Avvento e del Natale. Per ognuna delle quattro domeniche di Avvento, viene poi offerta una breve meditazione che aiuta ad approfondire il mistero e la magia di questo tempo speciale. Infine Grünn spiega, facendone emergere tutta la potenza positiva, i simboli dell'Avvento e del Natale: il bambino divino, la corona, la candela, il presepio, l'albero, l'angelo, la stella, la notte santa?
Una sfida fino all'ultima parola, alla ricerca del vuoto necessario per inventare le maschere che giustifichino un'esistenza da scrivere, un'iniziazione che coincida con l'immolazione. Lara, fredda e cinica, ha deciso di lanciare la sua sfida definitiva a Ivan, iperbolico, impulsivo e rituale: la creazione di un personaggio neutro, materializzazione del vuoto. Cosa è veramente necessario alla pura esistenza di un personaggio? La mente razionale e mimetica dello scacchista Thomas, le pagine di un quaderno, il segreto di Sonoko e Karl, l'umanità allo sbando della locanda nella Città Vecchia, le apparenze della Città Nuova, il Paese delle Tre Strade, l'acqua del canale... sembrano interagire con la sfida tutta mentale dei due protagonisti, che si affrontano specularmente mentre conducono una lotta con sé stessi, verso l'enigmatico epilogo. Solo con una trasfigurata indifferenza è possibile tagliare come una lama ciò che ci circonda, senza farsi lacerare. Solo bevendo il mondo è possibile svuotare la tristezza, riempiendola di qualcosa di completamente altro.
Contenuto
Biografia spirituale dell’autrice realizzata attraverso la scelta dei suoi “maestri” nella fede. Si tratta di Padri della chiesa, mistici, autori antichi e moderni, uomini e donne che Dio ha investito con la sua amicizia e che ancora oggi per noi rappresentano i classici dell’autentica esperienza spirituale. Vivere in loro compagnia e fare tesoro delle loro parole, mettendole in pratica, è la più grande avventura che il cristiano possa desiderare. Una raccolta di testi che ci indicano dove cercare la vera gioia e che ci mostrano la possibilità di una comunione di amore che ci fa entrare con Cristo nella sua relazione col Padre, rendendoci partecipi del mistero della comunione trinitaria.
Destinatari
Tutti
Autore
Scolastica BLACKBOROW, di origini inglesi, venuta in Italia per tre mesi nel 1963, non è più tornata in Inghilterra, dove è nata e cresciuta. Conseguita la maturità artistica, si è laureata in lingue presso l’Università Cattolica a Milano e per una ventina d’anni ha insegnato presso le scuole delle suore Rosminiane. Trasferitasi a Ferrara nel 1989, ha iniziato ad “accompagnare” spiritualmente e umanamente i degenti del reparto di oncologia all’ospedale della città, fondando poi un’associazione di volontariato e insegnando relazione d’aiuto.
Il tema della sofferenza e del dolore anche innocente è attuale più che mai. Guerre, malattie, epidemie, soprusi e ingiustizie: il dolore resta un mistero, così come lo scandalo di un Dio che si lascia ferire. Il saggio di don Agnelli ricostruisce un itinerario teologico che parte da quel Dio incarnato che partecipa nella croce ai dolori dell'umanità, per giungere a ridisegnare i sentimenti di Gesù. Un approccio esegetico che ricapitola in un'antropologia cristiana ispirata alla misericordia e all'amore per il prossimo la risposta necessaria e inevitabile alla sofferenza.
Uno sguardo sulla situazione della Chiesa cattolica e della fede. Senza evitare gli aspetti più controversi e tenendo conto dell’orizzonte dei nostri giorni, segnato dalla vicenda del Covid. Un diario di viaggio in una realtà caratterizzata da profonde divisioni, ma con la volontà di costruire, non di distruggere. E sapendo che il processo di conversione riguarda tutti, a partire da se stessi. Questo è La trave e la pagliuzza. Essere cattolici “hic et nunc” (Chorabooks), il nuovo libro di Aldo Maria Valli.
Il volume, che raccoglie molti degli interventi di Valli nell’omonima rubrica tenuta in Radio Roma Libera, prende in esame questioni disparate (dal Concilio Vaticano II al pontificato di Francesco, dalla vita spirituale in regime di lockdown alle vicende vaticane, dal great reset alle questioni bioetiche) ma con un filo conduttore: l’amore per la Chiesa e la Tradizione, unita a una denuncia chiara sia delle derive moderniste sia delle nuove forme di dispotismo che limitano o negano le libertà fondamentali.
“Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?”. Gesù (Lc 6, 41) è piuttosto chiaro e giustamente dà dell’ipocrita a chi accusa l’altro minimizzando il proprio peccato.
Aldo Maria Valli, giornalista e scrittore, dopo essere stato vaticanista Rai (al Tg3 e al Tg1) per quasi venticinque anni, cura il blog Duc in altum. Per Chorabooks ha già scritto Ai tempi di Gesù non c’era il registratore (Uomini giusti ai posti giusti), Non avrai altro Dio. Riflettendo sulla dichiarazione di Abu Dhabi, Le due Chiese. Il sinodo sull’Amazzonia e i cattolici in conflitto, Claustrofobia. La vita contemplativa e le sue (d)istruzioni, Uno sguardo nella notte. Ripensando Benedetto XVI. Con Aurelio Porfiri ha scritto Sradicati. Dialoghi sulla Chiesa liquida e Decadenza. Le parole d’ordine della Chiesa postconciliare. Ha curato inoltre i volumi collettanei L’altro Vaticano II. Voci attorno a un Concilio che non vuole finire e Non abbandonarci alla tentazione? Riflessioni sulla nuova traduzione del “Padre nostro”.
Si tratta di brevi storie sul rapporto tra cibo e spiritualità, tra nutrimento per il corpo e nutrimento per lo spirito. Quello del pranzo o della cena, specialmente per i religiosi, diventa spesso un momento di dono, di condivisione. «Ho messo per iscritto alcuni episodi», scrive l'Autrice, «in cui è stato bello sedersi attorno a un tavolo assaporando sia un buon piatto sia la voglia di stare insieme». Si racconta, per esempio, della visita a sorpresa di papa Francesco a una struttura per anziani, dove si è limitato a chiedere un piatto di riso in bianco; dei tortellini al pollo (che hanno avuto gli onori della cronaca) di mons. Matteo Zuppi e di preti-chef. A chiusura del testo, due ricette delle Clarisse di San Fabiano. Tra cibo, condivisione e narrazione, vengono fuori spaccati di vita e valori in cui credere.
La tradizione non è l'opposizione al cambiamento, ma un modo di vivere ciò che cambia. Nella teologia cattolica è almeno altre tre cose: uno dei nomi con cui crediamo che Dio si prenda cura della storia; un complesso di gesti fragili e potenti con cui cerchiamo di essere fedeli al mandato di Gesù il Cristo; non ultimo, un insieme variopinto di contenuti su cui è quasi inevitabile litigare e dividerci.Prendendo spunto dal mondo del rugby e dai fumetti, saccheggiando testi di grandi teologi e teologhe, in dialogo con il magistero e con la storia credente, questo volume prova a tracciare un piccolo vademecum sulla Tradizione, speriamo utile anche per l'oggi.
Cercare conforto nella routine può portare alla monotonia nella vita spirituale e ridurre la fede a rituali vuoti. Con le parabole della torre e del re che si appresta a scendere in battaglia, Gesù esorta chi lo sta seguendo a risvegliarsi dal torpore e a prendere in mano la propria esistenza, conformandola sempre di più alla sua, accogliendo il rischio di andare controcorrente.
«Il giorno in cui ebbi in mano il copione de La terra non sarà distrutta e lo ebbi letto, fui colto dapprima da sgomento per la potenza della tematica affrontata e, quindi, da smarrimento di fronte ad un testo ove diversi tipi di linguaggio si intersecavano (da quello squisitamente teatrale, a quello cinematografico e infine a quello solenne e disteso della poesia religiosa); ma insieme, quasi a contrappunto e a sfida, fui solleticato dalla lusinga di realizzare uno spettacolo tutto da inventare.»
(testimonianza del regista della prima rappresentazione nel 1962, Gianni Gregoricchio)
Il libro dell'editore Emilio Gabrielli non è nato a tavolino né nella sola ricerca speculativa, ma nel silenzioso ascolto delle parole dei tanti autori e dei loro libri che sono stati accolti dalla casa editrice. Il punto di partenza dell'utopia dell'Autore è la sinagoga di Nazaret in Galilea, con l'inizio dell'attività pubblica del giovane rabbi, Yòshua bar Josèph - Gesù figlio di Giuseppe - inserendosi nel solco di una tradizione profetica e culturale che coinvolge il culto, la vita, le scelte di ogni giorno. Partire da Nazaret, quindi, e precisamente dal passo del profeta Isaia che Gesù assunse in prima persona (Lc 4,16-19; cfr. Is 58,6-61,1) e che giunge a noi come progetto di vita integrale. Emilio Gabrielli, come rispondendo al suono dello jobel, si domanda come sia possibile tradurre quel progetto giubilare in pratiche concrete. Cogliendo l'urgenza di portare ad armonia tutti i temi correlati che egli elenca con puntiglio come tappe della sua vita, Gabrielli approda all'ultimo passo, quello economico e politico, che è e resta il banco di prova di ogni scelta. Se oggi siamo alle prese ancora con la proposta di un giubileo, ed Emilio Gabrielli ne descrive un'esigenza ineludibile e improcrastinabile, è segno che i tempi sono maturi. Lo sono anche i cristiani? I laici, credenti e non credenti? Occorre una grande intelligenza per vedere, con gli occhi dell'immaginazione, l'arcobaleno che dal dopo diluvio di Noè si estende alle generazioni future, fino a noi per impegnarci nella costruzione della "Casa comune" di cui non siamo mai proprietari, ma usufruttuari temporanei, col compito entusiasmante di consegnarla ai figli e ai figli dei figli... dei figli, ai quali dovremmo offrirla migliore di quanto l'abbiamo ricevuta. (Dalla Prefazione del biblista Paolo Farinella)
In tempi in cui si fa più acuto il bisogno di capire, di confrontarsi e di dialogare con genti e culture anche molto lontane, appare esemplare il cammino di Giancarlo Bregantini, uomo del Nord trapiantato al Sud, che ha amato il Sud fino a comprenderlo ed è riuscito a mettere in comunicazione viva i due poli, spesso così distanti, del nostro Paese.
Un itinerario che, negli anni, diventa stima e passione per la terra e per la gente.
La terra, e cioè il mare e il sole della Calabria, ma anche i suoi ripidi sentieri di montagna, i paesetti arroccati e quasi irraggiungibili, le case, le scuole, le fabbriche e le chiese.
E la gente, spesso sfiduciata e convinta che nulla possa cambiare, ma anche animata da giovani e donne pronti a lottare e a pagare di persona per un futuro più giusto.
L’autore si fa testimone, davanti alla chiesa e alla società, di una nuova speranza fatta di reciprocità e non solo di solidarietà: saggezza antica che il Sud regala al Nord e che diventa uno stile, anche politico, di interrelazione con ogni Sud del mondo.