
Perché scrivere ancora di Dio? Della necessità della Sua esistenza? E, soprattutto, per chi scriverlo? Sono le domande che si è posto l'Autore, domande alle quali è urgente offrire una risposta. Nella società moderna in molti sono ormai totalmente estranei o indifferenti alle tematiche religiose, persone di ogni classe culturale, economica e sociale che nemmeno si pongono più il problema dell'esistenza di un Creatore, che vivono solo in funzione dell'oggi guidate da passioni o dall'illusione tecnico-scientista. Ma i destinatari di queste pagine sono anche quei credenti che di fronte alle sfide culturali e valoriali in cui sono immersi, talvolta faticano a "dare ragione" della loro fedeltà al messaggio evangelico, perché impreparati o solo superficialmente edotti sulle verità della fede. Ecco quindi che un libro sull'esistenza di Dio si dimostra, ancora una volta, estremamente utile a chiunque voglia scommettere sul senso ultimo della propria esistenza.
In un mondo dove le parole sono "faide che mettono in croce", Mariapia Veladiano crede in quelle che fanno la differenza: le sceglie per noi, e ce le affida. Sentimenti, Opere, Parole: Mariapia Veladiano affronta il tema del dolore, dell'impossibilità di accettarlo e del timore di non sapersene difendere. E quello della paura che ci assedia, ci spinge a rinunciare, a smettere di sperare. Ci parla dell'invidia, che umilia tutti per non vedere la propria umiliazione, del giudicare gli altri che è "la nostra morte anticipata", del lavoro, perché nessuna libertà è autentica se non si è liberi anche dal bisogno materiale, del desiderio, furia di esistere, e del suo opposto, la resa. Non tace mai sul male, che fa parte dell'esistenza, eppure si può ogni giorno non farlo passare, fermarlo, chiamandolo per nome. Ma soprattutto non tace sull'amore. Per amore delle parole. Degli uomini e delle donne. Della vita.
Il mondo delle fiabe e il Vangelo di Gesù di Nazareth insegnano che è sotto quella parte di noi che ci fa più paura che si nascondono le perle più preziose. Occorre solo diventarne consapevoli, attraversare tutto il nostro «bosco» interiore fatto di ombre e paure, per uscirne trasformati e cominciare il viaggio verso il compimento del sé e quindi della felicità.
Una vita ideale, immaginata non segnata dal limite e dall’ombra, non potrà mai compiersi, semplicemente perché la vita non è sogno.
Si tratta della quarta ristampa di un felice volumetto di meditazioni, che lo stesso autore qualifica come una "piccola guida per il passaggio dalla superstizione del rito alla benedizione del sacramento". Le meditazioni sui sette sacramenti e più in generale sulla simbolica sacramentale cristiana conducono gradualmente il lettore al franco riconoscimento della modesta evidenza che normalmente assume il profilo specificatamente cristiano della celebrazione (senza stile e senza passione) e insieme accendono il cuore nella contemplazione dei "segni della grazia" che sono stati donati dal Signore ai suoi discepoli.
Enzo Bianchi dedica questo volume della serie "Se questa vita ha un senso" alla lussuria, vizio dell'anima. La voracità di cibo e quella sessuale affondano le radici nello stesso terreno: "l'ingordigia è madre della lussuria"; significativamente Giovanni Climaco mette in bocca all'ingordigia personificata questa dichiarazione: "Mia figlia primogenita è la lussuria", perché l'eros è chiamato alla relazione, ma se quest'ultima è negata, il sesso si deforma in lussuria.
«La lussuria è concepire un’idea di voracità, rammollimento del cuore, una fornace di calori, un’accompagnatrice di idoli, un’azione infeconda, una forma adombrata, una relazione immaginata, un letto di sogni, un rapporto senza sentimento, lusinga degli occhi, impudenza dello sguardo, disonore della preghiera, vergogna del cuore, guida dell’ignoranza»; così scriveva Evagrio Pontico, a cui Adalberto Piovano si rifà in questo terzo volume della serie sugli otto “Pensieri malvagi”.
Un libro che si rivolge a un pubblico eterogeneo: laci, sacerdoti, semplici credenti e non.
L’ autore
Adalberto Piovano, monaco benedettino del monastero della SS.Trinità a Dumenza (VA), ha conseguito i suoi studi teologici all’Abbazia di Praglia, specializzandosi poi all’Istituto Orientale di Roma e ottenendo la licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali (Teologia dogmaticopatristica). Ha pubblicato su opere collettive e su riviste vari contributi e saggi soprattutto sul monachesimo e sulla spiritualità russa. Ha curato circa trecento voci su santi russi nei due volumi Bibliotheca Sanctorum Orientalium, Città Nuova, Roma. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato i primi due volumi della serie “Pensieri malvagi”: Accidia e Ingordigia (2011).
Si nasce dal fonte battesimale, come dice Nicola Cabasilas. Lì muore una vita e ne risorge un’altra, la vita in Cristo, che assume e trasfigura l’esistenza presente, liberandola dai determinismi dell’eredità biologica, psichica, culturale e sociale e rendendola creativa della creatività divina. Forte di questa esperienza battesimale, Olivier Clément è come assorbito da Cristo e sperimenta la verità della vita nuova, fondata nel perdono. Con ciò, diventa importante non quello che eri, ma cosa Cristo ha fatto per te e cosa tu puoi diventare in Lui. La Chiesa, la comunione delle persone, diventa così un luogo per rinascere e passare dalla frantumazione ad una unità integra dove è coinvolta tutta la persona e tutte le sue capacità di conoscere. In un graduale assorbimento di questa verità, passano gli anni di progressiva trasfigurazione della vita, del lavoro e della sua intera esistenza. Questa raccolta di articoli, in parte inediti, di Olivier Clément, vuole essere come una testimonianza al se
L'itinerario umano e spirituale di Ignazio e dei suoi primi compagni nella Roma del XVI secolo. Coed. Elledici- Velar.
Un discepolo è chi, nel tempo, segue Gesù Cristo, insieme ad altre e ad altri, formando con loro la comunità dei santi. Ma in che modo seguire Gesù Cristo insieme ad altri nel tempo presente? Questo libro non ti dirà come seguire Cristo in sette mosse ma desidera invitarti a intraprendere un viaggio nel discepolato durante il quale ti confronterai con immagini e idee che vengono dalla Scrittura e, soprattutto, con le storie di donne e di uomini che prima di noi hanno seguito Gesù Cristo. Scopo del libro fare di noi dei migliori discepoli di Gesù Cristo.
Nei luoghi dove quotidianamente si muove la nostra piccola storia, il volto di Cristo si fa Parola che interpella il cuore, luce che apre strade nuove nella notte, abbraccio di perdono capace di sanare le ferite più nascoste. Dentro ogni evento c'è la voce del Risorto che domanda: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». E ciò che è accaduto a Betania, sul Giordano, a Gennèsaret, sotto le palme di Gerico o presso la fonte di Samaria, accade continuamente lungo la via dei nostri itinerari consueti, dove la Parola si rivela viva e palpitante e ci provoca ad entrare in dialogo col Maestro di Nazareth, a lasciarci coinvolgere dalla sua presenza fino a diventare colloquio, preghiera, adorazione silenziosa.«Ogni lettore possa, attraverso questi versi poetici di una figlia del Carmelo, gustare maggiormente la Parola di Dio ripresentata con una veste poetica che apre il cuore alla contemplazione».
Pagine brevi, come brevi sono i momenti che riusciamo a ritagliare nelle nostre giornate per dare senso e significato quello che siamo e facciamo. Una pausa per riflette...e riprendere il cammino! Pagine brevi, quelle che offriamo in questo libretto. Pagine di vita per incontrare Gesù che si pone accanto a noi, ci guarda negli occhi e ci scruta nel cuore, ci fa intravedere alti ideali di vita e ci sfida a raggiungerli. Come Matteo, Zaccheo, Bartimeo, Maria di Nazaret, la donna di Samaria, i due di Emmaus, Paolo di Tarso, anche noi lo vogliamo incontrare lungo la via per assaporare la bellezza di vivere e affrontare la sfida quotidiana di rendere bella la vita.