
Il tema del rapporto con lo straniero continua ad essere di scottante attualità. Cosa ci dice la Bibbia al riguardo? Il credente nella Bibbia è sempre uno straniero. Abramo viene da un'altra terra e Dio gli chiede di diventare un pellegrino; anche il popolo che da lui discende continuerà a essere un popolo di stranieri: prima nella vicenda dei patriarchi, poi emigrando in Egitto, nuovamente durante l'esilio in Babilonia. Anche nel momento in cui il popolo conquisterà la terra, dovrà ritenerla sempre e solo un dono, non un possesso. La testimonianza di Marco fa percepire la tensione fra Israele e le genti: Gesù si dedica anzitutto al popolo ebraico e solo a un certo punto va verso gli stranieri - i gentili - offrendo loro il pane della salvezza. Cosa significa tutto questo per noi cristiani di oggi?
Con un linguaggio in cui spiritualità e sensualità si abbracciano, la raccolta di poesie Sono Tua traccia la strada per vivere un rapporto autenticamente intimo con il Signore: un percorso difficile, a causa della fragilità umana, delle prove e dell’aridità, ma fondamentale per il riscatto di ogni uomo, anche nella sua dimensione comunitaria. L’importante è la consapevolezza di essere creature amate e guidate dalla misericordia divina, ammettendo di essere bisognosi: solo così ci apriremo all’azione della grazia e al conseguente zelo apostolico, compito di ogni cristiano.
“In me esiste, al fondo di un pozzo, / Un pertugio di luce verso Dio. / Là, molto in fondo alla fine, / Un occhio fabbricato nei cieli”: la poesia di Pessoa è una diagnosi spirituale della modernità. La poesia ci prepara alla ricerca di Dio. Essa opera lo smantellamento della crosta che copre la realtà, mette a nudo il nostro cuore, ci espone ad una comprensione più profonda e più totale della vita e delle sue espressioni: la sua notte e il suo giorno, il suo esteriore e il suo rovescio, la sua parola e il suo silenzio.
Fernando Pessoa (Lisbona 1888-1935) è una delle figure principali della letteratura del Novecento. Lavorò come corrispondente commerciale in ditte di import-export, ma sulla scena letteraria portoghese lasciò un’impronta indelebile con la creazione di movimenti d’avanguardia e di riviste. Pubblicò su vari giornali testi poetici e filosofici, firmandoli sia con il suo nome sia con quello dei suoi eteronimi, per i quali inventò una biografia e uno stile peculiari, come si trattasse di persone reali.
Profondo indagatore dell'animo umano, Vittorino Andreoli affronta il tema "sopportare pazientemente le persone moleste", una delle opere di misericordia spirituale, mettendo in campo la sua consapevolezza di psichiatra.Le opere di misericordia sottendono un modello di umanità (un ideale) a cui tutti, credenti, non credenti, atei, gnostici,dovrebbero tornare ad ispirarsi.
Il vicino rumoroso, il collega scorbutico, il povero che ci "provoca" a cambiare. La sopportazione dei molesti non è mera tolleranza, bensì l'accoglienza calorosa e fraterna di un'alterità che ci interpella. Dio è colui che per primo ci sopporta.
Questo è il libro a cui don Andrea Gallo ha lavorato fino all'ultimo giorno, nato sulle ali dell'amicizia "angelicamente anarchica" intrattenuta per anni con Fabrizio De André. Ancora giovane liceale, Faber folgorò il prete di strada con un suo componimento scolastico dal quale già traspariva l'insofferenza nei confronti del potere e l'intolleranza per le istituzioni ingiuste. Aveva solo diciassette anni, ma le sue parole erano già colme di forza e compassione. Il rapporto crebbe passeggiando per le vie del ghetto di Genova, calpestando il selciato di quella Via del Campo che avrebbe ispirato molti dei capolavori del grande cantautore: Princesa, Crèuza de ma, Bocca di Rosa... Per comporre il suo "vangelo laico", contrappuntato dalle pungenti vignette di Vauro, don Gallo ha scelto dodici delle canzoni più amate di Faber per rilanciare quei valori che sono stati per lui ancor più imprescindibili e non negoziabili di quelli religiosi: "Perché il tessuto della laicità si fonda su princìpi condivisi che devono diventare patrimonio di tutti". In questa Buona Novella, sacra e profana, soffia quel vento libertario che ha percorso negli anni le parole appassionate di un grande profeta e i versi del più grande cantautore italiano del Novecento.
Cosa c’è dietro e dentro le indagini di Sherlock Holmes e del suo fidato Watson? Seguendo la pista già collaudata in “Don Camillo, il Vangelo dei semplici” e “Ipotesi su Pinocchio” l’affiatata coppia Gnocchi-Palmaro rivisita 5 racconti di Conan Doyle per rintracciarne il filo conduttore e arrivare a scoprire come la ricerca della verità di un fatto può svelarci anche il metodo per ricercare la Verità, con la "V" maiuscola.
In questa avventura del cuore, alla scoperta di un'interiorità possibile, David-Marc d'Hamonville - una delle voci più apprezzante in Francia nel campo della spiritualità - ci prende per mano per condurci nel mistero di ogni nascita e rinascita spirituale: l'intimità e la relazione con la nostra anima. Ogni persona - che sia credente o non credente - può compiere l'esplorazione di quel territorio sconosciuto, a condizione di mantenere una costante apertura al nuovo e la consapevolezza che ciò che conta è il viaggio, non la mèta. Non è cosa facile far fiorire la propria umanità, affinché effonda il profumo inconfondibile della propria essenza. Ripercorrendo il suo "venire al mondo", padre David però ci rassicura: diventare umani non solo è possibile, ma sempre desiderabile. E questo comporta la capacità di coltivare e custodire il giardino segreto della nostra coscienza. È come entrare in un laboratorio di tessitura, il cui lavorio nascosto esige solitudine, senza mai tuttavia restare isolati dal flusso della vita che permette di avanzare, insieme e da fratelli, con tutti i sensi in festa.
Il testo vuole aiutare a ritrovare un senso dell'esistenza, descrivendo e superando i limiti della cultura contemporanea che tende a fare dell'uomo una cosa tra le cose. Occorre invece recuperare realisticamente anche la dimensione tragica dell'esistenza: la figura di Antigone, la sorella che salva", ci aiuta in questo. "
Vi sono due modi di considerare la morte: un modo sapienzale che la Bibbia ha in comune con altre realtà, come la filosofia, le religioni, la poesia, e un modo misterico o pasquale che è proprio ed esclusivo del cristianesimo. Nel primo modo, si ha un morte pedagoga; nel secondo, una morte mistagoga, nel senso che introduce nel mistero ed è parte essa stessa del mistero cristiano. Queste due prospettive sulla morte vengono illustrate dall'autore nelle loro implicazioni esistenziali, ascetiche e pastorali per l'uomo d'oggi. L'intento è di far passare anche il discorso sulla morte attraverso un rinnovamento 'nello spirito'.
Michael Davide Semeraro racconta la vecchiaia come un capitolo originale dell'esistenza e non come un'età triste e rassegnata. Un libro per tutti, che attinge alla spiritualità semplici e preziosi consigli sull'arte di "inventare la vecchiaia", anche quando si è costretti a fare i conti con il semaforo rosso della debolezza, della solitudine e della malattia. Un libro non solo per "vecchi", che migliora la qualità della vita e aiuta a riflettere su un passaggio cruciale e inevitabile di ogni esistenza.
Le riflessioni proposte in questo volume nascono dalla constatazione dell’inedito e specifico ruolo che la liturgia già oggi svolge all’interno della ricerca spirituale e a maggior ragione sarà chiamata a svolgere negli anni a venire. La domanda da porsi è: in che modo la liturgia può rispondere alle sfaccettate forme del credere dell’uomo di oggi e mettersi al servizio delle sue attese interiori e dei suoi bisogni umani e spirituali? A questa domanda l’autore cerca di dare una risposta, individuando quattro metafore in grado di indicare le possibili forme che la liturgia dovrà assumere per accompagnare i diversi itinerari di ricerca spirituale: approdo, pozzo, soglia, casa.
GOFFREDO BOSELLI è priore di Bose. Dottore in teologia a l’Institut Catholique di Parigi, ha conseguito il Master in Storia delle religioni e antropologia religiosa presso l’Université Sorbonne Paris IV. Presso Edizioni San Paolo ha pubblicato, insieme con Enzo Bianchi, Il Vangelo celebrato (2017).