
Questo è il Diario della “Segretaria” della Devozione a Gesù Re di Tutte le Nazioni. La Devozione deriva dalla Sacra Scrittura e dalle rivelazioni ricevute da due donne americane dal 1988 al 1992.
La Devozione è in armonia con la Scrittura, la Tradizione e il Magistero della Chiesa. Le è stato concesso il Nihil Obstat che è una dichiarazione, da parte della Chiesa, secondo cui la Devozione è priva di qualsiasi errore dottrinale o morale.
“Riconosco la necessità di incoraggiare una maggior devozione a Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, Vero Re di Tutte le Nazioni. Ai promotori della Devozione a Gesù Re di Tutte le Nazioni auguro il miglior successo nei loro sforzi atti a diffondere il messaggio di Cristo a tutti coloro che lo invocano con questo titolo”
(Vescovo Enrique Hernandez Rivera, D.D.).
«A volte ho strane visioni. Hanno a che fare per lo più con il papa, la Santa Sede e tutto ciò che le ruota attorno. Deformazione professionale, credo. È una sorta di variopinto presepe vivente nel quale, in certi casi, mi sembra di notare presenze singolari, e confesso che fatico a distinguere tra realtà e fantasia. Comunque sia, ogni riferimento a persone esistenti, o a fatti realmente accaduti, non è per niente casuale.»
Il diavolo sul pinnacolo è una lunga meditazione sulle tentazioni di Gesù nel deserto e sul tema della presenza del male nel mondo. Padre David passa in rassegna, una per una, le tentazioni di Matteo per condurre a una riflessione attualissima sulla scelta radicale del cristiano che non può negare l'evidenza del male né può accettarne la presenza senza prendere posizione. Uno dei testi più appassionati del Turoldo saggista cristiano. In occasione del centenario della nascita, "Biblioteca Turoldo" ripropone in una nuova edizione i testi di padre Turoldo insieme a pagine rare, da tempo fuori commercio, offrendo così un percorso tra le sue varie sfaccettature: credente, autore, poeta e predicatore.
Vanagloria, passione per il denaro e il piacere, sono queste per Daniel Bourguet le principali malattie della vita spirituale, quelle che distolgono gli esseri umani dall’amore di Dio e del prossimo.
Ed è proprio quando l’essere umano perde la via verso l’amore, il rispetto di sé e degli altri, ammalandosi spiritualmente, che occorre ritrovare il volto, profondamente biblico, del Dio medico.
Un Dio che guarisce, volgendosi con grande dolcezza e compassione verso l’essere umano per curarne il male e restituirlo alla vita.
Bourguet propone quindi al lettore un percorso in forma di dialogo per riflettere inoltre sulla profondità spirituale della malattia fisica e sull’attesa di guarigione.
Com'è Dio? Che faccia ha? È veramente buono come dice il Catechismo? Spesso nella nostra immaginazione costruiamo idee sbagliate su Dio. In questo breve viaggio attraverso le immagini stereotipate di Dio, scopriremo che non è un vitello d'oro, non è sadico né crudele, non si diverte a prenderci in giro, non è cattivo né vendicativo, ma è misericordia e tenerezza, amore infinito che si rivela nel volto di Gesù.
Per parlare della presenza reale di Gesù nell'Eucaristia, il Catechismo della Chiesa Cattolica utilizza il termine di "transustanziazione". Ma siamo sicuri, si chiede l'autore di questo libro, che nel linguaggio di oggi sia conveniente e appropriato usare questo termine? Non sarebbe meglio ricercare percorsi di pensiero capaci di esprimere lo straordinario contenuto della fede in un modo più adatto al nostro tempo? Il volume fa proprio questo: cerca di spiegare la presenza reale di Gesù nell'Eucaristia con la categoria più attuale della "relazione". La fisica moderna, nota il nostro autore, interpreta l'esistenza come struttura di relazione. Ora, all'origine del nostro Credo c'è la fede nella Santa Trinità, relazione di Persone, quindi è proprio il concetto di persona che ci può aiutare a riconoscere nell'ostia consacrata la presenza del "Cristo tutto intero". Il Dio che entra in relazione con l'uomo è il Dio che vive nella sua intimità la relazione. È in questa luce che devono essere lette le parole della cena di addio di Gesù. Nel dono dell'Eucaristia è presente l'apice del Dio che si comunica e comunica sé stesso, il "Dio per l'uomo". Prefazione di Luigi Vari.
«La nonna di Cappuccetto Rosso forse oggi presiede il consiglio di amministrazione di una multinazionale. Oppure ha deciso di trasferirsi a vivere in una zona residenziale meno pericolosa della casetta in mezzo al bosco». Oggi la terza età ha in effetti mutato le proprie caratteristiche e già si parla di quarta età, distinta dalla precedente per un diverso grado d'indipendenza e di autonomia delle persone.
Si dice che si comincia a invecchiare quando si comincia a guardare indietro. Il cristiano sa di poter continuare a guardare avanti, perché il fulcro della sua vita è oggetto di speranza.
Redatto secondo lo schema vedere-giudicare-agire, il testo disegna, nella prima parte, gli orizzonti della vecchiaia nella società contemporanea. Prosegue poi raccogliendo i passi fondamentali sulla vecchiaia presenti nella rivelazione biblica e nel magistero recente della Chiesa. Torna quindi a volgere lo sguardo verso la realtà per collaborare ad aprire a Dio e ai fratelli il cuore che vive la sua terza o quarta età. Una ulteriore parte è dedicata alla confessione di fede nel Dio di Israele e Gesù: essa tenta di chiarire il senso della vecchiaia cristiana.
JOSÉ-ROMÁN FLECHA ANDRÉS, sacerdote della diocesi di León, in Spagna, è professore emerito di teologia morale alla Pontificia Università di Salamanca; ha pubblicato nel settore di sua competenza diversi manuali di studio nonché riflessioni bibliche e pastorali, tra cui Cercatori di Dio, figure bibliche. Dal 1995 vive nella residenza per anziani delle Piccole sorelle dei poveri di Salamanca.
Otto anni dopo la prima pubblicazione, ritorna - con un'appassionata prefazione di Grazia Villa, presidente della Rosa bianca - un testo fondamentale del femminismo filosofico e teologico. Un libro che "scandalizza" i custodi dei sacri poteri maschili attraverso la radicale differenza di genere e di sguardo delle donne che pensano e amano Dio. Forse solo le mistiche sanno vibrare del vento rivoluzionario del Dio che ama gli uomini e le donne. Un testo che disfa e ridisfa a ogni rilettura tutte le immagini di Dio, anzi dello "Sgrammaticato" come lo definisce Muraro, senza mai distruggerne il Volto Santo, l'Assoluto, l'Immanente, proprio perché il Dio delle donne, è Colui/Colei che è raccontato in lingua materna, è l'indicibile delle mistiche, è il non pensato della teologia favolosa delle donne, quella teologia fondata proprio sulla loro relazione unica, libera e personale con il loro Dio. Da Margherita Porete a Simone Weil, da Angela da Foligno a Etty Hillesum, da Giuliana di Norwich a Cristina Campo. Il Dio di queste donne era un Dio che conoscevano con l'esperienza diretta dell'incontro, ma anche attraverso l'accesso libero alla Scrittura Sacra (almeno finché la gerarchia ecclesiastica non intervenne a proibire questa "scuola divina" non autorizzata). Con sferzante ironia l'autrice commenta: "Ben prima della borghesia progressista fu Dio, dunque, che s'incaricò di alfabetizzare le donne, o almeno le sue amiche preferite!".
Dio, quanto lo desideriamo! Lo desideriamo quando, nello stordimento dei sensi che ci impediscono di ascoltare la nostra anima, emerge il grido profondo che ci abita: "Ho bisogno di amare, di essere amato, di esistere!". Questo percorso meditativo sul Padre nostro nasce proprio dalla consapevolezza che quel grido interiore è stato ascoltato, ha ricevuto una risposta, ha ricevuto una indicazione. Da allora (e per sempre) siamo diventati cercatori di Dio. Il Padre nostro è la preghiera cristiana più conosciuta, l'unica consegnataci direttamente dal Rabbi Gesù, che non è venuto per insegnarci preghiere, ma come pregare e chi pregare. Riprendendo, invocazione dopo invocazione, la preghiera del Padre nostro, pregando e meditando le parole del testo, possiamo convertire il nostro cuore al vero volto del Dio di Gesù. Perché noi non crediamo in un Dio, ma nel Dio di Gesù Cristo.
Come possiamo noi, piccoli
esseri umani, abbracciare e
comprendere la totalità di Dio?
Shahrazad Houshmand
L’uomo ha da sempre cercato di dare un nome al suo bisogno di assoluto. Sempre ha avvertito l’ansia struggente di acquietarsi in un Dio che lo abbracciasse. Come un bambino, come un cucciolo. Perché gli riempisse il cuore di carezze e la mente di significati.
Da sempre ci portiamo in fondo al cuore la nostalgia di Dio, tutti. E se Dio è amore come possiamo pretendere di dargli dei limiti, di frenarlo nel suo libero e appassionato fluire e permeare tutto e tutti?
Sharhzad Houshmand è laureata in teologia islamica all’Università di Teheran ed è laureata in teologia cristiana alla Pontificia Università dell’Italia Meridionale. Specializzata in Cristologia Coranica è autrice di molti saggi sul dialogo tra Islam e Cristianesimo. Attualmente insegna Studi Islamici alla Pontificia Università Gregoriana.
Maria Teresa Abignente, medico, mediatrice familiare, collaboratrice della Fraternità di Romena ha pubblicato con le Edizioni Romena Una vita non basta, e ha curato i testi Umiltà, Libertà, Perdono, Tenerezza, sempre per le edizioni Romena.
Le meditazioni qui proposte sono state oggetto di catechesi in gruppi ecclesiali di adulti e in altri incontri formativi. Se consideriamo la Tradizione bimillenaria della Chiesa, i suoi insegnamenti non sono un elenco di verità astratte, ma la trasmissione di come il Dio Vivente si è rivelato progressivamente nella creazione, nella storia della salvezza riportata dalla Bibbia e nella storia della Chiesa. Si tratta perciò dell'educazione progressiva di un popolo a riconoscere il suo Dio, ad adorarlo in spirito e verità, a mettere in pratica i suoi insegnamenti nella vita personale e comunitaria. Che questo piccolo contributo alla formazione umana e cristiana possa aiutare a crescere in sapienza evangelica, vivendo da figli del Padre che sta nei cieli e diffondendo la luce e la forza del Vangelo nel cuore della vita ecclesiale e nella società di oggi.