
Il libro caratterizzato dalla semplicità, sia a livello stilistico sia a livello tema tico, è costruito come un trittico di ri flessioni spirituali sulla base di 34 passi biblici, in particolare sulla parabola del padre prodigo di amore nei confronti del figlio prodigo di ingratitudine. La raccolta si conclude in canto, in poe sia, in contemplazione lirica. Venti testi poetici finali che abbracciano un arco di tempo che va dal 1997 al 2000 e che ripropongono nei loro versi la stessa cifra, quella della semplicità che non è ingenuità né ovvietà, ma quella purezza di cuore che è celebrata dalle Beati tudini. É uno sguardo tenero e sincero sulle cose e sugli eventi, è la scoperta di un’armonia col creato, è una purifi cazione degli occhi dell’anima.
Giovanni Carrù
è stato direttore dell’ufficio catechistico diocesano (Torino) e regionale (Piemonte). Per venti anni è stato parroco del Duomo di Chieri. Già Sotto-Segretario alla Congregazione per il Clero ed è ora Segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Ha pubblicato presso la Lateran University Press in questa stessa collana Immerso nel mare di Dio (2008) e Nella grande città (2008), presso la SEI e la PM libri di spiritualità, presso la Capitelli LDC testi scolastici di religione dalle elementari alle superiori. Su diverse riviste ha pub blicato articoli attinenti la pastorale, la catechesi e l’evangelizzazione.
L'uomo ha bisogno del Cuore di Cristo per conoscere Dio e per conoscere se stesso; ne ha bisogno per costruire la civiltà dell'amore. Il cristiano che contempla il Cuore di Gesù e si sforza di viverne gli insegnamenti, troverà il coraggio di perdonare, di fare scelte coraggiose e sante e la forza di rendere bene per male, poiché l'amore che ha imparato dal Cuore del suo Maestro lo porterà all'edificazione di una società più giusta e santa.
Che senso ha parlare di "riparazione"? L'autore vuole chiarire il Significato di questa espressione, così tipica della spiritualità del Sacro Cuore, tanto da caratterizzarne per secoli il linguaggio e la pratica. Gesù Cristo è l'unico che ha veramente espiato tutte le nostre colpe, e noi tutti viviamo nel Suo perdono: a noi dà, nella grazia dello Spirito Santo, la possibilità di amare Dio e il prossimo, proprio perché Lui ci ha amato per primo. I nostri atti di giustizia, dunque, non ottengono quella misericordia che ci è stata data gratuitamente, ma la rivelano; sono veramente atti umani, interamente nostri, e al tempo stesso dono gratuito di Dio a noi Suoi figli, che siamo stati creati in Cristo Gesù per le opere buone affinché le praticassimo.
Questo agile libretto illustrato raccoglie due interventi. Il primo, del teologo canonico Paolo Tomatis, è una carrellata storica su "La devozione al Sacro Cuore di Gesù, ieri e oggi". Il secondo, della teologa Laura Verrani, è una "lectio divina" su "Il Cuore di Dio a partire dalle letture della solennità liturgica del Sacro Cuore".
Il messaggio del Cuore di Gesù al mondo, accolto con fedeltà e testimoniato con l'eroicità della vita da Suor M. Consolata è stato vagliato con la prudenza del direttore spirituale da P. Lorenzo Sales, che lo ha offerto a tutti con illumminata sapienza. La sua versione originale del 1952 viene ora ripresentata, aggiornata nella forma linguistico-letteraria, nelle annotazioni e nelle citazioni bibliche, offrendo così al lettore contemporaneo un gioiello di spiritualità cristiana.
Un libro per conoscere chi era Madre Speranza, apostola dell’Amore Misericordioso, e per apprendere il suo messaggio di speranza circa il suo amato Dio che perdona e dimentica. Infine... l’acqua dell’Amore Misericordioso e preghiere di Madre Speranza.(Dichiarata Venerabile il 23 aprile 2002)
Il culto del Sacro Cuore di Gesù nell'insegnamento di Paolo VI offre una vera e propria scuola di spiritualità, il punto focale per chi vuole capire il cristianesimo, per farne la luce della propria vita spirituale.
La fede dà la felicità? Di certo rende la vita piena, vibrante, appassionata, libera, incamminata, nomade verso oasi d'amore. E questa è la felicità della vita. È tempo di parlare della gioia di credere! Perché credere, porre fiducia in qualcuno, uomo o Dio, è generativo di umanità, raddoppia la vita, porta un'esultanza di incontri, una promessa di eternità per l'amore. E dare e ricevere amore è ciò su cui si pesa la beatitudine della vita. Ermes Ronchi, con la poesia e la profondità che lo contraddistinguono, dipinge in queste pagine i contenuti della fede cristiana mostrando la vita che da essi scaturisce.
Il cuore è uno dei simboli universali della vita affettiva, diffuso in molte civiltà sin dai tempi più antichi. Oggi, tuttavia, questo fondamentale simbolo richiama quasi unicamente un vago e impalpabile sentimentalismo, assai lontano dalla consistenza ontologica e dalla capacità di apertura alla trascendenza che l'immagine del cuore ha sempre teso a delineare. In questo breve testo, Hildebrand mostra come il "cuore" sia la sede di un'intensa attività vitale e affettiva, indispensabile per accedere alla conoscenza vissuta di tutta una serie di strati di beni e valori che compongono la realtà. Inoltrandosi nella via aperta da Max Scheler, Hildebrand offre uno dei maggiori contributi all'analisi fenomenologia di questa fondamentale sfera della persona umana, incidendo con apporti determinanti su una riflessione che ancora oggi è al centro dell'interesse filosofico. Il testo di Hildebrand, però, non contiene soltanto una raffinata analisi filosofica dell'affettività umana, ma anche una riflessione intima e meditata sul mistero del Sacro Cuore di Cristo, che aiuta a comprenderlo nella sua profondità teologica evitandone letture superficiali e sentimentalistiche.
Dieci suggerimenti per superare i momenti di difficoltà.
La felicità è il traguardo ideale che sta davanti a ognuno di noi, ma non esistono facili scorciatoie per raggiungerla. Papa Francesco, in un'intervista rilasciata a un giornale argentino, con la sua semplicità e il senso pratico delle cose, traccia un decalogo di suggerimenti che possono aiutare a vivere meglio.
Il demonio meridiano è il demonio temuto dai Padri del deserto, che tenta il credente nel mezzogiorno della vita, quando maggiore è il rischio di disattendere le scelte fatte nella propria giovinezza. Jean-Charles Nault, che durante la sua formazione monastica era stato messo in guardia nei confronti dell'accidia, ha intuito che questa non riguardava soltanto i monaci ma che minacciava tutti gli stati di vita e che intaccava direttamente il rapporto dell'uomo con Dio. Nell'avanzare della sua ricerca, l'accidia gli è apparsa non come una semplice distrazione nella preghiera o una noncuranza dovuta alla pigrizia, ma piuttosto come un temibile male che riguarda il fine ultimo della vita umana, cioè la partecipazione alla vita trinitaria. Opera dallo stile semplice e diretto, in grado di interpellare il lettore e aiutarlo a riflettere su cosa è davvero essenziale nella vita, "Il demonio meridiano" è il frutto di una lunga ricerca sull'accidia.