
Descrizione dell'opera
Nell’orizzonte della narrativa biblica, Davide grandeggia e la sua storia rappresenta uno dei documenti più affascinanti della letteratura mondiale antica.
Naturale prosecuzione del volume Con la cetra e con la fionda, che tratta del Primo libro di Samuele (fino a
2Sam 1), lo studio si occupa della storia dell’ascesa di Davide al trono, dei primi anni del suo regno su Israele e del progressivo consolidarsi del suo potere. Davide viene infatti proclamato prima sovrano di Giuda, la tribù meridionale di cui era originario, e poi di Israele, cioè delle tribù del nord, diventando così pastore dell’intero popolo del Signore. La sua vicenda è articolata e complessa e nel corso di una vita conosce la realtà dello scettro spesso affiancata dalla violenza della spada, in un’intricarsi di innocenza e colpevolezza, ricerca della pace e azioni di guerra, nobiltà e infamia, da cui emerge la fatica di coniugare l’esercizio del governo con il servizio della verità e del bene comune.
L’autrice presenta una lettura continua del testo e un commento puntuale e dettagliato di tutti i suoi elementi con particolare attenzione alla dimensione narrativa e antropologica.
Sommario
Introduzione. I. Davide re. 1. Un popolo e due re (2Sam 2,1-3,5). 2. Verso l’unificazione (2Sam 3,6-39). 3. Il pastore re (2Sam 4,1-5,5). II. Un regno e una città. 4. Gerusalemme capitale (2Sam 5,6-6,23). 5. Un regno per sempre (2Sam 7-9). III. Il lato oscuro del potere. 6. Una regalità tradita (2Sam 10-11). 7. «Quell’uomo sei tu» (2Sam 12). Bibliografia scelta.
Note sull'autrice
Bruna Costacurta (1946) ha studiato filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana e ha poi conseguito il dottorato in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente di Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Ha pubblicato: La vita minacciata. Il tema della paura nella Bibbia ebraica, Analecta biblica 119, Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 1988; Con la cetra e con la fionda. L’ascesa di Davide verso il trono, EDB, Bologna 32003; Il laccio spezzato. Studio del Salmo 124, EDB, Bologna 2002.
Descrizione dell'opera
Il capitolo 21, posto a chiusura del Vangelo di Giovanni, è un testo straordinariamente ricco che racconta il manifestarsi del Risorto ai suoi. Si articola in due sezioni che descrivono, la prima, un’azione composita fatta di una pesca e di un pasto e, la seconda, un dialogo che colloca in primo piano la relazione di Gesù con Pietro e il discepolo amato.
Lo studio muove dal convincimento, ormai largamente avvalorato dalla critica biblica, che si tratti di un capitolo inserito nel Vangelo a posteriori, ma con una precisa intenzionalità, e quindi affatto estraneo al telaio preesistente. L’obiettivo che l’autore si pone è precisare l’intenzione redazionale soggiacente a Gv 21, mettendo in luce il disegno impresso dal redattore al suo materiale e indagando la sistematica rilettura da lui offerta di motivi e passi dei capitoli precedenti. Il brano «mostra un evidente interesse missionario e pertanto risulta centrale nella prospettiva di una riflessione sugli aspetti fondativi dell’annuncio del vangelo: non solo dal punto di vista del suo contenuto, ma anche per il suo approccio al patrimonio giovanneo preesistente e come esempio di dialogo inter-ecclesiale – e dunque potenzialmente ecumenico – a motivo dell’articolato rapporto tra Pietro e il discepolo che Gesù amava, rappresentanti di comunità cristiane diverse che anziché a un conflitto approdano a una comunione, capace di salvaguardare identità e diversità» (dall’Introduzione).
Sommario
Introduzione. 1. Origine e significato della terminologia del «manifestarsi» in Gv 21. 2. Gv 21 come composizione letteraria unificata. 3. La manifestazione del Risorto mediata dalla missione e dell’eucaristia. 4. Pietro e il discepolo che Gesù amava nella terza manifestazione del Risorto. 5. La terza manifestazione del Risorto ai discepoli (c. 21) come rilettura della manifestazione del messia a Israele (1,19-2,12). 6. Manifestazione, discepolato, missione. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Maurizio Marcheselli (1961) dal 1986 è presbitero della Chiesa di Bologna. Si è laureato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico nell’aprile del 2004. Dal 1992 è docente di Nuovo Testamento a Bologna, presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, già Studio Teologico Accademico Bolognese. Insegna Nuovo Testamento anche presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Ss. Vitale e Agricola».
˛ˇ D e s c r i z i o n e d e l l ' o p e r a
L a u t o r e a f f r o n t a l a l e t t u r a c o n t i n u a d e i c a p i t o l i d a l l 8 a l l 1 1 d e l V a n g e l o d i L u c a , a v e n d o g i ‡ d e d i c a t o s p a z i o a i p r i m i d u e c a p i t o l i n e l v o l u m e I V a n g e l i d e l l i n f a n z i a ( 2 0 0 4 ) e r i s e r v a t o l a s u a ´ L e c t i o d i v i n a ª s u i l V a n g e l o d i L u c a / 3 a i c a p i t o l i d a l 3 a l 7 . S o n o i b r a n i d e l s e g u i t o f e m m i n i l e d i G e s ˘ , d i M a r t a e M a r i a , d e l l a g u a r i g i o n e d e l l e m o r r o i s s a e d e l l a r i s u r r e z i o n e d e l l a f i g l i a d i G i a i r o , d e l l a t e m p e s t a s e d a t a , d e l l a m o l t i p l i c a z i o n e d e i p a n i , d e l l a t r a s f i g u r a z i o n e , d e l P a d r e n o s t r o e d i a l c u n e p a r a b o l e m o l t o n o t e ( i l s e m i n a t o r e , i l b u o n s a m a r i t a n o , l a l u c e r n a ) .
S o m m a r i o
I n t r o d u z i o n e . P r i m a p a r t e L c 8 , 1 - 2 1 . S e c o n d a p a r t e L c 8 , 2 2 - 5 6 . T e r z a p a r t e L c 9 , 1 - 2 7 . Q u a r t a p a r t e L c 9 , 2 8 - 6 2 . Q u i n t a p a r t e L c 1 0 , 1 - 1 1 , 1 3 . B i b l i o g r a f i a s e l e z i o n a t a .
N o t e s u l l ' a u t o r e
I n n o c e n z o G a r g a n o , m o n a c o c a m a l d o l e s e , Ë m a e s t r o d e l l o s t u d e n t a t o g e n e r a l e c a m a l d o l e s e . R i s i e d e a R o m a n e l m o n a s t e r o d i S a n G r e g o r i o a l C e l i o , d e l q u a l e Ë v i c e p r i o r e . P r o f e s s o r e s t r a o r d i n a r i o d i p a t r o l o g i a a l P o n t i f i c i o I s t i t u t o O r i e n t a l e , i n s e g n a s t o r i a d e l l e s e g e s i d e i P a d r i p r e s s o i l P o n t i f i c i o I s t i t u t o B i b l i c o . H a p u b b l i c a t o : L a t e o r i a d i G r e g o r i o d i N i s s a s u l C a n t i c o d e i C a n t i c i . I n d a g i n e s u a l c u n e i n d i c a z i o n i d i m e t o d o e s e g e t i c o , O C A , R o m a 1 9 8 1 ; c o n T o m · a ` p i d l Ì k , L a s p i r i t u a l i t ‡ d e i P a d r i g r e c i e o r i e n t a l i , B o r l a , R o m a 1 9 8 3 ; d i r i g e l e d i z i o n e l a t i n o - i t a l i a n a d e l l e O p e r e d i P i e r D a m i a n i ( C i t t ‡ N u o v a , R o m a ) . H a c o l l a b o r a t o a d i v e r s e o p e r e c o l l e t t i v e e d i z i o n a r i d i t e o l o g i a e s p i r i t u a l i t ‡ . » d i r e t t o r e d e l t r i m e s t r a l e V i t a M o n a s t i c a . H a f o n d a t o i C o l l o q u i e b r a i c o - c r i s t i a n i d i C a m a l d o l i , d i c u i c u r a l a p u b b l i c a z i o n e a n n u a l e d e g l i A t t i c o n P a z z i n i E d i t o r e . P r e s s o l e E D B h a p u b b l i c a t o u n a v e n t i n a d i v o l u m i d i I n i z i a z i o n e a l l a ´ L e c t i o D i v i n a ª ( 1 9 8 8 - 2 0 0 6 ) e l a t r i l o g i a C a m a l d o l e s i n e l l a s p i r i t u a l i t ‡ i t a l i a n a d e l N o v e c e n t o ( 2 0 0 0 - 2 0 0 2 ) .
Un libro sulla cristologia giovannea. Il IV Vangelo e un'opera di fine secolo. Essa rappresenta una migliore comprensione del mistero di Cristo alla luce degli anni trascorsi, che hanno permesso un maggiore approfondimento dei temi evangelici. Giovanni, con il passare del tempo, supportato dall'ispirazione divina, raggiunge una maturita teologica maggiore e una piu ampia e profonda conoscenza del messaggio evangelico. Si comprendono, quindi, le ragioni della grande ricchezza teologica della cristologia giovannea, testimoniata dalla molteplicita di titoli dati a Gesu. Si puo affermare che Giovanni e riuscito a condensare in Gesu la totalita delle figure tradizionali che sono in relazione al mistero della Salvezza.
Il libro
Io sono la risurrezione...chi crede in me, anche se muore, vivrà!" (S.A. Panimolle)
La morte nell'Antico Testamento (M. Cimosa)
La risurrezione dei morti nell'Antico Testamento (M. nobile)
La morte nella letteratura giudaica apocrifa e nei manoscritti di Qumran (F. Bianchi)
La risurrezione nel giudaismo antico (F. Manns)
Morte e risurrezione nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli
(SA. Panimolte)
Morte e risurrezione nelle Lettere del Muovo Testamento (C. Marcheselll-Casale)
Morte e risurrezione nell'Apocalisse (U. Vanni)
L'opera di Larry W. Hurtado (dell'Università di Edimburgo in Scozia), in due tomi, è uno studio approfondito del posto occupato da Gesù nella vita religiosa, nelle credenze e nel culto cristiani dalle origini del movimento cristiano fino al secondo secolo avanzato. Strumento imprescindibile per comprendere l'apparizione del cristianesimo nel contesto della storia delle religioni, per la prospettiva adottata la venerazione di Gesù come Dio nel cristianesimo più antico, erede del monoteismo ebraico e giudaico questo saggio ha cambiato radicalmente il quadro della discussione.
Il vangelo di Matteo è il vangelo della prassi e della grazia. La vicenda di Gesù è per Matteo la storia fondante della vita della comunità e dell'essere umano, e il suo vangelo è qualcosa di molto differente da un semplice manuale di etica cristiana, come d'altra parte è un importante correttivo a qualsiasi tentativo di spiritualizzare e intellettualizzare la fede cristiana, come spesso è accaduto nel cristianesimo occidentale. Il commento di Ulrich Luz si distingue per la particolare attenzione prestata all'influenza che il vangelo di Matteo ha esercitato nella storia del cristianesimo e alle implicazioni che esso può avere per i tempi odierni.
L'autore descrive le radici storiche e storico-religiose dei profeti biblici e spiega la tradizione letteraria dei profeti nel loro contesto storico.
All'origine del tema sta per un primo lato un'impressione di questo genere: la predicazione della chiesa pare non riesca fino ad oggi a proporre un'immagine del Signore proporzionalmente univoca; in tal senso essa manca di disporre l'antidoto necessario agli usi proiettivi, allegorici e in ogni modo arbitrari che della sua figura, sono fatti ad opera della religione soggettiva della stagione tardo moderna. Per altro lato, sta la persuasione che le acquisizioni della ricerca specialistica sui Vangeli abbiano ormai prodotto acquisizioni tali, da rendere virtualmente possibile un racconto della vicenda di Gesù abbastanza preciso, il quale potrebbe e dovrebbe costituire il referente indispensabile per la stessa confessione della fede in Lui. Che cosa manca perché questa possibilità sia di fatto realizzata? Quali sono le responsabilità proprie della teologia a tale riguardo? A questi interrogativi intendono rispondere i saggi qui raccolti.
La "Lettera di Paolo ai Filippesi" il testo biblico di riferimento per la proposta delle meditazioni, che non vogliono essere un commento esegetico, ma l'offerta di un itinerario spirituale nella dinamica degli Esercizi di Sant'Ignazio di Loyola. Questo scritto di Paolo mette a tema la gioia del cristiano, una gioia che nasce dalla contemplazione della croce di Gesù e dalla partecipazione alla sua passione, morte e risurrezione. Il metodo seguito quello dell'ascolto della Parola attraverso l'esercizio della lectio divina cercando di inserirsi, per quanto possibile, nel solco dell'amore per la parola di Dio che, sola, capace di infondere la vera gioia.