
Donna-angelo o donna-diavolo? Una schiera di donne, passate in rassegna dall'autrice, le cui vicende umane, narrate nel grande libro della Bibbia, sono espressione di lotta, gioia e tradimento in un corpo a corpo con l'antico serpente. L'anonima madre di Sansone, Dalila la tenebrosa, la concubina del levita, Rut la fedele, l'appassionata regina di Saba, Hannah moglie e Sarah nuora di Tobith, Giuditta l'intrepida, la coraggiosa regina Ester, Susanna la pura, la dissoluta Gomer sposa di Osea, le attive collaboratrici di Paolo: tutte donne che vivono, consapevoli o meno, nella prospettiva escatologica che va da Eva a Maria.
Il volume presenta i caratteri essenziali della visione politica del mondo biblico, nell'Antico e nel Nuovo Testamento, evidenziando come il paradosso della croce di Cristo costituisca la chiave di volta per il passaggio da una logica di dominio a una logica di servizio.
Un libro per scoprire testi biblici spesso ignorati e per apprezzare la profezia non meno dirompente di quella tradizionale veicolata da donne, spesso anonime, violate, silenziose o costrette al silenzio. In testi generalmente ritenuti "minori" si annidano tesori nascosti e provocazioni ineludibili, spesso di sconcertante attualità. La tesi di fondo che attraversa il volume è che le storie raccontate, pur provenendo dal margine della letteratura biblica, svelino e denuncino dinamiche di potere e di oppressione nei confronti delle donne che vanno continuamente smascherate, purificate e trasformate. La lettura di questi testi può illuminare anche il nostro presente, favorendo un processo di rinnovamento e di conversione.
Lo scritto di San Luca, conosciuto anche come medico e abile conoscitore delle ferite umane, ha ricevuto da molti il nome di "vangelo della misericordia". Il suo testo oggi è disponibile in una nuova edizione che raccoglie e propone, in un unico volume, la traduzione in italiano, inglese, spagnolo, francese e tedesco. La Prefazione, curata da monsignor Fortunato Frezza, fornisce un focus sulle caratteristiche del testo e sulla figura di Luca.
L'uscita dall'Egitto è l'evento in assoluto più importante della storia antica d'Israele, quello che si è impresso con più forza nella sua memoria collettiva. A questa memoria l'autore fa fede nell'avvicinarsi al testo dell'Esodo, al di là delle circostanze storiche più o meno probabili o delle prove archeologiche che si possono addurre. L'Esodo, infatti, può essere letto anche senza ricorrere all'ipotesi documentaria. Una lettura forse più ingenua dal punto di vista scientifico, ma secondo l'autore più efficace sul piano esistenziale. Il suo obiettivo è infatti una lettura dell'Esodo (limitata ad alcuni passi) volutamente semplice, secondo le modalità dell'esegesi pre-moderna e la pratica degli antichi commentatori, sia ebrei che cristiani.
Prima conferenza:
Sabato 22 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro arido?
Seconda conferenza:
Sabato 29 marzo 2003 - Il libro dei Numeri: un libro nel deserto?
Terza conferenza:
Sabato 5 aprile 2003 - La prima lettera ai Tessalonicesi: un testo arduo?
Quarta conferenza:
Sabato 12 aprile 2003 - La seconda lettera ai Tessalonicesi: un testo oscuro?
Uno dei maggiori studiosi italiani del Nuovo Testamento indaga l'origine del termine "vangelo" - usato lungamente prima di indicare gli scritti di Matteo, Marco, Luca e Giovanni - e il suo uso come genere letterario. L'esplorazione presenta inoltre le metodologie messe in opera dalla scienza esegetica per esaminare la composizione letteraria, l'ambientazione culturale ed ecclesiale, e la prospettiva teologica dei Vangeli. Lo studio si completa con l'analisi della redazione dei singoli testi evangelici e con un bilancio conclusivo attraverso il confronto storico, letterario e teologico.
Del libro dei Proverbi il volume propone: il testo della Bibbia CEI 2008 con introduzione e note dalla Bibbia di Gerusalemme; il testo ebraico; la versione interlineare in lingua italiana.In aggiunta alla ricchezza della Bibbia di Gerusalemme e al testo in lingua originale, grazie alla versione interlineare lo strumento consente anche a chi non conosce o conosce solo parzialmente la lingua antica di coglierne le specificità e il ritmo, per una fruizione più piena di un contenuto che non è solo testo sacro ma anche opera letteraria. Il testo è adatta anche a un pubblico laico.
Le grandi domande, i grandi temi e un dizionario di oltre 300 voci per capire la Bibbia, accompagnati da uno dei maggiori esperti dell'École biblique di Gerusalemme.
Una questione centrale e poco approfondita del dialogo ebraico-cristiano risiede in un orientamento teologico-dottrinale di potente rilievo e di lunghissima durata storica: la tendenza più o meno marcata, ma spesso inconsapevole, della Chiesa a porsi come sostituto di Israele nelle prerogative peculiari del popolo ebraico sotto il profilo teologico. Un fenomeno tanto ampio quanto trascurato o, ancora più spesso, ignorato: al punto che lo stesso lessico concettuale teologico mostra di conoscere soltanto un tipo di sostituzione, quella vicaria del Figlio, in ambito cristologico. La questione teologica e storico-politica suscitata dalla pretesa cristiana di essere il Verus Israel non è presente nel dibattito pubblico e accademico, e al contempo si assiste a una sua sorprendente rimozione nell'ambito dello stesso dialogo ebraico-cristiano, anche da parte ebraica. Così, se da un lato oggi il pensiero teologico cristiano accredita l'acquisito superamento dell'idea stessa di sostituzione della Chiesa a Israele, dall'altro il linguaggio teologico ed ecclesiale la ripropone continuamente anche in documenti ufficiali di quello stesso magistero che pratica una relazione con l'ebraismo di segno opposto a quello antigiudaico storico.
Per il testo biblico, l'autore ha avuto un amore appassionato, come testimoniano i saggi raccolti nel volume, dedicato alla figura teologica di Osea e ad alcuni altri profeti. Osea, Geremia, Giona acquistano, nella sua esposizione, la vividezza di contemporanei. L'«esegesi narrativa» dell'autore crea una «contemporaneità» tra il testo e il lettore, «ogni lettore ri-costruisce di nuovo il testo». Questo vale in modo particolare per un libro «profetico». Letteralmente, il profeta è «la bocca di Dio», parla al suo posto e in nome suo: «Così dice il Signore...» è l'incipit di ogni oracolo. Anche per questo la parola profetica è necessariamente contemporanea.