
A oltre quindici anni dalla scomparsa, la figura di Fabrizio De André continua a essere al centro di un'amplissima fioritura di iniziative, tanto da far pensare che il cantautore genovese sia riuscito a intercettare, soprattutto post-mortem, un grande bisogno di poesia e di legami sociali. Brunetto Salvarani ripercorre le domande sulla religione e le tracce della Bibbia affioranti a più riprese nella produzione del Bob Dylan italiano, l'agnostico Faber, di cui racconta la vita corsara e i temi chiave, intrecciando strettamente biografia e scelte artistiche.
Genio in pittura, scultura e architettura, Michelangelo Buonarroti ha rappresentato un mutamento, per alcuni aspetti irreversibile, nella nostra percezione di figure ed eventi legati alle Scritture. Una svolta che, a buon diritto, lo fa rientrare nel novero dei grandi interpreti occidentali della Bibbia.
Il rapporto con le Sacre Scritture del grande poeta dell'Infinito dura tutta la sua breve, tormentata vita. Da buona conoscenza biblica del devoto e giovanissimo Giacomo, si fa esercizio di autonoma capacità di interpretazione del testo sacro già dai quindici anni. Per restare legame profondo, palese o segreto, anche quando, poco più che ventenne, Leopardi si stacca definitivamente dalla fede cristiana: un legame fatto di citazioni, consonanze e suggestioni con alcune grandi tematiche e figure della Bibbia, in particolare con Giobbe e Qohelet, affini per i modernissimi temi del male di vivere e dell'infinita vanità del tutto. Un codice che si intreccia con costanza alla palese impronta classicista della sua cultura e scrittura.
Nella Commedia dantesca la presenza della Bibbia è complessa e pervasiva: sono circa un migliaio le citazioni della Vulgata, direttamente in latino o tradotte in volgare, i riferimenti espliciti o le allusioni a episodi e personaggi delle Scritture. Presente in quasi ogni terzina, la Bibbia arriva a Dante non solo attraverso la lettura diretta ma anche tramite la rielaborazione del testo biblico nell'esegesi, nella predicazione, nella liturgia, nelle molteplici forme della letteratura religiosa medievale. Al riferimento biblico si accompagna molto spesso quello classico, a partire dalla scelta di Virgilio come guida nella prima parte del viaggio, dando vita a un intreccio intertestuale di straordinario interesse.
«Non è esagerato affermare che Martin Lutero ebbe, durante tutta la sua vita, un'unica passione: la Bibbia. Fin da giovane cercò infatti risposte ai problemi di ordine morale e spirituale nella Sacra Scrittura, coltivandone la comprensione anche attraverso l'approfondimento delle lingue antiche in cui era redatta, il che lo condusse ben presto all'esigenza di tradurre in volgare, per la comunità dei credenti, l'Antico e il Nuovo Testamento.
Con cinque capitoli intervallati dalle lettere a un amico colpito da un grave lutto, il teologo e biblista Daniel Marguerat affronta il tema centrale della fede cristiana: la risurrezione. L'autore concentra l'attenzione sulle testimonianze storico-bibliche delle donne al sepolcro e dei primi discepoli tenendo altrettanto presente - al fine di evitare rappresentazioni fantasiose della vita dopo la morte - ciò che in proposito il Nuovo Testamento non dice. Un libro che guida la ricerca del senso del doloroso mistero della morte.
Con gli Atti degli apostoli Luca affronta la questione - attualissima anche nei tempi di grandi cambiamenti in cui viviamo - dell'avvenire del cristianesimo.
Alla fine del I secolo d.C., infatti, la situazione dei cristiani - una miriade di piccole comunità dagli orientamenti contraddittori - è tutt'altro che invidiabile: consumata la rottura con gli ebrei, essi vivono in un contesto sovraccarico di culti e religioni e sono oggetto di pesanti vessazioni romane.
Con il suo sguardo a un tempo da profeta, pastore e storico, Luca scommette sul cristianesimo e mira e ridare coraggio ai suoi lettori, convincendoli che il messaggio di Cristo non ha perso il suo valore.
Come leggiamo la Bibbia? Come potremmo leggerla diversamente?
Per un ascolto rinnovato delle Scritture
Per un lettore dal "cuore capace di ascoltare"
In queste pagine sulla lettura della Bibbia, Lidia Maggi e Angelo Reginato mettono a tema proprio l'atto del leggere, interrogandosi su come leggiamo e su come potremmo farlo diversamente.
Se, come dice Lévinas, nessuno upò infatti rifiutare i lumi dello storico, questi non sono tuttavia sufficienti a mettere in gioco i lettori, i loro cuori ascoltanti e pensanti, per far risuonare nel loro oggi la Parola.
Gli Autori, in uno slancio forse eccessivo di modestia, lo chiamano "un libricino". È vero che il libro è piccolo di dimensioni, ma non è piccolo di valore. Spesso le cose piccole sono le più preziose: la perla, ad esempio, è piccola ma preziosa. Così lo è questo "libricino", che meritava di essere scritto e merita di essere letto.
Paolo Ricca
A partire da "il coraggio, l'altruismo e la fantasia" sottolineati da Francesco De Gregori in una sua nota canzone, per Marco e Tobia Dal Corso la Bibbia e il gioco del calcio presentano diversi tratti comuni.
Uno strumento per sviluppare una Lectio Divina finalizzata alla guarigione. La lettura orante della Parola di Dio torna oggi ad essere il pane quotidiano di tante comunita cristiane, fraternita religiose, gruppi, movimenti, ma anche, come nel caso di questo libro, punto di riferimento fecondo e solido di un percorso di natura terapeutica: interrogare la Bibbia con il metodo ormai consolidato della lectio divina significa imparare a conoscere la volonta di Dio per ognuno di noi.
Il percorso compiuto da Giovanni Margarino consiste in una sequenza di lectio di brani tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento, per analizzare, attraverso l'incontro con figure bibliche, i processi di cambiamento.
Quante volte, nella vita familiare di tutti i giorni, ci capita di domandarci: come possiamo educare i nostri figli ai valori umani? In che modo riusciremo a trasmettere loro il tesoro della fede? È possibile vivere l'amore e il perdono autentici in un quotidiano sempre più frettoloso? In altre parole: c'è posto per Dio nella nostra famiglia? Gli autori di questo libro, un sacerdote e un papà, hanno guardato insieme a Cristo, lo "Sposo" bello e buono dell'umanità, incrociando il commento alla Parola di Dio con la vita della famiglia. Ne è scaturito un interessante intreccio di richiami spirituali e pastorali, nonché psicologici e pedagogici.