
Gli scritti "nascosti" del Primo Testamento, gli apocrifi, hanno un grande valore letterario e spirituale. Tramandati dai tempi più antichi, spesso sono stati letti e meditati nelle assemblee. Prima della fissazione del canone giudaico o di quello cristiano, alcuni hanno avuto dignità di testi Rivelati. Poi, per lo più, sono stati dimenticati, ricoperti dalla polvere dei secoli. ora sono "l'altra Bibbia", quella che non fu scritta da Dio.
Che cos’è la Sindone? È un lenzuolo di lino, la cui confezione è detta a "spina di pesce". Il lenzuolo è lungo 436 centimetri ed è largo 110, compresa una striscia longitudinale di 8 centimetri. Sul telo appaiono le impronte frontale e dorsale di un uomo che, dopo essere stato crocifisso, è stato avvolto in esso.
La Chiesa ha da sempre riconosciuto il perfetto accordo della Sindone con quanto narrato dai Vangeli: Gesù, dopo la sua passione e morte, fu tolto dalla croce, fu avvolto in un lenzuolo e deposto in un sepolcro.
Innumerevoli studi scientifici si sono susseguiti sulla Sindone al fine di comprenderne il segreto. Non intendiamo entrare nel merito.
Quello che proponiamo è un sussidio di preghiera, di meditazione, di contemplazione. Rileggiamo i racconti evangelici della Passione attraverso i dettagli più significativi della Sindone. E la lettura diventa meditazione e contemplazione dell’uomo dei dolori.
La Messa della venerazione della Sindone e alcune preghiere particolari sono utili per le celebrazioni liturgiche e la devozione privata.
Chiude il sussidio una Via Crucis biblica che, seguendo passo dopo passo il racconto evangelico, entra più in profondità, con l’aiuto di grandi voci della spiritualità, nel mistero della morte e della risurrezione di Gesù.
Paolo di Tarso è certamente la più grande figura del cristianesimo di tutti i tempi, un vero gigante, «il primo dopo l’Unico», che è ovviamente il Cristo. È un apostolo e un pensatore che ha avuto un influsso enorme su tutta la storia della Chiesa. In queste pagine – brevi, semplici, dense – l’autore accosta la figura di Paolo con un taglio prevalentemente esistenziale-spirituale: cosa dice Paolo oggi a noi cristiani di questa generazione? In che senso la vicenda di Paolo è «parola di vita per la nostra vita»?
Il testo dei quattro Vangeli, degli Atti degli Apostoli e un’antologia di Salmi
Traduzione CEI
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Versione da regalo per la prima Comunione, con introduzione sul tema "Il Pane e la Parola"
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Se l'abito dice qualcosa di chi lo indossa - perché ne esprime lo stile, le attitudini e i gusti - anche il cristiano è invitato a scegliere un abbigliamento spirituale che confermi e racconti la sua appartenenza a Cristo. La metafora del vestito intesse dunque questo percorso spirituale in sei tappe rivolto a quei giovani e quegli adulti desiderosi di un rinnovamento interiore. Sei sono infatti gli indumenti di Gesù offerti per rinnovare il proprio look spirituale. Ogni indumento presentato ci permetterà di conoscere meglio l'abito di Gesù, o meglio, il suo habitus: la vasta gamma di atteggiamenti, modi di pensare e sentimenti che sono di Cristo (cf. Fil 2,5). Scegliere di indossarli vorrà dire scegliere di far sempre più nostro lo stile di vita di Gesù. L'evangelista Matteo, stilista del regno di Dio, ci sarà guida e compagno alla ricerca di un rinnovato stile di vita cristiana, più consapevole e responsabile.
La preghiera dei Salmi Penitenziali è stata il conforto nei momenti di lutto, di paura, di scoramento di quanti ci hanno preceduto nel cammino della vita. Anche nel nostro tempo queste preghiere, unitamente alle sette parole di Cristo sulla croce, possono diventare un sostegno per scendere nel proprio cuore fino a imparare a passeggiare serenamente sugli abissi dell’anima come dei funamboli che apprendono l’arte di sostenere il mistero di se stessi.
In queste pagine l’Autore intende scoprire, di questi testi così antichi ma sempre nuovi per la loro capacità di interpretare l’anelito del cuore umano, sotto la cenere di un linguaggio che forse ci sembra lontano, la brace da cui possiamo attingere la scintilla necessaria per riaccendere la fiamma della speranza. Una speranza che rischiari i luoghi e i momenti in cui dobbiamo misurarci con le nostre tenebre e dichiarare guerra alla paura che ci paralizza e ci rende troppo vulnerabili.
L'evangelista Giovanni non racconta l'istituzione dell'Eucaristia ma ci regala alcune pagine uniche e originali, che desiderano avvicinare il lettore al cuore stesso di Gesù. Tra queste emerge senza dubbio il discorso di addio, che occupa i capitoli dal 13 al 17. Negli ultimi, intensi momenti della sua vita, Gesù istruisce i suoi discepoli per aprirli alla comprensione del mistero della sua passione, morte e risurrezione. Tra i più studiati e discussi del Nuovo Testamento, questi capitoli giovannei hanno spesso dato l'impressione di essere un "mosaico in frantumi", i cui pezzi sono accostati senza ordine. Al contrario l'autore, che ha lungamente studiato la questione, presenta le ragioni che inducono a ritenere l'addio di Gesù un "discorso scritto con ordine".