
Descrizione dell'opera
Il salterio è il libro di preghiera preferito dalla tradizione cristiana, che in esso ha scoperto una sorgente straordinaria di ispirazione. I Padri della Chiesa ne hanno sempre raccomandato l’utilizzo ai fedeli.
L’autore si sofferma sulla rilettura cristiana dei salmi realizzata dalla tradizione spirituale sin dalle origini della Chiesa, con un’attenzione particolare alla letteratura mistica. A commento dei salmi propone numerosi passi dei Padri, attinti non dai grandi commentari, ma dall’esposizione quotidiana della fede (omelie, opere ascetiche), allargando saltuariamente il campo anche ad autori successivi, a figure spirituali di grande spessore nella storia della Chiesa.
Nel volume primo sono proposti i salmi 1-40. Per ogni salmo preso in esame, dopo una breve presentazione di carattere storico-critico Bonato si inoltra nella rilettura cristiana in due momenti: dapprima offre gli spunti di meditazione tratti dai vari autori; successivamente, nella fase denominata Applicazione, accenna alla rilettura mistica o ad altre interpretazioni che hanno esercitato un certo qual peso nella tradizione.
Sommario
Introduzione. I. Il portale d’ingresso. Prima raccolta dei salmi del povero. L’esperienza del giusto. Esperienze della comunità. Seconda raccolta dei salmi del povero. Bibliografia.
Note sull'autore
Vincenzo Bonato è monaco camaldolese. Insegna patrologia alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale (Milano).
Descrizione dell'opera
Il salterio è il libro di preghiera preferito dalla tradizione cristiana, che ha scoperto in esso una sorgente straordinaria di ispirazione. I Padri della Chiesa ne hanno sempre raccomandato l’utilizzo ai propri fedeli.
L’autore si sofferma sulla rilettura cristiana dei salmi realizzata dalla tradizione spirituale sin dalle origini della Chiesa, con un’attenzione particolare alla letteratura mistica. A commento dei salmi propone numerosi passi dei Padri, attinti non dai grandi commentari, ma dall’esposizione quotidiana della fede (omelie, opere ascetiche), allargando saltuariamente il campo anche ad autori successivi, a figure spirituali di grande spessore della storia della Chiesa.
Nel volume secondo l’autore propone i salmi 41-88. Per ogni salmo preso in esame, dopo una breve presentazione di carattere storico-critico, Bonato si inoltra nella rilettura cristiana in due fasi: nella prima offre gli spunti di meditazione tratti dai vari autori; nella seconda, denominata Applicazione, accenna alla rilettura mistica o altre interpretazioni che hanno esercitato un certo peso nella tradizione.
Sommario
II. L’amore inesauribile di Dio. Preghiere per la conversione. Nella convivenza difficoltosa. Speranza nel Signore. Erompe la lode al Signore. Attesa del Messia. III. Appello al Signore, giudice della terra. Attesa nella crisi. Bibliografia.
Note sull'autore
Vincenzo Bonato è monaco camaldolese. Insegna patrologia alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale (Milano). Presso le EDB ha pubblicato I Salmi nell’esperienza cristiana. I. Salmi 1–40.
Il salterio è il libro di preghiera preferito dalla tradizione cristiana, che ha scoperto in esso una sorgente straordinaria di ispirazione. I Padri della Chiesa ne hanno sempre raccomandato l’utilizzo ai propri fedeli.
L’autore si sofferma sulla rilettura cristiana dei Salmi realizzata dalla tradizione spirituale sin dalle origini della Chiesa, con un’attenzione particolare alla letteratura mistica. A commento dei Salmi propone numerosi passi dei Padri, attinti non dai grandi commentari, ma dall’esposizione quotidiana della fede (omelie, opere ascetiche) e allargando saltuariamente il campo anche ad autori successivi, a figure spirituali di grande spessore nella storia della Chiesa.
Nel terzo e ultimo volume l’autore propone i Salmi 89-150. Ogni Salmo preso in esame, dopo una breve presentazione di carattere storico-critico, viene analizzato in due fasi: la prima offre gli spunti di meditazione tratti dai vari autori; la seconda, denominata Applicazione, accenna alla rilettura mistica o altre interpretazioni che hanno esercitato un certo peso nella tradizione.
Sommario
IV. Risposta alla crisi. La regalità di Dio. Un nuovo inizio. V. Una comunità in attesa del messia. Lode festiva e pasquale. Hallel egiziano. Salmi dei pellegrini (graduali). Il grande Hallel. Un attesa del nuovo re. Suppliche nella lotta. La lode conclusiva. Il piccolo Hallel. Bibliografia.
Note sull'autore
Vincenzo Bonato è monaco camaldolese. Insegna patrologia alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale (Milano). Presso le EDB ha pubblicato I Salmi nell’esperienza cristiana. I. Salmi 1–40 (2008) e II. Salmi 41–88 (2008).
Solo con la prima Lettera ai Corinzi compare il mandato di reiterare l’ultima cena narrata dai vangeli sinottici. È dunque da attribuire a Paolo la forma di questa tradizione e la sua istituzione come modello di riferimento.
Commemorazione del Signore e annuncio della sua morte, il banchetto dei cristiani viene inquadrato in questo volume nel contesto più generale dei pasti di Gesù con i discepoli, un aspetto finora poco esplorato dagli studiosi dell’origine dell’eucaristia.
L’indagine su questi testi consente di riflettere sul fatto che le celebrazioni delle Chiese di oggi dovrebbero essere, anch’esse, manifestazioni della messianicità di Gesù e quindi divenire tavole aperte a tutti, anche al fariseo e alla peccatrice.
Il libro
«...Mi propongo di gettare un ponte fra il Nuovo Testamento e la letteratura cristiana antica, per mostrare la continuità fra i testi ispirati o canonici e gli scritti dei padri della Chiesa. Nonostante l'interesse o il fine così diverso del quarto vangelo e dei primi documenti patristici, si rileva la profonda sintonia in merito agli aspetti essenziali della personalità del Cristo, anche se ognuno di questi scritti contiene elementi dottrinali, molto originali e personali. Però in nessuno dei quattro documenti patristici esaminati traspare tutta la ricchezza e profondità della Cristologia giovannea; solo Ignazio martire si avvicina un po' di più all'affascinante dottrina del quarto evangelista. Tuttavia anche le Cristologie di questi Padri non sono prive d'interesse, perché ci presentano in modo originale l’uomo-Dio, nostro Salvatore e nostro Signore...».
Il titolo del libro è pieno di significati e promesse nascoste. Così come i titoli delle tre parti in cui è divisa l'opera: Il velo rimosso, L'Agape Trinitaria e l'invidia della triade demoniaca, L'ira dell'Agape ferita. Questi e gli altri titoli che troviamo nel libro ci introducono nel dramma divino-umano, nel dramma della salvezza. Tra i protagonisti del dramma ci sono due donne: da un lato la donna celeste, la donna-Chiesa, e dall'altro «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra» (Ap 17,5). Non è però la donna prostituta a costituire il nucleo del male che si oppone all'Agnello. Questo ruolo spetta al drago, il serpente antico, il Satana, e alle sue bestie scudiere. Il concetto del dramma ci fa ricordare la grande opera di Hans Urs von Balthasar, soprattutto la seconda parte della sua trilogia, cioè la TeoDrammatica. Potremmo dire che il libro di Enrichetta Cesarale è balthasariano. L'autrice con grande passione attraversa l'Apocalisse, dimostrando Dio coinvolto direttamente nel dramma umano, ma non nel senso delle mitologie classiche, dove gli dèi sono implicati nei cicli del cosmo e nelle sentenze del destino cieco. Il dramma biblico, il dramma apocalittico, si svolge tra le libertà: la libertà infinita di Dio e la libertà finita dell'uomo. In questo intreccio delle libertà, Dio si impegna realmente nella storia umana nel mondo, senza però ridursi a essa. Egli è veramente presente nella storia e, nello stesso tempo, rimane il Signore trascendente e onnipotente, assolutamente altro da tutto il creato (dall'Introduzione di Dariusz Kowalczyk).
˛ˇ D e s c r i z i o n e d e l l ' o p e r a
L e L e t t e r e P a s t o r a l i ( P r i m a e S e c o n d a l e t t e r a a T i m o t e o e L e t t e r a a T i t o ) s o n o d o c u m e n t i c h e t e s t i m o n i a n o l a d i f f i c i l e e p o c a d e l d o p o - P a o l o , l a s c i a n d o i n t r a v e d e r e t u t t a l a g r a v i t ‡ d e i p r o b l e m i c h e l e c o m u n i t ‡ p a o l i n e s i t r o v a r o n o a d a f f r o n t a r e d o p o l a s c o m p a r s a d e l l A p o s t o l o . P u r a t t i n g e n d o d a l p r o p r i o m a e s t r o , i l d i s c e p o l o c h e l e r e d a s s e d o v e t t e q u i n d i a p r i r e n u o v e p i s t e p e r f a r f r o n t e a l l e d o t t r i n e c h e m i n a v a n o a l l a r a d i c e l a b o n t ‡ d e l l a c r e a z i o n e a t t r a v e r s o i l c o n v i n c i m e n t o c h e n o n f o s s e l e c i t o a s s u m e r e a l c u n i a l i m e n t i o , a n c o r p e g g i o , s p o s a r s i .
I l v o l u m e a f f r o n t a i l b r a n o 1 T m 4 , 1 - 5 , i l t e s t o d e l ´ T u t t o q u e l l o c h e D i o h a c r e a t o Ë b u o n o ª . A p a r t i r e d a t a l i p o c h e p a r o l e , l o s t u d i o t e n t a d i r i c o s t r u i r e c o n t e n u t i , c i r c o s t a n z e e p r o t a g o n i s t i d e g l i e r r o r i d i f f u s i n e l l e C h i e s e p a o l i n e c i r c a c i b i e m a t r i m o n i o . P r o c e d e p o i a u n l u n g o c o n f r o n t o c o n l e c o r r e n t i f i l o s o f i c h e e r e l i g i o s e c h e h a n n o p r a t i c a t o l a s t e n s i o n e d a i c i b i o d a l t a l a m o , d a l p r i m o s t o i c i s m o a l t e r z o , d a i s e t t a r i d i Q u m r a n a g l i g n o s t i c i . R i c e r c a i n f i n e n e l l e l e t t e r e a u t e n t i c h e d i P a o l o l a c o n s o n a n z a t r a i l d i s c e p o l o a u t o r e d e l l e P a s t o r a l i e l A p o s t o l o s u o m a e s t r o .
N e l p a n o r a m a i t a l i a n o d i s t u d i s u l l e L e t t e r e P a s t o r a l i , n o n p a r t i c o l a r m e n t e r i c c o , i l v o l u m e h a i l p r e g i o d i n o n r e s t a r e n e l c h i u s o d e i g i o c h i l e t t e r a r i i n t r a - b i b l i c i , m a d i i n d a g a r e n e l l a s t o r i a d e l p e n s i e r o f i l o s o f i c o e r e l i g i o s o .
S o m m a r i o
P r e s e n t a z i o n e ( G . B i g u z z i ) . I n t r o d u z i o n e . I . I p e r i c o l i d e g l i u l t i m i t e m p i e i f a l s i m a e s t r i ( 1 T m 4 , 1 - 2 ) . 1 . L a p r o f e z i a d e l l o S p i r i t o c i r c a g l i u l t i m i t e m p i ( 1 T m 4 , 1 a ) . 2 . L a p o s t a s i a d a l l a f e d e n e g l i u l t i m i t e m p i ( 1 T m 4 , 1 b ) . 3 . L a d e s i o n e a s p i r i t i c a t t i v i e i n s e g n a m e n t i d i a b o l i c i ( 1 T m 4 , 1 c ) . 4 . L a f i s i o n o m i a m o r a l e d e i f a l s i m a e s t r i ( 1 T m 4 , 2 ) . 5 . L a d i n a m i c a d e l l i n g a n n o . I I . L o s t i l i t ‡ a l l a c r e a z i o n e n e l l e p r e t e s e a s c e t i c h e d e g l i » µ ≈ ¥ ø ª Ã ≥ ø π ( 1 T m 4 , 3 a ) . 1 . P r o i b i z i o n e d e l m a t r i m o n i o e d i v i e t o d i a l c u n i c i b i ( 1 T m 4 , 3 a ) . 2 . I l c o n f r o n t o p o l e m i c o c o n i f a l s i m a e s t r i n e l l e L P . 3 . D i s t a c c o d a l m o n d o e d a l l a c r e a z i o n e n e l p e n s i e r o f i l o s o f i c o d e l I - I I s e c o l o . 4 . C e l i b a t o e a v v e r s i o n e a l m a t r i m o n i o n e i m o v i m e n t i r e l i g i o s i . 5 . I d e a l i a s c e t i c i e m a t r i m o n i o n e l N T . 6 . F o r m e d i a s c e t i s m o a l i m e n t a r e n e l l a n t i c h i t ‡ . I I I . I l p r i n c i p i o d i p o s i t i v i t ‡ d e l l a c r e a z i o n e ( 1 T m 4 , 3 b - 5 ) . 1 . P r i m a a r g o m e n t a z i o n e : i l f i n e d e l l e c o s e n e l p r o g e t t o d e l C r e a t o r e ( 1 T m 4 , 3 b ) . 2 . S e c o n d a a r g o m e n t a z i o n e : b o n t ‡ d e l l a c r e a z i o n e e s u o n o n - r i f i u t o ( 1 T m 4 , 4 - 5 ) . I V . D a 1 T m 4 , 1 - 5 a l s e n s o d i ´ c i t t a d i n a n z a ª i n q u e s t o m o n d o n e l l e L P . 1 . L a p o s i t i v i t ‡ d e l m a t r i m o n i o e d e l l a v i t a f a m i l i a r e n e l l e L P . 2 . L a p o s i t i v i t ‡ d e l l a c r e a z i o n e n e l l e L P . 3 . L a p o s i t i v i t ‡ d e l l e s t r u t t u r e s o c i a l i e p o l i t i c h e n e l l e L P . C o n c l u s i o n i . B i b l i o g r a f i a . I n d i c i .
N o t e s u l l ' a u t o r e
R o b e r t o A m i c i , s a c e r d o t e r e l i g i o s o d e i F i g l i d i S . M a r i a I m m a c o l a t a , h a c o m p i u t o g l i s t u d i a l P o n t i f i c i o I s t i t u t o B i b l i c o e a l l a P o n t i f i c i a U n i v e r s i t ‡ U r b a n i a n a . » d o c e n t e d i t e o l o g i a b i b l i c a a l l U n i v e r s i t ‡ U r b a n i a n a e a l l U n i v e r s i t ‡ d e l l a S a n t a C r o c e . H a p u b b l i c a t o a l c u n i s t u d i d i e s e g e s i e d i t e o l o g i a b i b l i c a s u r i v i s t e s c i e n t i f i c h e n a z i o n a l i .
Giuseppe Segalla dal 1962 insegna esegesi del Nuovo testamento nel Seminario teologico di Padova e, dal 1975, Nuovo Testamento alla Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale a Milano. Ha collaborato e collabora a diverse riviste e opere collettive con studi di esegesi e teologia biblica. Su Giovanni ha pubblicato: San Giovanni (1972), Volontà di Dio e dell'uomo in Giovanni (1974), Giovanni (commento al quarto vangelo, 1976), Gesù pane del cielo (Giov. 6) (1976).
La preghiera di Gesù al Padre del cap. 17 del vangelo di Giovanni ha una storia sua particolare nella tradizione cristiana. Più nota dall'età moderna come “preghiera sacerdotale“, ha goduto di alterna fortuna nella valutazione di teologi ed esegeti di ogni confessione, e le interpretazioni che ancor di recente ne sono state tentate sono tanto varie e singolari quanto singolare ed enigmatico rimane il quarto vangelo. Questo lavoro di G. Segalla, fondato su una vasta bibliografia, s'interroga sul significato globale di questa che è la più lunga e la più propria delle preghiere di Gesù, illustrandone l'intento di preparazione all'ora della croce e la funzione conclusiva del precedente discorso d'addio.