
"Un elemento di originalità che caratterizza il volume è certamente il rimando non soltanto ad esegeti e autori moderni, na anche - e abbondante, oltre che ben selezionato - ai Padri della Chiesa, in Oriente e in Occidente. Si avverte il respiro dei due polmoni della Chiesa, secondo un'espressione adoperata da Giovanni Paolo II" S. E. Card. Marcello Semeraro
Il volume presenta i risultati delle ricerche di un team internazionale di studiosi - tra cui ebrei, protestanti e cattolici - sui farisei, dei quali spesso si parla ma che rimangono poco conosciuti. Dopo un significativo intervento di papa Francesco sono presentati studi distinti sul nome, le origini e tutte le fonti antiche (Qumran, scoperte archeologiche, Flavio Giuseppe, Nuovo Testamento, letteratura rabbinica). Viene poi valutato il modo in cui la figura dei farisei è stata recepita e rielaborata dai padri della chiesa, nella letteratura ebraica medievale, negli scritti dei Riformatori, nell'arte cristiana, nella Passione di Oberammergau, nel cinema, nelle discussioni tra storici e teologi ebrei e cristiani e, infine, nei testi scolastici e nella predicazione. Nel corso dell'opera sono inoltre evidenziati gli stereotipi che hanno portato a pregiudizi anti-ebraici e i modi per superarli. Con il discorso rivolto da papa Francesco ai partecipanti al Convegno.
Nella storia dell'umanità non troviamo nessun altro maestro che abbia impiegato il genere della parabola, ereditato dall'Antico Testamento, in modo così vasto e sistematico come Gesù Cristo. Egli ne ha ampliato le possibilità e ne ha raffinato l'arte, giungendo a una perfezione tale che nessuno dei suoi seguaci - né della prima né delle successive generazioni - vi sarebbe mai più ricorso. In questo volume vengono presi in esame quei racconti che rappresentano vere e proprie parabole, con un intreccio, un soggetto e dei personaggi, tralasciando quindi le immagini e le similitudini di cui è ricco il Vangelo. Le parabole vengono affrontate in ordine cronologico - dedotto dai sinottici - e suddivise in tre categorie: quelle relative al periodo della missione di Gesù in Galilea; quelle pronunciate lungo il cammino verso Gerusalemme; quelle che riguardano gli ultimi giorni della sua vita terrena.
Non c'è paragrafo del Nuovo Testamento che non rinvii all'evento della Crocifissione. Quale parola può dunque fl uire da una morte così turpe? Come può l'arte della persuasione declinarsi con l'evento più scandaloso della storia umana? Tale paradossale congiungimento è stato possibile soltanto a condizione che gli autori raggiungessero il grado zero della retorica: una retorica senza orpelli, dove forma e contenuto sono inscindibili poiché, in tal caso, la forma è il contenuto, lo stile è il messaggio, la parola è il silenzio. Se fin dall'epoca patristica si è cercato di cogliere il messaggio persuasivo del Nuovo Testamento, tuttavia nel corso dei secoli troppe volte si è sminuito o addirittura trascurato il nesso tra stile e contenuto. È quanto si propongono i due autori. Essi hanno individuato 105 voci che riassumono sistemi argomentativi, figure e tropi che innervano gli scritti del Nuovo Testamento. Se ne offre la definizione, se ne elencano esemplificazioni testuali e se ne illustra la funzione contenutistica. Dopo la Sinossi paolina bilingue (San Paolo, 2013), gli autori offrono un altro strumento innovativo e completo, in grado di condurre verso la bellezza dei contenuti nel Nuovo Testamento.
I quattro Vangeli
Atti degli Apostoli
Lettera di san Paolo ai Romani
Lettera di san Paolo ai Galati
Lettere di san Paolo ai Corinzi (I e II)
Lettera di san Paolo agli Efesini
Lettera di san Paolo ai Filippesi
Lettera di san Paolo ai Colossesi
Lettera di san Paolo a Filemone
Lettere di san Paolo ai Tessalonicesi (I e II)
Lettere pastorali di san Paolo:
a Timoteo (I e II) e a Tito
Lettera agli Ebrei
Lettere cattoliche:
Lettera di san Giacomo
Lettere di san Pietro (I e II)
Lettere di san Giovanni (I, II e III)
Lettera di san Giuda
Apocalisse
A una lettura continua il Libro di Samuele si mostra come una storia compatta e ben costruita. E tuttavia, già a una seconda lettura appena più scaltra, si percepisce che il racconto non scorre in modo del tutto piano. Se ancora il lettore può accettare che Saul attenti per due volte alla vita di Davide con la sua lancia o che Davide per due volte rifiuti di uccidere Saul, certamente deve interrogarsi quando legge che Davide entra alla corte di Saul come musico e poi come comandante nei ranghi militari, così come deve chiedersi perché Saul, pur rigettato da Dio, continui a regnare su Israele prima di venire rigettato ancora, restando però sul trono fino alla morte. Il fenomeno del racconto "doppiamente raccontato" (M. Sternberg) non è estraneo alla narrativa biblica, tanto che lo si può considerare un espediente letterario consolidato. Nel Libro di Samuele i racconti doppiamente raccontati si fanno notare per il loro numero e per la varietà dei modi in cui la duplicazione viene realizzata. Dal complesso dell'indagine emerge che l'espediente del racconto doppio struttura il Libro di Samuele su due piani distinti, quello della narrazione degli eventi e quello della riflessione sugli eventi stessi. I racconti doppi, concentrati nei nodi più problematici, fanno appello all'attenzione, alla capacità interpretativa e al bagaglio di competenze del lettore, chiamato in causa come parte attiva del processo comunicativo.
UNA RICCA RICERCA E COMMENTO ESEGETICO SULLA LETTERA AGLI EBREI CONDOTTA DA UN BIBLISTA AMERICANO . UN COMMENTO ALLA LETTERA AGLI EBREI PROFONDO E RICCO DI SPUNTI E RIFERIMENTI STORICO-ESEGETICI COSTRUITO GRAZIE AD UN OPERA MONUMENTALE DI RICERCA CONDOTTA PRESSO LA SOUTHERN METHODIST UNIVERSITY DELL'INDIANA, L'UNIVERSITA NOTRE DAME DI P ARIGI, IL PONTIFICIO ISTITUTO
La ricerca di Gian Luigi Prato è stata in gran parte rivolta «al tentativo di una migliore comprensione della storia dell'Israele di epoca biblica, vista alla luce delle culture e della storia del tempo». Una prospettiva ben espressa da questa sua formulazione: «La nostra ermeneutica degli scritti biblici si esercita su testi che sono in qualche maniera "storici", anche solo per il fatto che essi si collocano rispetto a noi in una distanza cronologica che richiede di essere superata con l'esercizio di una attività interpretatrice la quale, per quanto inquadrata entro più precise impostazioni teologiche, non può trascurare i metodi propri di ogni scienza storica. (...) Coscientemente o no, la nostra ermeneutica biblica racchiude quindi un'ermeneutica storica».
Sommario
Prefazione (L. Mazzinghi). Gian Luigi Prato - Un profilo culturale. La storiografia del confronto (M. Milani). Gian Luigi Prato - Bibliografia (a cura di M. Milani). Fionde e frombolieri di Siria-Palestina (M.G. Biga). L'idea di straniero nell'Antico Testamento alla luce delle emigrazioni nelle società del Vicino Oriente antico (I. Cardellini). Brevi riflessioni sull'esperienza di Dio da parte di Sara e di Agar (M.-L. Rigato). Libro dell'Esodo e ostetricia egizia. Simbolismo del parto ed embriologia fra TM e LXX (A. Passoni Dell'Acqua). Alcune note sui rituali di 2Sam 18,18 e il loro contesto religioso (P. Merlo). La profezia di Natan in 2Sam 23,1-7. Analisi strutturale, simbolica e retorica (V. Scippa). Dalla periferia dell'impero: Esdra e Neemia (C. Balzaretti). 'ûrîm e tummîm in Esd 2,63 (= Ne 7,65). Studio filologico e storico (F. Bianchi). Tobit l'aretalogo. Il Libro di Tobit secondo l'onciale Sinaitico come esempio di propaganda religiosa (M. Zappella). Il silenzio di Dio nell'esperienza di Giobbe e di Qoelet (V. D'Alario). The Prologue of Job (Jb 1-2) in the Greek Translation of the LXX (M. Cimosa - G. Bonney). La scelta di Giuda e Gerusalemme nella riflessione sapienziale del Sal 78,65-72 (M. Tábet). L'«olio verde» - šemen ra'ănān nel Sal 92,11 (M. Milani). Il Salmo 117 o della necessità di un'esegesi canonica dei Salmi (G. Barbiero). La structure des Psaumes des Montées (Ps 120-134) (M. Gilbert). C'è uno che edifica e un altro che abbatte. Proposta di interpretazione per SirGr 34,28-29 (R. De Zan). Una damnatio memoriae per Geroboamo (Sir 47,23e-h)? (G. Toloni). «Le creature del mondo sono portatrici di salvezza» (Sap 1,14) (F. Dalla Vecchia). Il profetismo biblico. Il dibattito su un tema ancora discusso (M. Nobile). Isaia «bifronte»: un solo libro in due parti (Is 1-33; 34-66). Considerazioni retorico-testuali e funzione ermeneutica di Is 34-35 (G. Benzi - S. Paganini). Visioni, sogni e libri sigillati. Indagine sull'unità di Is 29 (H. Simian-Yofre). Gottes universale Horizonte. Die Völker der Welt und ihre Geschichte in der Sicht des Jeremiabuches (G. Fischer). Gerusalemme e le sue greggi (Ger 6,1-8) (G. Garbini). Sapienza sopra le righe. Apoteosi del Principe di Tiro (Ez 28,1-11) e sindrome regale di re Qoelet (1,12-2,26) (R. Vignolo). Bêt 'āwen nel libro di Osea (G. Deiana). Morire per la Legge ed essere ebreo. Aspetti e relazioni problematiche della tradizione maccabaica (M. Brutti). Il «silenzio» del giudaismo della diaspora (L. Troiani). Giudaismo ed ellenismo. Possibilità di un confronto? (D. Garribba). Venerare lo stesso Dio. Comparazioni e omologie «monoteistiche» nel giudaismo di lingua greca (L. Arcari). Sectarian Variant Readings and Sectarian Texts in the Qumran Corpus and Beyond. Reflections on an Elusive Concept (C. Martone). L'uso della LXX nel Nuovo Testamento. Alcuni esempi (R. Penna). Considerazioni filologiche e spirituali sul significato della parola pi,stij in detti di Gesù (P. Sacchi). I Magi evangelici, Ciro il Grande e il Messia (A. Panaino). I viaggi di Ya'aqov figlio di Netanel Kohen. Un itinerario ebraico in Terra Santa (XII secolo) (M. Pazzini). Rashi nella controversia parigina sul Talmud del 1240 (P. Capelli). L'Ecclesiaste tradotto e commentato da David De Pomis (Venezia 1571) (G. Tamani). W.M.L. de Wette, precursore di una visione critica della «storia d'Israele» (J.-L. Ska).
Note sui curatori
MARCELLO MILANI è docente di Sacra Scrittura alla Facoltà Teologica del Triveneto (Padova) e docente stabile per l'Antico Testamento all'ISSR di Padova.
MARCO ZAPPELLA, licenziato al Pontificio Istituto Biblico, è membro dell'Associazione Biblica Italiana e coordinatore della redazione biblica delle Edizioni San Paolo.
GIAN LUIGI PRATO ha insegnato per molti anni alla Pontificia Università Gregoriana e successivamente all'Università Federico II di Napoli e all'Università degli Studi Roma Tre. Da quando, nel 1979, è nato all'interno dell'Associazione Biblica Italiana il gruppo degli anticotestamentaristi e semitisti, ha diretto i convegni scientifici biennali, le pubblicazioni, le settimane bibliche nazionali e l'organizzazione dei viaggi di studio in Medio Oriente.
Tradotta in tutte le lingue del mondo cristiano, la Bibbia di Gerusalemme è universalmente la più diffusa. Per il rigore degli studi e l'affidabilità dei ricercatori che vi hanno lavorato è la più amata dai credenti, la più consultata dagli esperti, la più frequentata dal pubblico laico. La versione per lo studio, (formato 15x21) stampata su carta bianca, guadagna in chiarezza e leggibilità, sia per il testo che per le note a piè pagina, e consente di essere consultata a lungo senza tuttavia affaticarsi nella lettura.