
«La lettera ai Romani è considerata giustamente uno tra gli scritti più significativi del periodo apostolico; per Lutero essa è addirittura la testimonianza per antonomasia resa al vangelo della grazia e della salvezza in Cristo. Da Lutero in poi, d’altronde, è certamente il libro del Nuovo Testamento che ha suscitato, per vari secoli, le più vivaci discussioni e polemiche tra le diverse chiese, dato che era in gioco la loro identità. Oggi le divergenze si sono attenuate, ma la posta in gioco resta certo importante come allora, giacché quella che viene rimessa in discussione è la coerenza stessa del discorso paolino: sulla legge mosaica, su Israele e il suo ruolo storico, sulla giustificazione mediante o senza le opere, e via dicendo. Nessuna presentazione può esimersi dal segnalare tali discussioni, pur se renderne conto non risulta così facile. Determinare i motivi di queste ultime equivale in realtà ad evidenziare la scrittura ricca ma complessa dell’apostolo Paolo: non è più possibile leggere questa lettera senza tenere conto delle numerose e varie tecniche letterarie con cui essa è stata redatta. In poche parole, bisogna evitare una lettura immediatamente teologica, a rischio di far dire a Paolo il contrario di quanto dice. È indispensabile qualche precauzione per gustare tutta la bellezza di questo scritto, che è massimamente ispirato»
Jean-Nohel Aletti, gesuita, è professore al Pontificio Istituto Biblico di Roma. È noto per i suoi libri, studi e commenti sulle ricerche di san Paolo. Per le edizioni Borla ha già pubblicato i volumi Gesù Cristo: unità del Nuovo Testamento? (Roma, 1995) e La lettera ai Romani e la giustizia di Dio (Roma, 1997).
L'evento di Cana attraverso sogni, memorie e storie che hanno ispirato arte. Lo stupore del credere è conoscenza armonica che porta all'arte: il capolavoro di se stessi nella Verità della Bellezza. L'esserci è bene, l'esserci insieme è creazione. Solamente l'amore racconta.
In questo libro la Bibbia viene considerata come una raccolta di testi che possono essere studiati nello stesso modo in cui si studiano le altre opere letterarie, utilizzando qualunque dato si renda disponibile per ricostruire il passato. Ciò equivale a dire che non proverò a convincervi a credere o a non credere in ciò che afferma la Bibbia; mi limiterò a descrivere il suo contenuto e la sua origine. Non dirò se la Bibbia è o non è la parola di Dio ispirata; spiegherò come si è formata, qual è il contenuto dei libri che la compongono e come li hanno interpretati gli studiosi. Per il lettore credente queste informazioni potranno rivelarsi forse utili, ma lo saranno certamente al lettore (credente o no) appassionato di storia e letteratura, in particolare della storia e della letteratura dell'antico Israele
Ogni passo dei Vangeli è un'avventura dei sensi. Gesù si lascia ungere con oli profumati, mescola il fango con la sua saliva, chiede di essere gustosi come il sale, offre la sua stessa carne da mangiare. Ogni episodio della sua storia apre a interpretazioni controverse. E i primi a fraintenderlo sono proprio i discepoli. Dopo aver raccontato con taglio cinematografico movimenti, discorsi e percorsi del «personaggio» Gesù, Antonio Spadaro torna a confrontarsi con i testi evangelici e ne intraprende una lettura nuova e sorprendente. Attraverso lenti squisitamente letterarie, dà vita a un universo di suoni e odori, sensazioni tattili e immagini, che parlano delle sfumature dell'esistenza umana e del pericolo della libertà. Il Maestro non è un replicante divino paracadutato sulla terra per farsi portavoce dell'Eterno. Pretende di essere veramente Dio e pienamente uomo. Ma non basta la carne per essere umani: è necessaria la libertà. Da queste pagine Gesù sfonda la «quarta parete», si volta verso i lettori e chiede loro: «E voi chi dite che io sia?». Prefazione di Liliana Cavani.
La storia del cristianesimo in Cina, la "febbre cristiana" e i "cristiani culturali" di Pechino, la fede che conquista molti giovani nelle università si Shanghai e dintorni, la tensione tra la Cina e il Vaticano, il possibile dialogo tra il Regno di Mezzo e la Santa Sede per costruire una "società armoniosa"... Un cattolico cinese parla del suo Paese, della sua fede, della sua Chiesa: le sorprese non mancano. "Questo è un libro utile, che aiuta a spazzare via molti luoghi comuni, frequenti in chi guarda la Cina da lontano. Apre nuove prospettive alla solidarietà verso i cattolici cinesi, che continuano a vivere in una situazione non facile" (Agostino Giovagnoli)
Un'indagine sulla forma matteana del racconto della crocifissione e in particolare sui prodigi che accompagnano la morte di Gesu. I lettori sono guidati a capire perche soltanto l'evangelista Matteo collega con la morte di Gesu, oltre alla lacerazione del velo del tempio, anche il terremoto e cio che il terremoto provoca sulle rocce e sui sepolcri. Mentre infatti Marco e Luca lasciavano il centurione davanti alla nuda croce, Matteo poggia la professione di fede del centurione sui prodigi che accompagnano la morte di croce: "Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesu, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: "Davvero costui era Figlio di Dio!". Quando la liturgia parla di "duello meraviglioso" tra morte e vita, e da Matteo che attinge, perche e l'unico evangelista a scrivere che "i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi risuscitarono e apparvero a molti""

