
Questo secondo volume della poetologia di Klaus Seybold, dedicato alle opere narrative raccolte nell'Antico Testamento, è un'esposizione organica delle caratteristiche strutturali e stilistiche dei vari tipi di questa letteratura, che in parte ha conosciuto un lungo periodo di trasmissione orale prima di essere messa per iscritto. Con abbondanza di esempi e con un'analisi puntuale dei testi si approfondiscono le forme minori che nel tempo sono andati acquisendo i racconti, i miti, le saghe, le leggende, gli aneddoti, come anche la natura di opere letterarie di maggior respiro come le novelle e i resoconti fino ai grandi complessi storiografici, le raccolte di documenti e di testi storici. Intento dell'opera è di portare alla luce il lato artistico della narrativa ebraica antica e di illustrarne la funzione che essa ebbe a svolgere nella religione e nella teologia bibliche.
Vita e mito di Gesù muove dalla constatazione di come negli scritti neotestamentari racconti mitici ed eventi reali, azioni miracolose e sentimenti umani s’intrecciano e si rincorrono su uno sfondo che resta estremamente vago per ambientazione geografica e quadro cronologico, e ciò in testi che nel corso della loro trasmissione hanno subito interventi redazionali non lievi. In questo scenario si muovono le considerazioni di Giovanni Garbini, in un moto pendolare che dal vangelo conduce ai vangeli e dai vangeli fa ritorno al vangelo, alla predicazione di Gesù di Nazaret. La ricerca sul Gesù storico condotta dall’autore procede con criteri filologici, nella convinzione che un’approfondita analisi critica dei testi consente di risalire a quello che fu l’«evangelo» dell’uomo Gesù e ai principi da cui questi era guidato nei suoi rapporti con le autorità religiose, con i familiari, con le donne, sino forse a ritrovare un Gesù commensale (paraclites) che viene arrestato per essere condotto a morte mentre si trova a banchetto con i suoi discepoli.
L’esegesi del Nuovo Testamento è un’arte e una tecnica che possono essere apprese. L’introduzione di Thomas Söding e Christian Münch è guidata dalla convinzione che il lavoro metodologicamente e rigorosamente critico sugli scritti biblici consente alla fede sia di mettersi in discussione sia anche di trovarsi arricchita. Gli autori sono mossi dal principio che l’esegesi critica non ha né deve avere alcuna pretesa di monopolio. Se sotto il profilo metodologico deve limitarsi al lavoro sui testi, essa d’altro lato non può prescindere dal dato di fatto che il Nuovo Testamento è un testo di fede scritto anzitutto per la celebrazione liturgica.
In quest’ottica il volume espone con ricchezza di esempi i vari tipi di analisi critica degli scritti neotestamentari, dall’analisi della situazione originaria dei testi all’analisi dei motivi che stanno dietro al singolo testo, passando per l’analisi della forma e del genere, come anche del contesto e della tradizione. E tutto ciò in una prosa chiara e fluente, non appesantita da note né apparati documentari, senza mai perdere di vista l’unitarietà del corpo neotestamentario.
La ricerca contemporanea sul Gesù storico ha portato alla luce le insufficienze degli studi dei secoli trascorsi, riscoprendo aspetti essenziali della figura di Gesù, in particolare l'appartenenza di Gesù al mondo ebraico. Tre libri che in Italia hanno suscitato particolare interesse - "Gesù e il giudaismo" di E.P. Sanders, "Un ebreo marginale" di J.P. Meier e "La memoria di Gesù" di J.D.G. Dunn - conducono Giorgio Jossa a chiedersi se si è davanti a opere propriamente storiografiche o non piuttosto di teologia, e se quello che vi si delinea sia realmente il Gesù storico. In un'analisi puntuale e lineare l'autore fa emergere i lati discutibili dei maggiori esponenti della biblistica odierna e indica quali dovrebbero essere i requisiti imprescindibili di una ricerca su Gesù che miri a dirsi effettivamente storica.
"Giustificati per grazia" scandaglia la tematica della giustificazione in tutte le lettere di Paolo, comprese quelle delle sue tradizioni. In sintonia con il metodo storico-critico, l'analisi retorica epistolare apre nuovi orizzonti sulla giustificazione. Già prima di Paolo la giustificazione è messa in relazione a Cristo, reso da Dio strumento di espiazione, secondo la fede condivisa delle comunità protocristiane. Introdotta nel contesto polemico della Lettera ai Galati e in funzione della figliolanza divina, la giustificazione per grazia si trova al centro della Lettera ai Romani e assume un ruolo preventivo in quella ai Filippesi. Quando esplode il dilemma sulle vie della giustificazione, Paolo opta decisamente per la fede in Cristo e non per le opere della Legge. Lo Spirito vivifica l'unica giustificazione in Cristo e la rilancia in vista della giustificazione sperata. Nell'evangelo di Paolo, giustificazione e partecipazione sono non alternative, ma accomunate dalla grazia e dalla croce di Cristo. Della giustificazione per grazia non si dirà mai abbastanza, perché è universo simbolico che coinvolge diversi interlocutori. Non una dottrina, ma l'evangelo della giustificazione è quel che rende sempre attuale l'essere giustificati per grazia.
Maria di Magdala e il mito della peccatrice redenta nella tradizione occidentale.
Questo libro non è stato "scritto". La sua origine è quella stessa di una creatura viva: è "nato". Nato da un'esperienza che Carlos Mesters ha realizzato letteralmente per le strade, le piazze e le case, con il popolo del Brasile. La parabola con la quale Mesters introduce il volume spiega meglio di qualsiasi discorso teorico il senso profondo dell'esperienza che, quasi casualmente, si è tradotta in questo libro. Mesters ha studiato a lungo con gli strumenti più raf nati della scienza esegetica i contenuti della Parola racchiusa nella Bibbia. Ma lo strumento decisivo di interpretazione è stato l'incontro con il popolo: l'umile, semplice e povero popolo del Nordeste brasiliano. Da quel momento la Bibbia è diventata non solo oggetto di catechesi, ma un intero mondo che riprende vita e si fa carne, che dà senso e parole, che ispira immagini e decisioni per il popolo. Se il racconto delle analisi e delle scelte scaturite è interessante, questo libro risulta essenziale per comprendere la matrice profonda di quel "risveglio" della parola di Dio. Ed è un'esperienza che provoca e stimola anche noi oggi.
Il libro offre la possibilita di scoprire la Bibbia, il suo universo e il suo pensiero teologico.