
La Bibbia è ricca di personaggi e di storie familiari:Caino e Abele,Noè,la torre di Babele,le piaghe d’Egitto,Mosè che apre il Mar Rosso,Davide che, con la sua fionda, abbatte Golia. Questi testi sono all’origine di numerose interpretazioni giudaiche e cristiane.Tra queste di grande valore è il Midrash, opera intellettuale,spirituale e letteraria redatta dai rabbini del primo secolo d.C.. Il Midrashè prima di tutto un modo di leggere,di comprendere e di interpretare la Bibbia che permette di andare oltre il senso apparente del testo e di accedere ai significati più profondi e nascosti.E’ un’interrogazione continua sul rapporto di Dio con il mondo, tra Israele e le nazioni, tra l’uomo e la sofferenza. Questo libro di José Costa propone un percorso di lettura di testi rabbinici che commentano cinquanta brani biblici tra i più conosciuti,intriganti e tragici.Una vera introduzione alla sconfinata ricchezza dell’universo dell’infinita interpretazione della Torah da parte dei Maestri ebrei che, di generazione in generazione hanno letto, commentato, vissuto gli insegnamenti di Dio attraversando testi e contesti.
AUTORE José Costa,è professore alla Scuola Superioredi Studi del Giudaismo e all’Istituto Rashi diTroyes. Specialista della letteratura rabbinica,ha lavorato sui testi escatologici del Midrash.
Paolo risponde a quesiti (divisioni, disordini, statuto degli apostoli, matrimoni cristiani, banchetti sacri, assemblee cristiane, i doni dello Spirito, la risurrezione dei morti) che la comunità di Corinto, di cui è padre e fondatore, gli ha posto. La 1Corinzi costituisce il sigillo del suo ruolo di apostolo. Perciò interviene per chiarire i fraintendimenti, per approfondire o decidere le questioni aperte, per suggerire atteggiamenti e dettare norme di comportamento.
In breve, la sua è una lettera apostolica, nel senso che è scritta da Paolo, l’apostolo chiamato da Dio per proclamare il vangelo che è Gesù Cristo.
Per comunicare in maniera efficace con i corinzi, Paolo fa ricorso ad alcuni elementi della «retorica» classica, anche se egli paradossalmente contesta il discorso retorico, a favore della logica e della sapienza della croce (1Cor 1,17; 2,4). Per dare una risposta agli interrogativi dei corinzi e motivare le sue disposizioni pratiche l’Apostolo rimanda al kèrygma che è il fondamento della fede (1Cor 15,1-11).
Punti forti
L’autore è un biblista di lunga data con grandi doti di sintesi, che permette di far conoscere il testo della 1Corinzi e poterne cogliere più facilmente il senso della lettera nella quale Paolo risponde agli interrogativi di una sua comunità.
Destinatari
A persone con conoscenza biblica e teologica di base.
Autore
Rinaldo Fabris, nato a Pavia di Udine nel 1936, laureato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, è docente di Esegesi biblica del Nuovo Testamento presso lo Studio Teologico di Udine, sede staccata della Facoltà Teologica del Triveneto. È autore di numerosi commentari biblici, di articoli, studi monografici di storia dell’esegesi, di teologia e della spiritualità biblica. Con Paoline Editoriale Libri ha pubblicato Paolo. L’apostolo delle genti (Milano 1997, 20085); Prima Lettera ai Corinzi. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 1999, 20083); Li amò sino all’estremo: Lectio divina sul Vangelo di Giovanni (Milano 2008); Paolo di Tarso (Milano 2008, 20094); Lettere di san Paolo. Introduzioni, note e approfondimenti (Milano 2009), La carità di Paolo (Milano 2010).
La Rivelazione di Dio come Amore e l'attesa dell'incontro gioioso con Lui nelle parole del Papa. Commentando gli ultimi libri della Bibbia, il Pontefice invita ogni uomo a scoprire il disegno d'amore che Dio ha tessuto nella Storia umana e a contemplare il traguardo che ci attende «nel giorno del Signore»: la Rivelazione di Gesù Cristo manifesta il significato della Storia umana, la mèta della nostra esistenza.
Il cammino del popolo di Israele dalla schiavitù alla libertà nelle parole del Papa. Attraverso l'esperienza dell'Esodo e dell'Alleanza, il Signore ha chiamato il Suo popolo alla libertà dei figli di Dio, la libertà di amare e di scegliere il bene. Al centro dell'Esodo ci sono le Dieci Parole, e al cuore delle Dieci Parole c'è la libertà. Sono proprio le Dieci Parole a sbarrare la strada che riporta in Egitto, alla schiavitù, e ad aprire alla libertà che va celebrata facendoci liberatori a nostra volta; un richiamo a vivere tutti l'esodo che conduce dalla liberazione alla libertà del servizio.
La preghiera dei Salmi nelle parole del Papa. Se Dio parla all’uomo, anche l’uomo parla a Dio e il Salterio raccoglie preziose preghiere che riflettono gioia, dolore, scoraggiamento, fiducia, abbandono, supplica, ringraziamento… l’intera Storia dell’uomo.
La visione della Sapienza di Dio nelle parole del Papa. Colei che è stata assistente, compagna e consigliera di Dio nella Creazione, diviene compagna degli uomini dopo di essa. Se dunque la Creazione è l'opera che Dio ha realizzato con la Sapienza, essa continua a essere donata all'uomo per guidarlo nella vita come aiuto, fortezza e sostegno. In questi libri biblici è illustrata l'esperienza critica della vita, un'esperienza che nasce dalla fede e la mette in discussione. Attraversando il quotidiano, con le sue gioie e i suoi dolori, l'uomo è chiamato a leggere la propria vita e le proprie vicende scoprendo in esse la Sapienza che è stata riversata in ogni creatura, fino a giungere al punto di vedere il mondo con gli occhi di Dio.
DESCRIZIONE: Génesis in greco, prima di indicare il racconto biblico della creazione, allude a ciò che diviene e il latino natura significa “quello che dovrà nascere”, in una visione dinamica della vita e dell’universo. E il nesso tra passato-presente-futuro di ogni racconto si coglie nell’ebraico toledot – storie, letteralmente “generazioni” – che implica un costante pensiero rivolto a coloro che verranno. Ogni narrazione delle origini è un discorso di “natura”, proprio per la natura proiettiva del discorso. Fino a Galileo – alla sua condanna – e a Darwin, libro della Natura e libro della Scrittura dovevano, potevano coincidere. Poi i due libri divergeranno sempre più, fino al 1859, quando esce L’origine delle specie di Darwin. Ne derivò il cosiddetto “conflitto epistemologico” che oppone sino ad oggi scienza e fede, scienza e Bibbia. Eppure il rapporto tra Bibbia e scienza non può più porsi in questi termini: come infatti vi è una scienza della natura che procede secondo i propri canoni, per quanto complessi e riformabili, così vi è una scienza esegetica che ha ormai alle spalle una lunga storia, ben diversa dal letteralismo interpretativo, il quale dimentica, come già diceva Maimonide, che la Genesi non insegna come Dio ha creato il mondo, ma come dal mondo si va a Dio.
COMMENTO: Che rapporto c'è tra Bibbia a scienza? Che cosa dicono sul piano cosmologico le pagine bibliche rispetto alla ricerca scientifica sulle origini e la costituzione dell'universo? A queste domande cercano di rispondere alcuni dei maggiori specialisti, tra esegesi biblica e prospettive scientifiche.
SAGGI DI : Paolo De Benedetti - Stefano Ferluga - Giulio Giorello - Pietro Greco - Amos Luzzatto - Giuliano Pancaldi - Alberto Piazza - Gian Luigi Prato - Pietro Redondi - Piero Stefani.
BIBLIA, Associazione laica di cultura biblica, da più di vent'anni si propone un compito di alta divulgazione e conoscenza biblica.
L'aggettivo "laico" che figura nella sua titolazione allude alla dimensione accogliente dell'Associazione, di cui fanno ugualmente parte cristiani di ogni confessione, ebrei e agnostici, purché interessati al dialogo, allo studio dei testi criticamente e scientificamente fondato.
Per questo da sempre articola la sua azione in seminari, convegni, viaggi di studio, che si tengono in ogni parte d'Italia e all'estero, cui sono invitati a partecipare i maggiori specialisti italiani e stranieri.
Per dare maggiore visibilità e diffusione al suo lavoro, alla ricchezza dei materiali raccolti, l'Associazione ha deciso di avviare la pubblicazione di: I libri di Biblia/Studi e I Libri di Biblia/Testi.
Nella prima serie si presentano i risultati più significativi dei convegni annuali; nella seconda si pubblicano libri anticotestamentari, neotestamentari, deuterocanonici, apocrifi, accompagnati da un saggio introduttivo e da un'appendice storico-critica.
Di appannaggio quasi esclusivo dell'esegesi biblica e della ricerca teologica, la Sacra Scrittura - carica di impensati depositi di verità - richiede anche oggi di essere indagata attraverso categorie filosofiche, esposte nell'attuale stagione postmoderna ad una strisciante perdita di senso. Come da millenni insegna il pensiero ebraico con le sue multiformi cifre ermeneutiche, le pagine bibliche sono in grado di esprimere sia la singolarità della memoria etica del popolo scelto, sia alcune coordinate antropologiche ed etiche valide universalmente. È soprattutto il messaggio veterotestamentario affidato ai profeti per risvegliare lo spirito critico dei popolo e pungere i vizi del potere regale e sacerdotale, a contenere una vera e propria strategia di riconoscimento intersoggettivo e di pratiche interpersonali, che possono assumere anche il nome di "etica della consegna". Spinto a verificare relazioni umane significative innanzitutto fra Dio e il suo messaggero, e poi tra il profeta e i suoi diretti interlocutori: il monarca, la corte, i sacerdoti, la comunità di Israele, il mandato profetico può trasmettere, se opportunamente interrogato, un patrimonio di verità che va oltre la mera appartenenza religiosa. Questo studio intende ripercorrere alcune tappe significative delle pagine profetiche, nella convinzione che la filosofia occidentale, pur attrezzata di un suo specifico apparato teorico, può guadagnare ulteriori prospettive etiche, attingendo ad un patrimonio antico, che rimanda anche nel presente le sue inquietanti domande e i suoi illuminanti paradigmi di orientazione nel mondo.
Da sempre il vangelo di Giovanni esercita un fascino tutto particolare, nonostante la densità teologica renda difficile individuarne i temi portanti, la trama narrativa e l'articolazione. Fortunatamente lo scritto si conclude con una preziosa dichiarazione d'intenti, dove l'evangelista afferma di avere mirato a edificare nei lettori la fede in Gesù (non distinguendosi per questo dagli altri vangeli), aggiungendo di averlo fatto narrando i "segni" compiuti da Gesù, scegliendo fra i molti che conosceva quelli che a suo parere erano i più adatti allo scopo. Il titolo di questo libro, "Il vangelo dei segni", vuol lasciare intendere che sulla base delle poche parole sui segni con cui il vangelo giovanneo si conclude si può provare a far luce sull'insieme e sulle parti di quello che è uno degli scritti fondamentali delle origini cristiane: nel quarto vangelo i "segni" non sono tutto, ma ne sono la chiave interpretativa insostituibile e irrinunciabile.
Ecco un libro di giardinaggio, ma anche una guida spirituale per tutti coloro che avranno la curiosità di imparare in che modo le piante possono raccontare loro qualche storia vissuta: vicende drammatiche, umoristiche o piene di saggezza.Dall'Eden alla Gerusalemme celeste, passando da tutti i luoghi più significativi della rivelazione, la Bibbia si svela come un erbario, il più meraviglioso che si possa immaginare. Il grano e la vite, l'olivo e il fico, l'assenzio e l'issopo stanno accanto alla lenticchia e alla cipolla, alla fava e all'ortica, senza dimenticare il ricino e la zizzania. In questa raccolta sono presentati i frutti della terra, con il loro significato simbolico e il loro contesto culturale. Perché nella Bibbia le piante sono sempre il punto di partenza di una metafora («Il regno di Dio è come un granello di senape...»), in funzione della relazione dell'uomo credente con il Dio di Mosè e il Padre di Gesù Cristo.
Molti i volumi editi finora che hanno affrontato il lato divino di Gesù: i suoi miracoli, la sua Risurrezione, il suo amore per tutti, spesso a scapito però della dimensione umana.
E sta qui l’originalità del nuovo volume di mons. Maggioni, uno dei massimi esperti di Bibbia e di divulgazione della Parola: analizzare i brani dei Vangeli che meglio descrivono i tratti dell’umanità di Gesù e offrirli alla meditazione del lettore.
Per dirla con le parole dell’Autore, dalla lettura del libro emerge che “L’umanità di Gesù ha un valore teologico irrinunciabile, perché è la “trasparenza” del volto di Dio, non l’involucro che lo nasconde. I tratti umani di Gesù - la storia concreta e precisa che egli ha vissuto, le sue scelte, i suoi comportamenti e i suoi sentimenti - sono importanti non soltanto per conoscere l’uomo Gesù né soltanto per conoscere il progetto di uomo che egli ci ha offerto, ma per conoscere - e non è un paradosso - il lato divino della sua persona”.
Sotto il cielo di Gerusalemme e della Giudea, la Parola diventata vita risuona in un modo unico. Le tappe di un pellegrinaggio non sono solo luoghi della mente: sono incarnazione. Qui le parole acquistano un valore diverso, ci provocano direttamente, perché la nostra fede, in Terra Santa, la possiamo toccare. Questo libro non è una guida per la Terra Santa, ma raccoglie meditazioni vissute in Terra Santa. Dopo Chi mi ha toccato? (Àncora, 2018), dedicato alle rif lessioni vissute in Galilea, Fino alla fine raccoglie le meditazioni sollecitate dai luoghi della Giudea, da Gerico al deserto di Giuda, da Betlemme a Gerusalemme. Cambia lo scenario, non le motivazioni. Pellegrinare in Terra Santa, tornare sui luoghi di allora, lo si fa non per un gusto archeologico, ma per ritrovare l’attualità del Mistero. È proprio in questo fazzoletto di terra che Gesù visse la sua ora terrena, qui egli consegnò la sua vita per amore: «Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Gv 13,1). La sua ora appartiene non al passato, ma al nostro presente. Gesù continua a salvarci e a redimerci: lo fa oggi, e in nessun luogo come Gerusalemme noi possiamo ritrovarlo vivo. Lui, il Vivente (non «il sepolto» di Gerusalemme), è nostro contemporaneo, e ci salva. Questo libro è un invito a incontrare il cristianesimo, non la cristianità; a incontrare Chi ci ha amati, e ci ama, «fino alla fine».