
Lettura spirituale al Vangelo di Marco.
L'Autore ci mostra come la comprensione che Gesù ha di se stesso e della sua opera incide sulle culture odierne e sui loro valori. Nel libro si approfondiscono le questioni fondamentali che i cristiani si trovano di fronte.
L’Apocalisse è Rivelazione di Dio. Nell’Apocalisse parla Dio che compie le Sue rivelazioni.
Gesù, con la sua venuta, con la sua Risurrezione ha trasformato la morte in un nuovo inizio nella pace e nella grazia di Dio. E’ proprio questa grazia che ci permetterà di essere al Suo cospetto, a divenire luce nella Luce. Padre Rastrelli ci ha fatto dono prezioso delle sue parole su questo testo sacro, così attuale anche oggi, per aiutarci a comprendere e più facilmente avvicinarci al meraviglioso mistero di Dio.
Di origini Campane, nato a Portici, Padre Massimo Rastrelli abbraccia l’Ordine dei Padri Gesuiti e diventa sacerdote nel 1958. Ha insegnato Filosofia e Religione nei Licei di Napoli e di Pescara. È stato uno degli ispiratori del movimento di “Medjugorje”; dal 1983 al 1990 ha espletato la funzione di esperto nel raccordo tra fatti, popolo e autorità Ecclesiastiche fino ai gradi più alti.
Dall’ottobre 1988 al 1999 è stato parroco nella Chiesa dell’Immacolata al Gesù Nuovo di Napoli, dando al suo compito pastorale un indirizzo a forte valenza sociale. Ha progettato, organizzato e costituito la Fondazione Antiusura San Giuseppe Moscati di Napoli, che è stata assunta a modello dalle altre 26 Fondazioni Antiusura d’Italia. Presidente della Fondazione S. Giuseppe Moscati di Napoli e della Consulta Nazionale delle Fondazioni Antiusura d’Italia, Padre Rastrelli è riconosciuto come colui che ha suscitato una generale coscienza Antiusura.
Ha avviato dal giugno 1999 il “Progetto lavoro ai meritevoli”, per aiutare uomini e donne a inserirsi nel lavoro, purché meritevoli ed affidabili. Dal 1985 ha accompagnato migliaia di pellegrini a Medjugorje e tutt’oggi continua la sua opera di accompagnatore e di Guida Spirituale.
"Il Figlio dell'Uomo" perché scrivere ancora su un tema tanto dibattuto, intorno al quale si sono pronunciati gli esegeti più autorevoli nell' arco di diversi decenni? La ragione della nostra scelta sta in una curiosità nata intorno a a un particolare all'apparenza marginale, un particolare appena citato durante il convegno internazionale "Il messia tra memoria e attesa" che si tenne a Venezia nel luglio 2003. In quella occasione, il biblista statunitense James Charlesworth ebbe dire: "Ogni studio sull'origine del figlio dell'uomo dovrebbe includere una discussione sulla presenza dell'espressione in Ezechiele". Abbiamo voluto riprendere la sollecitazione di Charlesworth per verificarne la validità alla ricerca di eventuali implicazioni che il riferimento al libro di Ezechiele potrebbe avere sulla lettura di "il Figlio dell'uomo" nel Nuovo Testamento. Ne emerge un quadro che trova nel libro di quel profeta la fonte più probabile da cui gli evangelisti ci pare abbiano attinto per delineare nella figura del Figlio dell'Uomo, la proposta di Gesù di fronte alle attese di Israele.