
L'esegesi recente sui Profeti Minori si è concentrata nello studio del loro processo compositivo in quanto collezione di opere distinte e interconnesse. In sintonia con questa prospettiva di lavoro la tesi intende accostare le similitudini a livello linguistico, espressivo, strutturale e tematico fra i libri di Gioele e Amos con particolare attenzione per le sezioni introduttorie e conclusive. La dissertazione studia le predette "somiglianze" per comprovare la loro origine redazionale e comprenderne le motivazioni. Si rileva in questo modo l'esistenza di un'ampia opera di redazione, orientata alla connessione degli scritti e alla sinergia delle rispettive predicazioni. La tesi approccia poi i libri in prospettiva tematica, accertando su quali fronti di contenuto si costruisca tale sinergia. Vengono ravvisate due tematiche (il Giorno di JHWH, il rapporto Israele-nazioni), in relazione alle quali gli scritti precisamente entrano "in dialogo". La connessione redazionale delle opere conduce così all'"integrazione" delle rispettive teologie. Il .dialogo. emergente consente in ultima istanza di evidenziare la differente attitudine di Israele in relazione alla predicazione di ciascun profeta. Mostrando le modalità antitetiche, secondo cui la libertà può disporsi di fronte al progetto di Dio, questa sezione della collezione illustra le possibilità straordinarie e terribili, insite nel libero disporsi dell'uomo.
Il nesso fra la liturgia e l'ultimo libro della Bibbia è un dato ormai diffusamente accolto nell'ambiente degli studi neotestamentari. La presente ricerca muove dall'assunto che l'Apocalisse, chiedendo di essere letta ad alta voce in pubblico (cfr Ap 1,3), trovi la sua fruizione originaria in un'assemblea liturgica cristiana. Un'introduzione raccoglie i diversi e consistenti segni che, considerati alla luce dell'ambiente storico, rivelano questo dato di partenza. L'esegesi di quattro passi, commentati nei loro contesti, mostra la fecondità anche euristica che emerge dall'attenzione alla vocazione originaria dell'opera. Lo studio dell'Apocalisse nel suo ascolto in liturgia cristiana, quando quest'ultima venga compresa con le coordinate che essa pare avere alla sua nascita e comunque in buona parte dell'era patristica, permette di cogliere nel testo una logica interna e un potere trasformante di immeditezza e concretezza particolari. Il libro che chiude la Bibbia, così denso di riferimenti sia agli altri libri della Scrittura sia all'esistenza della comunità che lo ascolti, mira a incarnare nella vita, fin dal suo semplice ascolto, la rivelazione di Gesù Cristo che consegna. Apre così un modo con il quale accostare ed ascoltare anche tutti i libri che nel Canone lo precedono. Non appare allora casuale che tanta iconografia degli edifici ecclesiastici dei primi secoli abbia attinto al suo ricco immaginario.
Il Nuovo Testamento, nei suoi quattro Vangeli, in greco con accanto la traduzione in latino.
Attraverso scritti del Nuovo Testamento questa guida spera di chiarire i significati degli avvenimenti che si svolsero in Terra Santa al tempo di Gesù e dei suoi apostoli. Questa guida spiega brevemente dettagli storici , geografici e archeologici di ogni luogo del Nuovo Testamento che il pellegrino visita. Ma il valore speciale della guida è la sua spiegazione del significato che ognuno di questi siti aveva per gli scrittori biblici; essa si concentra sugli insegnamenti religiosi degli scrittori biblici che sono associati con ognuno di questi luoghi sacri.