
Riportare Giovanni sulla terra: è quanto si cerca di fare con questo libro, invitando il lettore a entrare in un testo nato per alcune comunità rimaste fedeli alla tradizione del discepolo che Gesù amava, voluto dalla chiesa per tutti i credenti e riconosciuto come patrimonio universale dalla successiva storia del pensiero. Come ogni altro strumento simile, anche questa Guida al vangelo di Giovanni persegue una ben precisa finalità: essere in qualche modo utile a entrare nel testo del quarto vangelo rispettandone l'originalità e riconoscendone il carattere teologico. Entrare nel quarto vangelo significa anche familiarizzare con studiosi che, sia pure molto diversi tra loro per estrazione culturale e per formazione scientifica, hanno intessuto intorno a questo scritto una trama investigativa fatta di questioni e di problemi, di ricerca e di tentativi di soluzione. Depositato nell'alveo della tradizione come lievito che fa fermentare la massa, il vangelo di Giovanni continua del resto a interpellare tutti quelli che, pur non avendo visto, vogliono credere. Un vangelo che, da quasi duemila anni, non finisce di appassionare gli studiosi per la sua problematicità e di interpellare i credenti con la sua intensità.
Tre percorsi – prospettive bibliche, riflessioni teologiche, argomentazioni politiche – a firma di 24 studiose/i, così noti da renderne superflua la presentazione. Le letture bibliche hanno un taglio inedito anche nell’affrontare temi tradizionali. Nella sezione teologica, temi ecclesiologici di rilievo (la metafora materna, l’esclusione delle donne dai ministeri ordinati) e affondi sui confini della disciplina (neuroscienze, femminismo, la teologia fra i saperi contemporanei). Infine una riflessione sulla filosofia politica del dialogo, l’ora di religione, e poi lavoro, scuola, letteratura femminile di immigrazione e fine vita.
Il volume, omaggio a Marinella Perroni, dipinge al vivo un Chiesa di donne e di uomini e il progetto di una polis inclusiva.
CRISTINA SIMONELLI è Presidente del Coordinamento Teologhe Italiane. Docente di Antichità cristiane a Milano e Verona, ha pubblicato per Paoline: Vincenzo di Lérins, Commonitorio. Fra i contributi in prospettiva di genere, insieme a Marinella Perroni, Maria di Magdala. Una genealogia apostolica (2016), tradotto già in spagnolo e portoghese. PIUS-RAMON TRAGAN, professore emerito di Nuovo Testamento nel Pontificio Ateneo S. Anselmo di cui è stato anche Rettore, ha perfezionato i suoi studi a Monaco di Baviera, a Gerusalemme e a Strasburgo. Ha insegnato anche a Milano e Barcellona. Tra le molte pubblicazioni ricordiamo La preistoria dei vangeli (1999) e Los evangelios apócrifos. Origen - Carácter - Valor (2008).
L'evangelista Marco è stato il primo a scrivere la storia di Gesù, in una prospettiva di fede, dall'inizio del suo ministero terreno fino alla fine della sua vita. Una narrazione cronologicamente breve, di circa tre anni, nella quale ogni parola è pensata e usata con attenzione e, nella sua essenzialità, nulla è casuale o superfluo. Dal Giordano a Betania propone al lettore un percorso di discernimento con il Vangelo di Marco: dieci meditazioni che si intrecciano e accompagnano l'attuale contesto ecclesiale italiano, legato al cammino sinodale. L'auspicio è quello di diffondere il profumo e la gioia del Vangelo vissuto, per essere Chiesa amata dal Signore in questo tempo, nelle nostre città e nei nostri territori.
Un itinerario classico" e originale all'interno del libro dei salmi, che ne fa ritrovare la fragranza poetica e spirituale. Introduzione di Gianfranco Ravasi. " Il volume intende scoprire l'universo simbolico dei salmi e la struttura profonda della religione biblica, sorretta dalla concezione semitica che sistematizza la realta (divina, cosmica e umana) intorno alla religione, al potere e alla sapienza. L'autore cerca di inserire i salmi nel contesto delle religioni dell'antico Vicino Oriente e di riconoscere i modelli antropologici (nomadi, agricoli e urbani) della religiosita biblica. Inoltre ripercorre la geografia mitica e la storia sacra poetizzata nei salmi e delinea una salmografia comparata a partire dai testi del mondo orientale sino ad alcune imitazioni occidentali.
Una linea non minoritaria dell'esegesi lucana continua a ritenere che il terzo evangelista abbia notevolmente affievolito il ruolo della croce di Gesù e le abbia negato uno specifico valore salvifico. A differenza di Paolo e di Marco, Luca non conosce una Theologia crucis ma solo una Theologia gloriae. Il presente studio intende sottoporre una simile convinzione al vaglio critico di un'indagine esegetica del racconto lucano della passione. Essa prende le mosse dal testo di Le 22,37 ed è impostata secondo una metodologia che tende a coniugare l'istanza storico-critica con quella sincronico-narrativa. Il passo di Le 22,37, contiene la citazione di ls53,12d e quindi rinvia al quarto carme del servo di jhwh. La ricerca, che mira ad identificare il peso e la funzione ermeneutica di ls53,12d prima all'interno del quarto carme isaiano e poi nella sezione narrativa di Le 22-23, approda a conclusioni diametralmente opposte rispetto alla tesi sopra ricordata. Proprio il riferimento alla figura profetica del servo di jhwh, sottostante all'interno lucano della passione, permette di affermare non solo che Luca attribuisce alla morte in croce di Gesù un preciso valore salvifico ma che egli ne fornisce una propria singolare interpretazione, in rapporto coerente ed anzi fondativo con le prospettive che la critica gli riconosce peculiari, vale a dire la rivelazione della misericordia di Dio e la teologia della storia.
Il volume propone un commento al Discorso della Montagna, di cui parla l'evangelista Matteo ai capitoli 5-7. Il testo si rivolge a credenti e non credenti, e in particolare ai giovani.
In questo libro Giuseppe Trentin riprende il filo di alcune riflessioni sulla figura e il pensiero filosofico, teologico e spirituale di Wilhelm Klein SJ già avviate in una precedente pubblicazione. Si tratta di una serie di impulsi e di variazioni in forma di dialogo che invitano a ripensare alla figura di Gesù e il suo comandamento a partire dai manoscritti e da una serie di colloqui dell'autore con Klein, Ne scaturisce un'originale e un po' sorprendente meditazione sulla rilevanza biblica, teologica e antropologica del termine greco agape, che consente di ricollocare il significato all'interno di orizzonti più ampi di quanto siamo soliti pensare.
Testo nuovo nella sua concezione: crea ponte tra nuovo e antico testamento e anche tra esegesi e vita spirituale e pratica religiosa dei credenti. Il Vangelo di Matteo ci e offerto per avvicinare la Parola rivelata alla vita. Originale ed educativa proposta religiosa e teologica: il vangelo di matteo e`interpretato e presentato come strumento per avvicinare i fedeli al culto e alla vita vissuta, alla professione di fede. E' recuper ato lo spirito degli evangelisti, essi furono pastori e portatori del messaggio di salvezza di gesu`tra gli uomini, essi vollero avvicinare a dio il s
Da sempre, per il grande pubblico, l'Apocalisse attribuita a Giovanni è sinonimo di profezia sulla fine del mondo e quindi di predizione dei cataclismi futuri che ne segneranno il collasso. Questo nuovo commento intende proporre una chiave interpretativa radicalmente diversa, in linea con le acquisizioni più recenti della ricerca storica. Dall'analisi emergono così un'opera e un autore, che, nella cornice della cultura e della società imperiale del I sec. d.C., si sforzano di promuovere fra i seguaci di Gesù un ideale incentrato sulla purezza sacerdotale dei membri del gruppo e sul carisma e l'autorità profetici.

