
DESCRIZIONE: Génesis in greco, prima di indicare il racconto biblico della creazione, allude a ciò che diviene e il latino natura significa “quello che dovrà nascere”, in una visione dinamica della vita e dell’universo. E il nesso tra passato-presente-futuro di ogni racconto si coglie nell’ebraico toledot – storie, letteralmente “generazioni” – che implica un costante pensiero rivolto a coloro che verranno. Ogni narrazione delle origini è un discorso di “natura”, proprio per la natura proiettiva del discorso. Fino a Galileo – alla sua condanna – e a Darwin, libro della Natura e libro della Scrittura dovevano, potevano coincidere. Poi i due libri divergeranno sempre più, fino al 1859, quando esce L’origine delle specie di Darwin. Ne derivò il cosiddetto “conflitto epistemologico” che oppone sino ad oggi scienza e fede, scienza e Bibbia. Eppure il rapporto tra Bibbia e scienza non può più porsi in questi termini: come infatti vi è una scienza della natura che procede secondo i propri canoni, per quanto complessi e riformabili, così vi è una scienza esegetica che ha ormai alle spalle una lunga storia, ben diversa dal letteralismo interpretativo, il quale dimentica, come già diceva Maimonide, che la Genesi non insegna come Dio ha creato il mondo, ma come dal mondo si va a Dio.
COMMENTO: Che rapporto c'è tra Bibbia a scienza? Che cosa dicono sul piano cosmologico le pagine bibliche rispetto alla ricerca scientifica sulle origini e la costituzione dell'universo? A queste domande cercano di rispondere alcuni dei maggiori specialisti, tra esegesi biblica e prospettive scientifiche.
SAGGI DI : Paolo De Benedetti - Stefano Ferluga - Giulio Giorello - Pietro Greco - Amos Luzzatto - Giuliano Pancaldi - Alberto Piazza - Gian Luigi Prato - Pietro Redondi - Piero Stefani.
BIBLIA, Associazione laica di cultura biblica, da più di vent'anni si propone un compito di alta divulgazione e conoscenza biblica.
L'aggettivo "laico" che figura nella sua titolazione allude alla dimensione accogliente dell'Associazione, di cui fanno ugualmente parte cristiani di ogni confessione, ebrei e agnostici, purché interessati al dialogo, allo studio dei testi criticamente e scientificamente fondato.
Per questo da sempre articola la sua azione in seminari, convegni, viaggi di studio, che si tengono in ogni parte d'Italia e all'estero, cui sono invitati a partecipare i maggiori specialisti italiani e stranieri.
Per dare maggiore visibilità e diffusione al suo lavoro, alla ricchezza dei materiali raccolti, l'Associazione ha deciso di avviare la pubblicazione di: I libri di Biblia/Studi e I Libri di Biblia/Testi.
Nella prima serie si presentano i risultati più significativi dei convegni annuali; nella seconda si pubblicano libri anticotestamentari, neotestamentari, deuterocanonici, apocrifi, accompagnati da un saggio introduttivo e da un'appendice storico-critica.
Siamo in grado di definire ciò che normalmente chiamiamo ebraismo? Sotto questo nome, di fatto, si cela una realtà complessa, una piccola etnia in via di sviluppo nel più ampio mondo mediterraneo che, fra il I sec. a.e.v. e il IV e.v., è lo scenario di una rete di interazioni culturali il cui principale interlocutore fu l'impero romano. Un contesto all'interno del quale prendono forma i rapporti fra Gerusalemme e Roma e gli effetti stessi della diaspora. Si tratta di un confronto tra cultura ebraica e civiltà romana che nella storia ha preso i nomi di ortodossia e deviazione, ellenizzazione, giudaismo normativo... In queste pagine si cerca di comprendere tale confronto - perlopiù trattato come scontro - alla luce di una storia delle culture che ceda il passo a categorie interpretative più costruttive quali acculturazione, adattamento, assimilazione.
Vale per tutti i cristiani, ai quali la Chiesa ha consegnato il Salterio come preghiera quotidiana, la massima di Kierkegaard: "Giustamente gli antichi dicevano che pregare è respirare. Si vede, così, quanto sia sciocco voler parlare di un perché. Perché io respiro? Perché altrimenti morrei. Così con la preghiera". Ecco la ragione per cui il libro dei Salmi non dovrebbe mai staccarsi dalla nostra quotidianità. Per documentare questa necessità radicale, oserei dire 'fisiologica', potrei proporre due profili sostanziali. Innanzitutto i Salmi sono poesia e musica, come dice già il termine greco Psalmoi: sono veri e propri canti da far risuonare con "arte" (Sal 47,8). I Salmi sono patrimonio letterario anche per le loro irridiscenze poetiche che vanno da gioielli assoluti, come il Sal 42-43, fino a composizioni minime, come le sole diciassette parole ebraiche (Sal 117) incastonate da Mozart nei Vespri solenni del Confessore. Accanto alla poesia c'è però la 'lode', la preghiera, l'invocazione, la fede - da cui il titolo ebraico Tehillim, lodi appunto. I Salmi sono attestazioni di una fiducia umana orante, che si muove lungo lo spettro cromatico spirituale che parte dal gelido e cupo violetto del lamento, dell'implorazione, della supplica, dell'infelicità e approda al rosso incandescente dell'inno festoso, della lode, della gioia.
Carlo Ghidelli (Offanengo, CR, 1934), si è laureato in S. Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1962 (con una tesi su Metodo esegetico e contenuto teologico nel discorso di s. Pietro a Pentecoste), dopo aver conseguito la licenza in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1961. La sua competenza biblica, coniugata con una notevole attività didattica e pastorale, gli ha consentito di realizzare una feconda opera di divulgazione della Parola di Dio, mediante preziosi volumi e contributi apparsi in miscellanee e riviste nazionali ed internazionali. Oltre allo studio scientifico dell'opera lucana, mons. Ghidelli ha seguito la parabola della pastorale biblica in Italia, divenendo uno dei protagonisti più autorevoli del cammino biblico del post-concilio. Ha collaborato alla Traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua corrente: Antico e Nuovo Testamento, come pure alla revisione della Bibbia CEI del 2008. È stato consultore del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani e ha partecipato al Colloquio Teologico Internazionale tra Cattolici e Battisti. Dal 25 novembre 2000 è arcivescovo di Lanciano-Ortona.