
Questo volume fa parte di una trilogia sull’Antico Testamento (Legge/Profeti/Scritti).
Si leggono dieci passi dei profeti secondo uno schema
sso: lettura esegetica, lettura contestuale familiare. Il linguaggio è sempre scorrevole (anche nella parte esegetica). Le attualizzazioni mai banali. Gli autori sanno incrociare informazione biblica e problematiche attuali frutto di esperienze realmente vissute. Pur affrontando le dinamiche familiari, questo testo offre un ampio spettro di osservazioni e può, dunque, essere utilizzato a più livelli e in più ambiti.
Nei secoli passati molti rotoli di Torah vennero gettati tra le fiamme: le loro lettere salirono, volando in cielo. La Bibbia dell'Amicizia pretende di raccoglierle e rileggerle in un testo che possa essere ascoltato e studiato in un dialogo sincero, nel quale ciascuno si sforza per comprendere l'altro.
Un commento alla Bibbia scritto a più mani da ebrei e da cristiani rappresenta, nel panorama italiano, e non solo, una novità. In questo momento storico, con il ritorno di pregiudizi antisemiti e una crescente ignoranza del testo biblico, una collaborazione tra studiosi delle due religioni monoteiste che condividono la stessa Bibbia è un segno di amicizia. Il presente volume nasce dall'incontro di due realtà: l'amore per la Parola di Dio e l'amicizia tra ebrei e cristiani. Da millenni ebrei e cristiani leggono e meditano la Bibbia separatamente. Da alcuni decenni ebrei e cristiani hanno iniziato un percorso di dialogo per superare odii e incomprensioni. È ora possibile iniziare a leggere la Bibbia insieme. Il progetto ha come finalità quella di far gustare la Bibbia e far dialogare, per la prima volta in modo così articolato e con una pubblicazione sul testo fondativo delle due religioni, ebrei e cristiani. Cinquanta studiosi si soffermano sui primi cinque libri della Bibbia (Torah o Pentateuco) con una lettura basata sulle proprie tradizioni, attraverso nuove originali introduzioni a ogni libro e commentando passi scelti tra i più significativi. Lo scopo non è quello di arrivare a una lettura unificata della Bibbia nella quale le diversità si stemperino fino ad annullarsi, ma quello di conoscere meglio le rispettive letture e interpretazioni, accettando che esse possano essere diverse.
Nel terzo blocco di opere denominato Scritti, il canone ebraico racchiude libri importanti come per esempio Salmi, Giobbe, Qoèlet. Con originalità e fedeltà all’ispirazione originaria, gli Autori cercano in questi testi quelle dinamiche che si possono ritrovare in una vita coniugale e familiare moderna. Si affrontano dieci testi esemplificativi che presentano un ventaglio di situazioni assai diverse: la bellezza della vita familiare, l’amicizia e la sofferenza, il tradimento del coniuge, la dimensione femminile nella coppia, la vecchiaia, il lutto in famiglia, la giovinezza, la violenza contro la donna. Ogni brano è presentato con due livelli di commento accessibili a tutti. Il primo, di taglio esegetico, spiega il testo tenendo conto delle indicazioni della ricerca moderna e avvalendosi dell’antica tradizione interpretativa giudaica. Il secondo livello, invece, aiuta a rileggere la pagina biblica dal punto di vista contestuale familiare facendo tesoro di decenni di esperienza nell’aiuto alle famiglie e alle coppie. Gli autori sono convinti che tutta la Scrittura possa essere letta anche in chiave relazionale-familiare, perché ci conosce e ci illumina sui nostri atteggiamenti più nascosti.
Il silenzio del Nuovo Testamento e la tradizione di Pietro a Roma
La verifica della validità storica delle fonti di tale tradizione
Un contributo per chiarire le basi del dialogo ecumenico
La tradizione della venuta di Pietro a Roma e del suo martirio nella capitale dell'Impero è storicamente fondata o è una leggenda nata per tutelare gli interessi e le esigenze delle chiese cristiane di quella città?
Il presente volume ripropone le importanti riflessioni critiche di Giovanni Miegge - massimo teologo protestante italiano del xx secolo - , riflessioni molto apprezzate anche da Oscar Cullmann, che pure sosteneva la tesi opposta.
Benché negli ultimi decenni la questione sembrasse risolta in senso positivo, un riesame scientifico della validità storica delle fonti più antiche riserva ancora numerose sorprese, come dimostra anche l'ampio contributo storico-critico di Carlo Papini.
La Bibbia è piena di narrazioni vertiginose ed è altrettanto piena di buchi, non-detti ed ellissi. Dentro questi buchi e queste ellissi, Luca Miele estrae le psicologie dei personaggi: non solo di Sara, Isacco e Abramo ma anche di Agar, Ismaele, il Faraone, lo schiavo Eliezer. Ogni capitolo del libro - quasi un romanzo - è affidato alla voce di un personaggio che racconta in prima persona la sua vicenda. E il fardello esistenziale che lo opprime.
La parola biblica deborda nei versi di Bob Dylan, costeggia l'opera di Woody Guthrie, preme nella "teologia del Padre" di Bruce Springsteen, sostiene la poetica di Johnny Cash, urla nella furia di Patti Smith. Che si manifesti nella lotta o nell'abbraccio, nella fede o nella sua negazione, il rapporto con la Scrittura feconda il canzoniere di alcune delle voci più significative del rock. Ed è proprio la distanza, la ferita che si apre tra la parola biblica e il suo riecheggiare nella musica pop a renderne fertile e vertiginoso il risuonare. Massimo Granieri e Luca Miele provano a catturare quegli echi inseguendo suggestioni e voci, incrociando percorsi, affastellando canzoni in modo dichiaratamente non sistematico, aperto e fluido. Prefazione di Antonio Spadaro.
Il vangelo di Giovanni venne scritto per contrastare quello di Marco, il principale responsabile della trasformazione del Cristo da politico a teologico. Tuttavia, per poter sopravvivere, dopo la catastrofe del 70 che spazzò via Israele dalla storia a causa della repressione romana, e dopo il trionfo della teologia paolina, il quarto vangelo canonico dovette subire una pesante revisione. Eppure, aldilà delle manipolazioni, quanto scritto da Giovanni dimostra una verità sconcertante: Gesù non era solo un politico sovversivo contro Roma e la sua casta sacerdotale, ma anche ideologicamente ateo, come lo erano stati Socrate, Buddha e Confucio. Un saggio complesso, stratificato, spesso amaro, che ha il merito di indicare una via verso una Quarta ricerca su Gesù, e in cui il lettore troverà, per la prima volta, la trasposizione in forma dialogica del relativo contenuto esegetico, da utilizzarsi per le compagnie teatrali o per una sceneggiatura cinematografica.
29 lezioni, secondo uno schema storico con illustrazioni dalla Carta della Palestina, scritte con e per i ragazzi della scuola elementare di Calenzano per ritrovare l'umanità di Gesù così come Lui la incarnò.