
Giampiero Comolli ci invita a scoprire il testo forse più oscuro e inquietante delle Scritture con approccio narrativo e a tratti autobiografico, spiegandoci in che modo si possa «meditare con l'Apocalisse» e raccontandoci come questo libro sorprendente offra in realtà aperture nuove e rasserenanti per noi tutti, credenti e non credenti, oltre che per la nostra epoca. «Malgrado la pa-radisiaca visione finale della Gerusalemme celeste, l'Apocalisse di Giovanni viene spesso intesa come un'opera fosca e disturbante, un testo biblico su cui si ha poca voglia di soffermarsi. Eppu-re questa straordinaria "Rivelazione di Gesù" apre in noi, versetto dopo versetto, inaspettati oriz-zonti di fiducia e gioia, di beatitudine persino... Ce ne accorgiamo nel momento in cui assumia-mo un atteggiamento più disponibile e aperto, un ascolto attento e meditativo, cui ci invita lo stesso Giovanni. Diventa allora possibile intraprendere un cammino di meditazione prendendo a guida proprio l'Apocalisse: oltre al crollo del mondo, Giovanni descrive infatti la prospettiva del suo magnifico rinnovamento, illuminando la nostra vita e inondandola di una speranza piena».
L'Apocalisse di Giovanni è incontestabilmente il libro del Nuovo Testamento che ha ispirato di più l'immaginario cristiano del nostro occidente. La misteriosa interpretazione dei suoi simboli incuriosisce e la ricchezza delle sue immagini impressiona. Come l'angelo inviato a Giovanni per guidarlo nelle sue visioni, questo lessico, con le sue sessanta voci, apre al lettore infiniti itinerari all'interno dell'inesauribile opera del veggente di Patmos e del resto delle Scritture: un invito a guardare la storia alla luce dell'ultima rivelazione della Bibbia, lasciandosi portare dai suoi simboli e dalla loro potenza evocatrice.
"Le diverse letture deformanti dell'Apocalisse non hanno reso un buon servizio al popolo cristiano, che di solito preferisce evitare di confrontarsi con questo splendido testo, che è posto come un sigillo a chiudere la Rivelazione; è in genere visto con sospetto o comunque ritenuto troppo difficile per il lettore di oggi. Il contributo di Giulio Barbieri, biblista e al tempo stesso parroco di periferia, giunge dunque quanto mai opportuno. Con semplicità e brevi osservazioni raccoglie e attualizza il succo dell'autentica tradizione ermeneutica della Chiesa, alla luce dei più recenti studi, in particolare quelli di Ugo Vanni, forse tra gli autori più qualificati sul tema. Il lettore viene condotto per mano a scoprire personalmente l'attualità della visione giovannea. Si palesa così la luce potente della Parola di Dio, in grado di dissipare le tenebre del mondo contemporaneo, attraversato da guerre, rivolgimenti e tanta disperazione; una luce in grado di riaccendere tanto le speranze dei popoli oppressi, quanto quelle personali, di ciascuno di noi, il tutto "senza aggiungere e senza togliere nulla dalle parole di questo libroprofetico" (cf. Ap 22,18-19)". (dalla prefazione di Antonio Grappone).
Un commento all'Apocalisse visto, prima di ogni altra cosa, come libro profondamente cristologico. Il volume presenta nelle pagine di sinistra l'intero testo nella versione Cei. Nelle pagine di destra viene proposta una lettura attenta capace di rivelare, al di là dei simboli, dei numeri, degli animali fantastici e delle scene strabilianti, l'esistenza di un tema centrale: la gloria di Gesù.
L'autore offre il significato letterario e teologico dell'Apocalisse, la struttura e il contenuto e degli esempi di attualizzazione.
Un testo di patristica sull'Apocalisse. La parola apocalisse (Ap. 1,1), trascrizione letterale del termine greco, significa rivelare, togliere il velo che copre una cosa e la nasconde agli occhi. Apocalisse significa, dunque, rivelazione e non catastrofe; è essenzialmente la rivelazione fatta da Dio agli uomini di cose nascoste e che solo Lui conosce.
All’inizio dell’Apocalisse, Giovanni formula una beatitudine: «Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte». L’autore ha accolto tale invito, scoprendo la straordinaria ricchezza dell’Apocalisse, che ha approfondito per motivi di studio e di apostolato. L’impegno è maturato in meditazione su Cristo e sulla Chiesa. Dalla ricca cristologia che il libro propone è, poi, sgorgata spontanea la preghiera. Infine, le situazioni concrete e dolorose che l’Apocalisse richiama hanno spinto l’autore ad allargare lo sguardo sulla vita della Chiesa di tutti i tempi.
Ogni capitolo si articola perciò in tre momenti. Anzitutto un commento al testo sacro, attento, rapido e di facile lettura. Viene quindi formulata una breve preghiera. Si offre infine una breve riflessione, tratta da testi autorevoli (Padri della Chiesa, scrittori cristiani antichi, magistero e liturgia). L’intento è quello di raggiungere la Chiesa tutta, con le sue ricchezze e le sue miserie.
Note sull’autore
GIUSEPPE CROCETTI, sacramentino, licenziato in teologia alla Gregoriana e in Scrittura al Biblico, laureato allo Studium Biblicum Franciscanum (Gerusalemme), insegna Sacra Scrittura all’Istituto Teologico Marchigiano (AN) e all’Istituto Teologico-Abruzzese-Molisano (CH). Ha pubblicato vari libri, quali, per esempio, Giosuè Giudici Rut (LoB 7.1), Queriniana, Brescia 1981; 1-2 Samuele e 1-2 Re (LoB 7.2), Queriniana, Brescia 1987; La famiglia secondo la Bibbia, Ancora, Milano 1983; Accostiamoci a Lui per rendergli grazie. I Salmi e il culto a Dio presente nel Tempio, Ancora, Milano 1995; Il “Vangelo” dello Spirito Santo, Elle Di Ci, Torino 1994; Messa celebrata e Messa vissuta, EDB, Bologna 1995; Maria e l'Eucaristia nella Chiesa, EDB, Bologna 2001. Collabora a varie riviste quali, per esempio, La Nuova Alleanza; Rivista Liturgica; Parola Spirito e Vita. Ha dato un suo contributo all’opera collettiva La confermazione dono dello Spirito per la vita della Chiesa, Massimo, Milano 1998, pp. 138-198; Questo è il mio corpo e lo offro per voi. La donazione esistenziale e sacramentale di Gesù alla sua chiesa, EDB, Bologna 1999.
L'Apocalisse appare a prima vista come un libro misterioso, evocante mondi fantastici, ma in realtà tramanda un messaggio che è in presa diretta con i fatti della storia del suo e del nostro tempo. L'autore, uno dei massimi esperti viventi in materia, accosta il testo dell'Apocalisse con approccio accademico, globale e sistematico, salvaguardando in maniera esemplare uno stile semplice e accessibile anche ai non specialisti. La sua indagine riguarda dapprima la struttura letteraria, l'uso del simbolismo, gli schemi interpretativi indispensabili per entrare in contatto con il messaggio; segue poi puntualmente e sistematicamente lo svolgimento del testo, ne fa emergere le idee teologiche e indica le implicazioni pastorali che ne derivano.
Si pensa che questo libro sia stato scritto verso la fine del regno di Domiziano (95-96 d.C.), quando l'imperatore scatenò la prima grande persecuzione contro i cristiani: quella di Nerone infatti aveva colpito solo l'area della capitale. Di fronte al martirio generalizzato i credenti aspettavano un segno di Dio: un angelo si manifestò con la parola al "servo Giovanni", dettandogli l'ultimo libro ispirato della Bibbia. L'Apocalisse si presenta sotto forma di messaggio epistolare indirizzato alle "sette chiese d'Asia" proprio per intendere, con il magico numero della totalità, il mondo intero piegato sotto la violenza e l'ingiustizia. Don Chieregatti tenta di svelare nel testo quello che può dire a ognuno di noi ora, nell'ambiguità del tempo presente.