
Maryanne Wolf, celebre neuroscienziata del cervello che legge, si presenta questa volta come scrittrice di narrativa, con tre racconti ispirati al rapporto tra Maria Maddalena e Gesù. Ogni storia, narrata in prima persona dalla Maddalena, propone una figura diversa di giovane donna nella Palestina del I secolo - Miriam, figlia di un rabbino; la prostituta Maddalena; Marit, incrocio di culture tra il padre notabile romano e la madre ebrea praticante -, ma tutte partono dalla difficoltà di essere donna in quel tempo storico e tratteggiano la coraggiosa crescita della protagonista grazie al suo carattere e alla sua intelligenza, ma soprattutto all'incontro con Gesù. Un incontro che dà vita e senso a una relazione forte, in cui amicizia, sentimenti e dolorosa condivisione, ma anche risate, ironia, confidenza rivelano la profonda, autentica umanità del Cristo. Proprio questo era l'intento di Maryanne Wolf: senza pretese teologiche o storiche, ma con un gran lavoro di ricerca sulla cultura e la vita del tempo, provare a immaginare come avrebbe potuto essere vivere vicino a Gesù. Chiosa l'autrice: «La mia speranza è condividere con i lettori la grande consolazione che ho provato nel contemplare la persistenza dell'amore in tre diverse forme, riflesse nella vita immaginaria di Maria Maddalena, che è simbolo di ciascuno di noi, e di Gesù, il cui modello per l'umanità continua a essere una fonte di conforto e speranza al di là della religione, per i credenti come per i non credenti».
Santo Graal è una donna e precisamente Maria Maddalena. Questo è il cuore della trama costruita da Dan Brown nel suo thriller dal successo planetario, Il Codice da Vinci. Nel XXI secolo la troviamo ai piedi della croce sotto le sembianze di Monica Bellucci nel film di Mel Gibson, La passione di Cristo(2004).
Anche se pentita, questa Maddalena si inserisce a pieno titolo nella scia delle star hollywoodiane affisse con puntine nelle camere degli studenti. Essa si proclama pienamente donna, pienamente seduttrice, pienamente desiderabile. Come si è potuti passare dalla pia penitente all’amante scarmigliata di Gesù, dal sostegno indefettibile della Chiesa alla donna misteriosa, portatrice di un segreto capace addirittura di far vacillare il cristianesimo?
Questo libro cerca di capire questa identificazione di Maria Maddalena con il Graal.
Régis Burnet, ex-alunno dell’École normale supérieure, dottore dell’École pratique des hautes études, insegna alle Università Paris-VII e Paris-VIII. Dello stesso autore l’editrice Queriniana ha recentemente pubblicato per la collana «Sintesi» il volumetto Il Nuovo Testamento, Brescia 2005.
Maria è la madre dei credenti perché ha creduto alla Parola di Dio e l’ha messa in pratica. Non ha chiesto garanzie e segni, non ha dubitato ma ha interrogato il mistero di Dio perché il cammino della fede le fosse indicato. Meditando l’annuncio dell’angelo a Maria, il cristiano scorge il mistero della sua stessa vocazione e comprende che la vocazione è un’impresa che non può essere portata avanti con le proprie forze ma si può abbracciare contando sulla grazia del Signore e credendo alla sua promessa. Nella visita di Maria ad Elisabetta si può cogliere il paradigma della missione cristiana che, suscitata da una sincera attenzione all’altro e guidata da una carità intelligente, giunge a riconoscere nell’incontro umano le grandi cose che Dio opera in noi.
In questo doppio CD è inciso il ritiro di Avvento predicato da fr. Enzo Bianchi a Bose il 27 novembre 2005.
«La faccia che a Cristo più si somiglia»: così Dante magnifica la bellezza del viso di Maria di Nazareth, cogliendovi il riflesso più vivido della bellezza di Gesù, ossia del suo amore incondizionato per il Padre e per l'umanità. Nulla sappiamo della bellezza fisica di questa donna di fede, cantata dai poeti, rappresentata dai pittori, immaginata dai fedeli in preghiera. Rintracciando nella Bibbia la "via della bellezza" dell'amore che salva il mondo, questo libro - nuova edizione, interamente riveduta e ampliata, di "La bellezza di Maria" (2005) - contempla l'esperienza "estetica" e autenticamente umana di colei che lo Spirito ha più perfettamente conformato al Figlio di Dio.
Perché Maria, sposa di un uomo della casa di Davide, all'angelo, che le annuncia il concepimento di un grande re davidico, obietta: "Come sarà questo, poiché non conosco uomo?" (Lc 1,34). E come mai l'angelo replica a tono? I personaggi si intendono, ma il lettore resta disorientato. Un approccio narrativo consente di superare questo disorientamento. Nella sezione programmatica Lc 1-2, col confronto tra il profeta Giovanni e il Cristo Gesù, viene introdotta la subordinazione della Legge-Profeti rispetto al Regno di Dio, di cui Lc 1,34 costituisce un cruciale turning point celato dietro la reticenza di Luca e il linguaggio obliquo di Maria. Un narratore reticente prepara un elemento del racconto, chiamando il lettore ad una cooperazione ermeneutica: così Lc 1,34 contribuisce ad introdurre le esigenze lucane del Regno in ordine alla sequela, alla Chiesa e al compimento escatologico. A livello dei personaggi, poi, Lc-At presenta ripetutamente la sequenza annuncio-obiezione- replica in contesto teofanico, dove gli obiettori si esprimono quasi sempre in modo obliquo. Tra obiezione verginale mariana e piano divino, però, esiste una sintonia univa in tutta la Bibbia. Pertanto in Lc 1,34 affiora uno degli aspetti della relazione tra Maria e Dio che l'autore protegge dietro un velo, rimanendo fuori insieme al lettore. Nel prosieguo del racconto questo velo sarà progressivamente rimosso dall'esorbitante novità del Regno di Dio.
La ricostruzione della vita di Maria attraverso i dati dei diversi Vangeli apocrifi: approfondimenti storici e storiografici e un impianto critico aggiornato ed eccellente.
Il libro
Gioisci, piena di Grazia! (S.A. Panimolle)
La presenza e la funzione della Madre del Messia nell'Antico Testamento. Principi per la ricerca e applicazioni (A. Serra)
Maria vergine nel Nuovo Testamento (S.A. Panimolle)
II Magnificat (Lc 1, 46b-55) (A. Valentini)
Maria di Nazaret nel vangelo di Luca (A. Serra)
La Madre del Messia in Apocalisse (T. Vetrali)
Il rapporto tra la Maddalena e il Verbo incarnato ha fatto prosperare più di un mito e ha alimentato numerosi dibattiti. Chantal Reynier si avvicina in modo accurato e preciso al paradosso dell'intimità di Maria di Magdala con Gesù di Nazaret. E dapprima decifra l'enigma di quella donna singolare così come si presenta nei vangeli, poi lo segue nell'accoglienza che ha ricevuto nella cultura occidentale lungo i secoli fino ad oggi: nella pittura, nella letteratura e anche nel cinema. Ne esce una sintesi che a quella figura restituisce spessore e singolarità. Perché Maria di Magdala è una persona così viva che il suo percorso accanto a Cristo resta essenziale anche e soprattutto per le cristiane e i cristiani del XXI secolo.
"Maria è stata una delle figure di riferimento nella mia ricerca di fede, proprio perché mi sono avvicinato a lei come alla madre dei discepoli. Ho imparato tanto, negli anni della mia giovinezza, dalle sue misurate parole e dai suoi gesti raccontati con immenso garbo dagli evangelisti, e la fede mi ha spalancato a una inattesa visione del mondo. Con Maria ho avuto un rapporto fatto di sguardi interiori e di cenni d'intesa, di presenza discreta e fedele: per me rappresenta, a tutt'oggi, una vera madre e una sorella spirituale."