
Paura e consolazione sono i poli emotivi più caratteristici dell'intera letteratura apocalittica. Non a caso il genere nasce nei momenti storici di maggiore smarrimento, come la persecuzione con la quale il potente di turno cerca di negare l'identità religiosa, culturale ed etnica di una comunità attraverso il terrore e la paura. Al tempo stesso, l'Apocalisse è parola di speranza: svelamento e rivelazione di un esito positivo, che Dio garantisce alla comunità credente dopo la tribolazione. Ed è rivelazione di un futuro garantito da Dio, oltre gli uomini, visione di cieli aperti nei quali l'attesa umana diventa nuova creazione. Nella sua decennale collaborazione al periodico Parola Spirito e Vita, il biblista Giancarlo Biguzzi ha fatto emergere i sentimenti che operano all'interno del testo o rimbalzano come reazione nel lettore, offrendo un'originale chiave interpretativa a uno dei testi più enigmatici del Nuovo Testamento.
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
Il volume presenta la storia del Patriarchi, la teologia e la loro attualizzazione.
Le Beatitudini sono l’attestazione che la realtà, così come essa è, può diventare un luogo e un modo di felicità. Sono la sfida in base alla quale si può credere che non c’è niente altro che possa rendere felici se non quello che si è e ciò che la vita ci permette di essere. Le Beatitudini sono la negazione assoluta di ogni spiritualità narcisistica e prometeica, l’antidoto divino ad ogni spiritualità da maratoneti, da superuomini o supersanti.
Le beatitudini sono una scuola di felicità. Ciò che nella tradizione antica è appannaggio esclusivo degli dei, attraverso lo sguardo di Gesù viene condiviso con tutti gli uomini che sanno vivere in modo nuovo.
Il problema è che, sospinti da stimoli e sollecitazioni, ciascuno cerca di cambiare il proprio stato di vita e le situazioni in cui vive in qualcosa di diverso. Invece, le beatitudini invitano ad accogliere quello che siamo con gratitudine e con profonda soddisfazione: aderire a ciò che siamo per rimanere integri e intatti in ciò che si è. Si tratta di rifiutare l’illusione che la vita possa assumere il suo senso pieno e il suo valore autentico solo per l’intervento di qualcosa di estraneo a se stessi.
Le Beatitudini non sono la porta di ingresso per l’alienazione che proietta i propri bisogni in un futuro utopico in cui si sublimano le proprie frustrazioni, bensì è l’accoglienza coraggiosa di quel poco su cui il molto potrà crescere naturalmente e gradatamente.
“Beato te perché sei quello che sei”.
Come suggeriscono queste pagine coinvolgenti e dense come una rara scrittura sapienziale, solo quando c’è questo riconoscimento di fondo può scattare la possibilità della relazione con se stessi e, dunque, con Dio. La beatitudine è entrare in relazione sempre più profonda.
Non è una questione morale, è una questione mistica.
È la relazione che appaga fino innalzare dalla montagna esteriore alla montagna interiore.
Il tema della paternità di Dio è proprio di molte culture. Quando Gesù insegna la preghiera del "Padre nostro" ha alle spalle una tradizione antichissima, che non è solo specifica della storia del popolo ebraico. Egli non ha fatto che raccogliere in sé una specie di grande fiume che si dirama nei secoli. Cristo è come un vessillo che ha raccolto questa tradizione e l’ha fatta fiorire in un modo diverso, mettendo l’invocazione Abba’ a suggello della sua esistenza proprio nel momento del travaglio più aspro: quello della sua passione. Il percorso sulla paternità di Dio proposto dal volume si muove ritmato da due grandi momenti: quanto esiste prima di Cristo e ciò che viene dopo. In forma rivista dall’autore si presentano le cinque conferenze da lui tenute presso il Centro San Fedele di Milano nella Quaresima 1999: gli incontri approfondiscono il tema di Dio Padre, analizzando la dinamica della paternità divina così come si sviluppa progressivamente nelle Scritture, dall’Antico Testamento fino alla Chiesa nascente.
Sommario. 1. Dio, Padre dell’Israele giusto e peccatore. 2. Dio, Padre del fedele ebreo e dell’intera umanità. 3. La rivelazione del Dio Abba’ nei Vangeli. 4. Commento al "Padre nostro". 5. Il "Padre delle misericordie" secondo Paolo. Piste di approfondimento. Bibliografia.
Autore. Mons. Gianfranco Ravasi, del clero ambrosiano, è Prefetto della Biblioteca Ambrosiana e membro della Pontificia Commissione Biblica. Noto esegeta, docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica settentrionale, è autore di un saggio su Giobbe (Borla) e di due grandi commenti biblici più volte ristampati (Il libro dei Salmi, tre voll., EDB 1983; Il Cantico dei cantici, EDB 1992). Le EDB pubblicano sia le registrazioni sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche tenute da Gianfranco Ravasi al Centro culturale S. Fedele di Milano (oltre trenta titoli, sull'Antico e Nuovo Testamento).
Il volume è uno studio esegetico-teologico sul senso della paternità dell'apostolo Paolo nei confronti delle comunità da lui stesso fondate. A partire dalla teologia della Croce Paolo scopre che tra evangelizzatore e evangelizzati esiste una relazione nuova e la esprime in termini assolutamente originali: la paternità apostolica.
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.

