
La versione della Bibbia a cura di padre Sales è tra le migliori mai realizzate, sia per traduzione (dalla "Vulgata") che per note. Le note e le spiegazioni di un teologo del livello di padre Sales ci ricordano, contro i protestanti, che la Scrittura non è così chiara da poter essere interpretata da qualsiasi fedele. Sales difatti adotta magistralmente, e magistralmente assume, 1900 anni di tradizione cattolica, asciugandoli in un commento che ha dell'incredibile per il grado di perfetta comprensibilità che può vantare. Gli "Atti apostolici" in ogni pagina del loro racconto vedono giganteggiare due straordinarie figure: s. Pietro da una parte e s. Paolo dall'altra. S. Luca - autore del terzo vangelo, di cui gli atti sono la naturale prosecuzione - al fine di dimostrare che tra i due principi della fede esisteva una perfetta identità di vedute, si studia di esaltare sia l'uno che l'altro, riferendo alcuni miracoli da loro operati che hanno parecchi punti di rassomiglianza, e narrando i principali fatti della loro vita.
L'autore affronta i racconti biblici della creazione, delle origini di Israele e del Cristo a partire dal problema dell'inizio come fenomeno universale e come problema insolubile. Al di là dei risultati dell'esegesi, l'autore propone un confronto con le scienze (astrofisica, geologia, biologia...) e con le scienze umane (storia, psicologia, psicoanalisi...). Nei testi biblici Gibert scopre il genere letterario del racconto d'inizio, accanto alla leggenda, alla novella o al racconto storico.
Avviata oltre cinquant'anni fa dalla studiosa inglese Beryl Smalley, rafforzata da Henri de Lubac e sostenuta dai monumentali repertori di F. Stegmuller e N. Reinhardt, la storia dell'esegesi medioevale è giunta oggi alla piena maturità disciplinare. Questo volume intende testimoniare quanto è stato fatto di recente negli ambienti accademici (ecclesiastici e non) per sondare nuovi terreni storico-esegetici. Nell'insieme il volume, corredato di illustrazioni, è organizzato in tre sezioni: la trasmissione medioevale del testo biblico, teoria e pratica dell'esegesi medioevale, il ruolo dell'esegesi nella cultura del medioevo.
I saggi raccolti nel volume raccolgono i risultati di recenti ricerche sulla funzione che assunsero le Scritture nella vita delle comunità cristiane dei primi due secoli e nella redazione degli scritti neotestamentari. Questo volume segue l'uso delle Scritture nel cristianesimo antico con il presupposto che al riguardo non si debbano distinguere gli scritti divenuti canonici dagli altri. Il testo si conclude con un saggio su Origene. La sua figura giganteggia nella storia dell'esegesi biblica: alla teoria origeniana dell'interpretazione (tripartita in letterale/corporea, morale/psichica, allegorica/spirituale) tutta l'antichità e il medioevo debbono qualcosa.
La Bibbia è un libro che ha segnato e segna la vita collettiva e personale di una parte immensa dell’umanità: suscita rispetto e ammirazione, provoca curiosità appassionata, comunque non lascia indifferenti coloro che desiderano avvicinarla. Da oltre 25 secoli la Bibbia illumina l’orizzonte dell’umanità mantenendo sempre intatta la sua attualità. Questo libro, sempre vivo e attuale, appartiene a un’epoca storica lontana, a una visione del mondo circoscritta e datata, a un orizzonte culturale e a lingue diverse dalle nostre. La sua comprensione richiede quindi alcune conoscenze fondamentali di ordine storico, geografico, culturale, linguistico e teologico. Lo scopo del presente lavoro è quello di aiutare il lettore ad entrare nel mondo affascinante della Bibbia.

