
SOMMARIO
IL «POTERE» NELLA BIBBIA
I PARADOSSI DELLA VULNERABILITÀ
CINA E LITURGIA IN LINGUA NAZIONALE
La missione di Niccolò Longobardo
IL GOVERNO M5S-LEGA
STALIN È ANCORA VIVO IN RUSSIA?
Rivista semestrale. Con contributi di: Vinicio Albanesi, Vincenzo Battaglia, Vincenzo Bonato, Matteo Crimella, Giuseppe de Carlo, Cristian Maria Dobner, Germano Galvagno, Tiziano Lorenzin, Giacomo Lorusso, Rosalba Manes, Vittorio Metalli, Antonio Nepi, Marcello Panzanini, Diana Papa, Grazia Papola, Gérard Rossé. Sotto la direzione di Alfio Filippi.
Editoriale
Verso una teologia della “santità” del battezzato come tale
Bruno Moriconi, ocd
A partire dalla spinta del Concilio Vaticano II che, soprattutto nel quinto capitolo di Lumen gentium, afferma la santità come vocazione universale di tutti i cristiani, ci si chiede se questo insegnamento sia veramente entrato nella teologia spirituale o se questa disciplina rimanga ancora centrata sulla testimonianza di santi e di mistici fuori dalla comune esperienza.
«Siano anch’essi in noi una cosa sola» (Gv 17,21).
La nostra partecipazione all’unità delle Persone divine
Denis Chardonnens, ocd
L’autore propone una ricerca sulla preghiera di Gesù nel Vangelo di Giovanni in compagnia di Tommaso d’Aquino. Il percorso si svolge in tre tappe: la prima si sofferma sull’unità essenziale delle Persone divine; nella seconda si passa alla considerazione dell’unità d’amore personale tra Padre e Figlio, cioè lo Spirito Santo; la terza parte considera la partecipazione all’unità essenziale delle Persone divine per natura e per grazia.
The Risen Christ, the Key to Spiritual Theology
Iain Matthew, ocd
L’articolo propone e sviluppa la tesi che Cristo risorto sia la chiave della teologia spirituale. Si presta particolare attenzione al Gesù storico che, nella risurrezione, preserva e integra tutta la sua vita nel Logos eterno. Questo viene confermato in particolare nella testimonianza di Teresa di Gesù che, anche nel giardino di Getsemani o sulla croce, contempla sempre il Risorto.
L’imago Dei dans Gaudium et spes.
La relation entre anthropologie et christologie en vue d’une anthropologie théologique postconciliaire
Christof Betschart, ocd
Nel primo capitolo della Gaudium et spes si trovano sia la prospettiva che conduce dall’antropologia alla cristologia (da GS 12 a GS 22) sia l’altra prospettiva che considera l’antropologia all’interno della cristologia
(GS 22). Queste due vie potrebbero essere unificate e completate mediante una terza via che proceda dalla cristologia all’antropologia.
Maria persona relazionale: icona dell’antropologia trinitaria
Adrian Attard, ocd
Dal punto di vista teologico, Pierre de Bérulle e Luigi Maria Grignion de Montfort offrono una riflessione sulla relazione con Dio Trinità, essenziale in Maria. La relazione con la Trinità si può considerare da un lato a partire dall’inabitazione trinitaria e dall’altro a partire dall’essere di Maria icona della Trinità: Maria riflette la sollecitudine del Padre, è esistenzialmente risposta (Antwort) alla Parola (Wort) ed è modello di santificazione appropriata allo Spirito.
Teresa de Jesús: transmitir su experiencia, palabra
y magisterio teológico-espiritual
Emilio J. Martínez González, ocd
Per rispondere alla domanda su come trasmettere l’esperienza e la parola di Teresa di Gesù, l’autore introduce agli studi teresiani ed evidenzia in primo luogo la ricerca storica sull’origine giudeo-conversa e sulla sua identità femminile, poi le numerose ricerche filologiche sulla scrittura teresiana e infine un riferimento agli strumenti disponibili in rete.
Dio e l’uomo in Cristo Gesù Via, Verità e Vita.
La sintesi teologica di Teresa di Lisieux,
dottore della Chiesa
François-Marie Léthel, ocd
Il contributo offre il frutto della propria ricerca in una sintesi degli scritti di Teresa di Lisieux dal punto di vista teologico. Se la teologia dei santi comprende due aspetti, cioè la scientia fidei e la scientia amoris, Teresa rappresenta quest’ultima mettendo al centro l’amore di Cristo, che l’autore dispiega secondo quattro prospettive: cristologica, pneumatologica, antropologica ed ecclesiologica.
La struttura del giorno è così composta:
• 1a pagina: è presentato il giorno e il santo;
• 2a-3a-4a pagina: le letture del giorno;
• 5a-6a pagina: un commento alle letture, una
preghiera che personalizza il rapporto con Dio, e un approfondimento biblico su una parola chiave delle letture.
CONTIENE
• Letture della messa del giorno.
• Ordinario della messa.
• Orazioni delle domeniche e solennità. • Compieta del giorno
Rivista per la formazione liturgica permanente di ministri ordinati, persone consacrate e animatori laici della liturgia.
I Sentimenti: Paura
L’uomo di fronte a Dio: dal terrore al rispetto (pag. 4)
Sebastiano Pinto
La paura della libertà (pag. 10)
Dionisio Candido
Paura e inadeguatezza: spazio di Dio? (pag. 16)
Laura Invernizzi
Nella paura, la fiducia (pag. 22)
Benedetta Rossi
Gesù al Getsèmani.
Un ritratto poco edificante? (pag. 28)
Carlo Broccardo
Le paure del discepolo (pag. 33)
Annalisa Guida
«Ho avuto paura»:
Una emozione che ci rivela (pag. 39)
Serena Noceti
La paura. Il vangelo come antidoto contro la solitudine (pag. 43)
Valentino Bulgarelli
Silenzio, la paura sta parlando (pag. 47)
Rosella De Leonibus
Rubriche Per saperne di più
Il bello non ha paura di nulla: il monastero di Daphni (pag. 53)
Marcello Panzanini
Men at work
Una musica da paura (pag. 55)
Valeria Poletti
Apostolato biblico
Il giovane nella Bibbia (pag. 57)
Calogero Manganello
Vetrina biblica
Recensioni (pag. 58)
Arte
Il vero catenaccio è la paura: L’incredulità di Tommaso del monastero di Daphni (pag. 59)
Marcello Panzanini
Inserto staccabile La Bibbia a scuola
La Bibbia come paradigma culturale/6
Marco Tibaldi
Il tema del mese:
Fraternità e giovani
Che cos’è la liturgia delle ore? Vorrei recitarla, ma come e quando si prega? La possono recitare solo i sacerdoti e i religiosi? Ho tentato varie volte, ma è così difficile! Come faccio a orientarmi nel Salterio? In quale settimana mi trovo? Come funziona nelle solennità e nelle feste? Tutte queste domande da oggi hanno una sola risposta: “Con acqua viva”, una nuova pubblicazione, che rivoluziona e facilita la recita di lodi, ora sesta, vespri e compieta. Basta andare alla data del giorno corrente e tutto quello che devi fare ti viene indicato passo dopo passo, senza dover continuamente andare avanti e indietro per cercare gli inni, le letture brevi, l’antifona per il “Benedictus” e per il “Magnificat”, l’orazione. Ogni mese “Con acqua viva” mette alla portata di tutti, soprattutto di quei laici che vogliono iniziare a celebrarla individualmente, la liturgia delle ore, la preghiera liturgica più importante dopo la santa Messa!
SOMMARIO
MEZZO SECOLO FA: IL SESSANTOTTO
MANCANZA DI FEDE E NULLITÀ DEL MATRIMONIO
La questione dei battezzati non credenti
I «BIG DATA» E LE SFIDE ETICHE
LO SCIAMANESIMO IN COREA
LA VISIONE DI MACRON
Tracce n.6, Giugno 2018
Germogli
01.06.2018
Che novità porta la fede nel mondo, in questo mondo? Per noi può essere una domanda scontata, già pronta per essere accomodata in risposte a cui rischiamo di assuefarci: altri valori, scelte di vita diverse, una concezione dell’uomo radicalmente differente – addirittura alternativa – rispetto a tante idee che vediamo diffondersi. Tutte cose vere, intendiamoci. Ma che hanno bisogno di prendere carne, per non restare formule.
Poi succedono fatti che scontati non sono per niente, anzi. Per esempio, che il leader di una nazione dove impera la laicità assoluta, come il presidente francese Emmanuel Macron, riconosca in un discorso che la società ha bisogno dei cristiani perché portano «un contributo di un altro livello alla comprensione del nostro tempo», e chieda loro di continuare a portare in dote al Paese «tre doni: la vostra saggezza, il vostro impegno, la vostra libertà». Oppure, che si possa leggere sul New York Times un articolo in cui una firma altrettanto laica e liberal racconti tutto il suo stupore davanti a una casa di accoglienza per minori nata dal carisma di don Giussani, e vi individui «una filosofia incarnata, una fede nella bellezza espressa in modo concreto». O, ancora, tanti altri casi, grandi e piccoli (li trovate pure nel libretto allegato a questo Tracce, con il racconto degli Esercizi della Fraternità di CL), di “non cristiani” che restano colpiti da qualcosa che incontrano. Fino a riconoscerne l'utilità per sé e per tutti. E a domandare ai cristiani proprio l’ultima cosa che, tante volte, loro stessi si aspettano di sentirsi chiedere: di essere se stessi, fino in fondo. Perché il mondo ne ha bisogno.
Occorre esserne consapevoli, per poter dare un contributo reale.
Al cristianesimo non è chiesto un “supplemento d’anima”, dei valori, di ristabilire un assetto etico dove tutto crolla. Ma fatti che indichino che un altro mondo è possibile. Luoghi dove già accade, dove spunta un germoglio di novità. Testimoni che con la loro vita aprano una prospettiva diversa, permettano di spalancare la ragione e allargare il respiro. Per questo l’aiuto più grande che possiamo dare è anzitutto la nostra conversione, vivere noi la fede. «Se non facciamo in prima persona esperienza di Cristo come risposta all’attesa infinita del nostro cuore, non potremo comunicarlo agli altri come un bene per loro», osserva don Julián Carrón in quegli Esercizi (dal titolo sintomatico: “Ecco, faccio una cosa nuova: non ve ne accorgete?”).
Il “Primo Piano” è dedicato a questo. Ma anche nel resto del giornale se ne trova traccia. Dalle Lettere, ai “Percorsi”, dove trovate lo storico intervento del cardinale Jean-Louis Tauran a Riad, Arabia Saudita: esempio perfetto di un dialogo che sembra impossibile se lo si riduce a schemi, ma diventa reale quando accade tra persone. O nella testimonianza di don Michiel Peeters, in missione nella “sua” Olanda ormai post-cristiana: era la terra che dava più sacerdoti pronti a partire per il mondo, è diventata arida di fede. Eppure qualcosa rinasce, anche lì...

