
La dialettica digitale riformula il rapporto con se stessi, gli altri e la natura. Centro e periferia, interno ed esterno, passato e futuro diventano categorie di uno spazio e di un tempo non solo geografico e storico: come raccontare e dove ricomporre i frammenti delle esperienze individuali e collettive? L'homo digitalis richiede un'interiorità capace di sostenere la molteplicità e la diversità, vivendola dentro una dinamica dialogica tridimensionale. La sfida è quella di imparare il viaggio di Abramo e non il nostos-ritorno di Ulisse, distinguere, come Perseo, la realtà dall'immagine della realtà e scrivere la vita come una enciclopedia aperta.
Dopo il 1989, dopo la "caduta del muro", le Chiese dell'est europeo hanno finalmente riavuto la libertà, ma ciò non ha impedito che la storia dolorosa vissuta al tempo delle dittature restasse gravida di conseguenze amare. Molti infatti sono i problemi ancora presenti: all'interno delle singole comunità ecclesiali, per i rapporti che i vari soggetti hanno intrattenuto con il regime comunista e lo stato poliziesco; nelle relazioni Stato-Chiesa, poiché le Chiese esigono che venga sancito anche giuridicamente il passaggio dalla persecuzione al riconoscimento e al risarcimento per le ingiustizie e i danni economici subiti; nei rapporti tra comunità cristiane di diversa confessione, che vivono tra loro più il clima della rivendicazione che quello dell'ecumenismo e della fraternità.
Con l'immediatezza che gli è propria, Strazzari delinea personaggi e situazioni, documenta quanto il passato condizioni il presente, quanto la politica si sia intrecciata e ancora si intrecci con la religione. Nelle sue pagine parlano i testimoni di vicende ancora aperte, che definiscono il modo di essere cristiani nell'Europa dei nostri giorni.
Il materiale musicale presente in questo numero dedicato ai Sacramenti cerca, in una logica di sperimentazione, di offrire nuovi testi e nuova musica in un confronto con le fonti e nella ricerca di un linguaggio che abbracci il "popolo di Dio" nella sua realtà. Il fascicolo contiene le partiture con indicazioni per l'esecuzione, ed è accompagnato da un cd con la registrazione dei canti stessi. L'esecuzione è di coristi del Coro Interuniversitario di Roma diretti da Massimo Palombella e da mons. Valentino Miserachs, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma. L'incisione è stata effettuata con il supporto tecnico dello studio mobile della Radio Vaticana.
Libro illustrato che racconta la vita del santo boemo Giovanni Nepomuceno (1330-1383). Ordinato sacerdote, divenne predicatore di corte di re Venceslao e confessore di Giovanna di Baviera, moglie del re. Venceslao, sospettando l'infedeltà della moglie, tentò di convincere Giovanni a raccontargli quanto la regina gli diceva in confessione. Resistendo alle lusinghe e alle minacce del sovrano, Giovanni si mostrò inflessibile custode del segreto confessionale, e per questo Venceslao lo fece gettare nel fiume Moldava, dove annegò. San Giovanni Nepomuceno è il protettore dei confessori, dell'onore e delle acque, in particolare di tutte le persone in pericolo di annegamento.
Le quattordici stazioni della Via crucis presentate attraverso il testo biblico, una breve riflessione e la spiegazione delle opere dell'artista padovano Fabio Guin. Ogni opera, dipinta su legno, aiuta l'approfondimento del percorso di svuotamento di Cristo, invita a condividere la sua sofferenza ma con la consapevolezza rasserenate della risurrezione. Il Cristo in copertina, dello scultore H.J. Runngaldier, infatti, è il Gesù di Pasqua, a braccia aperte vittorioso sul male e sulla morte.
Esercizi Spirituali, animati dal Fondatore e destinati a religiosi paolini, rispettivamente juniores chierici (luglio 1931) e sacerdoti (novena di Pentecoste 1938). Il primo testo,“Si vis perfectus esse”,consta di sedici meditazioni e sviluppa i temi concernenti la consacrazione religiosa in ottica di vita apostolica, con forte accentuazione delle realtà definitive,“i novissimi”. Il “Mihi vivere Christus est” contiene le meditazioni dettate da Don Alberione ai sacerdoti della Società San Paolo in Alba, nella novena di Pentecoste del 1938.Questa serie di meditazioni risulta sobria ed essenziale nelle tematiche,più curata nel dettato,più concreta e pratica ai fini di un indirizzo spirituale adatto a persone impegnate nell’apostolato specifico della Congregazione.
AUTORE
Giacomo Alberionenacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo),il 4 aprile 1884.Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, dove rimase fino alla primavera del 1900; dopo sei mesi trascorsi in famiglia tra preghiera e lavoro nei campi,si trasferì nel seminario di Alba.Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1°gennaio 1901,durante l’adorazione eucaristica,ebbe l’intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e,il 9 aprile 1908,conseguì la laurea in Teologia.Il 20 agosto 1914,ad Alba,pose il primo germe della futura Congregazione,che nasce col nome di Scuola Tipografica Piccolo Operaio.Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo,che il 12 marzo 1927 divenne società religiosa clericale di diritto diocesano.Il giorno successivo don Giacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe.Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari.Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma,dove morì il 26 novembre 1971,confortato da una visita di Paolo VI.
Queste Brevi Meditazioni di don Alberione sono uno dei frutti più succosi di quel fertilissimo anno di grazia che fu il 1948:anno benedetto dal pontificio “decretum laudis” di Pio XII,che approvava ufficialmente la fondazione e le costituzioni delle Pie Discepole, ma anche anno consacrato da due morti “sacrificali”: quella di don Timoteo Giaccardo e quella di Fr.Andrea Borello. Il contenuto di questa raccolta è costituito dal “depositum fidei” del Credo,dei Comandamenti,della Liturgia e della spiritualità cristiana,consegnata dalla tradizione:il tutto filtrato ed elaborato da un’anima squisitamente evangelica ed assetata di perfezione. L’esposizione è tuttavia debitrice dei numerosi manuali teologici ad ascetici usuali a un Direttore di spirito quale fu don Alberione: egli sapeva far tesoro di tutto ciò che sperimentava e leggeva, integrando nel suo quadro mentale ogni apporto,ogni esperienza propria ed altrui,con una capacità di sintesi che gli consentiva di riassumere intere trattazioni in formule essenziali di estrema concisione.
AUTORE
Giacomo Alberione nacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo),il 4 aprile 1884.Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, dove rimase fino alla primavera del 1900; dopo sei mesi trascorsi in famiglia tra preghiera e lavoro nei campi,si trasferì nel seminario di Alba.Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1°gennaio 1901,durante l’adorazione eucaristica,ebbe l’intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e,il 9 aprile 1908,conseguì la laurea in Teologia.Il 20 agosto 1914,ad Alba,pose il primo germe della futura Congregazione,che nasce col nome di Scuola Tipografica Piccolo Operaio.Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo,che il 12 marzo 1927 divenne società religiosa clericale di diritto diocesano.Il giorno successivo don Giacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe.Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari.Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma,dove morì il 26 novembre 1971,confortato da una visita di Paolo VI.
Gerusalemme è l'ombelico del mondo. Così la definisce il profeta Ezechiele secondo la traduzione greca dei Settanta.
Così la percepiscono milioni di persone, credenti e non, nei diversi angoli del pianeta. Da tremila anni la Città riconosciuta come santa dalle tre religioni monoteistiche ispira mistici e poeti, attrae pellegrini e curiosi, e subisce da sempre la violenza di chi vuole esercitare su di essa una proprietà esclusiva.
Questo libro raccoglie alcuni sguardi su Gerusalemme: uomini di fede, poeti e scrittori, chi a Gerusalemme ha vissuto e chi la contempla da lontano, chi lavora per la Gerusalemme terrena e chi attende quella celeste. Un modo originale, personale, di entrare nel mistero della Città in cui tutti siamo nati (Salmo 87).
Interviste a: Enzo Bianchi, José Rodríguez Carballo, Franco Cardini, Andrea Coredero Lanza di Montezemolo, Erri De Luca, Stanislaw Dziwisz, Amos Luzzato, Carlo Maria Martini, Alda Merini, Gianfranco Ravasi, Andrea Riccardi, Michel Sabbah, Pietro Sambi, Angelo Scola, Achille Silvestrini, Susanna Tamaro, Dionigi Tettamanzi.
In queste pagine Sabino Palumbieri riflette sulla bellezza della vocazione matrimoniale e famigliare, a partire da una coppia di sposi recentemente diventati beati: Zélie e Louis Martin, genitori di santa Teresa di Gesù Bambino. In appendice si trova anche il rito per la Benedizione delle famiglie.

