
Stare a Messa, assistere alla Messa, prendere la Messa, dire la Messa sono espressioni molto in uso che snaturano la Messa, perché la indicano come una pratica ripetitiva, stanca e pesante. Perciò a rischio abbandono. In questa situazione si trovano tantissimi cristiani, che la Messa della domenica basta e avanza, cioè i "messaroli", come li chiamano, con un pizzico di sufficienza, gli "impegnati": i cristiani dei gruppi, delle associazioni, del volontariato. Questo libro - non un trattato di liturgia per addetti ai lavori ma un racconto vivace e stimolante che presenta la Messa dall'angolo visuale della celebrazione e della comunicazione - aiuta a prendere coscienza di ciò che durante la Messa si ascolta, si dice, si canta, si fa, in modo che essa sia veramente l'incontro con il Signore e con i fratelli che fa ardere il cuore, e offra la carica per una fede adulta e consapevole, e per una vita cristiana generosa, impegnata, riconoscibile.
"Il ventennio (1950-1970) di storia della Chiesa e della società civile in Sardegna affrontato in questo volume rappresenta il momento cruciale del Novecento per quella regione agli inizi della sua autonomia nella appena costituita Repubblica, nella tensione verso la sua modernizzazione e nella valorizzazione del suo ricco patrimonio culturale, sociale ed umano. Una vasta storiografia ha già illustrato molti degli aspetti della vita dell'isola in quel periodo, ma il lavoro di Luca Lecis presenta una doppia originalità: anzitutto uno scavo tanto negli archivi di alcuni protagonisti del movimento cattolico, quanto in una vasta documentazione edita in giornali, atti ufficiali, memorialistica sinora poco presa in considerazione; in secondo luogo e soprattutto l'analisi delle vicende ecclesiali compiuta in stretto riferimento a quelle politiche, sociali ed economiche, uscendo in tal modo da una visione prevalentemente interna e contribuendo così ad offrire una lettura integrata del percorso di una comunità civile e della sua Chiesa." (Dall'introduzione di Alberto Monticone)
Il volume propone lo studio esegetico di Mt 5,48 ('Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste') e Mt 19,21 ('Se vuoi essere perfetto... seguimi'). La comunità di Matteo si confrontava con due tendenze tradizionali divergenti: una che tendeva ad essere critica nei confronti della Legge (cf. Marco) l'altra che presentava Gesù come un interprete radicale della legge esistente (cf. Q). Da una parte, rifacendosi alla posizione della corrente critica, Matteo ritiene ancora necessaria la legge ma si emancipa da influenze farisaiche. Dall'altra, accetta il principio dell'universalità della Legge, ma ne riconosce l'origine giudaica. Con genialità, Matteo riesce a costruire un ponte tra le due rive della Legge. Questa tecnica risale alla fonte, in cui nessun affluente è ancora confluito nella corrente della Legge: il 'Padre perfetto' (Mt 5,48). Il verbo 'compiere', che per la prima volta il Gesù di Matteo coniuga alla prima persona singolare (Mt 5,17), sembra distribuire equamente l'amore del Padre a tutti i Suoi figli (buoni o cattivi, giusti o ingiusti). Il Gesù di Matteo invita i suoi veri figli a fare altrettanto (Mt 5,48a) seguendo quell'Unico che rivela il Padre (Mt 11,27) e dichiara 'Se vuoi essere perfetto... seguimi'. Tale pratica rappresenta la chiave per comprendere dal punto di vista esegetico l'insolito uso dell'aggettivo 'perfetto', trasposto dal livello umano a quello divino.
"La nostra riflessione in questo 'simposio' - riconoscendo evidentemente la fons nell'actio liturgica (la 'lex orandi'), e intendendo collocarsi in continuità col precedente simposio del 2008 (che trattava della 'lex credendi') - verte specificamente sulla vita cristiana, sulla prassi morale e sull'esperienza spirituale del credente: la lex vivendi, agendi, evangelizandi. Più precisamente vogliamo indagare sull'insegnamento della teologia morale e della teologia spirituale, ed insieme intendiamo verificare anche la 'scienza dell'agire ecclesiale', cioè la teologia cosiddetta pastorale, in riferimento alla prassi della Chiesa nella sua azione salvifica. [...] Il primo livello della nostra riflessione riguarda la prassi e l'esperienza della fede cristiana, a partire dal nucleo originante: Gesù Cristo Risorto. Il secondo livello riguarda l'insegnamento della prassi cristiana, da parte della 'teologia' come 'intelligenza della fede'» (dalla relazione introduttiva).Il volume contiene gli Atti della quarta edizione del seminario di studio (15-17 settembre 2010) organizzato dalla Facoltà di S. Teologia della Pontificia Università Lateranense per i docenti degli Istituti Teologici e di Scienze Religiose, associati a vario titolo alla stessa Facoltà, volendo offrire un aggiornamento nelle discipline di teologia morale, teologia spirituale e teologia pastorale.
Testo in lingua francese sulla vita consacrata.
Un testo nato in occasione del centenario della nascita di Padre Pio che raccoglie una inedita selezione di immagini storiche con articoli tratti dagli scritti del Santo.
L'autore ha raccolto quotidianamente, come in un giornale di bordo, una cronaca che racconta l'opera della Chiesa fin dal suo nascere.
Sei anni di pontificato episcopale nella diocesi di San Pio da Pietrelcina.