
A cinquecento anni dal leggendario 31 ottobre 1517, in cui si favoleggia dell'affissione di 95 tesi contro le indulgenze papali da parte di Martin Lutero, il drammaturgo e regista Cesare Lievi ha immaginato di tornare a quella vicenda, nodale per la nostra storia, per mezzo di due gruppi di personaggi d'oggi, italiani e tedeschi. Ognuno di loro è chiamato a riattraversare i dilemmi che hanno dilaniato Lutero e lo hanno spinto ad agire. Tutti sono alle prese con la ricerca di un ricordo, vivo o morto, delle ragioni di quella grande "protesta" che spaccò l'Europa di allora.
Oggi viviamo in un miscuglio di razze, culture e religioni, a volte così caotico che la nostra identità deve forgiarsi non solo all’interno del nostro contesto etnico, politico o religioso, ma anche sullo sfondo di altre tradizioni dell’umanità. Cristianesimo e induismo si incontrano di nuovo dopo secoli di separazione e cercano di condividere le loro rispettive esperienze. I cristiani possono vedere la meta nel futuro, gli hindu nel presente, ma entrambi la vedono nei termini della persona umana completa e realizzata. Il volume consta di due sezioni, la prima comprende uno dei libri più noti di Panikkar, Il Cristo sconosciuto dell’induismo. Il punto focale, e spesso frainteso, è l’aspetto ancora sconosciuto del Cristo, presente tanto nel cristianesimo quanto nelle altre religioni, che può quindi contribuire a una sua visione più universale. La seconda sezione è dedicata all’ecclesiologia in India come esempio di inculturazione, e descrive varie sfaccettature dell’incontro tra induismo e cristianesimo.
L’espansione dei musulmani nel Mediterraneo occidentale ebbe una notevole influenza anche per la storia italiana nel Medioevo. Oltre a conquistare la Sicilia, essi infatti federo sentire la loro presenza in gran parte del mezzogiorno e in alcune zone del resto della penisola. Oltre alle descrizioni degli effetti immediati di guerre e incursioni, il libro esamina che cosa comportava avere vicini di questo tipo, che cosa si conosceva dell’altro e le caratteristiche dei rapporti in tempo di pace.
Il volume raccoglie una parte significativa di riflessioni e testimonianze presentate da studiosi e da operatori in un ciclo di workshops organizzati da docenti della Facoltà di Economia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in occasione dell'Anno Giubilare della Misericordia. Scopo di tali seminari è stato indagare le varie declinazioni del concetto di Misericordia nella prospettiva dell'economia e illustrare vari progetti, già in atto o in corso di preparazione, che coniugano rilevanza eticosociale e sostenibilità economica. Nell'ambito degli incontri sono stati discussi diversi temi, nell'ottica sia internazionale sia domestica e locale, tra cui: la globalizzazione dei commerci, della finanza, del lavoro e i suoi effetti; immigrazione, gestione dei flussi e accoglienza; povertà di persone, comunità, paesi e risposte efficienti; responsabilità sociale dell'impresa; nuovi strumenti di finanziamento di progetti sociali; economia della condivisione e mutuo aiuto. Ogni workshop è stato introdotto da riflessioni di tenore teologico-morale (con particolare attenzione per la dottrina sociale della Chiesa) sugli argomenti affrontati. Prefazione di Evandro Botto. Introduzione di Domenico Bodega.
È dalla crisi della preghiera che Hans Küng parte in questo aureo testo. Una crisi esita, insieme, della secolarizzazione e delle domande inevase di giustizia di fronte al male e al dolore innocente. Ma proprio il continuo riproporsi di questi interrogativi è per Küng la condizione per scoprire il senso universalmente umano della preghiera: «La preghiera può trasformare l'uomo, ma l'uomo dovrebbe trasformarsi anche nella sua preghiera. La preghiera è qualcosa di vivente, può crescere, maturare, diventare matura. [...] Anche la preghiera deve diventare adulta, deve essere lo specchio, l'espressione dell'intera personalità. Da come uno prega si capisci che uomo egli è».
La chiesa è ancora oggi, in Italia, il fattore decisivo nella costruzione dell'immagine della donna. Partendo sempre da casi concreti, citando parabole del Vangelo e pubblicità televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa. Anche tra chi credente non è. Con la consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare facili risposte, Michela Murgia riesce nell'impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, credenti e non credenti, nella stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna.
Nell'Oriente ortodosso il primo tentativo di sistematizzazione dei sacramenti della Chiesa è stato il trattato di Dionigi Areopagita sulla gerarchia celeste, ma solo nel XVII secolo la dottrina entra dapprima nei «libri simbolici» e poi nei manuali di teologia in uso nei seminari. Solo alla fine del XIX e nel XX secolo la teologia ortodossa comincia a liberarsi dalla concezione del mondo latino medioevale e riconduce la riflessione sui sacramenti nell'alveo del pensiero dei Padri. Le azioni sacre in cui il fedele riceve la grazia dello Spirito Santo schiudono davanti alla persona la realtà di un altro mondo e contribuiscono alla sua rinascita spirituale. Come ha scritto Nicola Cabasilas, «attraverso i santi misteri, quasi finestre, il sole di giustizia entra in questo mondo tenebroso, mette a morte la vita secondo il mondo, e fa sorgere la vita sovramondana».Questo volume si sofferma su: battesimo, cresima e consacrazione del crisma; eucaristia; penitenza (confessione); ordinazione ai ministeri sacri (vescovo, sacerdote, diacono) e consacrazione per i servizi liturgici (lettore, suddiacono); estrema unzione; matrimonio; professione monastica; sepoltura (funerale) e altre forme di commemorazione dei defunti; consacrazione del tempio; benedizione dell'acqua; funzioni di supplica per varie necessità.
Scopo di questo breve saggio è dimostrare che Lutero non intendeva fondare una nuova Chiesa, bensì trasformare quella esistente, rendendola più confacente allo spirito evangelico delle origini. Per questo il monaco agostiniano si adoperò con zelante impegno a tratteggiare, per così dire, la planimetria del cristianesimo del futuro, configurandolo più come una fede, che come una religione. Solo così, alla luce anche di certe sue intuizioni, è possibile pensare che il cristianesimo, scevro dalle ipoteche dei condizionamenti culturali, sia in grado di fare ancora risuonare l'eco della voce di Cristo e risulti più "credibile", presso le nuove generazioni, nella sua "pretesa" di essere depositario di un messaggio universale da offrire all'umanità.
La tradizione di raccogliere le parole dei saggi nella cultura persiana ha una storia lunga che risale al periodo antecedente l’arrivo dell’Islam in Iran, ed è continuata anche dopo. Il presente testo contiene una larga parte dell’insegnamento di Gesù come viene ancor oggi trasmesso nelle fonti islamiche che trattano argomenti come la Ragione, la Fede, la moralità, le giuste azioni e le rivelazioni di Dio Onnipotente a Gesù.
Il presente libro è stato originariamente scritto in lingua araba, e successivamente tradotto in lingua Persiana ed Armena.
Buddha e Cristo, due figure cruciali nella storia dell'umanità, hanno lasciato in eredità insegnamenti capaci di indicare il cammino a miliardi di persone per i secoli a venire. Ma quanto c'è in comune tra la preghiera e la meditazione? Esistono ideali e precetti condivisi tra le due fedi? Thich Nhat Hanh esplora in questo libro i sentieri della compassione e della santità dove tali grandi tradizioni si incontrano, risvegliando così la nostra comprensione di entrambe. Con sguardo benevolo e passo accorto, uno dei grandi protagonisti del dialogo interreligioso si confronta con due secolari tradizioni del pensiero indicando la possibilità sempre attuale di una comune vita in armonia.