
Scritto profondo, vigoroso, privo di polemica, sintesi attraente e convincente della fede cristiana.
Quest'opera e un gioiello della letteratura patristica e rispecchia il programma della vita di sacerdote, di oratore sacro e di vescovo di Giovanni Crisostomo.
Un vero e proprio scritto programmatico del pontificato di Gregorio Magno che delinea la figura ideale del pastore di anime.
Fonte preziosa per la storia della concezione e della liturgia battesimale ad Antiochia, una delle sedi piu illustri della Chiesa orientale, alla fine del IV secolo.
Il trattato "La preghiera" viene classificato tra le "opere pratiche" di Origene. Volta a sgombrare il campo dagli attacchi di coloro che nutrivano forti dubbi circa l'utilità e l'efficacia della preghiera, mostra i benefici e i vantaggi derivanti del quotidiano colloquio con Dio. Le motivazioni per la necessità della preghiera sono, a detta di Origene, fondamentalmente tre: Gesù stesso invita gli uomini a pregare; Egli si fa garante dell'esaudimento; l'esempio di molti santi. La seconda parte della trattazione contiene un excursus di carattere filologico sulle petizioni contenute nel Pater, nelle due diverse redazioni di Matteo e di Luca.
Il volume contiene il libro X, con gli sviluppi sulle parabole e il passaggio dal Battista al Cristo; l'XI, compreso tra la prima e la seconda moltiplicazione dei pani; il XII, tutto incentrato sul mistero di Gesu. Il primo di tre volumi che presentano, in prima traduzione italiana, il commento a matteo nella sua interezza (dei commenti di origene in greco sono rimasti i nove libri su giovanni e gli otto libri su matteo). Il volume contiene il libro x , con gli sviluppi sulle parabole e il passaggio dalla economia annunciata (il battista) al tempo propizio (il cristo); l'xi, compreso tra la prima e la seconda moltiplicazione dei pani; il xii, tutto incentrato sul mistero di gesu. In queste pagine, calibrate secondo i canoni della retorica antica, viene espresso lo sforzo di sintesi e armonizzazione - rispettosa anche nella polemica - che caratterizza tutta la produzione didattica di origene. Il commento risulta di grande importanza per il lettore moderno come riflessione sul mistero della chiesa, il suo ruolo, il suo carisma. Introduzione, tradu zione e note a cura di rosario scognamiglio e maria ignazia danieli
Storia Ecclesiastica, l'opera cui è legata la fama di Eusebio e alla cui stesura lo scrittore dedicò venticinque anni di instancabile lavoro, non è concepita come un'esposizione continua ed ordinata dello sviluppo della Chiesa attraverso le tappe più importanti della sua storia, ma come una raccolta di materiale dell'antichità cristiana, che Eusebio dispose secondo il criterio cronologico. Suo scopo infatti è di "mettere per iscritto le successioni dei santi apostoli, i tempi trascorsi a partire da quelli del nostro Salvatore", per tracciare - attraverso l'esposizione di questi documenti, spesso di valore inestimabile - un'apologia storica del cristianesimo, genere di cui Eusebio è considerato l'inventore. Tradotta in siriaco, armeno, copto e in latino, l'opera ha conosciuto da subito una vasta diffusione e ad essa si ispirarono, nella struttura e nel metodo, molte storie della Chiesa.
Storia Ecclesiastica, l'opera cui è legata la fama di Eusebio e alla cui stesura lo scrittore dedicò venticinque anni di instancabile lavoro, non è concepita come un'esposizione continua ed ordinata dello sviluppo della Chiesa attraverso le tappe più importanti della sua storia, ma come una raccolta di materiale dell'antichità cristiana, che Eusebio dispose secondo il criterio cronologico. Suo scopo infatti è di "mettere per iscritto le successioni dei santi apostoli, i tempi trascorsi a partire da quelli del nostro Salvatore", per tracciare - attraverso l'esposizione di questi documenti, spesso di valore inestimabile - un'apologia storica del cristianesimo, genere di cui Eusebio è considerato l'inventore. Tradotta in siriaco, armeno, copto e in latino, l'opera ha conosciuto da subito una vasta diffusione e ad essa si ispirarono, nella struttura e nel metodo, molte storie della Chiesa.
Con l'editto di Milano (313), che poneva fine alle persecuzioni dei cristiani e ristabiliva la pace religiosa, Cecilio Finniano Lattanzio si accinge alla composizione del De mortibus persecutorum. L'opera, che inaugura il genere della storiografia ecclesiastica e delle persecuzioni, racconta il periodo che va dal 303 al 313. Anni bui e sanguinosi. di gelosie e lotte politiche, di tetrarchie, delitti e violenze. Lattanzio ne ripercotre le vicende soffermandosi in particolare sulle persecuzioni anticristiane, la restaurazione della pace, la rinascita della Chiesa e la punizione degli imperatori persecutori attraverso il loro erano politico, le sofferenze fisiche e morali e, il più delle volte, una morte dolorosa e infamante. L'intento è di most:rare che tutto si compie secondo il disegno di Dio affinchè "i posteri imparassero che c'è un unico Dio". Apprezzato da Pico della Mirandola e da altri umanisti come il "Gcerone cristiano", Lattanzio, consapevole di rivolgersi ad un vasto pubblico, si esprime in uno stile curato, elegante, classico, ma al tempo stesso essenziale, semplice e chiaro.
Tra i più significativi mediatori del Cristianesimo con il mondo dell'alta CtÙtura tra la fine del II secolo e l'inizio del III, Tito Flavio Clemente Alessandrino compone intorno al 190 il Pedagogo. Si tratta di un'opera di importanza straordinaria: per la vicinanza cronologica all'età degli Apostoli, èuno dei primi "grandi libri" del Cristianesimo, un documento imprescindibile per conoscere la Chiesa delle origini; poiché inoltre affronta argomenti di grande attualità, è a noi particolarmente vicino. Pensando non ad una ristretta elite ascetica o monastica, ma ad un pubblico laico, di uomini e donne appartenenti alla classe agiata di Alessandria d'Egitto, Clemente si propone di offrire un manuale di condotta cristiana con precise indicazioni per ogni circostanza della vita: l'abbigliamento, l'alimentazione, la frequentazione dei bagni pubblici, la sessualità, gli spettacoli teatrali; il tutto in un'ottica genuinamente cristiana. Scritta in un greco di squisita raffinatezza e intessuta di numerosissime citazioni di autori pagani (se ne contano circa 750) l'opera ci restituisce un fedele affresco della vita quotidiana ad Alessandria, di grande valore documentario.
Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per essere data? E perché tormentarsi quando è così semplice obbedire? Cosa è l'amore? E cosa c'entra con il sacrificio? E può un miracolo intervenire nel dramma della vita? Sono queste le grandi e attualissime questioni che in modo vivo e intenso Paul Claudel tratta in questo testo teatrale, il suo capolavoro. Violaine, la ragazza bella e felice, Pietro di Craon, il genio costruttore e doloroso, Anna Vercors, il padre saggio e lontano: questi e altri personaggi si scolpiscono nella memoria del lettore in un'opera piena di forza e di poesia.
Scrittore cristiano della tarda antichità, noto soprattutto per essere discepolo e biografo di san Severino, Eugippio è anche l'autore di una Regola monastica, della quale fino alla metà del XX secolo esistevano solo notizie indirette. Si tratta di un testo di grande importanza nell'ambito della letteratura monastica prebenedettina, tipico esempio di quel genere letterario "a compilazione" che aveva lo scopo specifico di trasmettere la tradizione e con essa formare intere comunità di asceti, nella cornice carismatica di un'interpretazione dinamica della vita evangelica. Le fonti di Eugippio - la Regola del Maestro, Basilio, Agostino, Pacomio, Girolamo - sono ricombinate secondo un criterio che fa emergere una chiara preferenza per la vita cenobitica, mentre il contenuto si articola intorno a tre grandi coordinate teologiche: la prima comunità cristiana come modello della comunità monastica, l' "abate" inteso come doetor-maestro e il fondamento della carità come "vincolo di perfezione". Un'opera di particolare importanza per gli studi patristici e per la storia della spiritualità, finalmente pubblicata in prima edizione italiana assoluta.